lunedì 31 gennaio 2022

31 Gennaio: San Giovanni Bosco - FRASI e PREGHIERE del SANTO

 




FRASI DI DON BOSCO

Fare il bene senza comparire. La violetta sta nascosta ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.

Tenete a memoria che la solita parola che usa il demonio quando vuole spingerci al male è: Oh! Non è niente!

Le spine che ci pungono nel tempo, saranno fiori per l’eternità.

Sii con Dio come l’uccello che sente tremare il ramo e continua a cantare, sapendo di avere le ali.

Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.

Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo.

Quando vedo i giovani tutti occupati nel gioco son sicuro che il demonio ha un bel fare, ma non riesce a nulla.

La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore.

Le cose fanno gli uomini, non gli uomini le cose.

Se il cibo del corpo si deve prendere tutti i giorni, perché non il cibo dell’anima?

Il demonio ha paura della gente allegra.
 
 VIDEO SU SAN GIOVANNI BOSCO

 

Il Signore ai grandi bisogni manda grandi aiuti.

Per evitare rivalità ed ostilità io debbo tenere il metodo finora seguito: fare senza dire.

Dite ai giovani che li aspetto tutti in Paradiso.
(sul letto di morte a Don Bonetti)

Noi qui facciamo consistere la santità nello star molto allegri.


Una veste, un tozzo di pane, devono bastare ad un religioso.

Ai salesiani: Ricordatevi che vi mando a pescare e che non dovete essere pescati.

Noi abbiamo scelta a questo mondo la cosa migliore: salvare le anime

L’elemosina è debito di carità.

Ozio e castità non possono mai andare insieme.

Confessatevi come se la vostra confessione fosse l’ultima della vita.

I ragazzi, se non li occupiamo noi, si occuperanno da soli e certamente in idee e cose non buone.

Le sole opere sono le vere ricchezze che ci preparano un posto lassù in cielo.

Lavorate, lavorate e non aspettate d’essere pagato dalle creature di quaggiù.

Se non ti metti a praticar l’umiltà, tu perdi la più bella delle virtù.

Questo mondo è come una scena di teatro: passa in un momento.

Guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo: il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l’ingratitudine.

L’aiutare il prossimo è opera di carità e le opere di carità sono sempre lodevoli.

La carità è quella che distingue i figlioli di Dio dai figlioli del demonio e del mondo.

La carità, la castità, l’umiltà sono tre regine che vanno sempre insieme una non può stare senza le altre.

Non ho mai udito che uno sia stato contento in punto di morte del male che ha fatto.

Fatemi una festa, la più cara che io possa desiderare,cioè che tutti facciate in quel giorno la vostra santa comunione

Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio.

Il migliore consiglio è di fare bene quanto possiamo e poi non aspettarci la mercede dal mondo, ma da Dio solo.

La carità non conosce diversità di razze, né distanza di luoghi.


Al confessore dobbiamo aprire schiettamente la nostra coscienza ed egli saprà dirci dove il Signore ci vuole.

Chi si rimette pienamente a Dio, è impossibile che non venga esaudito.

Senza religione non vi è vera scienza, non vi è moralità, né educazione.

Non siamo creati per bere, e per mangiare, sibbene per amar Dio e salvar l’anima.

Se io avessi un poco di tempo vorrei fare un libro apposta,che paragonasse alla vita delle api la vita del religioso.

Vogliamo essere sempre allegri? Siamo obbedienti

Non rimandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo.

Le prove ci ammaestrano sul modo di dividere e separar l’oro della scoria.

Tutti dobbiamo portare la croce come Gesù, e la nostra croce sono le sofferenze che tutti incontriamo nella vita.

L’essere buono non consiste nel non commettere mancanza alcuna: oh no! Purtroppo tutti siamo soggetti a commetterne. L’essere buono consiste in ciò: nello aver volontà di emendarsi.

Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società.

Tenete a memoria che la solita parola equivoca, considerata innocua, può portare ad un comportamento scorretto.

La prima felicità di un fanciullo è sapersi amato.

I maestri che nulla perdonano agli allievi, sogliono poi perdonare tutto a se stessi

Moltiplicando i vostri consiglieri moltiplicherete i vostri fastidi.

Io credo che nessuno possa consigliare meglio che il direttore della propria coscienza

La frequente confessione, la frequente comunione, la messa quotidiana sono le colonne che devono reggere un edificio educativo, da cui si vuole tener lontana la minaccia e la sferza.

Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e fare molto bene all’anima tua.

Guai a quelle case religiose nelle quali s’incomincia a vivere da ricchi.

Regolarsi sempre in maniera che, in qualunque ora la morte venga, ci trovi sempre

L’orazione al sacerdote è come l’acqua al pesce, l’aria all’uccello, la fonte al cervo.

Sarà sempre per voi una bella giornata quando vi riesce di vincere coi benefici un nemico e farvi un amico.

I due sostegni più forti a reggervi e camminare per la strada del Cielo sono i Sacramenti della Confessione e Comunione. Perciò riguardate come gran nemico dell’anima vostra chiunque cerca di allontanarvi da queste due pratiche di nostra santa religione.

Con le opere di carità ci chiudiamo le porte dell’inferno e ci apriamo il paradiso.

Chi prega si occupa della cosa più importante di tutte.

Ai grandi sacrifici è riservato un gran premio

Bisogna operare come se non si dovesse morire mai e vivere come se si dovesse morire ogni giorno

Parla poco degli altri e meno di te.

Il nostro cuore è come una cittadella, i sensi altrettanti nemici.

E’ meglio non pregare che pregare malamente

Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri e fare sempre e bene il nostro dovere.

Maria non fa le cose solo per metà.

È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria.

Dio non si lascia vincere in generosità.

