Andrea, un autista di autobus calabrese, porta i pellegrini a Medjugorje dal 2003, e per molto tempo non ha mai partecipato al programma di preghiera di Medjugorje. Il 4 luglio 2007, un gruppo della sua città natale ha insistito affinché Andrea si unisse a loro mentre scalavano il Krizevac. Quella mattina, mentre osservava l'alba dal Krizevac, Andrea sentì qualcosa aprirsi dentro di lui. Ecco la sua testomonianza:
" Sono Andrea Bruno Palummo, vengo dalla Calabria in provincia di Cosenza. Ho 38 anni e faccio l'autista di autobus. Ho un'agenzia di viaggi a Rende dove abito. Venivo a Medjugorje già dal 2003- 2004 ma semplicemente come autista, accompagnavo i gruppi della Calabria. Allora ancora venivamo via terra, quindi impegnavamo due giorni di duro viaggio per arrivare qua. Ho conosciuto Medjugorje appunto, tramite questi viaggi che all'inizio io ero solo come autista, nel senso che venivo a Medjugorje e non conoscevo nemmeno l'esistenza della chiesa, della Madonna e di tutto ciò. Facevo solo e semplicemente il mio lavoro, fino a quando poi in un pellegrinaggio alcune persone mi hanno parlato in continuazione di questo Medjugorje- Andrea devi venire, lascia stare il pullman, lascia stare e vieni-
Ero lontanissimo dalla Chiesa e io odiavo i sacerdoti, odiavo la chiesa, odiavo tutto ciò che concerne questo ambito di fede. La preghiera per me non esisteva, anzi io facevo tutt'altro che pregare e infatti quando venivo qua andavo lontano per i pub, andavo a mangiare fuori, proprio la zona di Medjugorje per me esisteva soltanto per accompagnare i pellegrini.
Nel 2007 ho accompagnato questo gruppo della mia zona (convertite a Medjugorje) persone che avevano avuto un passato non buono, che conoscevo da vecchia data, e che mi raccomandavano di questo Medjugorje, dicevano - A noi ha cambiato la vita, perché pure tu non devi conoscere la Madonna, conoscere Medjugorje? - Insomma è stata una settimana tribolante. Infatti non mi facevano andare fuori Medjugorje, mi tenevano con loro, fin quando poi non siamo saliti sulla collina del Kricevac, dove lì poi ho avuto una "piccola botta" (diciamo così). Loro mi dicevano - Andrea domani mattina- era il 4 luglio del 2007, -Andrea dobbiamo salire sul Krizevac- io ho detto - va bene vi accompagnio- mi hanno detto- No, no devi venire con noi alle 4:00 del mattino!- Ho detto - voi state scherzando! Non è per me. Io alle 4:00 di mattina dormo!- E loro invece- no - C'era uno in particolare (che poi è diventato il mio compare di anello, Luca) disse -No, tu devi venire con noi sulla montagna- e gli dico -Va bene sì, sì poi vediamo - Lui non è sceso dal pulman è venuto con me al parcheggio e mi disse- no,ora tu scendi insieme a me- Allora che succede.. loro iniziano a pregare a fare la Via Crucis e io dietro, molto dietro, invece di pregare, purtroppo, imprecavo, perché non era una cosa mia, cioè andavo contro la mia volontà. Poi alle 4:00 di mattina salendo, loro avanti e io dietro, vedevo sempre una figura dietro di me, una monaca bellissima, una suora stupenda, che mi diceva- vai, vai-. Arrivati alla settima stazione il sole si è alzato, l'ho visto pulsare, ho sentito dentro di me una botta, io lo paragono sempre a una noce quando si rompe, ho sentito quella botta e ho sentito proprio l'apertura e ho iniziato a piangere (mai successo) .Ho iniziato a piangere mi volto e dietro di me non c'era più la suora, questa bellissima suora. Allora tutti quanti quelli che erano con me nel pullman dissero - Andrea benvenuto tra noi- io piangevo, non riuscivo a capire questo pianto perché non c'era motivo per me. Comunque scendiamo dal monte tranquillamente, scendo e mi sentivo bello leggero. Allora uno di loro mi disse- adesso ti devi confessare.- Mai confessato in vita mia! Andiamo ai confessionali, accanto alla chiesa, perché nel nostro gruppo, purtroppo non c'era un sacerdote e io odiavo i sacerdoti (come ho detto prima). Mi metto lì e dopo un'ora e mezzo di fila, ho detto -Io non ce la faccio, non è per me - Insomma..arrivo alla porta e trovo scritto "inglese". -Ah- ho detto -Ok, a posto, non mi devo confessare- me ne volevo andare. Come mi giro -No.. no, vieni,vieni c'è pure in italiano- Entro, diciamo che all'inizio abbiamo avuto un po' di scontro, con questo sacerdote, tant'è che sono uscito fuori dicento- mo lo picchio- però i miei amici mi dissero- Andrea vai, vai, vai- dopo un bel po' di confessione, mi ha detto -Ti assolvo - Quando sono