26 agosto- Madonna di Czestochowa
(Patrona della Polonia)
O Madre della Chiesa della Montagna Luminosa, con i cori degli Angeli e i nostri Santi patroni, umilmente ci prostriamo presso il tuo Trono. Da secoli, Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a Jasna Gora, sede della tua misericordia. Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio di venerazione e amore. Risveglia dentro di noi il desiderio della santità, formaci veri apostoli di fede, rafforza il nostro amore verso la Chiesa.
Ottienici questa grazia che tanto desideriamo………
O Madre dal volto sfregiato, nelle tue mani depongo me stesso e tutti i miei cari. In Te confido, sicuro della tua intercessione presso tuo Figlio, a gloria della Santissima Trinità.
Sotto la tua protezione ci rifugiamo, Santa Madre di Dio: guarda a noi che siamo nella necessità. Nostra Signora della Montagna Luminosa (=Jasna Gora) prega per noi.
“O Madre della Chiesa! Fa’ che la Chiesa goda libertà e pace nell’adempiere la sua missione salvifica, e che a questo fine diventi matura di una nuova maturità di fede e di unità interiore! Aiutaci a vincere le opposizioni e le difficoltà! Aiutaci a riscoprire tutta la semplicità e la dignità della vocazione cristiana! Fa’ che non manchino “gli operai alla vigna del Signore”. Santifica le famiglie! Veglia sull’anima dei giovani e sul cuore dei bambini! Aiuta a superare le grandi minacce morali che colpiscono i fondamentali ambienti della vita e dell’amore. Ottieni per noi la grazia di rinnovarci continuamente, attraverso tutta la bellezza della testimonianza data alla Croce e alla Risurrezione del tuo Figlio. Amen”.
( Giovanni Paolo II )
Il quadro miracoloso della Madonna di Czestochowa
La tradizione vuole che l' icona sia stata dipinta da san Luca che, essendo contemporaneo alla Madonna, ne avrebbe dipinto il vero volto. L'icona venne portata dall'Ucraina a Jasna Góra, nel 1382, dal principe Ladislao di Opole che fece costruire il monastero sulla cima della collina sovrastante la città e vi chiamò i Monaci paolini per curare il santuario. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l'icona venne profanata a colpi d'ascia che le avrebbero provocato un miracoloso sanguinamento, e ancora oggi sono visibili gli sfregi.
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