PADRE NOSTRO- VENGA IL TUO REGNO
Questa non è una preghiera da ripetere meccanicamente, ma è piuttosto un modello, che ci aiuta a conoscere i componenti che dovrebbero essere presenti nelle nostre preghiere.
Pregare così è desiderare ardentemente l'arrivo di quel giorno!
Dio è sovrano sulla terra, però nel piano di Dio, per ora, Egli permette la ribellione e il peccato. Basta guardare intorno a noi, e anche dentro di noi, e vediamo il peccato e il male che riempie il mondo.
Noi stessi siamo ancora soggetti alla tentazione e dobbiamo combattere il nostro peccato ogni giorno, mentre stiamo su questa terra.
Pregare “venga il tuo regno” è come dire: “Oh Padre, essendo un tuo figlio, mi identifico con il tuo piano perfetto e eterno. Riconosco che il tuo regno sarà glorioso, e lo desidero. Desidero il tuo regno in cui non ci sarà più peccato né ribellione, desidero quel tempo quando tutti Ti ubbidiranno e Ti loderanno. Il mio desiderio più grande nella vita è che il tuo regno venga. Oh che la tua giustizia sia riconosciuta da tutti, e che il tuo piano sia pienamente adempiuto! Oh che il tuo regno possa arrivare, e che possa durare per sempre!”
Questa frase è ritenuta dagli esperti come il centro del « Padre Nostro ».
È la frase-chiave della preghiera di Cristo perché tutto il messaggio del Vangelo di Cristo è incentrato su questo tema: l'arrivo del Regno e l'urgenza di entrare nel Regno.
I segni del Regno di Dio: «I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo» (Mt 11,5).
Che cos'è il regno?
Tutti conoscono la risposta di Gesù a Pilato: « Il mio Regno non è di questo mondo » (Gv 18,36).
I Vangeli parlano di Regno di Dio nel senso spirituale, Marco presenta così la prima predicazione di Gesù: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo » (1,15).
Se il regno che viene esige una conversione interiore ciò significa che le parole « Regno di Dio» sono da intendere prima di tutto come un possesso dei cuori da parte di Dio.
Da un altro testo di Luca appare che il Regno di Dio è la vittoria su Satana: «Se io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il Regno di Dio» (Lc 11,20).
Non esiste una definizione del Regno. Gesù ne dà piuttosto una descrizione attraverso una serie molto ricca di parabole. Eccone alcune:
-la parabola della zizzania (Mt 13,24) insinua che il Regno è la lotta per il bene sempre osteggiato dal male, ma la vittoria finale sarà di Dio;
-la parabola del granello di senape (Mt 13,31) direbbe che il Regno è la pianta del bene che cresce sulla terra, prima in modo insignificante poi in modo imponente;
-la parabola del lievito (Mt 13,33) insegna che il Regno è una forza misteriosa che pervade l'umanità e la farà fermentare per Dio;
-la parabola del tesoro nascosto e della perla preziosa dice che il Regno è il valore supremo per l'uomo, davanti a cui l'uomo non può avere alternative, davanti a cui conviene per l'uomo giocare il tutto per tutto (Mt 13,44);
-la parabola della rete (Mt 13,47) presenta il Regno come una sfida di Dio sul mondo per raccogliere (per pescare) tutti gli uomini di buona volontà;
-la parabola del convito presenta il Regno come una grande festa intorno a Dio aperta a tutti, anche ai più miserabili.
Da ciò che abbiamo detto possiamo concludere che il Regno di Dio è:
una grande famiglia raccolta intorno al Padre del cielo fatta di uomini di buona volontà salvati da Dio votati al bene che lottano contro il male
disposti a fare la volontà di Dio in modo perfetto come essa è compiuta in cielo.
È una lotta per il bene lenta e accanita che durerà fino alla fine dei mondo.
Perché Gesù ci invita a chiedere l'avvento del Regno?
Evidentemente perché vuole che lo desideriamo con tutte le forze, perché è il nostro massimo bene cercare, desiderare di compiere con fedeltà assoluta la volontà di Dio.
Venga il tuo Regno è dunque un impegno personale ad adempiere in modo perfetto la volontà dei Padre: « Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno ma chi fa la volontà del Padre mio » (Mi 7,21).
Venga il tuo regno è l'accettazione personale a entrare nella gioia dell'amicizia di Dio. Infatti Gesù presenta il Regno anche come una festa, un banchetto festoso intorno a Dio, ma ammonisce di osservare le severe leggi di ospitalità (l'abito da festa, cf Mi 22;11; Lc 14,16).
Venga il tuo regno è convertirsi, cioè « cambiare mentalità » (metànoia): « Convertitevi, il Regno di Dio è vicino » (Mc 1,15).
Venga il tuo regno è ricordare a noi e a Dio che nella giornata ci attende una lotta dura per eseguire fedelmente la volontà del Padre. È necessario destare la nostra buona volontà.
« Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia » (Mt 6,33), segno che la volontà può tradirci, possiamo essere spinti ad anteporre al Regno altri valori.
« Se il tuo occhio ti scandalizza... cavalo, è meglio per te entrare nel Regno senza occhio... » (Mt 5,29), segno che la lotta per il bene è insidiata da mille viltà.
« Il Regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono » (Mt 11,12), segno che la debolezza umana è grande e l'insidia al tradimento attende tutti.
Venga il tuo Regno è accettare il proclama delle beatitudini, è confidare prima di tutto in Dio più che nelle nostre forze. Infatti il proclama delle beatitudini continua così: « Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei cieli » (Mt 5,3).
È povero chi è spoglio di se stesso, chi conta sulla forza di Dio.
Venga il tuo Regno è accettare i nostri limiti, è diventare come bambini, semplici, schietti, fiduciosi; è scegliere sempre in tutto la verità. « Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei cieli » (Mt 18,3).
Venga il tuo Regno significa accettare la lotta, le incomprensioni per la causa del bene, e anche la persecuzione. « Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli » (Mi 5,10).
Venga il tuo Regno è decidere di lasciare il mondo delle belle parole ed entrare con decisione nel mondo dei fatti.
Se ci sono troppe foglie sono pochi i frutti; se nel
campo c'e troppa erba sarà poco il grano; se nella vita ci sono troppe parole saranno pochi i fatti.
« Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio » (Mt 7,21).
Venga il tuo Regno significa scegliere coraggiosamente la via della carità e del perdono. Gesù sa che in fondo ai nostri problemi di carità c'è quasi sempre la questione di una « resa dei conti » e allora dice: « Il Regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi... » (Mt 18,23).
Dio perdona, e l'uomo, a cui Egli ha tanto perdonato, sovente non perdona.
Venga il tuo Regno è scegliere il distacco dai comodismi e dalla vita borghese: « È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei cieli» (Mt 19,24).
Venga il tuo Regno è la rottura completa col male. Il Regno è infatti la vittoria di Cristo su Satana: « Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto tra voi il Regno di Dio » (Mt 12,28).
Non è possibile un compromesso tra Cristo e il male. Cristo ci attende ad una scelta. « Chi non è con me è contro di me, chi non raccoglie con me disperde » (Mt 12,30).
“Se gli uomini venissero a riconoscere l’autorità regale di Cristo nella loro vita privata e pubblica, ci sarebbero dei benefici incredibili, cioè giusta libertà, ordine e tranquillità, concordia e pace che si diffonderebbero infallibilmente a tutta la società”.
“Convertitevi, perché il regno di Dio è vicino” (Mt 3, 2; 4, 17)
Il suo Regno non avrà mai fine!
Nessun commento:
Posta un commento