Il 7 dicembre si celebra Sant’Ambrogio, patrono di Milano
Di seguito potete trovare alcune delle più famose citazioni di Sant’Ambrogio, che mostrano come la visione della vita del santo:
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri.
Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi.
Quando domandi perdono per te, allora è proprio quello il momento di ricordarti che devi concederlo agli altri.
Il mondo fu creato per tutti e, invece, voi pochi ricchi cercate di appropriarvene. Anzi, volete non solo la proprietà terriera per l’uso di voi soli pochi, ma volete anche il cielo, l’aria, il mare.
La rondine sa quando arrivare, quando partire; quel tenero uccello sa anche annunciare con il proprio arrivo i primi inizi della primavera.
Cerchi un rimedio ed eviti il digiuno, come se tu potessi trovare un rimedio migliore. Se un serpente assaggia lo sputo di un uomo digiuno, muore. Tu vedi quant’è grande la potenza del digiuno, così che un uomo col suo sputo uccide un serpente terrestre e tanto più quello spirituale.
Voi, ricchi, tutto strappate ai poveri, e non lasciate loro nulla; e ciò nondimeno, la vostra pena è maggiore della loro.
Chi promette a Dio e mantiene quello che gli ha promesso, lo loda.
Scegliersi l’ospite è avvilire l’ospitalità.
Quello che concedi al povero non è un bene di tua proprietà, ma è un bene che gli restituisci, perché è un bene comune dato per l’uso di tutti, di cui a torto stai godendo da solo.
Prima si deve morire al peccato e solamente dopo si può stabilire in questo corpo la varietà delle diverse opere di virtù con le quali rendere al Signore l’omaggio della nostra devozione.
Non sono da annoverare tra i discepoli di Cristo coloro i quali pensano che la durezza sia da preferire alla dolcezza, la superbia all’umiltà e che, mentre invocano per sé la divina pietà, la negano agli altri.
Non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza nei vostri figli, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande, non siate voi la zavorra che impedisce di volare. Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che decidere bisogna, e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire.
Dove c’è la fede, c’è la libertà. (Ubi fede, ibi libertas)
La terra è di tutti, non solo dei ricchi.
Il ringraziamento è il primo dei nostri doveri.
Infatti non si corregge mai il male con il male, né la ferita si cura con la ferita, anzi s’incancrenisce nell’ulcera.
Quando sei a Roma, vivi come i romani; quando sei in un altro luogo, vivi come si vive in quel luogo.
PREGHIERA TRADIZIONALE
O glorioso Arcivescovo Sant'Ambrogio, che fuggiste sempre gli onori e le dignità, e solo le accettaste per non contraddire alle divine aspirazioni, che vi volevano modello di ogni virtù a tutti; ottenetemi, vi prego, di fuggire le mondane distinzioni, e di gloriarmi solo nel compiere esattamente la volontà del Signore. Voi che impiegaste tutta la vostra vita nel difendere la verità della fede, contro gli assalti dell'eresia e dell'empietà; ottenetemi, vi prego, la grazia di professar costantemente e difendere con intrepidezza fino alla morte quella santa religione di cui per divina misericordia ebbi la sorte avventurata di nascere. Voi che non temeste di predicare la verità anche in faccia ai potenti, e trionfaste dei cuori più ritrosi colla vostra eloquenza celeste: ottenetemi, Vi prego, la grazia che io non mi lasci mai dominare dagli umani rispetti; e che con la dolcezza del mio parlare e con la mansuetudine del mio tratto edifichi il mio prossimo nel mentre che attendo alla mia perfezione. Amen
ALTRE PREGHIERE
PREGHIERA DI SANT'AMBROGIO
Alla mensa del tuo dolcissimo convito, o pio signore Gesù Cristo, io, peccatore e privo di meriti, mi accosto tremante, solo confidando nella tua misericordia e bontà. Anima e corpo ho macchiati di molte colpe, la mente e la lingua non ben custodite. dunque, o pia divinità, o terribile maestà, io misero, stretto fra le angustie, ricorro a te, fonte di misericordia, a te mi affretto per essere risanato, sotto la tua protezione mi rifugio. Colui che non posso sostenere quale Giudice, sospiro di averlo come salvatore. A te, o signore, mostro le mie piaghe, a te scopro la mia vergogna. Conosco i miei peccati, che sono molti e grandi, per i quali io temo. spero nelle tue misericordie senza numero. Guarda dunque verso di me con gli occhi della tua clemenza, o signore Gesù Cristo, Re eterno, dio e uomo, che per l’uomo fosti crocifisso. Esaudiscimi, poiché spero in te, abbi misericordia di me pieno di miseria e di peccati, tu che non cesserai mai di far scaturire la fonte della misericordia. salve, o vittima della salvezza, offerta sul patibolo della Croce per me e per tutto il genere umano. salve, o nobile e prezioso sangue, che sgorghi dalle ferite del mio crocifisso signore Gesù Cristo e lavi i peccati di tutto il mondo. Ricordati, o signore, della tua creatura, che hai redento col tuo sangue. Mi pento di aver peccato e desidero di rimediare a ciò che ho fatto. togli dunque da me, o Padre clementissimo, tutte le mie iniquità ed i miei peccati, affinché, purificato di mente e di corpo, meriti di gustare degnamente il santo dei santi; concedimi che questa santa partecipazione del tuo Corpo e del tuo sangue, che io, sebbene indegno, intendo ricevere, sia remissione dei miei peccati, perfetta purificazione dei miei delitti, fuga dei cattivi pensieri, rigenerazione dei buoni sentimenti, salubre efficacia delle opere che ti piacciono, sicura tutela dell’anima e del corpo contro le insidie dei miei nemici. Amen.
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