Combattere la Chiesa è lo stesso che dare un pugno sulla punta aguzza di un chiodo

Il paradiso non è fatto per i poltroni.

L’ozio è vizio che tira sempre con sé molti altri vizi.

Non state mai inoperosi; se non lavorate voi lavora il demonio

Tre mali sommamente da fuggirsi: la bestemmia, la disonesta, il furto.

Del prossimo parlarne bene o tacerne affatto.

Agli altri perdona tutto, a te nulla.

Se pregate, da due grani che voi seminate ne nasceranno quattro spighe.

Chi prega è come colui che va dal re.

Date molto ai poveri se volete divenir ricchi.

Nella frequente comunione si trova luce, forza, santità

Uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior effetto che non farebbe uno schiaffo.

Tutti hanno bisogno della Comunione: i buoni per mantenersi buoni e i cattivi per farsi buoni.

In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.

Ricordatevi, che ogni cristiano è tenuto di mostrarsi edificante verso il prossimo, e che nessuna predica è più edificante del buon esempio.

Il lavoro e la temperanza faranno fiorire la nostra società

La più bella passeggiata e il più bel gioco che mi piacerebbe si è di poter condurre diecimila giovani in paradiso.
Coraggio, coraggio sempre; non stanchiamoci mai di fare il bene e Dio sarà con noi
 
PREGHIERE a DON BOSCO PER OTTENERE GRAZIE

O glorioso Santo, voi vedete da quanti mali noi siamo afflitti ed oppressi;

è incerto l'oggi, più incerto il domani, e il dolore è divenuto il compagno indivisibile

della nostra esistenza. Deh, o San Giovanni Bosco, muovetevi a pietà della nostra

misera condizione! Anche voi soffriste il disagio, la miseria, l'abbandono,

la calunnia, la persecuzione; e fu l'esperienza del dolore che vi rese il conforto,

l'aiuto di quanti ricorsero a voi. Ora che siete in Cielo, presso la Sorgente Eterna

della carità, voi sentite certamente più viva compassione per le nostre sventure, ed io a voi fiducioso ricorro per ottenere la grazia di.... (esprimere...).

O glorioso Santo, a voi nulla nega il Signore, perchè tanto lavoraste in terra per la sua gloria e per il suo onore; intercedete per me, impetratemi la grazia implorata se essa torna utile all'anima mia, ed ottenetemi la conformità al divino volere e la perseveranza nel bene, onde anch'io possa venire un giorno a lodare e ringraziare insieme con voi il Signore in Paradiso. Così sia.


Grazie Don Bosco, amico, padre e maestro dei giovani,

per il tuo sguardo che infonde fiducia.


Nel sogno, nella vita di tanti poveri giovani,

hai accolto con trepidazione e gioia il piccolo seme

della missione che il Signore ti ha affidato.

L'hai coltivato con amore e passione.

Ed è fiorito in sorriso, speranza,

gioco, musica, scuola, laboratori,

proposta di vita e futuro.


Perchè i giovani possano gustare gioia vera

nell'incontro con Gesù, Pane, Perdono e vita riuscita.


Caro Don Bosco, invoca anche per me luce, docilità e forza

per seguire la chiamata del Signore, ed essere, con l'aiuto di Maria,

tuo entusiasta collaboratore per il bene dei giovani.


E l'antico sogno sulla collina dei Becchi

diverrà meravigliosa realtà

e compimento dell'eterna fedeltà di Dio

che sempre riempie di ammirato stupore.


Giovanni Bosco, meglio noto come don Bosco (Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888), fu il fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. È stato canonizzato da Papa Pio XI nel 1934.


Nato in una famiglia di contadini a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco) il 16 agosto 1815, gli muore presto il padre e a 9 anni fa un sogno che gli svela la sua missione: si vede in mezzo a dei ragazzi che bestemmiano, urlano e ne fanno di tutti i colori; mentre si avventa contro di loro per farli desistere, ecco Gesù che gli dice: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a dare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù». Lui aveva già cominciato a riunire dopo i Vespri i coetanei della borgata nel prato davanti a casa sua e, dopo averli intrattenuti con giochi, ripeteva la predica ascoltata in chiesa, che ricordava perfettamente grazie alla sua memoria eccezionale. Dopo la prima Comunione, per pagarsi la scuola se ne va da casa lavorando prima come garzone in una cascina, poi come sarto, barista, falegname, calzolaio, apprendista fabbro. Nel 1835 entra in seminario a Chieri e viene ordinato prete il 5 giugno 1841. L’8 dicembre fa amicizia con un giovane muratore invitandolo a tornare da lui con i suoi amici: nasce così l’oratorio, che dopo una prima sede presso l’Ospedaletto di Santa Filomena, troverà sistemazione definitiva, sempre a Valdocco, nel 1846. Con alcuni collaboratori il santo fonda poi la Società Salesiana e più tardi le Figlie di Maria Ausiliatrice. Oggi i Salesiani sono sparsi in tutto il mondo con oltre 17 mila religiosi e circa 16 mila suore. Don Bosco fu anche un prolifico scrittore e editore: alcune sue opere raggiunsero tirature record, come nel caso de Il Giovane provveduto(118 edizioni e traduzioni, lui vivente, in quattro lingue). Il santo è stato definito da Giovanni Paolo II “padre e maestro della gioventù” per la sua pedagogia che si può sintetizzare nel sistema preventivo, fondato su tre pilastri: religione, ragione e amorevolezza. Così si formano buoni cristiani e onesti cittadini, e anche santi come Domenico Savio, uno dei capolavori della pedagogia salesiana. Don Bosco morì a Torino il 31 gennaio 1888; fu beatificato da Pio XI nel 1929 e da lui canonizzato il 1° aprile 1934.


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