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giovedì 30 settembre 2021

Villa in Sardegna con i soldi dei malati a Lourdes: lo scandalo che ha colpito l' Unitalsi

 


Villa in Sardegna con i soldi dei malati a Lourdes: segretaria Unitalsi accusata di riciclaggio
Patteggiamento a un anno e undici mesi è l’accordo sul quale dovrà esprimersi il giudice nei confronti di Cristina Maddaluni, accusata di riciclaggio nello scandalo Unitalsi. La segretaria è ritenuta presunta responsabile di aver sottratto parte di quel milione di euro di cui si sarebbero indebitamenti appropriati gli ex presidenti Pinna e Trancalini.



C'è anche la segretaria della sezione romana Cristina Maddaluni tra gli indagati per lo scandalo che ha colpito Unitalsi, l'associazione cattolica che si occupa del trasporto dei malati in pellegrinaggio a Lourdes e santuari internazionali. La cinquantenne è coinvolta nella sottrazione di oltre 33mila euro insieme agli ex presidenti Alessandro Pinna ed Emanuele Trancalini, i quali si sarebbero appropriati indebitamente del denaro per costruire una lussuosa villa in Sardegna. Come riporta "Il Corriere della Sera" la cinquantenne accusata di riciclaggio ha ottenuto un accordo sul patteggiamento a un anno e undici mesi grazie, alle sue dichiarazioni fornite al giudice dell'udienza preliminare, al quale ha raccontato quanto accaduto, confermando in aula il suo operato e il coinvolgimento dei due ex presidenti nella vicenda. Un comportamento che la donna, a suo dire, avrebbe compiuto perché si fidava dei due. Secondo l'accusa la segretaria fino al 2018 avrebbe versato assegni dell'Unitalsi sul suo conto corrente, per poi prelevarli e consegnarli in contanti a Pinna e Trancalini, che sarebbero riusciti a sottrarre in totale all'associazione oltre un milione di euro. Soldi che invece servivano per finanziare i pellegrinaggi.


Il verdetto del gup sui rinvii a giudizio dei due ex presidenti che rischiano di finire a processo per appropiazione indebita arriverà il prossimo lunedì 4 ottobre. Oltre a loro ad attendere la decisione del giudice ci sono Francesca Tommasi, una dipendente Unitalsi ed Elisa Rabatti, impiegata dello studio di commercialista di Pinna, anche loro accusate di riciclaggio, ritenute presunte responsabili di aver sottratto o aiutato a sottrarre il denaro dell'associazione. Pinna è stato presidente fino al 2015, ora presidente del Collegio sindacale della Asl di Rieti, mentre Trancalini lo ha succeduto nell'incarico a capo della sezione romana. Unitalsi sulla vicenda che la coinvolge direttamente si è costituita parte civile con gli avvocati Raffaele Fava e Roberto Afeltra.
 
 A cura di Alessia Rabbai  
Fanpage.it

mercoledì 29 settembre 2021

Date dei RITIRI SPIRITUALI che avranno luogo nel 2022 a Medjugorje


 

Tema e date dei ritiri spirituali a 
Medjugorje per il 2022
 
“Il ritiro spirituale è un aspetto molto importante di Medjugorje.” – il compianto mons. Hoser nella sua intervista per Večernji list il 5 gennaio 2019.

Infatti, il clima spirituale e di preghiera di Medjugorje, la possibilità di pregare all'interno (chiesa, cappella) e all'aperto, nella natura (Podbrdo, Križevac), l'esistenza di una sala riunioni e di strutture ricettive contribuiscono a una tenuta davvero piacevole e fruttuosa di vari seminari, incontri e rinnovamento spirituale. Molti pellegrini e sacerdoti testimoniano che qui, come in nessun'altra parte del mondo, le persone aprono miracolosamente i loro cuori alla grazia di Dio. Negli ultimi anni, è diventata una pratica scegliere lo stesso argomento per tutti i ritiri spirituali durante l'anno. Per l'anno 2022 è stato scelto il motto del Vangelo di Matteo: “Imparate da me e troverete pace” (Mt 11, 28-30).

A questo link, forniremo brevemente una panoramica e le date dei ritiri spirituali che, almeno come attualmente pianificato, avranno luogo nel 2022 a Medjugorje, nonché i loro obiettivi principali.

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-Dal 14 al 18 marzo 2022 si terrà a Medjugorje il 27° RITIRO SPIRITUALE INTERNAZIONALE per gli organizzatori di pellegrinaggi, i leader dei centri di pace, i gruppi di preghiera e di beneficenza legati a Medjugorje.

Medjugorje è oggi nel mondo qualcosa di molto più di un piccolo luogo dell'Erzegovina che porta quel nome. È il movimento che questo nome ha suscitato poiché i veggenti testimoniano che la Regina della Pace è apparsa loro dal 1981. Questo movimento ha le sue diverse caratteristiche: è il movimento SPIRITUALE, il movimento PELLEGRINAGGIO, il movimento RINNOVO, il movimento AIUTO UMANITARIO… ed è diventato grazie alle persone che hanno iniziato a fondare gruppi di preghiera e centri di pace, pubblicare riviste, scrivere libri, portare pellegrini a Medjugorje...

Fin dall'inizio, i sacerdoti che lavorano nella parrocchia di Medjugorje hanno cercato di preservare la purezza delle apparizioni della Madonna e di trasmettere il suo messaggio chiaro. A tal fine, in occasione del 13° anniversario delle apparizioni della Madonna, l'Ufficio Parrocchiale ha organizzato dal 22 al 23 giugno 1994 a Medjugorje il primo incontro dei responsabili dei gruppi di preghiera e carità e dei centri di pace, che hanno voluto pregare insieme e riflettere I messaggi della Madonna. Nel tempo, questo incontro si è trasformato in un seminario "preghiera-educativo".

Il seminario si è poi tenuto in varie sedi: nel 1995. a Baska Voda, 1996 a Tučepi, dal 1997 al 2000 a Neum, e dal 2001. ha ottenuto il suo mandato permanente a Medjugorje. Il numero dei partecipanti aumenta ogni anno e teologi nazionali e stranieri attraverso conferenze cercano di definire teologicamente ed ecclesiasticamente il fenomeno delle apparizioni di Medjugorje, il suo posto nella Chiesa e i diversi significati dei messaggi della Madonna per il mondo moderno. Alla fine del seminario, dopo la preghiera, lo scambio congiunto di esperienze e pensieri, viene regolarmente fatta una DICHIARAZIONE, che porta le principali conclusioni, proposte o decisioni sulle questioni sollevate nel seminario.

