Suor Emmanuel Maillard
Quando mi rivolgo ai gruppi di pellegrini per esporre loro i messaggi e sopratutto le grazie che Maria dà a Medjugorje, mi diverto a fare loro questa domanda trappola: Chi fra voi pensa di andare di sicuro in purgatorio? Il risultato è catastrofico: Quasi tutti alzano la mano! Se questo succede alla fine del pellegrinaggio, non esito ad esprimere loro il mio pensiero, sempre sorridendo, certo: - Zero e sotto zero! Non avete capito niente del messaggio della Gospa, dovrete rimanere ancora tre giorni. - Allora utilizzo la testimonianza di Vicka; la gente si rilassa a poco a poco e abbandona volentieri i vecchi schemi impregnati di fatalismo. Alla fine della conferenza un ultimo test mostra che nessuno ha intenzione di soggiornare nel purgatorio. Finalmente!.. Racconto di Vicka: - Dopo il paradiso la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E' un luogo molto scuro e noi non potevamo vedere quasi niente perché c'era come un fumo grigio, molto spesso del colore della cenere. Sentivamo che c'era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto. Sentivamo anche delle specie di urti, come se le persone si scontrassero. La Gospa ci diceva: "Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo." In seguito ci ha parlato ancora del purgatorio. Quello che mi ha stupito è stato di scoprire che là c'erano persone consacrate a Dio, suore e preti. Ho chiesto alla Gospa come fosse possibile che persone consacrate si ritrovassero in purgatorio; mi ha risposto: "Queste persone si erano consacrate a Dio, ma nella loro vita non c'era amore. Ecco perché ora sono in purgatorio." Prima di lasciare il purgatorio la Gospa ci ha molto raccomandato di "pregare ogni giorno per queste anime."
- Chiedo - Vicka hai provato anche tu le sofferenze di quelle persone come avevi provato la felicità dei beati in cielo? - Al momento la Gospa ci ha dato una forza speciale, una grazia per sopportare di essere laggiù. Senza questa forza non l'avremmo potuto sopportare perché una cosa è pensare al purgatorio e un'altra cosa è vederlo! Oggi provo una grande tristezza quando penso a quelle anime che soffrono e prego per loro, perché certamente vorremmo che andassero tutte in cielo. Ma al momento abbiamo sentito questa forza che non è della terra. Era una cosa speciale per la circostanza.
Così la visita al purgatorio si può riassumere in poche parole, ma c'è l'essenziale. In seguito la Madonna ha ricordato questa realtà in quattro messaggi che non soltanto confermano l'insegnamento della Chiesa ma anche le testimonianze di alcuni mistici canonizzati, che hanno fatto un'esperienza simile a quella di Vicka e Jakov Tra il 1981 e il 1984 alle richieste dei veggenti sulla sorte di questo o quel defunto, la Gospa rispondeva a volte: "E' con me." oppure. "Bisogna pregare per lui."
In questo modo Jakov ebbe la gioia di sapere il 5 Settembre 1983 che la sua mamma (Jaka) era già in cielo, ed era morta quel giorno.
- Vicka, secondo te, cosa c'era di così buono nella vita di Jaka perché sia andata così in fretta in cielo? - Ho chiesto.
- E' molto semplice! Faceva tutte le piccole cose della giornata con amore, con tutto il cuore! Dio ha affidato ad ognuno un compito. Tu scrivi dei libri e io parlo ai pellegrini... Bisogna fare tutto con il cuore, è molto importante! Dio non chiede che si prenda una montagna e la si sposti altrove. Le piccole cose di ogni giorno, sono grandi per Lui. Molte persone complicano le cose... no Jaka non ha fatto niente di straordinario. Dio ha visto il suo gran cuore!
- Su esplicita richiesta della Madonna, nel 1984, il "tempo delle domande private" è terminato.
Tuttavia, durante la guerra recente, ho potuto capire in qualche modo, da certe conversazioni con Vicka che la Gospa le dava delle indicazioni su questo o quel soldato croato della regione, morto al fronte o considerato disperso. A quell'epoca i pellegrini erano poco numerosi e Vicka passava molto tempo a consolare le famiglie colpite dalla guerra. Una sera mi disse: "Molti dei nostri uomini sono scomparsi. Durante l'apparizione "se ne è parlato molto" e ora devo andare subito a visitare le loro famiglie... Capisci, aspettano in grande angoscia" Non ho voluto chiedere di più a Vicka ma queste semplici parole la dicevano lunga.
