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venerdì 8 luglio 2022

Se non sei innamorato di Gesù, allora come puoi predicarlo? Il tuo discorso non può toccare il CUORE di nessuno...- OMELIA

 


25° Ritiro Spirituale internazionale per i Sacerdoti dal 4 al 9 luglio 2022 a Medjugorje- (Parte dell’omelia di Fra Damir PAVIĆ durante la S. Messa)
 
 
Cari fratelli e sorelle, cari fedeli, cari fratelli Sacerdoti, voi che siete venuti a Medjugorje da diverse parti del mondo, voi sapete che quando leggiamo il Vangelo e la Sacra Scrittura qualche parola, qualche frase ci tocca in modo particolare.
Io, in questi giorni, mentre mi preparavo per l’inizio di questo “Ritiro Spirituale”, negli occhi mi è entrata una frase del Vangelo che dice: “In quel tempo mentre Gesù parlava”.
Noi sappiamo che Gesù la maggior parte del Suo tempo l’ha passata parlando, predicando.
Riflettevo nel mio cuore, ma come era il discorso di Gesù?
Mentre Gesù parla, un uomo, al quale è morta la figlia è stato talmente colpito da quello che Gesù diceva e faceva che Gli dice: “Vieni, e riportala in vita”. Cioè, il Suo annuncio era così potente che quell’uomo in quel momento credeva che quest’uomo (Gesù) può risuscitare qualcuno che è già morto.
Perché il discorso di Gesù era così potente? Perché nelle parole di Gesù c’era la POTENZA DIVINA.
Gesù parla con la Potenza Divina, Lui è figlio di Dio. Le Sue Parole sono piene d’Amore. La Potenza Divina è la POTENZA d’AMORE; non c’è niente più forte di questo.
Perché vi sto dicendo questo, fratelli e sorelle? Prima di tutto, io lo sto dicendo a me e a tutti noi Sacerdoti, perché uno dei nostri doveri, dei nostri compiti è annunziare, nel nome di Gesù, la PAROLA.
Questo è uno dei primi compiti di qualsiasi Sacerdote.
Il nostro compito è diventare una cosa SOLA con Gesù: ascoltare la Sua voce per poter dire agli altri quello che Gesù stesso avrebbe detto.
Questo Sacerdote dovrebbe essere una mano estesa di Gesù su questa terra. La sua lingua dovrebbe essere la lingua di Gesù, i suoi piedi dovrebbero camminare per la Salvezza umana, diventare come i piedi di Gesù.
Fratelli e sorelle, io come Sacerdote, come ogni Sacerdote presente qui, voglio chiedermi oggi se il mio discorso è almeno per un po’ simile a quello di Gesù, quando parlo ai fedeli; se la mia Parola è penetrata d’Amore.
Se non c’è Amore per quelli ai quali mi rivolgo, se parlo di qualsiasi altro motivo, allora il mio discorso è nulla.
Noi Sacerdoti dobbiamo dire la Verità che vi libera, per quanto sia dura e pesante alle vostre orecchie. Noi dobbiamo ANNUNCIARE la VERITA’.
Perché vi sto dicendo questo? Perché l’uomo di oggi, cioè le orecchie dell’uomo di oggi aspettano che noi Sacerdoti diciamo non quello che Gesù ci dice di dover dire, ma quello che PIACE alle vostre orecchie.
Cioè, il discorso evangelico è DURO! E il primo messaggio della nostra predicazione dovrebbe essere una cosa sola: “la salvezza dell’anima umana”.
Nella Chiesa Cattolica esiste un atto canonico, che comprende tanti canoni i quali prescrivono la vita del cristiano; ma l’ultimo canone in quel grande libro, parla e dice che la legge più importante su cui si basano tutti i canoni precedenti è “Salus Animarum”, cioè la “Salvezza delle anime”.
Da qui deve partire ogni nostra predicazione, ogni nostro annuncio, ogni nostro dialogo. Cioè di portare l’uomo alla Salvezza.
San Giovanni Della Croce spiega semplicemente come dovrebbe essere un buon predicatore; come colui che annuncia e che testimonia. Lui dice così: “Un buon predicatore è colui che è INNAMORATO di Gesù Cristo”.
Se non sei innamorato di Gesù Cristo, allora come puoi predicarlo? Il tuo discorso non può toccare il CUORE di nessuno, perché non viene dall’Amore.
Noi sappiamo anche dalla nostra esperienza, se amiamo qualcuno. Se le tue parole non seguono quello che dice il cuore, quel discorso d’Amore è vuoto, non è autentico.
Così anche nella nostra vita; la condizione di tutto è essere INNAMORATI di Gesù.
Un Santo ha detto: “Quando vogliamo parlare di Dio, quando vogliamo annunziare agli altri Gesù Cristo e il Suo Vangelo (questo vale per Sacerdoti e fedeli), dobbiamo rispettare tre condizioni”:
1) Prima di tutto, dobbiamo annunciare anche se non vediamo nessun risultato, anche se nessuno dovesse convertirsi, perché noi lo FACCIAMO per AMORE di Dio, non aspettando nessun risultato dal nostro lavoro.
Ricordate che quando Gesù dice agli Ebrei: “Se non bevete il mio sangue, se non mangiate il mio corpo” … quasi tutti ANDARONO via, perché il Suo discorso era duro. Ai suoi discepoli Gesù dice: “Volete andare via anche voi?”
Quello che Gesù diceva era duro alle orecchie dei suoi ascoltatori. Anche noi oggi: cosa possiamo aspettarci? Che tutti ricevano a braccia aperte quello che noi diciamo? Quando noi Sacerdoti oggi predichiamo, la gente dovrebbe uscire dalla chiesa CONVINTA.
Ma noi spesso ci adattiamo al mondo, e vogliamo che gli uomini applaudano, così che piacciamo alla gente. Ma Gesù non ha fatto mai una cosa del genere. Dobbiamo predicare la Verità del Vangelo, quello che Gesù diceva, anche se tutti ci voltano le spalle.
2) Questo Santo afferma ancora: nel tuo predicare non devi perdere la pace interiore, a prescindere dalle contrarietà.
Ricordiamoci di Maria; nessuno ha predicato meglio di Lei, SENZA che abbia detto UNA parola. Quante contrarietà HA avuto Lei nella sua vita! Se qualcuno doveva essere arrabbiato con Dio doveva essere proprio Lei, la Beata Vergine Maria.
Lei poteva dire a Dio: “Ma mi hai dato il compito di essere Madre del tuo Figlio, e appena nato problemi, fuga in Egitto, nascondilo, torna indietro, e appena cresciuto Tu me l’hai preso. E alla fine ho dovuto TENERLO MORTO tra le mie braccia”.
Ci può essere un motivo più grande per essere inquieti?
QUANDO le COSE NON VANNO COME NOI IMMAGINIAMO, NOI PERDIAMO la PACE INTERIORE. MARIA NON HA MAI PERSO la PACE INTERIORE.
3) La terza cosa che dice questo santo è che quando predichiamo, quando annunciamo, facciamo tutto per la GLORIA di DIO; e noi dobbiamo gioire quando, nel predicare, qualcun altro ha più successo di noi.
Torno di nuovo alla Beata Vergine Maria, come Lei ha predicato, come Lei ha parlato, e come PREDICA-PARLA qui a Medjugorje. Cosa CI ATTIRA qui a Medjugorje?
NON ci attirano queste dure pietre di Erzegovina. Qui ci attira la Madre che per tanti anni CI PARLA con pazienza, ci parla come Suoi figli: “Ritornate a mio Figlio!”.
Parla a NOI Sacerdoti, da 41° anni, “Siate la vera immagine di mio Figlio, in questo mondo! Con l’amore e la gioia, portate il messaggio di mio Figlio”.
NESSUNO TORNA VUOTO da MEDJUGORJE, PERCHÉ in CIASCUNO di NOI il CUORE VIENE RIEMPITO. PERCHÉ la MADRE PARLA CON AMORE. E LÌ DOVE C’È AMORE, LÌ C’È la PACE, LÌ C’È la GIOIA, LÌ C’È la BELLEZZA della VITA.
Fratelli e sorelle, vi spiego solo un’altra cosa dal Vangelo di oggi.
Noi sappiamo che il discorso di Gesù è bello, sublime e porta la pace nel cuore, nella vita. Ma noi fedeli abbiamo una cosa più grande.
Noi, fedeli di oggi, abbiamo la grande grazia che non avevano gli uomini ai tempi di Gesù. Guardate quella donna del Vangelo di oggi che la FEDE porta a toccare Gesù. Per dodici anni ha sanguinato, e adesso vuole toccare Gesù. Lei ha fede, e appena ha toccato Gesù con fede è guarita.
Perché vi sto dicendo tutto questo? C’è qualcosa di molto più bello di un tocco.
Noi possiamo non solo TOCCARE il lembo di Gesù; noi con Lui possiamo DIVENTARE una cosa sola, e questo AVVIENE qui nella SANTA MESSA.
Noi Sacerdoti, con tutto il cuore, con tutta l’anima, CREDIAMO che la Santa Messa è un atto di unione con Gesù; che Lo riceviamo VIVO nel nostro cuore e nella anima.
Tutti i fedeli possono credere a questo col il cuore.
Un Santo diceva: “Colui che si dona è sempre lo stesso, è Gesù Cristo. Il problema è in noi che Lo riceviamo”.
Ma con tutto il cuore noi crediamo che Lui viene a noi, e che si unisce a noi e vuole essere una cosa sola con noi.
Per credere in questo ci serve la Fede. E per questa FEDE bisogna PREGARE. Questa Fede risveglia Maria nel CUORE dei tanti che vengono qui a Medjugorje. Amen.
(Trascrizione di Davide Carbonetti)

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