L'organizzatrice principale del seminario, Marija Dugandžić, sottolinea che durante questi 25 anni di incontro si è formato un numero permanente di partecipanti che, insieme al seminario, stanno maturando nella scuola di Medjugorje di Nostra Signora. Egli sottolinea inoltre che lo scopo di questi incontri è quello di riunire una volta all'anno coloro che lavorano con i pellegrini o comunque lavorano per diffondere i messaggi della Madonna da tutto il mondo, con persone che lavorano anche nel campo in questo campo, per coordinarsi tra loro. o rimproverare, e vedere come insieme possono vivere e testimoniare ancora meglio i messaggi della Madonna.



-L'8° RITIRO SPIRITUALE INTERNAZIONALE PER LA VITA a Medjugorje si terrà dall'11 al 14 maggio 2022.


Ritiro spirituale per medici e personale medico, difensori della vita, preghiera per coloro che hanno perso un figlio, che sono stati feriti da aborti, aborti spontanei, per i coniugi che vogliono figli, per gli attivisti pro-vita, per le vittime di violenza domestica, genitori single , donne incinte…

L'idea di avviare un seminario PRO LIFE è nata spontaneamente nel 2014 al Secondo Seminario Spirituale Internazionale per Medici e Personale medico, dove il relatore principale era Fr. Kornelija Marko Glogović, molto impegnato nella lotta per la vita dei nascituri. Insieme al parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota e al leader dell'iniziativa locale "40 giorni per la vita - Mostar" Teo Sušac, hanno notato un grande bisogno nelle persone di guarigione spirituale delle ferite prenatali, nonché delle ferite causate da aborto. Una dimensione è lo scambio e la diffusione di informazioni sulla vita che inizia con il concepimento,

Medjugorje si rivela davvero un luogo ideale per questa missione: “Molti pellegrini testimoniano l'esperienza della pace interiore e come acquistano la forza per superare l'inquietudine interiore e l'ansia. Dott. Andrej Resch, professore di scienze bibliche all'Alfonizianum e direttore dell'Istituto di scienze dei confini, parapsicologo, testimonia nello stesso senso quando afferma che Lourdes è un luogo di guarigione, Fatima un luogo di penitenza e Medjugorje un luogo di interiorità la pace. È una grazia che si fa sentire perché Maria, come Madre, è pronta a prendere in braccio ciascuno dei suoi figli ea condurli a Gesù” (cfr P. Slavko Barbaric, Messaggio per il momento presente, p. 210).

Medjugorje è davvero un luogo dove fin dall'inizio delle apparizioni si è diffuso un forte messaggio dell'importanza e del valore della vita. Spesso, nei suoi messaggi, la Madonna chiama Dio Padre Dio Creatore (cfr. Per questo vi invito ad amare prima il Dio Creatore delle vostre vite , e poi riconoscerete e amerete Dio in tutti, come Egli vi ama (25 novembre 1992)) e rivela che solo quando amiamo Lui, il creatore della vita, diventiamo capaci di amare e apprezzare la vita e le creature di Dio.

-Il 25° RITIRO SPIRITUALE INTERNAZIONALE DEI SACERDOTI si terrà a Medjugorje dal 4 al 9 luglio 2022.

Ogni uomo ha talvolta bisogno di tempo per ricaricare le batterie esauste dello zelo della vita e ricordare il senso della sua missione attraverso un rinnovamento spirituale, e quanto ancora occorre per coloro che hanno bisogno di essere restauratori e animatori nelle loro parrocchie e comunità.

Riconoscendo questa necessità di sacerdoti, a nome del Santuario della Regina della Pace, nel 1996. Slavko Barbaric, in collaborazione con il sacerdote italiano Don Cosimo Cavaluzzo, ha avviato un seminario per sacerdoti dal titolo "Sacerdoti alla scuola di Maria". Da allora, ogni anno all'inizio di luglio, questo seminario riunisce diverse centinaia di sacerdoti e monaci di tutto il mondo.

Un semplice concetto del seminario: la partecipazione al programma di preghiera della parrocchia, conferenze, testimonianze, visite a Podbrdo, confessione a Krizevac e visita alla tomba di fra Slavko dovrebbe aiutarli a far nascere la Parola di Dio nei loro cuori , nella libertà e nell'amore, nella preghiera e nella santità. Poiché poiché servono la Parola, essi stessi devono essere quella Parola.

Durante il seminario i sacerdoti sono stati ospitati gratuitamente dalle famiglie di Medjugorje, come richiesto fin dall'inizio da fra Slavko. Ha voluto così connettere concretamente la famiglia ei sacerdoti che sono chiamati a vivere gli uni per gli altri e gli uni per gli altri nel dono reciproco.

-33° RITIRO SPIRITUALE PER I GIOVANI: MLADIFEST si terrà a Medjugorje dal 1 al 6 agosto 2022.
 

FONTE: medjugorje-info.com

PAPA FRANCESCO: Cos’è la giustificazione?- UDIENZA GENERALE del Mercoledì



29 settembre 2021

Papa Francesco, riprendendo il ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo, incentra la sua meditazione sul tema: 
“La vita nella fede”

 


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel nostro percorso per comprendere meglio l’insegnamento di San Paolo, ci incontriamo oggi con un tema difficile ma importante, quello della giustificazione. Cos’è, la giustificazione? Noi, da peccatori, siamo diventati giusti. Chi ci ha fatto giusti? Questo processo di cambiamento è la giustificazione. Noi, davanti a Dio, siamo giusti. È vero, abbiamo i nostri peccati personali, ma alla base siamo giusti. Questa è la giustificazione. Si è tanto discusso su questo argomento, per trovare l’interpretazione più coerente con il pensiero dell’Apostolo e, come spesso accade, si è giunti anche a contrapporre le posizioni. Nella Lettera ai Galati, come pure in quella ai Romani, Paolo insiste sul fatto che la giustificazione viene dalla fede in Cristo. “Ma, io sono giusto perché compio tutti i comandamenti!”. Sì, ma da lì non ti viene la giustificazione, ti viene prima: qualcuno ti ha giustificato, qualcuno ti ha fatto giusto davanti a Dio. “Sì, ma sono peccatore!”. Sì sei giusto, ma peccatore, ma alla base sei giusto. Chi ti ha fatto giusto? Gesù Cristo. Questa è la giustificazione.

