Dalla lettera di dimissioni in caso di impedimento...
Ecco cosa ha detto Papa Francesco nelle sue due ultime interviste
Le dimissioni scritte e firmate in caso di impedimento. Le opinioni sul colonialismo. Ma anche il ribadire che ci si trova in una guerra mondiale a pezzi. La richiesta di un Natale di pace e le lamentele del fatto che a volte viene usato e il suo pensiero un po’ manipolato. Papa Francesco si racconta in una lunga intervista al quotidiano ABC e poi in una intervista per le reti Mediaset.
Probabilmente, la notizia vera è la rivelazione, fatta da Papa Francesco ad ABC, di aver firmato già all’inizio del pontificato una lettera di rinuncia “in caso di impedimento per motivi medici”. La lettera sarebbe stata consegnata all’allora Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone. È la prima volta che il Papa fa riferimento esplicito a questa circostanza. Tuttavia, al di là del fatto che Vatican News racconta di precedenti ricordando dichiarazioni simili di Pio XII e Paolo VI, sarebbe da comprendere in che modo la rinuncia potesse essere applicata, anche perché non c’è una norma sul cosiddetto “Papa impedito”, e infatti c’è un gruppo di studio all’Università di Bologna che si è proposto di definire una normativa in tal senso. Fermo restando il fatto che la rinuncia deve essere pubblica e non avere costrizioni.
Vero è che il Papa nella stessa intervista dice di non aver mai voluto nemmeno definire i contorni del ruolo del Papa emerito, in effetti un vulnus giuridico che ha creato non poca confusione in alcune circostanze.
Tra i temi trattati, la “enorme crudeltà” della guerra in Ucraina, e il fatto che Zelensky ha mandato “per la terza volta uno dei suoi consiglieri religiosi”, e il fatto che il lavoro della diplomazia vaticana è il dialogo, perché “la Santa Sede non se ne va mai da sola: viene espulsa”.
E poi, il dramma degli abusi (“un solo caso è mostruoso”), il ruolo delle donne, per cui preconizza una donna a capo di un dicastero in due anni (“Ne ho in mente una per un dicastero che si renderà vacante tra due anni”), un futuro conclave, difficile, sì, perché i cardinali non si conoscono ma “è lo spirito santo che opera nel conclave”.
Tra i temi specifici, la questione del colonialismo, che invita a leggere con “l’ermeneutica del tempo”, ricordando che c’è anche una “mistica” nel colonialismo spagnolo. La questione tedesca, per cui rimanda alla lettera cui aveva scritto. Un possibile viaggio a Marsiglia per l’Incontro del Mediterraneo, la questione Catalogna per cui invita i vescovi a non fare politica, il caso Lula, per cui il Papa mostra simpatia, e la questione Opus Dei, che il Papa smorza perché il motu proprio che riguarda la prelatura personale non va letta come un atto contro l’Opera.
Nell’intervista a Mediaset, il Papa ha ribadito che oggi si vive una Terza Guerra Mondiale a pezzi, e ha fatto l’esempio dell’Ucraina, ma anche dello Yemen, della Siria e del Myanmar, come fa sempre. Ha notato che la guerra porta anche a un aumento dei prezzi, e che la cosa che lo preoccupa di più è “l’atteggiamento dell’indifferenza”, e lo scandalo di chi non guarda alle situazioni di chi soffre, perché si scivola “dal peccato alla corruzione”.
Papa Francesco ha anche ribadito la richiesta agli italiani di fare figli, ha brevemente affrontato la questione del Mondiale di calcio (la sua Argentina ancora non aveva vinto il Mondiale al momento dell’intervista), invitando i vincitori a “vivere con umiltà”.
Le riforme, ha aggiunto, sono quelle delineate nelle Congregazioni generali prima del conclave, e tra le cose che secondo lui oggi funzionano ha definito la riforma dell’economia, lodando il lavoro fatto dall’inizio dal Cardinale George Pell, che poi ha dovuto passare due anni in Australia “per questa calunnia che gli hanno fatto”.
CITTÀ DEL VATICANO , 19 dicembre, 2022 (ACI Stampa).
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