PREPARIAMOCI PER QUESTO EVENTO DI GRAZIA
"Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".
San Francesco
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(Per sΓ© o per i defunti)
Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto), oppure, col permesso dell'Ordinario (Vescovo), nella domenica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno del sabato fino alla mezzanotte della domenica) si puΓ² lucrare una volta sola l'indulgenza plenaria.
CONDIZIONI RICHIESTE:
1 - Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra che ne abbia l'indulto e recita del “Padre Nostro” (per riaffermare la propria dignitΓ di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo) e del “Credo” (con cui si rinnova la propria professione di fede).
2 - Confessione Sacramentale per essere in Grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti).
3 - Partecipazione alla Santa Messa e Comunione Eucaristica.
4 - Una preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un “Padre Nostro” e un'“Ave Maria” o altre preghiere a scelta), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unitΓ Γ¨ il Romano Pontefice.
5 - Disposizione d'animo che escluda ogni affetto al peccato, anche veniale.
Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita la chiesa; tuttavia Γ¨ conveniente che la Santa Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa siano fatte nello stesso giorno in cui si compie la visita.
L'INDULGENZA: che cosa Γ¨?
I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l'equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche una riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non Γ¨ isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietΓ , per cui la santitΓ di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l'immenso valore della loro esistenza, per rendere piΓΉ rapida ed efficace la sua riparazione. La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti.
Nei primi secoli i Vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente Γ¨ cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltΓ di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati giΓ perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente caritΓ . I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale Γ¨ la concessione dell'indulgenza.
(C.E.l. - Catechismo degli adulti, n. 710)
COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE
L'INDULGENZA DEL PERDONO
Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagΓ² nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorΓ² in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Signore, benchΓ© io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe". "Quello che tu chiedi, o frate Francesco, Γ¨ grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".
E Francesco si presentΓ² subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontΓ² la visione avuta. Il Papa lo ascoltΓ² con attenzione e dopo qualche difficoltΓ dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviΓ² verso la porta, ma il Pontefice lo chiamΓ²: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco: "Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza Γ¨ opera di Dio, Egli penserΓ a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento: questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni".
E qualche giorno piΓΉ tardi, insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".
PREGHIERA PER IL PERDONO DI ASSISI:
Signor mio GesΓΉ Cristo, prostrato innanzi alla vostra reale presenza nel Santissimo Sacramento, io vi adoro con tutta la sommissione dell'anima mia, e pentito delle mie colpe, vi prego di concedermi la grazia dell'acquisto della Santa indulgenza del Sacro Perdono di Assisi che voi medesimo accordaste al gran Patriarca San Francesco. Intendo poi di pregare secondo l'intenzione della Santa Chiesa per la conversione degli eretici, degli infedeli e di tutti i peccatori, ma in modo speciale per coloro che combattono e perseguitano la vostra Santa Chiesa.
(Cinque Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Tre Ave Maria alla Madonna, un Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre a San Francesco).
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