Per noi che siamo sulla terra, sapere se questo o quello dei nostri parenti è ancora al purgatorio o già in cielo non è la cosa più importante. La cosa più importante è di renderci conto di quale tesoro ci offra la Gospa su un piatto d'argento, con la sua scuola d'amore a Medjugorje. Colui che entra alla Sua scuola non farà purgatorio! Non se ne parla nemmeno! La nostra decisione di diventare santi corrisponde in pieno ai disegni di Dio sulla nostra vita, non è orgoglio come ho spesso sentito dire. (Allora la piccola Teresa di Lisieux, la beata Faustina e il santo Curato d'Ars sarebbero stati degli orgogliosi!)
La Gospa ha riempito i suoi messaggi di mezzi sicuri per andare diritto in cielo e colui che li vive sente già in sè la gioia del cielo, non la gioia che proviene dalla soddisfazione umana quando tutto va bene, ma la gioia tutta divina che rimane anche nelle prove. Mi piace citare queste parole di Maria a Jelena Vasilj nel 1986: "Se vi abbandonate a me, non vi accorgerete del passaggio da questa all'altra vita. Incomincerete a vivere la vita del cielo sulla terra." (Fonte:Altervista)
Per
questo la Madonna ci dice che la morte non esiste. Quando Lei ci parlò
di Padre Slavko, deceduto il 24 novembre 2000, Lei non ci ha detto, nel
Suo messaggio del giorno dopo: E’ morto santamente, ma: “rallegratevi
con Me, perché vostro fratello Slavko è nato al cielo e intercede per
voi!”
Consacra la tua morte! Abitare pienamente nel seno della Madre di Dio significa eliminare qualsiasi paura della morte, paura di questa misteriosa nascita che ci è stata promessa. Ogni brava madre prepara la nascita di ogni figlio con una cura infinita ed una infinita tenerezza. Lei ci ha anche detto: “Cari figli, no, voi non sapete celebrare in modo giusto la morte dei vostri cari! Voi dovreste celebrare con gioia questo avvenimento! La stessa gioia che avete per la nascita di un nuovo bambino!” Ma nel nostro mondo rinchiuso nella nebbia del materialismo, abbiamo perduto la prospettiva finale della nostra vita! E spesso, nella morte vediamo solo una partenza senza ritorno ed una distruzione senza pietà, un disastroso muro, mentre non si tratta di un muro ma di una porta, questa porta che ci apre finalmente alla vita per la quale siamo creati. Per questo, come apostoli della Vergine Maria, propongo di consacrare la nostra morte al Suo Cuore Immacolato ed al Cuore di Gesù, in modo che questo momento cruciale della nostra vita, appartenga già completamente a Dio per le mani di Maria.
Si può procedere in quattro tappe:
A – Possiamo già ringraziare Dio per il momento che Lui ha scelto per prenderci presso di Lui. Qualsiasi sia il momento, domani o tra 50 anni, diciamo a Dio quanto siamo fiduciosi che Lui avrà scelto il momento migliore per noi, nella prospettiva della nostra eternità.
B – Facciamo un passo in più e ringraziamoLo per il modo che ha scelto per riprenderci. Che la nostra immaginazione non ci turbi, altrimenti soffriremmo in anticipo per qualcosa che forse non succederà mai! Al contrario facciamo tacere l’immaginazione con un atto di abbandono totale tra le mani di Colui che sa molto meglio di noi ciò di cui abbiamo bisogno.
C – Passiamo ad un’altra tappa, e ringraziamo Dio per il momento che ha scelto per riprendere con sé la persona che ci è più cara. Domani? Tra 50 anni? BenediciamoLo per questo, perché questa divina scelta è il meglio per questa persona e per la sua eterna felicità. A questo punto è richiesta una grande fiducia in Dio, perché vuol dire abbandonarsi alla Sua Santa Volontà d’amore.
