Messaggio pasquale del Provinciale della Provincia Francescana dell'Erzegovina, P. Miljenko Šteko:
"Ultimamente,
è diventato chiaro quanto siamo praticamente impotenti in questo mondo.
Testimoni di molte immagini devastanti, ci chiediamo se sia possibile
che qualcosa del genere stia accadendo nel nostro mondo. Le nostre anime
sono in costante spasmo e con paura si chiedono cosa accadrà, dov’è la
fine?
E
quando ci raccogliamo un po’, proprio questa esperienza di impotenza ci
aiuta a capire che dobbiamo fare affidamento sulla Sua onnipotenza.
«Senza di me non potete far nulla», dice Gesù (Gv 15,5). Con Lui siamo
onnipotenti. Tutta la nostra forza sta nella nostra impotenza, perché
allora ci resta il solo fatto che «tutto posso in Colui che mi dà forza»
(Fil 4,13). Con la Sua potenza possiamo, in ogni momento conveniente o
sconveniente, seminare la parola di Dio, sopportare la sofferenza,
svolgere l’opera di predicare la Buona novella e compiere fino in fondo
il nostro dovere (cfr. 2Tm 4,2-5).
E
il mondo di oggi ha necessariamente bisogno della notizia dell’evento
più importante che il cielo ha donato all’umanità: su questo pianeta
nacque duemila anni fa il Figlio di Dio, che visse per l’uomo, operò e
soffrì per l’uomo, pregò per l’uomo e morì, ma è anche risorto.
Qualunque cosa il mondo faccia, qualunque esso sia, non può placare la
fame di vita vera, la sete di vera gioia, il bisogno di vera pace, di
vita. E chi può dargli più vita, più gioia e più pace di colui che ha
detto per se stesso «Io sono la vita» (Gv 14,6)!?
L’uomo
rimarrà sempre capace di soffrire la fame di Dio, perché Dio stesso si è
premurato di piantare nel cuore umano una beata inquietudine,
un’insaziabile nostalgia del Creatore. Parlare alle persone di ideali
non è mai vano, perché la fonte degli ideali è una sete ardente di
eternità, un desiderio di Dio. O, come disse una volta Friedrich
Schlegel, ciò che è più nobile nella nostra natura. Ecco lo spazio
grande per la nostra attività oggi!
E
se la vita ci ha stancato, Gesù ci dice (Mt 11,28-30): «Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è
dolce e il mio peso leggero».
C’è
una chiamata più bella di questa? Nessuna chiamata nell’umanità si può
paragonare a questa. Il Signore ci offre tutto, a noi spetta solo
rispondere e venire. È particolarmente utile quando siamo pressati dalla
fatica e dalle oppressioni. È una chiamata a voi che siete tormentati
dalle cose di tutti i giorni, a voi che magari siete in ospedale in
attesa delle scarse informazioni che ricevete, a voi che ogni giorno
lottate per guidare il vostro bambino sulla retta via, a voi che siete
gravati da questioni esistenziali, a voi che cercate un senso,
completamente perso e attaccato agli ideali sbagliati, a voi che temete
le minacce quotidiane fatte da piccoli e grandi schermi! A voi che
camminate nei giorni difficili di dolore e di oscurità. Infatti, tutti
noi, nessuno escluso, possiamo ritrovarci nelle parole di Gesù di
stanchezza e di oppressione.
Sotto
i raggi del sole pasquale, Gesù, insieme ai suoi, rompe le nostre
pesanti lapidi e ci introduce a una nuova vita. Rompe ciò che è debole e
stanco nella nostra vita, ciò che è bloccato in essa, ciò che è in essa
senza vita e amore. Rompe le lapidi della nostra solitudine e della
nostra colpa e ci introduce all’ampiezza del Suo amore pasquale.
Nello
spirito di questo amore di Cristo e della sua incommensurabile
misericordia, auguro a tutti noi una felice e salvifica Pasqua!"
P. Miljenko Šteko
medjugorje.hr
Nessun commento:
Posta un commento