domenica 17 ottobre 2021

"Ogni persona, nel suo profondo, cerca il Signore, solo che noi dobbiamo aiutarla...."- Testimonianza della veggente Mirjana


 
"Cari figli, con molto amore e pazienza, cerco di rendere i vostri cuori simili al mio Cuore. Cerco di insegnarvi, col mio esempio, l'umiltà, la sapienza e l'amore, perché ho bisogno di voi, non posso senza di voi, figli miei. Secondo la volontà di Dio vi scelgo, secondo la sua forza vi rinvigorisco. Perciò, figli miei, non abbiate paura di aprirmi i vostri cuori. Io li darò a mio Figlio ed Egli, in cambio, vi donerà la pace divina. Voi lo porterete a tutti coloro che incontrate, testimonierete l'amore di Dio con la vita e, tramite voi stessi, donerete mio Figlio. Attraverso la riconciliazione, il digiuno e la preghiera, io vi guiderò. Immenso è il mio amore. Non abbiate paura! Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare. Vi ringrazio"

Ma cosa dice Mirjana su questo compito a lei dato dalla Madonna? Ci sono figli privilegiati? E come comportarci con i non credenti? E con i sacerdoti? 

Mirjana: “Questa apparizione, che ho ogni due del mese, la chiamo io "preghiera per i non credenti". La Madonna invece li definisce "quelli che non hanno ancora conosciuto l'amore del Signore". Se cominciamo a fare ciò che la Madonna vuole per i non credenti, asciughiamo le lacrime dal suo viso; lei vuole che sentiamo amore per loro, che li sentiamo come nostri fratelli e sorelle che non sono così fortunati come noi nel conoscere l'amore del Signore. Io penso che la Madonna ci voglia far capire quanto sia importante pregare per i nostri fratelli che non hanno ancora conosciuto l'amore del Signore. Infatti, se non ci fossero i non credenti, non ci sarebbero le guerre, le separazioni, i suicidi, le droghe, gli aborti. Se noi preghiamo per loro, noi preghiamo per noi e per il nostro futuro. Chi di noi, infatti, potrebbe dire di essere credente fino in fondo?"

"Non dobbiamo giudicarli, importunarli con prediche, assalirli con le parole, ma semplicemente amarli, pregare per loro e dare il nostro esempio. Noi che siamo cattolici spesso non ci rendiamo conto di quanto grande sia la nostra responsabilità nei confronti dei non credenti. Loro devono vederci gioiosi, vedere come noi cristiani affrontiamo i momenti difficili e come viviamo con il Signore tutto quello che accade nella nostra vita. Non dobbiamo chiedere a Dio "perché?" e "perché a me?". Se abbiamo una croce, vuol dire che il Signore ci ha scelto e ci dà la forza per portare quella croce. La Madonna vuole salvare tutti e non sarà contenta finché ognuno di noi non diverrà un bouquet di fiori che lei vuole donare a suo Figlio.

Per la Madonna, come ripeto sempre, io sono uguale a tutti gli altri, non esistono figli privilegiati; una mamma ha lo stesso amore per tutti i suoi figli. La Madonna tramite me comunica dei messaggi, ma ha anche scelto ognuno di voi, perché diveniate suoi apostoli per diffondere ovunque i messaggi che il Signore dà. Dunque tutti siamo uguali, scelti, importanti e privilegiati. Se qualcuno è poi privilegiato in maniera particolare, questi sono i sacerdoti. La Madonna parla spesso di loro, e dice sempre: "I sacerdoti non hanno bisogno del vostro giudizio e delle vostre critiche, ma del vostro amore e delle vostre preghiere". Dio alla fine giudica tutti: noi saremo giudicati per il nostro comportamento con i sacerdoti e loro per ciò che hanno fatto come sacerdoti. La Madonna dice che se noi perdiamo il rispetto per i sacerdoti, perdiamo il rispetto anche per la Chiesa e per nostro Signore. Se pensiamo che il nostro sacerdote fa ciò che non dovrebbe fare, non perdiamo tempo a parlare in giro di questo. Preghiamo per lui e chiediamo al Signore che lo aiuti a capire.
La parola in certi momenti è necessaria, ma deve nascere dal cuore, dalla preghiera. Questo è il modo col quale noi possiamo cambiare tutti. Sono sicura che ogni persona, nel suo profondo, cerca il Signore, solo che noi dobbiamo aiutarla. Prima dobbiamo capire che cosa vuole il Signore da questa persona e poi dobbiamo aiutarla a capire il Signore”.

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