D – Alla fine ringraziamo Dio per la maniera che ha scelto per riprendersi questa persona cara.
Tutto ciò presuppone un profondo lavoro interiore, perché si possono incontrare delle forti resistenze. Questa è l’occasione di mettere in pratica lo stesso abbandono di un bambino verso suo padre….. Forse, per raggiungere questo atteggiamento ci vorranno diversi giorni, ma con la grazia di Dio, ed una viva fede, alla fine diremo il nostro SI’. Ed il grande dono che deriva da questo SI’, da questo abbandono confidente nei piani divini, deriva la guarigione delle nostre paure, delle nostre angosce e davanti alla morte. Nelle mani di un tale Padre, di un tale Amore, come potremmo ancora avere paura? Come oserebbe l’angoscia impadronirsi di noi? Gesù ha preso su di Sé tutte le nostre angosce nel Getsemani per liberarcene.
Consacra la tua morte! Abitare pienamente nel seno della Madre di Dio significa eliminare qualsiasi paura della morte, paura di questa misteriosa nascita che ci è stata promessa. Ogni brava madre prepara la nascita di ogni figlio con una cura infinita ed una infinita tenerezza. Lei ci ha anche detto: “Cari figli, no, voi non sapete celebrare in modo giusto la morte dei vostri cari! Voi dovreste celebrare con gioia questo avvenimento! La stessa gioia che avete per la nascita di un nuovo bambino!” Ma nel nostro mondo rinchiuso nella nebbia del materialismo, abbiamo perduto la prospettiva finale della nostra vita! E spesso, nella morte vediamo solo una partenza senza ritorno ed una distruzione senza pietà, un disastroso muro, mentre non si tratta di un muro ma di una porta, questa porta che ci apre finalmente alla vita per la quale siamo creati. Per questo, come apostoli della Vergine Maria, propongo di consacrare la nostra morte al Suo Cuore Immacolato ed al Cuore di Gesù, in modo che questo momento cruciale della nostra vita, appartenga già completamente a Dio per le mani di Maria.
Si può procedere in quattro tappe:
A – Possiamo già ringraziare Dio per il momento che Lui ha scelto per prenderci presso di Lui. Qualsiasi sia il momento, domani o tra 50 anni, diciamo a Dio quanto siamo fiduciosi che Lui avrà scelto il momento migliore per noi, nella prospettiva della nostra eternità.
B – Facciamo un passo in più e ringraziamoLo per il modo che ha scelto per riprenderci. Che la nostra immaginazione non ci turbi, altrimenti soffriremmo in anticipo per qualcosa che forse non succederà mai! Al contrario facciamo tacere l’immaginazione con un atto di abbandono totale tra le mani di Colui che sa molto meglio di noi ciò di cui abbiamo bisogno.
C – Passiamo ad un’altra tappa, e ringraziamo Dio per il momento che ha scelto per riprendere con sé la persona che ci è più cara. Domani? Tra 50 anni? BenediciamoLo per questo, perché questa divina scelta è il meglio per questa persona e per la sua eterna felicità. A questo punto è richiesta una grande fiducia in Dio, perché vuol dire abbandonarsi alla Sua Santa Volontà d’amore.
D – Alla fine ringraziamo Dio per la maniera che ha scelto per riprendersi questa persona cara.
Tutto ciò presuppone un profondo lavoro interiore, perché si possono incontrare delle forti resistenze. Questa è l’occasione di mettere in pratica lo stesso abbandono di un bambino verso suo padre….. Forse, per raggiungere questo atteggiamento ci vorranno diversi giorni, ma con la grazia di Dio, ed una viva fede, alla fine diremo il nostro SI’. Ed il grande dono che deriva da questo SI’, da questo abbandono confidente nei piani divini, deriva la guarigione delle nostre paure, delle nostre angosce e davanti alla morte. Nelle mani di un tale Padre, di un tale Amore, come potremmo ancora avere paura? Come oserebbe l’angoscia impadronirsi di noi? Gesù ha preso su di Sé tutte le nostre angosce nel Getsemani per liberarcene.
Les Enfants de Medjugorje 10 novembre 2015
"LA MORTE NON ESISTE!"
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