Uno
dei più orribili crimini partigiani si è verificato a Široki Brijeg e che ha lasciato profonde conseguenze per
l'intera Erzegovina, ma non è riuscita a distruggere la Chiesa in questa
zona.
Chissa come si sono sentiti gli assassini dopo un crimine così orribile?
Padre Francesco Rizzi dalla grotta dei martiri 8 febbraio 2021 VIDEO:
🙏🙏
Per i martiri di Siroki Brijeg vittime della guerra.
Signore,
i trenta martiri di Siroki Brijeg furono uccisi e bruciati nel fuoco.
Attraverso quel fuoco diventarono un sacrificio gradito e fragrante per
Te. Per loro intercessione, fa’ che possiamo sperimentare la grazia
della conversione. Tutto l’ateismo e l’orgoglio che sono in noi, possano
essere inceneriti. Rendici capaci, per loro intercessione, di sapere
perdonare anche i nostri nemici e fare bene a quelli che ci odiano e ci
rifiutano. Pater, Ave e Gloria. Regina dei martiri, prega per noi.
Il
loro sacrificio e il sangue versato possono far terminare le guerre nel
mondo e ogni guerra che esiste nel cuore di ognuno e nelle famiglie,
nel cuore e nella vita della Chiesa. La loro intercessione possa portare
conforto a tutte le vittime delle guerre perché abbiano la forza di
portare la propria croce, di testimoniare la fede e l’amore verso Te e
verso il prossimo. Pater, Ave e Gloria. Regina dei martiri, prega per
noi.
PREGHIAMO:
Signore,
Dio nostro, fatti conoscere attraverso i Tuoi servi che ti dettero
testimonianza morendo martiri, affinché per i meriti della loro
sofferenza, la Tua Chiesa possa vivere e crescere nella pace, nell'amore
e nella speranza. Il Tuo nome possa essere glorificato ed il Tuo amore e
bontà rivelati, innalzando loro agli onori degli altari. La Tua Chiesa
possa vedere in loro un fulgido esempio ed avere potenti intercessori in
Cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Erano
le 3 di pomeriggio del 7 febbraio 1945 alcuni partigiani comunisti,
trovarono nel monastero trenta religiosi. I comunisti hanno detto: “Dio è
morto, Dio non c’è, non c’è, il Papa, non c’è la Chiesa, non c’è
bisogno di voi, andate anche voi nel mondo a lavorare”. Con minacce e
bestemmie cercarono di persuadere i frati a lasciare l’abito religioso,
ma essi risposero: “Noi siamo religiosi, consacrati, non possiamo
lasciare il nostro abito religioso”. Allora, un soldato arrabbiato prese
il Crocifisso e lo buttò a terra. “Ecco – disse – adesso potete
scegliere la vita o la morte”. Ogni frate, dopo essersi inginocchiato e
aver baciato Gesù, stringendo la Croce sul petto, disse come San
Francesco: “Tu sei il mio Dio, il mio Tutto”. Testimoni oculari, tra i
quali alcuni militari che facevano parte del plotone d’esecuzione, hanno
successivamente raccontato che i frati andarono incontro alla morte
pregando e cantando le litanie della Madonna.
Uno
di quei soldati è rimasto scioccato dal comportamento eroico dei frati.
Lui ha raccontato: “Fin da bambino, nella mia famiglia, ho sempre
sentito dalla mamma che Dio c’è, Dio esiste. Al contrario, Lenin,
Stalin, Tito avevano sempre affermato e fatto di tutto per inculcare in
ciascuno di noi: Dio non c’è, non esiste! Quando le circostanze della
vita mi hanno portato a trovarmi di fronte ai martiri di Siroki Brijeg e
ho visto come quei frati hanno affrontato la morte, pregando e
benedicendo i loro persecutori, chiedendo a Dio di perdonare le colpe
dei carnefici, allora mi sono risuonate chiare la parole di mia madre e
ho pensato: la mia mamma aveva ragione, Dio c’è, Dio esiste!” Quel
soldato, oggi, è convertito ed ha un figlio sacerdote e una figlia
suora.Terminata l’esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e
bruciati. Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono
la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra
l’ingresso del convento e distrussero la biblioteca contenente circa 150
mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze
del popolo croato di Erzegovina.
Medjugorje,
piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina, è conosciuto da tanti fedeli
cattolici, soprattutto italiani, per le (presunte) apparizioni mariane
… Ai tanti pellegrini che affollano il villaggio può capitare di
visitare, nelle vicinanze del paesino, il santuario di Siroki Brijeg,
titolato alla Madonna Assunta in Cielo, santuario che costituisce
l’autentico vessillo religioso dell’Erzegovina, riconosciuto anche al di
fuori dei confini della piccola regione.
Quel
monastero,( il più grande della Bosnia E.) vero e proprio scrigno della
storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina.
La
piccola città, dal nome impronunciabile, vanta uno straordinario
primato in tutta l’Europa: non è mai stato registrato un solo divorzio a
memoria d’uomo tra i suoi 20mila parrocchiani (su 30mila abitanti),
nessuna famiglia si è mai divisa.Il segreto è un forte cattolicesimo
popolare unito alla serietà con cui si vive la tradizione croata
Le fonti che parlano di questa cittadina spiegano che il matrimonio
viene vissuto come indissolubilmente unito alla croce di Cristo ed
infatti, secondo la tradizione croata, alla coppia che si prepara al
matrimonio non viene insegnato a guardare al partner come alla persona
perfetta, come colui/colei che compie il destino dell’altro, in senso
platonico. No! Il sacerdote dice loro: «Hai trovato la tua croce! Una
croce da amare, da portare con te per sempre». La croce, nel
cristianesimo, è la condizione per la salvezza personale, così il marito
non ha la capacità di compiere la moglie, o viceversa, ma entrambi sono
la condizione reciproca che permette la realizzazione della propria
vocazione. Se uno abbandona l’altro, abbandona Cristo. Tradisce il
compito da Lui affidatogli. Questa è la visione cristiana del
matrimonio, che viene ancora autenticamente vissuta e insegnata a Siroki
Brijeg.
Per
la semplice gente di quel sperduto paesino bosniaco non esistono
avvocati, psicologi di coppia, maghi o astrologi. Se c’è un problema,
tra i due sposi c’è solo la preghiera comune, in ginocchio entrambi
davanti al crocifisso si trova la forza di perdonarsi, di superare
l’orgoglio, di piangere, di gridare le proprie sofferenze e di tornare
ad abbracciarsi. Di sentirsi perdonati da un Altro per la propria
piccolezza. Per farlo seriamente serve, chiaramente, la viva coscienza
di Chi è che tiene assieme nel sacramento i due sposi. Perché la vera
unità è impossibile all’uomo.
Gli
abitanti di Siroki Brijeg educano così, da decenni, i loro figli, a
loro danno questa testimonianza di amore. Il mistero di Dio è anche
questo, la scelta dei piccoli come testimoni ai grandi. Il figlio di un
umile falegname di Nazareth sconvolge la storia divenendo la via, la
verità e la vita. I poveri e ignoranti pastorelli di Lourdes e Fatima
diventano strumento per la conversione di milioni di persone, sapienti
ed intellettuali. Allo stesso modo, un piccolo e sconosciuto paesino
europeo diviene silenzioso testimone dell’amore indissolubile, realtà
ormai sconosciuta alle grandi città occidentali, i cui abitanti sono
sempre più lontani gli uni agli altri. Schiacciati dalle macerie e da
quel che rimane dei loro progetti matrimoniali.
Quel monastero, vero e proprio scrigno della storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina
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