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martedì 24 ottobre 2023

Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni...di pellegrinare fino a là?- Don Nicolino Mori risponde....

 


Capita spesso di incontrare delle persone e di parlare loro di Medjugorje. Ma con sorpresa si scopre che dopo  anni di apparizioni quotidiane della Madonna -così almeno credo insieme a tanti altri fedeli - tanti cristiani non ne sanno nulla, non ne hanno mai sentito parlare nelle loro parrocchie o gruppi ecclesiali. Anzi, bisogna dire che più ci si avvicina agli "addetti ai lavori", sacerdoti, consacrati, operatori pastorali, cristiani impegnati... più questa ignoranza cresce, quando non diventa fastidio o allergia. Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni? Che bisogno c'è di pellegrinare fino a là? E lo dicono con tanta convinzione e supponenza che a momenti ti fanno venire il dubbio di sbagliare tutto o di essere un cristiano debole che ha bisogno di queste "cose straordinarie e miracolistiche" per mantenere la fede.

Lo stesso dubbio forse lo avete avuto anche voi! E allora riflettiamo insieme, e partiamo dalle parole che Maria dice sempre: "Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Ecco la prima luce: per ascoltare e capire la Regina della Pace che ci parla a Medjugorje, per andare fino a là, in mezzo ai monti di un Paese povero e martoriato dalla guerra e dalle visioni etniche, bisogna essere chiamati. Sarò un semplice, un debole nella fede, ma sono un chiamato; e forse la B.V. Maria mi chiama proprio perché vede la mia debolezza. Questo mi aiuta a non darmi le arie di un privilegiato e mi allontana dalla tentazione di giudicare gli altri, come se loro non fossero chiamati.. Tutti sono chiamati dal Signore e dalla Vergine Santa, anche se resta il mistero che "molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti " (Mt 22,14).
E un'altra luce mi viene da un messaggio che ho letto di recente, quello del 25 agosto 1991: "Cari figli, desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto ciò che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata ". Sono illuminanti queste parole, perché fugano in me e in tutti il dubbio che ascoltare i messaggi che la Madonna dà a Medjugorje sia un rifugio, una ricerca di sicurezza e una garanzia di salvezza, un pensare di salvare la propria anima, angosciati da qualche senso di colpa o atterriti da tutto quello che ti succede intorno. La Madonna però parla di "tutte le anime" e ci spalanca un orizzonte spirituale che vince ogni intimismo e spinge ad abbracciare tutto il mondo.
Ora domandiamoci anche: ma "salvare le anime e presentarle a Dio " non è la ragione unica ed essenziale per cui Egli stesso ha mandato il suo Figlio nel mondo? E non è forse "per noi uomini e per la nostra salvezza" che Gesù è "disceso dal cielo", che "patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi ed è risuscitato il terzo giorno"? Questo è il "Credo", siamo al centro della nostra fede. E non è per salvare le anime che c'è un Papa, ci sono i Vescovi, i sacerdoti, le chiese, gli oratori, i sacramenti, le parrocchie, i piani pastorali, ecc. ecc.? E non è il compito di tutti, pastori e laici "salvare le anime", evangelizzare e testimoniare la fede con le opere?
La Madonna, stella della nuova evangelizzazione, lo sa e per questo si è messa all'opera. Ora si capisce il motivo di tante sue sollecitudini, di tante esortazioni materne da parte di Maria. A Lei stanno veramente a cuore le nostre anime e quelle dei fratelli. Ella desidera salvare tutti, perché ama tutti con il cuore di Dio e chiede per questo le nostre preghiere, le nostre unite alle sue. Tante volte la Madonna ha detto "Pregate..."; qui dice: "preghiamo, affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente".
Qui tocchiamo un altro mistero: quando questo si realizzerà completamente? È la stessa domanda che Gesù ha lasciato senza risposta: quando verrà il regno di Dio? Nessuno lo sa, solo il Padre. Fino a quel momento il bene e il male saranno mescolati, nel mondo,nella Chiesa, nelle nostre comunità, in noi stessi. Dio continuerà a seminare il grano buono e il Nemico, il diavolo, spargerà la zizzania. Per questo non ci scandalizziamo del rifiuto di tanti di fronte alla Verità, per questo continuiamo a sperare che Dio, anche attraverso i messaggi e le preghiera della Vergine, si preoccupa della salvezza di tutti, buoni e cattivi, anche quelli che davvero sembrano non aver limite nel commettere il male, quelli che la gente vorrebbe morti e maledetti.
Come si può vedere siamo nel cuore della missione della Chiesa, della pastorale; e allora come si fa a dire: "non mi interessa"? Sappiamo bene che il Papa e i Vescovi non possono ancora impegnare le loro autorità e il loro magistero su quanto sta avvenendo a Medjugorje, ma per tutti gli altri, che sono liberi di credere e di andare, che senso ha tanta superficialità, tanta paura e, a volte, boicottaggio?
Il progetto di Dio e per tutto il mondo è meraviglioso e si realizzerà completamente: la Madonna è incaricata della sua attuazione. Questo progetto vedrà cieli nuovi e tempi nuovi; è un progetto che richiede tuttora la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Se a Maria sta così tanto a cuore questo programma significa che la sua situazione e importanza è vitale; non è in gioco qualcosa di momentaneo, bensì la salvezza eterna o l'eterna dannazione di molti nostri fratelli e di noi stessi.
Allora non è inutile ascoltare e vivere i messaggi che vengono da Medjugorje, anzi è proprio il caso di dire a Maria Santissima, con tutto il cuore e con tutta la gratitudine: "Grazie che mi hai chiamato"! Questo ha compreso un santo medico, minato da un male incurabile, che ho accompagnato a Medjugorje appena un mese prima di morire. Poteva avere tutte le ragioni per non andare, ma ha voluto compiere questo ultimo gesto convinto di una cosa: "Se la Madonna si scomoda a venire dal Cielo fino a noi e per così lungo tempo, ci deve essere un motivo serio; forse vede la nostra umanità in un grave pericolo e allora è giusto che ci sia qualcuno ad aspettarla e ad ascoltarla".

Don Nicolino Mori

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