2 Luglio:Madonna delle Grazie, Venerata in particolar modo a San Giovanni Rotondo.
SUPPLICA ALLA MADONNA DELLE GRAZIE:
1. O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché sei la Figlia Primogenita dell'Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell'anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico.
Ave Maria……
2. O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria Santissima, Tu che sei la Madre dell'Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno.
Ave Maria……
3. O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell'Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre, muoviti a pietà dell'anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà.
Ave Maria……
Sì sì, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell'anima mia.
Amen
Salve Regina……
PADRE PIO RECITA LA SUPPLICA (VOCE DI SAN PIO)👇
Oggi, 2 Luglio 2022, è la festa della Madonna delle Grazie.
Madonna delle Grazie (in latino Mater Gratiarum), uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare.
Il titolo “Madonna delle Grazie” va inteso sotto due aspetti:
Maria Santissima è Colei che porta la Grazia per eccellenza, cioè suo figlio Gesù, quindi Lei è la “Madre della Divina Grazia”;
Maria è la Regina di tutte le Grazie, è Colei che, intercedendo per noi presso Dio (“Avvocata nostra”), fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine.
Specialmente il secondo aspetto è quello che ha fatto breccia nella devozione popolare: Maria appare come una madre amorosa che ottiene tutto ciò che gli uomini necessitano per l’eterna salvezza. Tale titolo nasce dall’episodio biblico noto come “Nozze di Cana”: è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: “fate quello che Lui vi dirà”.
Lungo i secoli, moltissimi santi e poeti hanno richiamato la potente opera di intercessione che Maria opera tra l’uomo e Dio.
La Chiesa cattolica non ha nel proprio anno liturgico una festa specifica per la Madonna delle Grazie: questo titolo è associato a diverse feste mariane in base alle consuetudini locali e alla storia dei singoli santuari.
A San Giovanni Rotondo, città particolarmente devota alla sua Madonna, viene venerata la Madonna delle Grazie per i favori ricevuti.
Un episodio significativo è ricordato da Francesco Morcaldi: “Nel primo ventennio del secolo, un anno, una prolungata siccità minacciava il raccolto dei cereali, risorsa vitale della popolazione. Si levò allora l’appello alla Madonna. Il quadro fu portato in processione dal Convento alla Chiesa matrice per un novenario di preghiera ma l’acqua
desiderata non calò dal cielo. A novena ultimata la sacra icona fu riportata in convento tra la popolazione che faceva ala e reclamava a gran voce la grazia. Il padre guardiano fece posare il quadro sul sagrato della Chiesetta del Convento e fattosi interprete della volontà popolare esclamò: “Maria Santissima, tu non ci dai l’acqua e noi ti lasceremo all’aperto. Rientrerai in chiesa quando avrei fatto piovere”. Nel cielo sereno si levarono all’orizzonte neri nuvoloni che avvolsero la montagna. Sospinti da un vento impetuoso, coprirono la città e rovesciarono giù l’acqua a catinelle”
Il popolo fa ricorso a Maria per ricevere le grazie
La storia del quadro della Madonna delle Grazie è breve il 31 dicembre 1866, chiuso il convento l’effige, privata dal Fisco della lamina d’argento, che la ricopriva fu trasferita nella chiesa di San Nicola. Il Fisco, purtroppo, ritenendo il quadro di pregevole valore, non disegnò di appropriarsene. La rivolta del popolo, di profonda fede mariana, poté essere evitata soltanto grazie all’intervento del sindaco del tempo il dottor Michele Giuva, il quale scrisse cose al prefetto di Foggia: “questo popolo, sebbene con dolorosa rassegnazione abbia tollerato il distacco della sopravveste, pur freme e piange in sentire che si deve portar via anche il quadro, oggetto di profonda devozione, stante che a Maria delle Grazie soleva far ricorso alle sue necessità, ottenendo ordinariamente le Grazie implorate”. La lettera ebbe effetto determinante ed il quadro rimase nella chiesa di San Nicola.
Il popolo, continua a custodire gelosamente il simulacro, a prostrarsi davanti alla Celeste Madre e a versare ai suoi piedi tutte le pene e tutte le ansie. Con l’apertura definitiva del Convento avvenuta nel 1909 e il ritorno dei Frati cappuccini, questi reclamarono che la Madonna tornasse nella sua chiesa e vennero a patti con il popolo.
Nell’intesa si stabili: “Il 31 agosto di tutti gli anni il telo sarà portato in paese per i festeggiamenti patronali il 10 settembre tornerà processionalmente in convento”. Siamo negli anni che precedono l’arrivo di Padre Pio sul Gargano e i fiori sparsi del culto alla Madonna delle Grazie sono destinati a moltiplicarsi nel giardino fiorito della spiritualità del frate di Pietrelcina. La devozione alla Vergine è la componente essenziale della vita di Padre Pio e dei suoi insegnamenti.
Maria era modello subito del suo cammino.
Ricordiamo padre Pio in chiesa, sul matroneo, in coro, per i corridoi, nella sala San Francesco, per le scale, sulla veranda, sempre con la corona del rosario in mano.
La sua devozione alla Celeste Mammina non si esauriva nel tempestare di gemme preziose l’anima propria con la fervente preghiera, bensì era anche vaso comunicante di sospiri per bisognosi e sofferenti. “Amate la Madonna e fatela amare” – esortava – “Recitate sempre suo Rosario e bene”. Alla Vergine delle Grazie gli confidava le ansie del suo cuore con struggente intensità. Lo faceva di giorno e la notte, senza pausa, sul matroneo dove trascorreva le ore in profonda preghiera dinanzi allo stupendo mosaico della Madonna delle Grazie e lo confidò nel messaggio ai fedeli il 5 maggio 1957, primo anniversario dell’inaugurazione di Casa Sollievo della Sofferenza: “Maria Santissima delle Grazie – disse – che è la regina alla quale ogni giorno manifestiamo il nostro amore e alla quale chiediamo assistenza materna, regni sempre sovrana nella città che sorgerà intorno al suo Tempio , e assista noi tutti”.
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