OMELIA DELL'ARCIVESCOVO LAZZAR YOU HEUNG SIK, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER IL CLERO ALLA MESSA A MEDJUGORJE
Il Prefetto della Congregazione per il Clero, Mons. Lazzaro You Heung Sik, ha celebrato la Santa Messa serale a Medjugorje. Con lui nella concelebrazione l'arcivescovo di Tirana e di Durazzo mons. Arjan Doda, Nunzio Apostolico della Santa Sede a Tirana Mons. Luigi Bonazzi, Provinciale della Provincia Francescana dell'Erzegovina P. Miljenko Šteko, Parroco di Medjugorje P. Marinko Šakota e altri sacerdoti.
Miei cari, celebriamo la liturgia la quinta domenica dell'anno. Siamo raccolti intorno alla mensa del Signore, sotto lo sguardo premuroso della Vergine Maria, come i discepoli una volta nel Cenacolo. La parola che abbiamo appena ascoltato ravviva la chiamata battesimale di ciascuno di noi: seguire Gesù!
Grazie al battesimo, siamo veramente rivestiti della dignità di figli, inviati a testimoniare come Dio opera ogni giorno della nostra vita. Siamo tutti, per il fatto stesso dell'esistenza, "chiamati": Dio ci ha chiamati alla vita per un progetto di amore.
Scoprire la propria vocazione significa soprattutto sapere chi siamo e dove andiamo, apprezzare la grandezza e la dignità di essere figli di Dio e discepoli di suo Figlio, accogliendo ogni giorno la novità dell'eredità e la gioia dell'amore trino .
La liturgia odierna riflette l'esperienza profonda che ciascuno di noi vive davanti alla grandezza di Dio: la consapevolezza della propria povertà, dei propri limiti, della propria piccolezza davanti alla maestà di Dio.
Proprio come Isaia - abbiamo appena ascoltato nella prima Lettura - che, trovandosi nel tempio davanti alla maestà del Signore, esclama: «Guai a me, perché sono un uomo dalle labbra impure» (Is 6,5).
Ma la Parola di Dio ci offre ancora una volta la "buona notizia" che sta arrivando per colmare questa lacuna; infatti, cosa succede al profeta, che si sente “fallito” alla presenza di Dio? Il Signore purifica le labbra di Isaia, perdona i suoi peccati e lo manda in missione.
Succede anche a Simon Pietro. Dopo una notte lunga e tormentata, in cui non ha preso nulla, si fida della parola di Gesù e cala di nuovo le reti in mare. E quando furono subito riempiti di pesce, esclamò: “Allontanati da me! Sono un peccatore, Signore!» (Lc 5, 8). Ma Gesù lo chiama a non temere, e lo chiama apostolo per annunciare il Vangelo.
Gesù fa lo stesso con ciascuno di noi: accorcia le distanze, ci solleva quando siamo delusi, perché può capitare a chiunque di lavorare tutta la notte e non fare nulla, come è successo a Pietro che ha dovuto fare i conti con le reti vuote.
Di fronte ai nostri progetti, ai nostri sogni, al nostro impegno quotidiano al servizio del Regno, a volte può capitare di dover mettere ordine nella nostra rete vuota. Con tanta dedizione e generosità da parte nostra, i risultati che ci aspettavamo e speravamo non sono così.
E poi restiamo lì, immobili, con un senso di fallimento nel cuore, a fare i conti con la nostra piccolezza, rischiando la rassegnazione e il pessimismo di travolgerci. Ma, illuminati dalla Parola di Vita, ci rendiamo conto, però, che il Signore ha scelto proprio la nostra nave, che è un po' fatiscente, e le nostre reti vuote. E poi in noi rinasce l'entusiasmo, si riaccende la fiducia, nonostante gli errori ei fallimenti. È con noi sulla nave!
Maria ha saputo coltivare questa fiducia nella presenza e nell'azione del Signore nella sua vita. All'inizio si accorge anche della lontananza, si sente proprio piccola e povera davanti al disegno dell'Altissimo; ma, dopo essersi aperta alla volontà di Dio, esclamò: «Che cosa ha visto dell'insignificanza della sua serva?» (Lc 48).
Se portiamo nel cuore la Parola di Dio, la Madre di Gesù ci assicura che ci aiuterà a leggere con una nuova prospettiva la nostra esistenza, ma anche la nostra storia personale e familiare, nonché la storia del nostro Paese, rivelando che tutti eventi, anche i più dolorosi, alla luce della fede, parte del piano di salvezza.
Maria ci insegna che quando lasciamo agire il Signore, possiamo vivere nella gioia e nella gratitudine. Maria è la voce di tutti i piccoli e l'ultima della storia. Chi, come Lei, confida in Dio, ha già vinto e ha già visto la sua vittoria sul male e su ogni ingiustizia.
Alle sue mani pure e al suo Cuore di Madre affidiamo oggi la vita e il ministero del Santo Padre, Vescovo, Sacerdote, Diacono, e anche la nostra preghiera per tutti coloro che accolgono la chiamata di Gesù e che hanno il coraggio di dargli la vita.
Lodiamo con Lei il Signore, lo glorifichiamo con tutte le nostre voci, e così scopriremo e gusteremo la bellezza di mettere ogni giorno la nostra vita al servizio del Signore, per il bene della Chiesa e dei fratelli. Amen.
Radio Mir Medjugorje
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