Cosa si nasconde dietro la parola “giustificazione”, che è così decisiva per la fede? Non è facile arrivare a una definizione esaustiva, però nell’insieme del pensiero di San Paolo si può dire semplicemente che la giustificazione è la conseguenza della «misericordia di Dio che offre il perdono»  E questo è il nostro Dio, così tanto buono, misericordioso, paziente, pieno di misericordia, che continuamente dà il perdono, continuamente. Lui perdona, e la giustificazione è Dio che perdona dall’inizio ognuno, in Cristo. La misericordia di Dio che dà il perdono. Dio, infatti, attraverso la morte di Gesù - e questo dobbiamo sottolinearlo: attraverso la morte di Gesù – ha distrutto il peccato e ci ha donato in maniera definitiva il perdono e la salvezza. Così giustificati, i peccatori sono accolti da Dio e riconciliati con Lui. È come un ritorno al rapporto originario tra il Creatore e la creatura, prima che intervenisse la disobbedienza del peccato. La giustificazione che Dio opera, pertanto, ci permette di recuperare l’innocenza perduta con il peccato. Come avviene la giustificazione? Rispondere a questo interrogativo equivale a scoprire un’altra novità dell’insegnamento di San Paolo: che la giustificazione avviene per grazia. 

Solo per grazia: noi siamo stati giustificati per pura grazia. “Ma io non posso, come fa qualcuno, andare dal giudice e pagare perché mi dia giustizia?”. No, in questo non si può pagare, ha pagato uno per tutti noi: Cristo. E da Cristo che è morto per noi viene quella grazia che il Padre dà a tutti: la giustificazione avviene per grazia.

L’Apostolo ha sempre presente l’esperienza che ha cambiato la sua vita: l’incontro con Gesù risorto sulla via di Damasco. Paolo era stato un uomo fiero, religioso, zelante, convinto che nella scrupolosa osservanza dei precetti consistesse la giustizia. Adesso, però, è stato conquistato da Cristo, e la fede in Lui lo ha trasformato nel profondo, permettendogli di scoprire una verità fino ad allora nascosta: non siamo noi con i nostri sforzi che diventiamo giusti, no: non siamo noi; ma è Cristo con la sua grazia a renderci giusti. Allora Paolo, per avere una piena conoscenza del mistero di Gesù, è disposto a rinunciare a tutto ciò di cui prima era ricco (cfr Fil 3,7), perché ha scoperto che solo la grazia di Dio lo ha salvato. Noi siamo stati giustificati, siamo stati salvati per pura grazia, non per i nostri meriti. E questo ci dà una fiducia grande. Siamo peccatori, sì; ma andiamo sulla strada della vita con questa grazia di Dio che ci giustifica ogni volta che noi chiediamo perdono. Ma non in quel momento, giustifica: siamo già giustificati, ma viene a perdonarci un’altra volta.

La fede ha per l’Apostolo un valore onnicomprensivo. Tocca ogni momento e ogni aspetto della vita del credente: dal battesimo fino alla partenza da questo mondo, tutto è impregnato dalla fede nella morte e risurrezione di Gesù, che dona la salvezza. La giustificazione per fede sottolinea la priorità della grazia, che Dio offre a quanti credono nel Figlio suo senza distinzione alcuna.

Perciò non dobbiamo concludere, comunque, che per Paolo la Legge mosaica non abbia più valore; essa, anzi, resta un dono irrevocabile di Dio, è – scrive l’Apostolo – «santa» (Rm 7,12). Pure per la nostra vita spirituale è essenziale osservare i comandamenti, ma anche in questo non possiamo contare sulle nostre forze: è fondamentale la grazia di Dio che riceviamo in Cristo, quella grazia che ci viene dalla giustificazione che ci ha dato Cristo, che ha già pagato per noi. Da Lui riceviamo quell’amore gratuito che ci permette, a nostra volta, di amare in modo concreto.

In questo contesto, è bene ricordare anche l’insegnamento che proviene dall’apostolo Giacomo, il quale scrive: «L’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede – sembrerebbe il contrario, ma non è il contrario –. […] Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (Gc 2,24.26). La giustificazione, se non fiorisce con le nostre opere, sarà lì, sotto terra, come morta. C’è, ma noi dobbiamo attuarla con il nostro operato. Così le parole di Giacomo integrano l’insegnamento di Paolo. Per entrambi, quindi, la risposta della fede esige di essere attivi nell’amore per Dio e nell’amore per il prossimo. Perché “attivi in quell’amore”? Perché quell’amore ci ha salvato tutti, ci ha giustificati gratuitamente, gratis!

La giustificazione ci inserisce nella lunga storia della salvezza, che mostra la giustizia di Dio: di fronte alle nostre continue cadute e alle nostre insufficienze, Egli non si è rassegnato, ma ha voluto renderci giusti e lo ha fatto per grazia, attraverso il dono di Gesù Cristo, della sua morte e risurrezione. Alcune volte ho detto com’è il modo di agire di Dio, qual è lo stile di Dio, e l’ho detto con tre parole: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Sempre è vicino a noi, è compassionevole e tenero. E la giustificazione è proprio la vicinanza più grande di Dio con noi, uomini e donne, la compassione più grande di Dio verso di noi, uomini e donne, la tenerezza più grande del Padre. La giustificazione è questo dono di Cristo, della morte e risurrezione di Cristo che ci fa liberi. “Ma, Padre, io sono peccatore, ho rubato…”. Sì, ma alla base sei un giusto. Lascia che Cristo attui quella giustificazione. Noi non siamo condannati, alla base, no: siamo giusti. Permettetemi la parola: siamo santi, alla base. Ma poi, con il nostro operato diventiamo peccatori. Ma, alla base, si è santi: lasciamo che la grazia di Cristo venga su e quella giustizia, quella giustificazione ci dia la forza di andare avanti. Così, la luce della fede ci permette di riconoscere quanto sia infinita la misericordia di Dio, la grazia che opera per il nostro bene. Ma la stessa luce ci fa anche vedere la responsabilità che ci è affidata per collaborare con Dio nella sua opera di salvezza. La forza della grazia ha bisogno di coniugarsi con le nostre opere di misericordia, che siamo chiamati a vivere per testimoniare quanto è grande l’amore di Dio. Andiamo avanti con questa fiducia: tutti siamo stati giustificati, siamo giusti in Cristo. Dobbiamo attuare questa giustizia con il nostro operato.

 APPELLO

Ho appreso con dolore la notizia degli attacchi armati avvenuti domenica scorsa contro i villaggi di Madamai e Abun, nel nord della Nigeria. Prego per coloro che sono morti, per quanti sono rimasti feriti e per l’intera popolazione nigeriana. Auspico che sia sempre garantita nel Paese l’incolumità di tutti i cittadini.

