La benedizione di San Biagio
Il
3 febbraio, festa di san Biagio con la tradizionale benedizione della
gola, la cui formula, pronunciata dal sacerdote in italiano è:
"Per
intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, Dio ti liberi dal mal
di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello
Spirito Santo. Amen"
VIDEO:
I fedeli poi si possono portare vicino all' altare; il ministro si
avvicina a ciascuno con la reliquia o un altro segno di
benedizione, — ad es. per san Biagio mette due candele in forma di croce
sotto il mento alla gola di ciascuno — secondo le consuetudini locali.
Questa
benedizione viene impartita dunque usando due candele benedette
(secondo il costume di alcuni luoghi) nel giorno precedente, cioè per la
festa della Candelora. Comunemente, però, le candele usate per la
benedizione della gola vengono benedette il giorno stesso con un
formulario apposito: la Benedizione delle candele nella festa di San
Biagio Vescovo e Martire che riporto in latino e in traduzione
conoscitiva italiana.
Una
tale benedizione popolare, nel tempo delle aspirine e del collutorio,
può apparire un tantino sorpassata o addirittura superstiziosa. Come
dire: "ma insomma si vuole anche troppo da Dio! Possibile che non si
sopporti neanche un po' di mal di gola?".
Tuttavia,
a guardarla meglio, questa antica benedizione rievoca una terribile
realtà. Realtà del passato per noi occidentali, tuttora presente per
altri popoli.
Un
tempo tutti i bambini dovevano essere benedetti a San Biagio. Forse
anche gli adulti, in tempi più recenti, non sapevano più il perché, ma
era rimasto, conscio o inconscio, il ricordo di una malattia della gola,
spesso mortale, che attaccava soprattutto i bambini: la difterite. Fino
ai primi dell’Ottocento fu confusa con altre malattie della gola. Era
detta con un termine generico, ora obsoleto, squinzania, che indicava
diverse affezioni morbose della gola: dalla semplice infiammazione della
faringe a quella che veniva chiamata soffocazione, anche velo perché la
gola cominciava a velarsi, e placche, perché sul palato si formavano
placche le quali, moltiplicandosi, portavano
all’impossibilità di respirare. Quando si presentava il mal di gola in
un bambino, cosa assai frequente in inverno (intorno alla festa del
Santo), la famiglia tremava fino alla sua guarigione, perché si sapeva
come poteva finire. Si comprende bene come la disperazione nei secoli
spingesse a cercare protezione da una malattia inesorabile che colpiva
soprattutto gli esseri più deboli e amati della famiglia.
Adesso,
anche se abbiamo la vaccinazione e tanti altri rimedi, continuiamo ad
affidarci alla provvidente benedizione di Dio, facendo memoria del
nostro passato, confidando con tutta la nostra fiducia nel Padre e,
magari, aiutando concretamente quanti, nei paesi più arretrati, hanno
bisogno che tanti fratelli cristiani, in onore di san Biagio, li aiutino
a combattere le malattie che il benessere (non goduto da tutti) ha
sconfitto.
Benedizione delle candele
per la festa di San Biagio vescovo e martire
V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
R. Egli ha fatto il cielo e la terra.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo.
Dio
onnipotente e ricco di bontà, tu hai creato la varietà di tutte le
realtà di questo mondo con la sola tua parola, e per la salvezza degli
uomini hai voluto che la tua Parola stessa, per mezzo della quale sono
state fatte tutte le cose, si incarnasse. Tu sei grande, immenso,
terribile e degno di lode, e compi meraviglie. Per confessare la fede in
te il glorioso martire e vescovo Biagio, non temendo un gran numero di
tormenti diversi, ha conquistato la felicità della palma del martirio; e
a lui, tra le altre grazie, hai affidato questa prerogativa: di curare
cioè, per la tua potenza, qualunque malattia della gola. Supplichiamo
dunque la tua maestà di non guardare al nostro peccato, ma - per
intercessione dei meriti e delle preghiere di San Biagio - ti chiediamo,
per la tua pietà degna di onore, di bene+dire e santi+ficare questi
ceri. Infondi in essi la tua grazia affinché, per i meriti del martirio
di San Biagio, siano liberati da ogni malattia della gola tutti coloro
che con fede sincera riceveranno l’imposizione di questi ceri sul
proprio collo; possano costoro renderti grazie nella santa Chiesa, sani e
gioiosi, e lodino il tuo nome glorioso, che è benedetto nei secoli. Per
il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna
con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen
E asperge le candele con l’acqua benedetta
Benedizione della gola
Poi
il sacerdote pone le due candele incrociate sotto il mento, alla gola
di quanti desiderano la benedizione. Questi si inginocchiano davanti
all’altare, mentre il sacerdote dice:
Per
intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, Dio ti liberi dal mal
di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello
Spirito Santo. Amen
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