La testimonianza di Igor
IGOR: occhi azzurri e profondi in un volto d’asceta,
incorniciato da una leggera barbetta. Alto, magro, veste jeans. A
guardarlo ti ispira simpatia; dopo averlo ascoltato vorresti
abbracciarlo. Certamente per lui pregherai sempre.
“La
mia esperienza è cominciata prima di andare a Medjugorje, due
anni e mezzo fa, a casa mia. Ero in un periodo che non credevo in
Dio. Vivevo in un momento particolare della mia vita, come purtroppo
tanti altri giovani della mia età sperimentano e vivono.
In
un momento forse che non c’era speranza, ecco che proprio in
questo momento particolare giunge al mio orecchio che qualcosa stava
succedendo in un posto.
E questo tramite mia madre che, sempre in
questo momento particolare. mi aveva detto una sua esperienza
personale: che Dio agisce in noi, che Dio non è soltanto il
Dio del miracolo, il Dio che ha tutto quanto creato, ma è il
Dio che anche ci aiuta.
Diciamo, in questo momento avevo bisogno
di qualche speranza. Preso dalla droga, preso da sensi, preso da
tante cose che il mondo offre gratuitamente a tutti quanti i giovani,
avevo bisogno di uscire.
Ecco che in questo momento particolare,
quando il Signore mi aveva già in questa maniera colpito, ma
che troppe cose, e diciamo la più importante il peccato mi
opprima, è non volevano lasciarmi aprire al Signore, ecco mia
madre mi porta à casa un libro, dalla copertina bianca con una
grande croce su sfondo azzurro (La Madonna a Medjugorje - Ed.
Bertoncello). Proviamo a leggerlo. Ne ho letto tanti di libri .. Apro
la prima pagina, leggo l’intestazione, poi sfoglio e mi trovo
qualcosa di molto strano: “lo sono la vostra Madre e voglio da
voi la pace, la pace, la pace”. E questa cosa in quel momento
mi ci voleva, e resto scosso. Mi viene da piangere e piango, perché
il Signore mi aveva già colpito in qualche maniera. Ed ecco
che mi entra nel cuore questo dubbio!: è mia madre? Ma come è
possibile che sia mia madre? Ecco che mi affiora dal profondo del
cuore quel poco che ricordo del catechismo di quando ero piccolo da
dieci, dodici anni che non praticavo, non seguivo il Signore —.
Ecco mi ricordo che è vero che è Madre di Gesù,
e qui nasceva il problema: se Gesù è Dio, Lei può
essere anche mia madre, sì. Questo l’ho scoperto dopo.
Pero questa verità mi era entrata in quel momento nel cuore:
proprio che Lei era Mia Madre.
Allora compresi che dovevo cambiare
e avevo tante cose da cambiare e anche un po’ gravi, erano cose
che mi opprimevano.
Ma ecco la speranza che mi ritorna
leggendo il libro. L’ho letto tutta la notte; l’ho finito
lo stesso giorno. Lei prometteva che con la preghiera, il digiuno e
la penitenza tutti noi possiamo cambiare, anche i peccatori più
incalliti. E allora l’unica cosa che posso fare è
provare. Provo. E ho cominciato.
Un’altra grazia è di
aver una chiesetta vicino alla mia casa, quindi la paura che potevo
avere in quel momento, paura di essere giudicato dagli amici, il
Signore inizialmente me l’ha tolta e ho cominciato a pregare, a
chiedere aiuto al Signore perché mi cambi.
Ecco li, la
prima grazia che mi ha dato è la conversione. Subito dopo mi
aiuta concretamente e mi dà la forza di smettere di fumare, di
ubriacarmi e di drogarmi. Questo primo fatto mi aiuta a continuare
“ad aver fiducia, perché se mi ha fatto fare questo
passo, sicuramente me ne fa fare, penso, più di un altro. Ed
ecco in me nasce il desiderio di andare a ringraziare innanzitutto
per questo la Madonna, beh, diciamo “la Mamma’’,
dai, mi piace più. La Madonna è un bel nome, “Signora”,
però “Mamma” è più bello
(battimani). Questi applausi sono per Lei, e allora più forte
(un altro battimani più lungo e più caloroso
ancora).
