VITA NELLO SPIRITO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Amen.
Siano lodati Gesù, Giuseppe e Maria. Incominciamo questa serie di incontri invocando la santa Famiglia, poiché il cammino spirituale che desideriamo approfondire, ci conduce a Dio che è comunione d’Amore. Quando con Dio ci sentiamo bene, a casa, in famiglia, allora abbiamo fatto il passo decisivo.
INTRODUZIONE
La vita spirituale è la vita più importante, è la vita vera che ognuno di noi vive nel profondo del suo essere, eppure è conosciuta così poco. Nonostante ciò, è lì nel profondo del nostro cuore, il luogo segreto dove noi facciamo le nostre scelte fondamentali: tra il bene e il male, tra la vita e la morte. Nella dimensione spirituale queste decisioni sono le coordinate principali, i valori di fondo, e ognuno di noi si trova solo con Dio davanti a questa scelta, dato che tutti, in quanto Sue creature, abbiamo una relazione più o meno consapevole con la sorgente della nostra esistenza che è il Dio Uno e Trino. Optando per il bene noi scegliamo Dio anche se non ne siamo consapevoli, perché la Santissima Trinità è il Sommo Bene, e non l’immagine incompleta o addirittura distorta che noi abbiamo di Dio.
In questa serie di catechesi vorrei venire incontro a molte persone che mi hanno chiesto di dare delle indicazioni sulle dinamiche del cammino spirituale, affinché possiamo camminare più sicuri e spediti su questa via tanta gloriosa ma nello stesso tempo anche molto impegnativa. Questa via conduce alla scoperta dell’eterna Bellezza che è Dio nel Suo essere comunione d’Amore nella gloria della Santissima Trinità. A tale comunione noi siamo chiamati a partecipare e in questo modo realizzare pienamente, la nostra vocazione, il senso profondo della nostra esistenza. Vorrei dedicarmi a questo compito vivendolo come un atto d’Amore a Dio e a tutti i fratelli e sorelle. Con grande gioia offro tutto l’impegno alla Madonna, e consacro a Lei ogni pensiero, ogni parola, ogni passo del cammino, cioè tutto, affinché sia Lei stessa a guidarci secondo il Suo materno volere, e ad usare ogni cosa per il Trionfo del Suo Cuore Immacolato. Pertanto i riferimenti ai messaggi che la Gospa ci dona a Medjugorje saranno una costante.
La vita spirituale è di un tesoro così immenso che non è possibile esporre tutto il suo insondabile incanto, fascino e splendore, perciò sarò in grado di dare solo qualche briciola di conoscenza e scintilla di luce, che spero, possa accendere nei nostri cuori la nostalgia di Dio, della beata eternità, della nostra patria celeste ed infiammarci di Amore di Dio. Inoltre, vorrei precisare, come ci insegnano i grandi maestri della vita spirituale, come San Giovanni della Croce e Santa Teresa d’Ávila, e altri, che ci sono tante vie verso Dio e che ognuno di noi ha un cammino unico e irripetibile, verso la fonte della vita e la sorgente di ogni bene. Perciò cercherò semplicemente di presentare con il linguaggio odierno, le dinamiche universali che si presentano in ogni cammino spirituale, accogliendo come fondamento indispensabile e incrollabile la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa e in modo particolare il Catechismo della Chiesa cattolica (CCC). Dato che la vita spirituale è un cammino, non basta studiare i molteplici effetti, ma è necessario mettersi in cammino facendone esperienza, perché non è il mio intento di soddisfare la curiosità di studiosi, ma di rispondere alle domande di coloro che desiderano incamminarsi sulla via della santità, via sulla quale la Gospa ci chiama. Strada facendo darò altre nozioni preliminari, per non caricare troppo i primi passi.
Le due fondamenta
La vita spirituale è vita nello Spirito Santo e poggia su due fondamenti: la fede e l’umiltà.
-La fede ci viene elargita come dono dall’alto, ed è di un incalcolabile valore.
-L’umiltà ci abilita ad accogliere il dono, realizza in noi la capacità di rispondere alla grazia, ci rende disponibile ad accedere alla vita di grazia, che è Cristo in noi.
La fede è un seme divino che, deposto in noi, tende a crescere e a formare in noi Cristo.
L’umiltà ci dispone ad essere docile alla grazia, favorisce la collaborazione con essa, e mira inoltre a rimuovere gli impedimenti all’azione dello Spirito Santo in noi. La parola umiltà deriva dal termine latino “humilis”, che è tradotta “(dalla) terra”.
Maria la terra vergine
Gesù nella similitudine del seminatore ci istruisce circa il seme buono, che cadendo sulla terra buona, produce molto frutto. Se invece trova la roccia dell’orgoglio, o l’agitata vanità della vita, il seme non può stendere le sue radici, perché o cade sulla strada di una vita mondana senza Dio, o finisce sulla terra rocciosa di una vita spirituale superficiale, oppure cade in un’anima che cammina nella vita spirituale ma che non è ancora fiduciosamente abbandonata all’Amore di Dio ed è piena di preoccupazioni terrene. La terra buona, che produce 100 volte tanto è Maria, e nella misura in cui il seme divino trova in noi la Madre di Dio, esso produce 30, 60 o 100. Tutto dipende da quanto spazio diamo in noi alla nostra Madre Celeste, in quale grado Maria è presente in noi, quanto lasciamo operare in noi Colei che è la “Tutta Santa”, Lei che è la terra Vergine e Immacolata. Nella misura in cui lo Spirito Santo trova in noi la Sua Sposa diletta, insieme con Lei, forma in noi Cristo Gesù. Maria è la Madre della vita di Grazia, il Suo Cuore Immacolato è il grembo nel quale veniamo formati, come per primo fu formato Gesù nel Suo grembo materno. In altre parole, più cresce in noi la fede, più il seme divino si sviluppa e forma la vita divina in noi: Cristo.
Nel prossimo incontro vedremmo l’ostacolo maggiore sia per il dono della fede che per l’umiltà.
Per ora ti auguro un buon cammino e che Dio benedica tutti i tuoi passi
Padre Max
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