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Apostole del Sacro Cuore e l’Arciconfraternita dell’Addolorata di Casolla. Esorto ciascuno a saper riconoscere e seguire la voce del Maestro interiore, che parla nel segreto della coscienza.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli, che oggi sono tanti. L’odierna festa degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, insieme con quella imminente dei santi Angeli Custodi, costituisce un invito ad essere sempre attenti ai disegni divini ed alla loro manifestazione. Non esitate a percorrere con fiducia le vie che la divina Provvidenza ogni giorno vi indica. E anche non dimentichiamo la prossima festa di Santa Teresa di Gesù Bambino: lei, con la sua semplicità, con la sua strada breve, quella piccola strada, ci aiuti ad andare avanti nella via della santità e ci benedica.

A tutti la mia benedizione.

Fonte Vaticana

martedì 28 settembre 2021

Un Sacerdote esorcista: io non posso più vivere senza Medjugorje - TESTIMONIANZA

 



Un Sacerdote esorcista: io non posso più vivere senza Medjugorje 

 
Il Sacerdote Leonid, della Provincia ucraina dell’Ordine dei Redentoristi, ha partecipato al 15° Seminario Internazionale per i Sacerdoti a Medjugorje ed ha dato, prima ai partecipanti al seminario e poi anche ai giornalisti di Radio “Mir” Medjugorje, una testimonianza non comune che riportiamo così come è stata pronunciata: “Il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje è stato legato ai miei compiti e ad un interesse nella mia vocazione sacerdotale. Nel 2005 cioè la Chiesa locale mi ha affidato una grande responsabilità ed il compito di portare una croce pesante: cioè il ministero di esorcista. I primi mesi ed i primi anni sono stati riempiti dall’amore e dalla grazia di Dio, ma naturalmente anche di grandi difficoltà. Tuttavia, la vera grande difficoltà capito durante un, per dirla così, “grande esorcismo” su un posseduto. Con voce molto rozza, piena di orrore, quella voce si rivolse a me con queste parole: `Io sono orribile, io sono forte ed io ti distruggerò. Distruggerò il tuo sacerdozio, il tuo stato religioso e tutta la tua vita`. Fu molto terribile, tuttavia non presi tutto troppo seriamente, poiché credo totalmente in Dio e non ho motivi per cui non credere a Dio. E so che la paura di fronte a satana è già una perdita. Ma Dio permise quella situazione, che vi racconterò, perché sperimentassi quanto è grande e forte Sua Madre. E perché sperimentassi quanto Medjugorje sia una terra santa. 

 

Quando ero in grandi dolori, prove e tentazioni tentavo di pregare, ma non potevo pregare. Andavo a confessarmi ogni giorno, ma satana mi tentava. Le prove furono così forti che persi completamente la pace nell’anima. E non solo questo. Sentivo nell’anima di aver perso il sacerdozio e lo stato religioso. Sentivo una completa rovina e fallimento. In quella difficile realtà, mentre non capivo cosa mi stava succedendo, qualcuno mi offrì un viaggio a Medjugorje. Sono venuto. Ero con un gruppo di Sacerdoti. Essi pregavano, ma io non potevo. Semplicemente non potevo pregare. In quel pellegrinaggio incontrai anche un anziano Sacerdote, P. Ambrogio dalla Slovacchia. Lui ha sacrificato totalmente la sua vita e la sua vocazione nel lavoro con gli Ucraini nella Regione dei Carpazi. Era venuto allora dopo aver superato un infarto ed aveva anche il diabete. Lui era stato già cinque volte a Medjugorje. Mi entusiasmò per il suo sacrificio e la sua umiltà. Lui è un religioso francescano. Diventammo amici nel viaggio. Io lo aiutavo, lo guidavo per mano, in quanto era un uomo anziano. Sembrava che io lo aiutassi, ma in verità è lui che ha aiutato me. Siamo saliti insieme sul Podbrdo. Ci era stato detto che sulla collina ci sarebbe stata l’apparizione ad uno dei veggenti. C’era molta gente, Sacerdoti. E’ questa è stata semplicemente la prima sorpresa a Medjugorje. Ero seduto accanto a P. Ambrogio e con le spalle ero girato verso il luogo delle apparizioni. Sentivo di non essere degno di essere lì. Ma durante la preghiera del Rosario mi nacque il desiderio di guardare ciò che accadeva nel luogo delle apparizioni. Contemporaneamente a questo desiderio, sentii un'altra voce che mi diceva: “Non devi guardare là. Tu sei perduto e finirai all’inferno”. Terribile. Tuttavia, quei primi sentimenti positivi mi indirizzarono verso il luogo delle apparizioni. Cominciai a guardare e cercare. Forse avrei visto qualcosa. Pian piano nasceva in me la speranza, ma crescevano anche nuovi argomenti per i quali la mia umiliazione non sarebbe cambiata. In quel momento decisivo credetti. Per un momento. Come risposta a tutte le domande sentii, sperimentai la Gospa che scendeva dal Cielo. Allora è stato terribile. Una forte percezione, il profumo di qualche altro mondo che ho avevo vissuto fino ad allora. Poi mi ha tranquillizzato una tenerezza, una facilità, come un vento tenero della presenza della Gospa. Lei si avvicinò a me. E quanto più lei era vicino, la forza del male se ne andava. Sperimentai nel cuore una nuova scoperta. Sperimentai quanto è forte la Gospa e la Sua umiltà. Allora compresi che Lei non scaccia gli spiriti maligni, poiché essi stessi fuggono! Fuggono perché non possono sopportare la purezza e la bellezza della Sua presenza. Lei non li umilia, non li scaccia. Lei semplicemente ama, ma essi non possono sopportarlo. E allora avvenne il cambiamento degli spiriti in me! Lo spirito di satana, che distrugge, sparì con la sua depressione, con tutte le paure. Egli è semplicemente sparito e al suo posto è sceso lo Spirito della Gospa. Sentii una voce nel cuore: `Non temere, io sono tua madre! Io sono la garanzia per te che non ti perderai!”. Tutto cambiò! Questa esperienza della presenza della Purissima Vergine Maria è divenuta per la mia chiamata, per la mia vocazione sacerdotale e religiosa, per il mio servizio al miracolo d’amore che mi salva! Sento la presenza della Gospa in ogni esorcismo che compio. Solo un piccolo esempio, perché ne ho tanti. I nostri Sacerdoti avevano una ragazza indemoniata che venne a confessarsi. La confessò un Sacerdote che era appena tornato dagli studi a Roma. E, mentre pronunciava la formula dell’assoluzione, questa persona colpì così fortemente il Sacerdote, cioè satana attraverso di lei, che egli stramazzò in un momento. Cadde. Poi quella persona con una qualche voce chiamò un altro sacerdote. Egli si spaventò e mi chiamò: “P. Leonid, vieni in fretta, abbiamo una situazione insolita…”. Dopo quel dialogo, la ragazza venne dove ero io. Quando iniziai il rito dell’esorcismo, accertai subito la diagnosi. Compresi che era posseduta, che satana operava molto fortemente attraverso di lei. Chiesi addirittura a cinque devoti parrocchiani di pregare durante il mio rito di esorcismo su quella persona. E mentre io leggevo le consuete, tradizionali preghiere di esorcismo, satana rideva. Parlava in inglese. Mi umiliava, mi prendeva in giro. Allora iniziai una preghiera alla Gospa. Ero esausto. Divenni nervoso. Sentivo che dovevo finire la preghiera, ma egli non usciva. Era uno spirito di suicidio. Iniziai a invocare la Gospa con tutto il cuore. Come quando un figlio chiama la madre. Ed allora iniziarono le vere urla: `Io non posso più, perché è arrivata la Gospa! Io non lo sopporterò, poiché è arrivata la Gospa, io devo andare fuori`. E se ne andò. Questo è stato solo un caso, ma ne ho molti simili. In questi cinque anni in cui mi è stato affidato il ministero di compiere esorcismi, ho grandi tentazioni. Le avevo anche prima, so che le avrò ancora. Ma la Madre di Dio mi protegge nel Suo Cuore. Io non posso più vivere senza Medjugorje e Gerusalemme. Ogni anno devo andare a Medjugorje ed a Gerusalemme. Perché questo è per me la fede. Qui ho la fede, la benedizione e la grazia”. Poi agli ascoltatori di Radio “Mir” Medjugorje ha detto che è grato a Dio di poter testimoniare anche in questo modo la grazia della Gospa ed ha aggiunto: “Auguro a tutti gli ascoltatori la gioia. Vorrei che ciascuno di noi desiderasse amare di più la Santissima Madre di Dio, perché Lei è nostra Madre. Lei ama i suoi figli. E’ pronta a fare tutto per noi, se glielo chiediamo. Sento che, se non ci fosse la Madre di Dio, ci perderemmo. Perciò viviamo con Lei ogni secondo della nostra vita. Personalmente sento la chiamata ad aiutare anch’io perché le persone vengano a Medjugorje. Di portare qui le persone che soffrono spiritualmente in maniera terribile!”. Al termine, P. Leonid ha benedetto tutti gli ascoltatori. 

