L’arcivescovo Aldo Cavalli nominato dal Papa visitatore apostolico a Medjugorje
L’arcivescovo lecchese, 75 anni, finora nunzio nei Paesi Bassi, succede al polacco Henryk Hoser, morto lo scorso agosto. Si tratta di un incarico esclusivamente pastorale che non entra nella questione della veridicità o meno delle apparizioni mariane
Papa Francesco ha nominato come nuovo visitatore apostolico a carattere speciale per la Parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis, l’arcivescovo Aldo Cavalli, finora nunzio apostolico nei Paesi Bassi e rappresentante permanente presso l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Succede all'arcivescovo polacco Henryk Hoser, morto il 13 agosto scorso a Varsavia all’età di 78 anni, che dal 2018 ricopriva questo incarico.
Nunzio in tre continenti
Monsignor Cavalli ha compiuto 75 anni il 18 ottobre scorso. Nato a Muggianico di Lecco, in Lombardia, nel 1946, da una famiglia di fornai, è stato ordinato sacerdote a Bergamo nel 1971. Ha compiuto gli studi presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, entrando nel 1979 nel servizio diplomatico della Santa Sede. Nominato nunzio apostolico, nel 1996 è stato consacrato vescovo, come arcivescovo titolare di Vibo Valentia. Ha guidato le nunziature di São Tomé e Príncipe (1996), Angola (1997), Cile (2001), Colombia (2007), Libia e Malta (2013) Paesi Bassi (2015) ed è stato anche rappresentante permanente presso l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (2015). Il 15 maggio scorso è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco.
L’incarico di visitatore apostolico – aveva specificato la Sala Stampa al tempo della nomina di Hoser – ha un carattere “esclusivamente pastorale”, di accompagnamento “stabile e continuo” della comunità parrocchiale di questa piccola località della Bosnia ed Erzegovina e dei tanti fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, “le cui esigenze – si spiegava - richiedono una peculiare attenzione”. Un ruolo pastorale, dunque, che non entra nella questione delle apparizioni mariane che alcuni ragazzi affermano di avere dal 24 giugno del 1981.
Nel maggio 2019 Papa Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi a Medjugorje, che dunque da allora possono essere ufficialmente organizzati dalle diocesi e dalle parrocchie e non più soltanto in forma privata.
Il Papa ai giovani di Medjugorje: abbiate il coraggio di seguire Gesù
Il Papa, nell’agosto scorso, ha rivolto un messaggio ai giovani riuniti per il tradizionale Mladifest, l’incontro annuale di preghiera a Medjugorje, esortandoli ad avere il coraggio di seguire Gesù: “Abbiate il coraggio – aveva affermato - di vivere la vostra giovinezza affidandovi al Signore e mettendovi in cammino con Lui. Lasciatevi conquistare dal suo sguardo di amore che ci libera dalla seduzione degli idoli, dalle false ricchezze che promettono vita ma procurano morte. Non abbiate paura di accogliere la Parola di Cristo e di accettare la sua chiamata. Non scoraggiatevi come il giovane ricco del Vangelo; invece, fissate lo sguardo su Maria, il grande modello dell’imitazione di Cristo, e affidatevi a Lei che, con il suo «eccomi», ha risposto senza riserve alla chiamata del Signore”.
A Medjugorje per incontrare Cristo attraverso Maria
Da parte sua, monsignor Hoser aveva detto ai microfoni di Vatican News che a Medjugorje vengono pellegrini da tutto il mondo “per incontrare Cristo e sua Madre”. “La via mariana - diceva - è quella più certa e sicura” perché conduce a Gesù. A Medjugorje, infatti, i fedeli hanno “al centro la Santa Messa, l’adorazione del Santissimo Sacramento, una massiccia frequenza del Sacramento della Penitenza”. Si tratta di un vero culto “cristocentrico” - osservava - vissuto con la vicinanza alla Vergine Maria, venerata con l’appellativo di "Regina della Pace".
VATICAN NEWS
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