martedì 15 febbraio 2022

Il rumore del mondo non mi permetteva di ascoltare quella voce soave che proveniva da laggiù ....Medjugorje - Antonello De Giorgio

 


La mia mente è sempre concentrata e spazia in pensieri profondi che quasi sempre acchiappo, miscelo e lavoro; li interiorizzo e cerco di raccogliere spunti per migliorarmi.
Da tempo ho imparato a lasciar correre le notizie che vengono calate dall'alto e per alto intendo mass media e compagnia bella e che vogliono minare la mia esistenza ed il mio modo di intendere le cose.
Sono diventato impermeabile e mi lascio scivolare addosso tutto quello che poco ha a che fare con la mia personalità esattamente come fanno le gocce d'acqua della doccia che prima seguono il profilo del corpo e poi finiscono nello scarico.
Camminavo su un sentiero di montagna.
Il sole illuminava l'orizzonte e riscaldava un pochino il freddo della mattina.
La bellezza della natura incontrava il mio sguardo mentre recitavo il Santo Rosario.
Meditavo il passo del Vangelo di Matteo (22,8.10): quindi disse ai suoi servi: le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni.
Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete.
E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali.
In quale crocicchio esistenziale ti trovavi Antonello quando la Madre di Dio pronunciò il mio nome?
Vivevo la mia vita, facevo le mie cose, mi divertivo, avevo tutti i miei impegni ma, quella vita, quelle cose, quei divertimenti e quegli impegni non erano sufficenti a rendermi "degno"!
Ecco allora la chiamata, forte, improvvisa, dirompente, decisa, unica!
Non ero certo migliore degli altri ma molto probabilmente avevo più bisogno degli altri.
Posso solo immaginarmi da quanto tempo veniva pronunciato il mio nome ma il rumore del mondo non mi permetteva di ascoltare quella voce soave che proveniva da laggiù, da quel borgo contadino incastonato tra i monti: Medjugorje.
Poi un giorno, finalmente, ho sentito o meglio ho ascoltato!
Ho lasciato a casa tutti i miei purché esistenziali e sono andato incontro all'unico "perché"!!
Oggi la mia vita non avrebbe senso, la mia storia non avrebbe un senso se non avessi ricevuto da Maria un sonoro "schiaffone" sul volto.
Porto ancora, nel mio intimo, il suono di quelle cinque dita stampate sulla guancia perché io, ero scettico, nonostante la Sua chiamata!
Ricordo con nostalgia quei tre giorni di pioggia, a cavallo tra aprile e maggio dell'87, a Medjugorje.
L'acqua torrenziale aveva allagato tutto ed avvolgeva le mie caviglie perché, all'epoca, a Medjugorje, non esisteva la rete fognaria.
Restai immerso in quell'acqua tanto tempo, e fu quell'acqua il simbolo della mia purificazione.
Ancora oggi, dopo tanti anni, mi ritrovo in cammino ma con uno spirito nuovo che si rifà a quei tre giorni di temporale intenso a ridosso di una chiamata e ad un'affermazione che chiudeva il mio primo pellegrinaggio: grazie perché "finalmente" hai risposto alla mia chiamata!!

Antonello De Giorgio

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