 

Medjugorje hr

lunedì 27 settembre 2021

"L'amore si vede, si trasmette, rimane"- TESTIMONIANZA della veggente Vicka....

 



 Vicka di Medjugorje (2006)



VICKA - Sono ormai anni che la Madonna viene qui sulla Terra, e per me questo fatto è veramente una grande gioia, una gioia che non si può descrivere! Mi sento un vivo strumento della Madonna e voglio fare tutto per lei. Quando sono davanti alla gente io provo a trasmettere quella gioia, quella bellezza, quell'amore della Madonna a tutti i pellegrini che arrivano qui. Ciò che dobbiamo contare però non sono tanto questi anni che sono trascorsi ma quante grazie abbiamo colto, perché questi  anni sono stati anni di grandi grazie. Come la Madonna ha già detto la sua presenza qui in mezzo a noi sta a significare che sono momenti di grandi grazie e dobbiamo guardare a quanto noi siamo cambiati e ci siamo convertiti.
Ci ha detto di non guardare tanto alla bellezza esteriore, destinata a finire, quanto a quella interiore, destinata a durare.
Per me ogni giorno è come se la Madonna fosse venuta per la prima volta, perché ci porta una gioia, una serenità..una pace che non si può descrivere perché una pace così può venire solo dal cielo, si vede proprio sul viso della Madonna quanto bene ci vuole. Il suo viso è un viso di luce e di amore. Questa è la cosa più importante.


Lei non è arrivata a dire cose nuove rispetto a quanto scritto nel Vangelo e nella Bibbia, ma è venuta a svegliarci perché siamo troppo lontani da tutte queste cose. Il Paradiso poi posso dire che c'è perché io lì ci sono stata con la Madonna: una giorno lei mi ha preso per mano e mi ha portato con il mio corpo a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno. Per questo posso dire con tutto cuore e verità che esiste davvero.

È stata la Madonna che ci ha guidati: a me ha preso la mano destra e a Jakov quella sinistra. Già prima di partire Jakov si era lamentato perché aveva paura di non tornare più indietro e aveva chiesto alla Madonna di portare solo me dato che nella mia famiglia siamo in tanti fratelli e sorelle mentre lui era figlio unico. Io in quel momento invece pensavo: quante ore e quanti giorni durerà? dove si andrà? sopra o sotto, ecc... La Madonna ci ha preso tutti e due per mano e ci conduceva stando davanti. Tu vedevi aprirsi il tetto della casa dove eravamo e in un secondo ci siamo trovati in Paradiso. Lì c'era un grande spazio con una luce che non esiste qui sulla Terra. Le persone erano tutte uguali, né magri e né grassi, vestiti di tre colori: grigio, giallo e rosso. Tutti giravano, cantavano e pregavano, e intorno c'erano anche piccoli angeli che volavano. La Madonna ci ha detto: guardate quanto sono contente queste persone che si trovano qui in Paradiso. Era una gioia che non si può descrivere perché non esiste qui sulla Terra.
Noi siamo qui sulla Terra solo passeggeri.

La Madonna conosce, sa i tempi nei quali viviamo e vuole fare tutto il possibile per salvarci. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna quanto tempo sarebbe rimasta con noi e ci ha risposto dicendo: vi siete già stancati di me? Allora ho deciso di non chiederglielo più. Questi sono tempi di grande grazia e il fatto che la Madonna sia qui presente in mezzo a noi è la grazia più grande.

Lei ha detto chiaramente che questa è l'ultima sua venuta sulla Terra.
Io sono consapevole di essere stata chiamata come un suo strumento, e questo io faccio. Io le dico: io voglio seguire te e fare tutto quello che tu vuoi. Voglio essere a sua completa disposizione e lei sa cosa io posso fare.


Ogni giorno deve essere un giorno di conversione. Nessuno di noi può dire "io sono convertito" ma può dire "io voglio". Anche io non posso dire di essere convertita, so di fare un cammino e so che ogni giorno bisogna cercare di fare un passo in avanti e pregare che Dio ci dia la grazia per la nostra conversione. Tutta la vita deve essere un cammino di conversione.


