"Tutto per amore"
María Josefa Alhama Valera nacque il 29 settembre 1893 a Sotomera (Murcia) in Spagna, primogenita di una famiglia numerosa e molto povera.
Dopo un’esperienza di intensa spiritualità, nel 1914, entrò in una comunità di religiose, le Figlie del Calvario, che si occupava all’assistenza ai malati. Era una Pia Unione in via di estinzione, che nel 1921 finì per aggregarsi all’Istituto delle “Misioneras Claretianas” di Vélez Rubio. In tale anno anche lei passo nel nuovo Istituto e fu destinata alla Casa di Vicalvaro in Madrid, dove la Divina Provvidenza la mise in contatto con il Padre Arintero, che divenne il suo direttore spirituale e con il quale collaborò alla diffusione della conoscenza di Dio, Amore Misericordioso. Questo momento spirituale spinse Madre Speranza a gettare le fondamenta della futura Congregazione delle “Ancelle dell’Amore Misericordioso”.
L’Opera ebbe già dai primi anni un felice sviluppo. Ma successivamente si scatenò contro Madre Speranza una furiosa burrasca e fu contestata la sua direzione. Donna forte nella prova, sostenuta dalla continua preghiera, perseverò con coraggio nella missione che il Signore le aveva affidato fino al completo affermarsi della verità.
Trasferitasi a Roma, nel 1951 fondò anche la Congregazione maschile dei Figli dell’Amore Misericordioso, che con lei si trasferì a Collevalenza, (Todi), dove sorgerà il centro dell’attività principale di Madre Speranza. Qui fondò un grande Santuario, dedicato all’Amore Misericordioso, che per la Venerabile Serva di Dio fu lo strumento di un Apostolato indirizzato a innumerevoli persone di ogni parte del mondo. La famiglia religiosa, sia il ramo femminile sia quello maschile, ebbe un’espansione continua: Spagna, Italia, Germania, Brasile.
La Venerabile Serva di Dio morì serenamente l’8 febbraio 1983 a Collevalenza, circondata dall’affetto e dalla stima del popolo di Dio.
Il miracolo che l’ha resa Beata
Questa è la storia di un bambino miracolato di nome Francesco Maria.
Il fatto accadde a Monza, nel 1998, quando i genitori del bambino cercavano di curarlo al meglio, poiché, sin dalla nascita, presentava una grave intolleranza al lattosio.
Non c’era modo di farlo mangiare e, purtroppo, l’intolleranza diventava sempre più importante, arrivando ad estendersi ad altri cibi.
Il bambino si indeboliva sempre più e, quando mangiava qualcosa di estremamente dannoso per lui, rischiava il coma. I medici non davano alcuna speranza ai genitori, in merito alla sopravvivenza del loro piccolo.
Un giorno, però, la madre di Francesco Maria, sentì parlare, in televisione, del Santuario dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza, a Collevalenza.
Le acque della piccola Lourdes, infatti, sono taumaturgiche. Uno zio del piccolo portò loro dell’acqua da quel Santuario e Francesco Maria, così, iniziò ad assaggiare l’acqua di Madre Speranza. Le Suore che avevano dato allo zio le bottiglie di quell’acqua, gli avevano raccomandato di pregare la Novena all’Amore Misericordioso, scritta proprio da Madre Speranza. I genitori e i parenti lo fecero tutti insieme.
Francesco aveva cominciato a bere quell’acqua a fine Giugno, del suo primo anno di vita. Il 2 Luglio, giorno del suo compleanno, angosciati per le possibili e temibili conseguenze, i genitori si trovarono a dover sperimentare se il loro bambino stesse guarendo oppure no.
Lo lasciarono, dunque, libero di affondare le sue manine nella torta di compleanno e, da quel giorno, cominciò a mangiare regolarmente, riprendendo presto peso ed energie.
Il miracolo della guarigione di Francesco Maria è stato riconosciuto dalla Chiesa ed ha permesso la beatificazione di Madre Speranza di Gesù (Marìa Josefa Alhama Valera), il 5 Luglio del 2013. I genitori del bambino, in segno di riconoscenza, hanno aperto una casa famiglia per bambini in affido, detta “Casa famiglia Speranza”.
Questa è la storia di un bambino miracolato di nome Francesco Maria.
Il fatto accadde a Monza, nel 1998, quando i genitori del bambino cercavano di curarlo al meglio, poiché, sin dalla nascita, presentava una grave intolleranza al lattosio.
Non c’era modo di farlo mangiare e, purtroppo, l’intolleranza diventava sempre più importante, arrivando ad estendersi ad altri cibi.
Il bambino si indeboliva sempre più e, quando mangiava qualcosa di estremamente dannoso per lui, rischiava il coma. I medici non davano alcuna speranza ai genitori, in merito alla sopravvivenza del loro piccolo.
Un giorno, però, la madre di Francesco Maria, sentì parlare, in televisione, del Santuario dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza, a Collevalenza.
Le acque della piccola Lourdes, infatti, sono taumaturgiche. Uno zio del piccolo portò loro dell’acqua da quel Santuario e Francesco Maria, così, iniziò ad assaggiare l’acqua di Madre Speranza. Le Suore che avevano dato allo zio le bottiglie di quell’acqua, gli avevano raccomandato di pregare la Novena all’Amore Misericordioso, scritta proprio da Madre Speranza. I genitori e i parenti lo fecero tutti insieme.
Francesco aveva cominciato a bere quell’acqua a fine Giugno, del suo primo anno di vita. Il 2 Luglio, giorno del suo compleanno, angosciati per le possibili e temibili conseguenze, i genitori si trovarono a dover sperimentare se il loro bambino stesse guarendo oppure no.
Lo lasciarono, dunque, libero di affondare le sue manine nella torta di compleanno e, da quel giorno, cominciò a mangiare regolarmente, riprendendo presto peso ed energie.
Collevalenza, la Piccola Lourdes di Madre Speranza: VIDEO👇
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