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sabato 31 luglio 2021

SERVONO PREGHIERE: "Le condizioni dell'arcivescovo Henryk Hoser sono gravi". Ecco cosa ha scritto il Vescovo di Varsavia

 


(All'arcivescovo Henryk Hoser, il visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, da un po di mesi é in POLONIA)

 

Reverendi Sacerdoti,
Venerate Religiose e tutte le persone di vita consacrata,
Cari Diocesani,

Giovedì 29 luglio 2021, l'arcivescovo Henryk Hoser SAC è stato ricoverato in ospedale.

La condizione dell'arcivescovo Senior è grave.

Chiedo cordialmente a tutte le diocesi di circondare il malato con la preghiera individuale; Affido ai Pastori la memoria di questa intenzione nella preghiera comunitaria - commemorazione nella preghiera comune durante l'Eucaristia, durante l'adorazione o il rosario, ecc. La nostra unità con lui, espressa nell'ufficio divino offerto per la sua intenzione, accompagni l'Arcivescovo.

Chiediamo anche i favori necessari per tutti coloro che assistono Sua Eccellenza durante il ricovero.

Con la benedizione di un pastore

+ Romuald Kamiński,
Vescovo di Varsavia e PR

 

FONTE:

https://diecezja.info.pl/prosba-o-modlitwe-w-intencji-powrotu-do-zdrowia-ks-abp-henryka-hosera-sac/ 

 

 

venerdì 30 luglio 2021

5°e 6° DOMANDA: INTERVISTATA AL VEGGENTE DI MEDUGORJE JAKOV COLO- di Virgilio Baroni

  