 La Madonna vede che sono in tanti, tra quelli che arrivano a Medjugorje, che portano il suo messaggio nei luoghi in cui vivono. Lei non si aspetta una cosa grande, ma tante piccole cose fatte con amore e con umiltà.


È inutile pregare per ore se poi si prega con la bocca e basta: in questo modo una persona si sente dentro più vuota di prima. L'importante è iniziare a pregare poco, ma quello che si prega lo si deve pregare col cuore e con amore. Quello è il nostro rapporto tra noi e Dio. Agli altri cosa può interessare riguardo a quanto tempo noi oggi abbiamo pregato? Se ci vantiamo del tempo che usiamo della preghiera significa che lo facciamo per nostra vanagloria, e questo non serve a nulla. Le cose si devono fare con cuore, con amore e con gioia.


Il digiuno deve essere a pane ed acqua, ma per le persone malate basta che si facciano piccoli sacrifici come non prendere dolci, caffè o qualche altra cosa in modo che tutti rinunciamo a qualcosa che ci piace. Una persona che invece sta bene e non vuol digiunare e trova mille scuse per non farlo significa che non ha una forte volontà. Con la nostra forte volontà si può fare tutto perché tutto dipende dalla nostra scelta. Il digiuno serve ad allenare la nostra volontà. Quando poi la Madonna raccomanda per il digiuno di mangiare solo pane e acqua non significa né non mangiare niente né mangiare altre cose. La Madonna ha parlato chiaro, se tu vuoi fare mangiare altre cose come pasta ecc. questo dipende da te.
Ci sono tanti che iniziano a digiunare ma poi dicono di non riuscire, di far fatica, di diventano più nervosi ecc. Questo però non è un vero digiuno perché il digiuno non significa soltanto non mangiare ma serve per aiutare la purificazione interiore. Noi non possiamo prima digiunare e poi fare le altre cose male: noi dobbiamo fare il digiuno con cuore e con amore. Lo stessa cosa va fatta nella preghiera: quando si chiede qualche grazia col cuore e con amore, Gesù e Maria sono sempre pronti ad aiutare, ma se si chiede senza amore allora la grazia non arriva mai.

Noi ogni giorno siamo pronti a chiedere, ma poco a dare. Invece dovremmo essere più felici quando si è pronti a dare qualcosa. Quando siamo pronti a dare qualcosa di sé stessi, allora anche le grazie arrivano prima. Non bisogna rivolgersi nella preghiera dicendo: io oggi voglio questo, io ti chiedo quest'altro, ecc. Sembra quasi una compravendita: io ti chiedo questo per avere un'altra cosa in cambio. Questo modo di fare ci porta poi ad allontanarci da Gesù e Maria appena abbiamo ottenuto quello che avevamo bisogno per poi ritornare quando abbiamo bisogno di qualcos'altro. La Madonna da mamma capisce che questo è un modo sbagliato di comportarsi. Uno deve essere pronto a dare qualche piccolo sacrificio e quando si dà qualcosa allora si può chiedere e le grazie arrivano. Non dobbiamo poi chiedere dicendo: io oggi ho bisogno di questo. Non bisogna anteporre ciò che io voglio ma quello il Signore vuole. Bisogna mettersi nell'ottica di essere a disposizione di Dio e dire: o Signore, tu conosci i desideri del mio cuore, io ti offro le mie sofferenze e fai come tu vuoi. L'importante è fare la volontà del Signore.


 Una grazia non si può comprare, ma solo vivere giorno per giorno.


 Tutti i pellegrini che arrivano vogliono ascoltare i messaggi della Madonna, ma è anche bello sentirci uniti quando si prega. Quando si comincia a pregare tutti diventano più felici, e questa cosa avviene indipendente dalla nazionalità delle persone e dalla lingua in cui si prega. Tutti pregano, e pregando cercano sé stessi. Si vede che oggi l'uomo è secco di amore e di Dio. Tutto passa e se ne va, l'unica cosa che rimane è la su a verità e il suo amore. L'uomo non può vivere senza preghiera e senza vero amore, e l'unico che ce lo può dare è solo Dio. Oggi il problema nelle famiglie e nella Chiesa è che manca la preghiera e senza la preghiera non c'è amore. Oggi manca la fiducia in Dio e per quello ci siamo allontanati da Dio. Oggi nelle famiglie e nelle parrocchie non ci si parla più, e questo è il campo in cui domina satana. La Madonna invece ci dice che senza preghiera non si può andare avanti. Nelle vostre famiglie è come se ci fosse un vaso di fiori da annaffiare. Se in questo vaso ogni giorno mettete un po' d'acqua vi accorgete che i fiori crescono e diventano bellissimi. La stessa cosa vale per il nostro cuore: se ci mettiamo due o tre preghiere fatte col cuore allora vediamo che il nostro amore cresce sempre di più. Se invece non annaffiamo il fiore ci accorgiamo che dopo un po' il fiore appassisce e muore. Allo stesso modo accade quando noi dobbiamo metterci a pregare ma troviamo mille scuse per non farlo: oggi sono stanco, pregherò domani, poi arriva domani e si rimanda a dopodomani. Facendo così ogni giorno allontaniamo la preghiera e il nostro cuore va tutto da un'altra parte. La Madonna ci dice che come un fiore non può vivere senza acqua così noi non possiamo vivere senza grazia di Dio. La preghiera fatta col cuore non si può studiare ma si può solo vivere, facendo un passo in avanti giorno per giorno. Oggi ci sono problemi ovunque: in famiglia, coi bambini, con gli altri, ecc. Ma questi problemi non sono tanto con loro ma piuttosto con noi stessi. Nelle nostre famiglie dove sta Gesù? E' messo all'ultimo posto, mentre al primo posto stanno le cose meno importanti. La Madonna invece ci dice che finché noi non ritorneremo a Gesù non a parole ma con la nostra vita non ci sarà pace in noi e neppure la benedizione di Dio. E' molto importante che la famiglia preghi assieme in modo da poter resistere dall'attacco del nemico che vuole dividere: l'unico modo che permette di unire la famiglia è la preghiera.


Gesù chiama ciascuno di noi, e non guarda all'età precisa. Gesù vede come ti comporti e come ti senti. I bambini devono imparare a pregare e i genitori devono dare loro l'esempio. Cosa posso aspettarmi da mia figlia un domani se io genitore non do l'esempio? Comincio io a pregare Ave Maria, Padre Nostro e Gloria, e mia figlia Marija anche se è piccola segue e impara pian piano, e così noi dobbiamo dare l'esempio agli altri. Noi dobbiamo essere grati ai nostri anziani perché ci hanno dato l'esempio della preghiera e della vita. Anche mia nonna, dato che mia madre girava per lavoro, era lei che ci ha educati col catechismo e la preghiera.

