La salvezza nell'esperienza di Medjugorje
Chi ha avuto la grazia di accogliere la chiamata non si pone di certo il quesito che all'epoca tormentava Giovanni Battista: sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro? (Mt 11,3);
La risposta la troviamo negli Atti degli Apostoli (Cap. 4,20): noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.
Ci sono ricordi che riaffiorano nella mente di ogni persona solo se sollecitati da qualche evento particolare; potrebbe essere l'ascolto di una frase, un accadimento, l'aver osservato qualcosa, la lettura di un libro, una coincidenza.
Sta di fatto che qualcosa di suggestivo spalanca improvvisamente l'archivio della memoria.
Non so cosa sia stato esattamente, cos'ha causato questo, di certo qualcosa ha sollecitato in me il ricordo di un pellegrinaggio particolare verso Medjugorje risalente a qualche anno fa.
Tutti i miei viaggi, e sono veramente tanti, racchiudono momenti importanti ed unici da raccontare ma, quello a cui mi riferisco è fortemente collegato al momento tragico che abbiamo vissuto.
Quando in una circostanza particolare ed in tempi non sospetti viene affrontato un argomento, se questo successivamente prende forma e si concretizza, vuol dire che le parole usate all'epoca erano profetiche.
In sostanza è come se qualcuno avesse detto: state attenti! Accadrà questo!!
Purtroppo siamo abituati a sentire quello che ci viene detto ma, troppo spesso, non ascoltiamo o comunque non diamo seguito all'avvertimento.
Ma voglio andare per ordine.
Quell'anno, sul pullman, il primo posto era occupato da un sacerdote che ci avrebbe accompagnato per tutto il pellegrinaggio.
Era la prima volta che incontravo quell'uomo non essendo della mia zona, non ne avevo mai sentito parlare, in sostanza non lo conoscevo.
In ogni caso, la presenza della guida spirituale è fondamentale e deve sempre esserci quando si intraprende un pellegrinaggio.
Oggi, a distanza di tanto tempo, mi capita di pensare a lui e non posso esimermi dall'affermare che quel consacrato era un sacerdote con la S maiuscola.
Mi dispiace "catalogare" le persone ma, in ogni campo ed in ogni settore, ci sono quelli più bravi e quelli meno bravi; quelli portati ad un certo lavoro e quelli meno portati a quel lavoro.
Se applico questo sistema di valutazione nel mondo prettamente ecclesiastico posso dire, senza paura di essere smentito che alcuni sacerdoti hanno un senso missionario più accentuato rispetto ad altri.
In sostanza valutiamo quotidianamente le persone; ci sono quelle che soddisfano le nostre aspettative e quelle che le soddisfano un pò meno!
Ricordo con piacere la compagnia di quella guida spirituale.
Era una persona estremamente schiva e riservata ma, una volta conosciuta ed entrati nella giusta sintonia, si percepiva in lui un carisma particolare.
Uomo di cultura, preparato, attento e disponibile ad ogni ora.
La particolare vocazione dell'uomo emergeva fortemente durante i momenti di preghiera comunitaria.
Lo Spirito operava attraverso il sacerdote e di questo, noi pellegrini, ne beneficiavamo.
Quell'anno mia figlia Chiara condivideva con me il pellegrinaggio nonchè la camera della pensione che ci accoglieva e che diventava, nel corso della notte, il "parlatorio" familiare delle esperienze vissute durante il corso della giornata.
Ricordo quando mi chiamò: papà!
Disse con parlare trafelato: durante la confessione il Don anticipava quello che avrei confessato successivamente!
Avevo letto qualcosa in tal senso sulla vita di Padre Pio ma non pensavo si potesse verificare realmente.
Ho accennato a questa cosa solo per anticipare quello che dirò successivamente riferendomi a quel sacerdote per poi avventurarmi direttamente nel momento tragico e sofferto vissuto per due anni e legato alla pandemia causata da un virus.
In una delle tante chiacchierate con quel sacerdote si era toccato l'argomento "magligno" ed egli mi aveva raccontato alcuni suoi incontri ravvicinati con il demonio.
Non elenco le confidenze che tengo riservate ma voglio riferire una frase da lui esplicitata in tempi non sospetti ma che, ripetuta oggi, fa venire la "pelle d'oca".
Disse: il diavolo fa di tutto per coprire il volto delle persone affinché esse non si identifichino l'un l'altro quale immagine e somiglianza di Dio.
Parole profetiche?
Se rileggo questa frase, pronunciata qualche anno fa,e la attualizzo posso solo confermare ed affermare: tutti eravamo mascherati!!
Quando poi alleggerivano le cosiddette restrizioni, se ricordiamo bene, improvvisamente accadeva qualcosa o qualche evento che ci faceva "mascherare" nuovamente.
Se vogliamo dirla tutta, oggi c'è ancora gente che circola con la mascherina indossata!!
Diverse volte ho attribuito e l'ho anche scritto in diverse occasioni: quello che accadde allora era diverso dall'umano.
Sono abituato a guardarmi in giro ed a porgermi domande; cerco risposte e le trovo molto spesso nei messaggi che la Madonna ci fornisce di volta in volta.
Siamo nell'ultimo giorno del mese di novembre del 2022; tra poco festeggeremo, ancora una volta, il Santo Natale.
E' passato velocemente un altro anno,durante il quale, tutti i discorsi e le notizie sono state, tanto per cambiare, monotematiche.
Mai una notizia bella, mai una notizia di speranza se escludiamo gli accorati appelli della Madonna a Medjugorje.
A tal proposito ricordo, con piacere, il messaggio che la Madre di Dio diede in occasione del Santo Natale del 2020.
Parole di speranza che accompagnavano il vagito di un bimbo appena nato.
Cari figli!
Vi porto Gesù Bambino che vi porta la pace, Colui che è il passato, il presente ed il futuro del vostro vivere.
Figlioli, non permettete che si spengano la vostra fede e la vostra speranza in un futuro migliore perché voi siete stati scelti per essere i testimoni della speranza in ogni situazione.
Per questo sono qui con Gesù affinché vi benedica con la Sua pace.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Concludo.
Anche quest'anno arriverà il Natale e, stiamone certi, Gesù bambino nascerà per tutti perchè Dio fa fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti (Mt 5,45).
Mi auguro ci siano, ancora una volta, le parole della Madonna per confortarci.
Le farò mie perchè solo Lei può apporre il cerotto più idoneo sulle ferite del mondo che, all'apparenza, non sembra vogliano rimarginarsi.
Antonello De Giorgio