Adesso arrivano nuovi problemi, il problema che non
avevo coraggio di confessarmi perché mi pesavano i miei
peccati, inizialmente, mi pesavano tanto. Però anche ora mi
viene incontro la mia mamma terrena, che mi presenta un sacerdote, il
quale con le buone maniere mi fa comprendere che è una cosa
importante quella della conversione e quella soprattutto della
confessione. Vado da lui, mi confesso, confessione rapida rapida e
poi scappo via. Arrivo a casa, mi torna il tormento. Niente da fare.
Non è andata bene. Devo dire tutto quel che mi pesa. Allora il
giorno dopo riparto, vado di nuovo da lui, ed ecco che sorgono altri
problemi, proprio delle tentazioni molto forti, da aver paura, che mi
si accavallano una sopra l’altra, ed avevo un timore grandioso
di andare da quel sacerdote a confessarmi. Vedevo proprio del cose
stranissime, come delle visioni.., che sarei morto per strada...
insomma cose strane che poi me le sono spiegate chiaramente, avete
capito come...
Prendo forza, vado giù; niente. A metà
strada vedo che non succedé niente e dico: “Se la
Madonna mi ha portato fino a qua, se la Mamma mi ha portato fino a
qua, vado fino in fondo”.
Ed ecco che nella confessione
questa volta più profonda, dopo aver avuto paura ed essermi
vergognato, ecco che veramente sento che qualcosa cambia. Veramente
mi sentivo un altro. Con la confessione mi sembrava di volare. Qui
non resta altro che trovare il modo di andare a Medjugorje. Sempre
più forte questo desiderio. A questo punto una “sorella”
mi da l’opportunità di andare a Medjugorje — era
problema di soldi, ero disoccupato, non trovavo lavoro, forse anche
perché non avevo tanta voglia —. La “sorella”
mi aiuta ad andare laggiù. Andare laggiù: il fatto più
grande è proprio di sentire la Mamma.
Un paio di
chilometri prima di arrivare a Medjugorje, ecco sento proprio la Sua
presenza, la sentivo proprio. E la risposta che era la sua presenza è
il fatto che mi sono messo a piangere, proprio perché sentivo
la sua presenza, qualcosa che mi abbracciava, che mi dava la forza
soprattutto, in un certo senso quasi mi ringraziava per quello che
non avevo fatto...
Ed ecco in quel periodo un’altra grazia:
il fatto di restare nell’interno della Chiesa, mentre le prime
esperienze di Chiesa erano superficiali, quando guardavo molto il
comportarsi dei cristiani e allora ero un po’ deluso della
mancanza di coerenza.
Ecco che volevo tornare come prima, soltanto
però starmene nel mio piccolo eremo a pregare e ringraziare il
Signore. Era però un non partecipare assieme agli altri, e già
questo era uno sbaglio. Dovevo muovermi e partecipare per essere
partecipe di questo piano che il Signore sta affidando a ognuno di
noi. Questa è l’esperienza che ho fatto.
Ritorno una
terza volta a Medjugorje: esperienza della Messa, che in quel momento
mi ha stravolto. Il sentire che veramente il Signore è
presente nella Messa, che tutta la Trinità è presente
nella Messa e che quindi la Madonna appare a Medjugorje, si, ma a
ogni Messa è presente, e ancora più a ogni buona opera
che facciamo nel Suo nome Lei è presente in noi... proprio
questo mi ha dato la forza di dire: “Beh, posso non aver paura.
E anche se qualche volta posso averla, devo superarla immediatamente,
perché è mancanza di amore nei suoi confronti, perché
è come non credere che Dio è onnipotente, quindi che è
dappertutto e ci ama sempre ed è con noi in ogni momento
...”
E questa esperienza della Messa m’ha fatto
riscoprire che Medjugorje è un posto particolare, ma è
presente in ogni chiesa, in ogni posto è presente Medjugorje
se noi lo vogliamo vivere.
Anche se Medjugorje resta sempre un
posto particolare dove il Signore dà delle grazie
particolari.
Ecco, tutto qua. Pace a Voi!”
Fonte:medjugorje.altervista.org
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