Si vede proprio come tutto quello che offre il mondo è una cosa che passa e i giovani si accorgono di questo fatto. False luci, false gioie... i giovani si accorgono che quello che offre il mondo sono solo inganni che alla fine non ti dà niente e si finisce per essere più vuoti, nervosi e infelici di prima. L'unico che ti può dare la gioia, la serenità e la felicità è il Signore che si incontra nella preghiera. Una volta scoperto questo si può continuare a fare tutte le cose in un modo molto diverso.

Quando si va alla Comunità Cenacolo di Suor Elvira tu senti proprio una grande gioia e tranquillità, come se fosse casa mia. Lì incontri un amore vero, ognuno dà il proprio amore agli altri e questa è una cosa bellissima! Vedi che quelli che ora sono grandi aiutano i piccoli e alcune ragazze di Suor Cornelia accolgono i bambini orfani che sono stati abbandonati e diventano delle mamme per loro. Si vede proprio come ognuno di noi dà il suo amore. Non esiste una cosa più bella!

Credere o meno è un fatto personale. Io non sono preoccupata di questo. La Madonna non forza nessuno, vuole bene a tutti.
La Madonna ha dato una grande libertà e non ha obbligato nessuno a credere. Non esiste un "dovere" di trasmettere questo messaggio con la forza, ma con amore. L'amore si vede, si trasmette, rimane. Tutto quello che si fa in modo forzato come viene così se ne va.
La Madonna parla di un suo piano che si deve realizzare e che dobbiamo aiutarla con le nostre preghiere, anche ora. Ancora non ci ha rivelato nulla di questo suo piano.
Il fatto di contenuto nei Segreti riguarda tutto il mondo. Non ne parla perché evidentemente non è ancora il momento di parlarne a tutti. Lei darà un segno quando si potrà iniziare a parlarne, quando i tempi saranno maturi.
Noi tre aspettiamo, io non ho mai chiesto nulla alla Madonna. Non lo facciamo per paura ma perché sappiamo che ha i suoi progetti e io devo fare quello che lei vuole.

 Il Terzo Segreto riguarda il segno che la Madonna lascerà sulla montagna delle apparizioni, un segno che rimarrà per sempre. Un altro segreto è dato ad ognuno di noi veggenti e si tratta di un fatto personale. Il Settimo Segreto è invece stato in parte cancellato in seguito alle nostre preghiere ma non completamente, e la Madonna vorrebbe che noi pregassimo ancora di più perché mediante le nostre preghiere possiamo modificare anche gli altri
Io sento dentro di me che si può fare ancora molto.


Come può una malattia e una sofferenza diventare un dono? 
Per me non esiste niente dopo la Madonna di accettare la sofferenza come dono. Di questa cosa non si può parlare tanto, perché quando si verifica dobbiamo dire: eccomi Signore tu fai di me quello che tu vuoi. Non possiamo dire: questa sofferenza è pesante. No, togliamo questi pensieri. Lui sa quanto può dare e sa anche quanto può prende. Noi dobbiamo anche ringraziare Dio per questo dono e chiedere la sua forza e il suo coraggio perché io possa andare avanti. Anche la Madonna ha detto: voi non sapete quanto valore ha la nostra sofferenza davanti agli occhi di Dio. Io sono contentissima quando posso offrire qualche mia sofferenza per la Madonna e per Gesù. Io dico sempre: Gesù, io sono pronta. Quanto e come vuoi, sempre sono pronta per voi. Mi rivolgo anche a tutti voi che vivete nella sofferenza: non perdete tempo ma offrite tutto a Gesù. Tutte quelle cose hanno un grande valore. Ogni sera, quando la Madonna mi appare, sempre e al primo posto nelle intenzioni di preghiera metto i malati e poi tutti gli altri. Io voglio tanto bene a voi malati, vi sento nel mio cuore e raccomando sempre alla Madonna che vi possa dare forza e coraggio per andare avanti.


domenica 26 settembre 2021

Non ostacolare ed escludere chi si adopera nel bene, perché concorre a realizzare il progetto di Dio - ANGELUS 26 settembre 2021

 


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo della Liturgia odierna ci racconta un breve dialogo tra Gesù e l’Apostolo Giovanni, che parla a nome di tutto il gruppo dei discepoli. Essi hanno visto un uomo che scacciava i demoni nel nome del Signore, ma glielo hanno impedito perché non faceva parte del loro gruppo. Gesù, a questo punto, li invita a non ostacolare chi si adopera nel bene, perché concorre a realizzare il progetto di Dio (cfr Mc 9,38-41). Poi ammonisce: invece di dividere le persone in buone e cattive, tutti siamo chiamati a vigilare sul nostro cuore, perché non ci succeda di soccombere al male e di dare scandalo agli altri (cfr vv. 42-45.47-48).
 

 

Le parole di Gesù svelano insomma una tentazione e offrono un’esortazione. La tentazione è quella della chiusura. I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo. Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e di essere gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio. Ma così finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti. Fratelli e sorelle, ogni chiusura, infatti, fa tenere a distanza chi non la pensa come noi e questo – lo sappiamo – è la radice di tanti mali della storia: dell’assolutismo che spesso ha generato dittature e di tante violenze nei confronti di chi è diverso.

Ma occorre anche vigilare sulla chiusura nella Chiesa. Perché il diavolo, che è il divisore – questo significa la parola “diavolo”, che fa la divisione – insinua sempre sospetti per dividere ed escludere la gente. Tenta con furbizia, e può succedere come a quei discepoli, che arrivano a escludere persino chi aveva cacciato il diavolo stesso! A volte anche noi, invece di essere comunità umili e aperte, possiamo dare l’impressione di fare “i primi della classe” e tenere gli altri a distanza; invece che cercare di camminare con tutti, possiamo esibire la nostra “patente di credenti”: “io sono credente”, “io sono cattolico”, “io sono cattolica”, “io appartengo a questa associazione, all’altra…”; e gli altri poveretti no. Questo è un peccato. Esibire la “patente di credenti” per giudicare ed escludere. Chiediamo la grazia di superare la tentazione di giudicare e di catalogare, e che Dio ci preservi dalla mentalità del “nido”, quella di custodirci gelosamente nel piccolo gruppo di chi si ritiene buono: il prete con i suoi fedelissimi, gli operatori pastorali chiusi tra di loro perché nessuno si infiltri, i movimenti e le associazioni nel proprio carisma particolare, e così via. Chiusi. Tutto ciò rischia di fare delle comunità cristiane dei luoghi di separazione e non di comunione. Lo Spirito Santo non vuole chiusure; vuole apertura, comunità accoglienti dove ci sia posto per tutti.