uscito fuori, sentivo veramente dentro di me una leggerezza mai sentita. Poi da allora ho iniziato un pochettino a pregare, poi sono ricaduto perché purtroppo non è stato facile il primo periodo. Ho avuto contro tutto. Poi però grazie a questi amici, grazie al mio lavoro che faccio da autista, con il fatto che venivo sempre a Medjugorje, sono riuscito a continuare a perseverare in questo, anche se molte, molte volte il demonio ci tenta. Poi quando nel 2013 ero un pochettino freddo nella preghiera, ho avuto una grande grazia nel mio pulmino, ha avuto il miracolo Christian Filice , un ragazzo malato di SLA della mia comunità. Siamo venuti a Medjugorje, eravamo in pochissime persone. Christian era all'ultimo stadio della sua malattia, e mi disse- Andrea per favore, l'ultimo viaggio della mia vita, mi devi portare a Medjugorje- e io ho detto -Christian te lo prometto.- Dalla partenza abbiamo avuto solo problemi! Sulla nave problemi perché non esistevano le cabine per i disabili, però lui non ha mai detto "A" mai! Non ha detto mai una parola contro.. del tipo- Però io ho pagato, devo avere i servizi- niente!!! Arriviamo in albergo, la stanza per disabili non c'era, però lui non si è mai lamentato. Dopo arrivati siamo andati dalla veggente Vicka (quando ancora parlava ai fedeli) Christian disse a Vicka- Non pregare per me perché ormai ho fatto, anche se ho due figli, però io ormai ho fatto. Prega per un ragazzo che ha la stessa mia malattia - Vicka allora durante la preghiera gli tirò uno schiaffetto e gli disse -Non ti preoccupare, tu stai bene- La sera poi c'è stata l'Adorazione e
abbiamo visto tutti questa stella che attraversava tutta la parte posteriore della chiesa, e poi durante la notte, Christian ha avuto questa stellina che gli camminava addosso, e poi la mattina si è alzato con le proprie gambe e ha avuto questo miracolo Poi lì ho capito veramente che la Madonna esiste. C'è veramente è sempre accanto a noi. Infatti io come mi ero un po' raffreddato nella preghiera, Lei mi ha tirato un bello schiaffetto dicendo -Guarda che io ci sono-. Come ogni mamma, io penso che lì, è sempre accanto a noi, siamo noi magari che ci allontaniamo dalla nostra Mamma, nei momenti più difficili della nostra vita magari, noi diciamo -perché ci ha abbandonato!- ma non è vero, perché Lei comunque è sempre accanto a noi. Siamo noi che ci allontaniamo purtroppo!
Io spero di continuare a fare dei pellegrinaggi, soprattutto per portare le persone per far capire veramente che la vita non è tutta rose e fiori ma è bella, e che dobbiamo cercare di viverla sempre il più possibile con tutte le nostre forze, non abbatterci. Io sono il primo che in tante situazioni nella mia vita sono caduto, dicevo sempre: perché, perché? Da quando vengo a Medjugorje ho sempre le risposte, nel senso che, io quando porto i pellegrini dico- ragazzi venite qua, lasciate tutto quanto-. Io sono venuto forse mille volte qui a Medjugorje, ma per me, ogni volta che ritorno è sempre la prima volta, perché anche se sento sempre le stesse testimonianze, però in base al mio stato d'animo, una parola diversa dalla volta scorsa, dà quella forza di andare avanti e quindi spero veramente di continuare a portare sempre pellegrini. Da allora per me i sacerdoti sono una delle cose più importanti della vita, sono quelle persone che nel momento del bisogno ci sono. Io ho trovato dei sacerdoti che per me, sono più di una famiglia, perché nei momenti veramente bui della mia vita, mi sono stati sempre vicini, soprattutto come è iniziata la pandemia l'anno scorso, io insieme a un altro dottore, abbiamo voluto dare un supporto a tutto ciò, perché da noi la sanità non è tutta rose e fiori e quindi abbiamo acquistato delle ambulanze per fare un terzo settore sanitario. Per questa grande devozione che ho, io ho dato il
nome a questa associazione "GOSPA", proprio come la Madonna di Medjugorje e infatti Lei ci dà sempre la forza. Noi siamo sempre vicino a queste persone che hanno bisogno, dando sempre l'amore e un sorriso, per fargli capire che la vita va avanti e che Loro ci sono sempre vicino. Abbiamo dato supporto a persone veramente che ormai credevano di non avere più nulla, invece magari, standogli accanto, dandogli un sorriso tenendogli la mano per loro è stato più della cura di un dottore. Far capire che la Madonna c'è il Signore c'è e dobbiamo affidare a loro la nostra vita.
Frutti di Medjugorje
Nessun commento:
Posta un commento