E poi nel Vangelo c’è l’esortazione di Gesù: invece di giudicare tutto e tutti, stiamo attenti a noi stessi! Infatti, il rischio è quello di essere inflessibili verso gli altri e indulgenti verso di noi. E Gesù ci esorta a non scendere a patti col male, con immagini che colpiscono: “Se qualcosa in te è motivo di scandalo, taglialo!” (cfr vv. 43-48). Se qualcosa ti fa male, taglialo! Non dice: “Se qualcosa è motivo di scandalo, fermati, pensaci su, migliora un po’…”. No: “Taglialo! Subito!”. Gesù è radicale in questo, esigente, ma per il nostro bene, come un bravo medico. Ogni taglio, ogni potatura, è per crescere meglio e portare frutto nell’amore. Chiediamoci allora: cosa c’è in me che contrasta col Vangelo? Che cosa, concretamente, Gesù vuole che io tagli nella mia vita?

Preghiamo la Vergine Immacolata, perché ci aiuti a essere accoglienti verso gli altri e vigilanti su noi stessi.

E' il diavolo che vuole distruggere la speranza e la gioia. Ma la Madonna ci dice "non abbiate paura .....

 


 
 La veggente Marija: 
 
Siamo convinti che in Dio è la nostra pace, in Dio è la nostra speranza, in Dio è la nostra gioia e la nostra vita? Grazie a Gesù noi siamo liberi, ma il mondo vuol portarci a diventare schiavi del consumismo e del materialismo... La Madonna ci chiede di uscire dalla nostra casa, dal nostro egoismo e ci dice: “Andate e testimoniate con la vostra vita”. La mia vita non è una faccenda personale, privata; infatti la Madonna ci sta invitando a testimoniare e ad essere uomini di pace e di speranza... E’ il diavolo che vuole distruggere questa speranza e la gioia di essere di Dio.. Perché noi, quando abbiamo Dio, anche se siamo poveri, siamo ricchi; se siamo malati, siamo sani perché offriamo al Signore la nostra malattia, le nostre croci, le nostre difficoltà. Anche i medici dicono che una persona di fede guarisce più in fretta.
 
  La Madonna ci ha chiesto di non avere paura, perché oggi questo mondo è pieno di materialismo, consumismo, egoismo e altre ideologie che stanno portando la nostra vita spirituale a qualcosa di troppo personale. Invece la Madonna ci chiede di testimoniare, di vivere nella gioia la grazia che noi abbiamo ricevuto, senza paura, perché ci guida lo Spirito Santo. Però dobbiamo lasciarci guidare. Tante persone, dice la Madonna, non pregano, non credono, non testimoniano perché sembra che non abbiano più bisogno delle cose spirituali. Lei ci ricorda che senza Dio non abbiamo né gioia, né pace, né futuro.
 
 Se noi ci mettiamo nelle sue mani, Lui ci guida; e quando lo Spirito Santo ci guida fa’ tutte le cose nuove. Può cambiare il mondo. La presenza della Madonna col suo amore, la sua dolcezza, è già una anticipazione. Se noi combattiamo, se noi testimoniamo con gioia, c’è speranza perché a quel punto Dio ci benedirà e noi diventeremo benedizione per gli altri.

Il diavolo sa dove puntare; lui sa che colpendo la famiglia distrugge l’umanità... Per questo la Madonna fin dall’inizio ci raccomanda la preghiera e ripete: “Mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre famiglie. Leggetela, pregate, fate un altarino nella vostra casa”. Una famiglia che prega, che confida nel Signore, è una famiglia che resiste. Ma una famiglia che non prega, non ha futuro.
Oramai anche la famiglia, gli uomini, le donne, sono solo un oggetto che si usa e si getta... Invece la Madonna ci sta dicendo che la cosa più preziosa siamo noi, che siamo unici, irripetibili e preziosi agli occhi di Dio.
 
 Dio ci vuole così tanto bene che in questo momento così difficile ci ha mandato nientemeno che la sua Madre! Lei a Cana ha detto: “Hanno bisogno di vino”. Oggi abbiamo bisogno di gioia, di pace, di speranza, abbiamo bisogno di Dio. Grazie a Dio, Gesù è con noi e non ci abbandona. E’ con noi nella S. Messa, dove Lui si dona a noi.

26 settembre: Santi Medici Cosma e Damiano : i gemelli medici che curavano gratis - PREGHIERA

 


Santi Medici Cosma e Damiano
26 settembre
PREGHIERA 
 
O gloriosi santi Medici Cosma e Damiano, conoscendo i singolari carismi di cui vi arricchì il buon Gesù per il bene spirituale e temporale degli uomini, con umiltà e confidenza di figli devoti, sebbene immeritevoli, in questi tempi di temibile epidemia ci prostriamo fiduciosi per implorare il Vostro potente patrocinio: soccorrete benignamente, o santi Anargiri, quanti tribolano per il fiero contagio perchè in Voi, generosi benefattori dell'umanità sofferente, sono riposte le nostre speranze che non vorrete tralasciare visto che il Divin Redentore, il quale attraversò la Palestina beneficando tutti e sanando gli infermi, non potrà certo rigettare i nostri gemiti nell'ora presente, se le nostre preghiere saranno avvalorate dalla Vostra intercessione per tenere lontano la malattia del corpo e la peste dell'anima, e sarà questa un'altra prova della Vostra inesauribile carità, un altro titolo per la nostra profonda e sincera gratitudine che sia pegno eletto della perseveranza finale che, terminato questo aspro pellegrinaggio terreno, ci congiunga un giorno a Voi e a tutti i Beati nell'eterna visione di Dio.
 
Pater, Ave, Gloria
 

sabato 25 settembre 2021

MESSAGGIO DEL 25 SETTEMBRE 2021 DATO ALLA VEGGENTE MARIJA - MEDJUGORJE


 

Messaggio del 25 Settembre 2021 della Gospa a Marija 
 

''Cari figli! 
Pregate, testimoniate e gioite con me perché l'Altissimo mi manda ancora per guidarvi sulla via della santità. 
Siate coscienti, figlioli, che la vostra vita è breve e l'eternità vi aspetta affinché con tutti i santi glorifichiate Dio con il vostro essere. 
Non preoccupatevi, figlioli, per le cose terrene ma anelate al Cielo. 
Il Cielo sarà la vostra meta e la gioia regnerà nel vostro cuore.
 Sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna.
 Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''