Virgilio Baroni

HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 6 domande: una al giorno. Oggi, pubblico le ultime due.
DOMANDA:
La Madonna le è apparsa ogni giorno per oltre 18 anni, e ancora oggi le appare a Natale. Anche nella vita dei veggenti possono succedere momenti di “stanchezza o di sconforto”. Cosa può dire a chi è nella prova, nella difficoltà e non sa dove trovare la forza per superarle?
JAKOV RISPONDE:
Come ho già detto prima anche noi abbiamo difficoltà, momenti difficili, di stanchezza. La forza la troviamo nel Signore perché il Signore è la nostra unica salvezza. La nostra vita è vera, è piena solo se ci affidiamo a Gesù. Ci possiamo illudere perché possediamo questo, quest’altro, ma se non abbiamo il Signore siamo dei poveracci: non abbiamo nulla. Perciò l’unica forza la troviamo nella preghiera, nella Santa Messa, nella Bibbia. La Madonna quante volte ci ha detto: leggete almeno un passo al giorno. Mettete la Bibbia al primo posto nella vostra casa in un luogo visibile, ma non solo per guardarla, ma soprattutto per leggerla. Leggiamo la Parola del Signore, il Vangelo ecc. in questo modo possiamo trovare la forza per andare avanti e superare tutti i nostri problemi.
DOMANDA:
Lei ha conosciuto Mir i Dobro in tempo di guerra e anche dopo. Lei sa che oltre alle opere caritative pensa molto alla parte spirituale: incontri di preghiera, pellegrinaggi, riviste ecc. Ci può dire la sua esperienza con questa associazione?
JAKOV RISPONDE:
Mir i Dobro lo conosco tantissimo specialmente Chiarina. So tutto quello che avete fatto per Medjugorje, per Padre Jozo, per tante persone che avevano bisogno, soprattutto durante la guerra. Anche adesso con il grande terremoto successo in Croazia, per la nostra Associazione che opera per i bisognosi vi siete subito mossi e portato alimenti.
È veramente un progetto del Signore, della Madonna. Durante la guerra la gente è rimasta colpita fortemente: ha perso tutto: casa, cari, anche la dignità. La Madonna ha pensato di portare prima voi qui a Medjugorje poi nel momento del bisogno voi siete diventati strumenti della Regina della Pace e questa è una cosa bellissima e vi ringrazio di questo.
Veramente, anche adesso quando Chiarina mi chiama per dirmi che arriva un furgone, sento che lo fate con amore. Non c’è cosa più bella di sentirsi amati.
Anch’io, ai miei 60 volontari dico sempre “Quando andate nelle famiglie per portare un pacco, per pulire o sistemare la casa (anche perché abbiamo ristrutturato case dei poveri) sedetevi con loro, parlate, ascoltate un po’ queste persone, che sentano il vostro amore, che gli siete vicino, che si sentano a loro agio e che possano aprirsi, raccontare le storie della loro vita, così da dare loro conforto, speranza e coraggio per andare avanti. Se sono cattolici pregate con loro". Nella nostra Associazione non facciamo differenze tra cattolici o quelli di altre religioni. Tutti quelli che hanno bisogno possono venire da noi e siamo pronti e disponibili per tutti a dare aiuto a tutti. Se siamo cristiani dobbiamo dare l’esempio di essere Cristiani sul serio; non possiamo pensare di essere Cristiani solo perché andiamo a Santa Messa. Io penso che dobbiamo dimostrare di essere cristiani con i fatti. Voi di Mir i Dobro l’avete dimostrato tantissime volte soprattutto durante la guerra, ora con il grande terremoto in Croazia e credo che qualche volta vi venga il dubbio di avere fatto bene oppure no. Ho conosciuto Mir i Dobro durante la guerra, ho visto quello che avete fatto. Ma l’ho conosciuto anche dopo questo periodo e quello che state facendo anche adesso. Soprattutto ho partecipato agli Incontri di Preghiera Nazionali organizzati da Mir i Dobro: bellissimi, uniti abbiamo pregato insieme, cantando insieme sempre con Gesù e Maria.
Ho conosciuto Chiarina molto bene. Tantissime volte abbiamo parlato insieme e quante volte mi ha chiesto “Come stai Jakov?”. Molti non lo fanno, ma anche soltanto chiedere “Come stai“ vale tantissimo. Le persone pensano che noi veggenti stiamo sempre bene, ma non è così. Chiarina è stata al mio matrimonio, ha partecipato alla mia gioia. Ho tantissime belle esperienze con Chiarina e, con la sua Associazione ha fatto veramente tante cose. Ringraziamo il Signore per la forza che le ha dato perché so che non è facile fare tutto questo perché vi sono molte difficoltà, fatiche, sacrifici. Però penso che il Signore la ricompenserà. Anche adesso il Signore le sta dando tanta forza. Tengo nella mia preghiera Mir i Dobro e le altre Associazioni che operano per aiutare il prossimo. Speriamo di vederci presto qui a Medjugorje perché questi momenti difficili, sono sicuro che passeranno presto; così potremo bere un caffè insieme, scambiare qualche parola. Continuiamo a fare del bene agli altri perché lo facciamo a noi stessi. Ancora un grande saluto a tutti voi di Mir i Dobro. Pregherò per tutte le vostre intenzioni e grazie per quello che state facendo per noi e per tutti quelli che hanno bisogno. Sicuramente avete fatto bene e vedrete che un giorno queste opere torneranno perché il Signore e la Madonna vedono tutto.
Vi ringrazio veramente di tutto cuore. Non fermatevi di fare opere buone.
 
 
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it



giovedì 29 luglio 2021

4° DOMANDA: INTERVISTATA AL VEGGENTE DI MEDUGORJE JAKOV COLO- di Virgilio Baroni

 


Virgilio Baroni

HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la quarta.
QUARTA DOMANDA:
La Gospa nel suo messaggio del 25 settembre 2004 ha detto: “Vi invito anche oggi ad essere Amore dove c’è odio, cibo dove c’è fame. Aprite i vostri cuori figlioli e che le vostre mani siano tese e generose, perché ogni creatura possa ringraziare Dio Creatore”.
Ora, sappiamo che, dopo aver collaborato in Parrocchia a Medjugorje per aiutare i più poveri, lei ha fondato l'Associazione "Marijine Ruke" (Le Mani di Maria). Quanto hanno inciso su questa sua decisione i messaggi della Madonna e anche, forse, l'esempio delle tante Associazioni Italiane come Mir i Dobro che hanno cercato di portare aiuti soprattutto in tempo di guerra e anche oggi dopo il terremoto?
RISPONDE JAKOV:
Si, questo è un bellissimo messaggio della Regina della Pace da mettere in pratica. Voglio parlarvi di cosa faccio in collaborazione con la Parrocchia. Io rappresento l’Associazione, ma solo sulla carta: la vera responsabile è la Parrocchia.
Come sono arrivato a fare tutto questo? Tante volte succede che dover portare le Croci ti dà anche il tempo per pensare. Ho passato un periodo molto difficile della mia vita. In quel tempo ho potuto riflettere tantissimo. In cuor mio pensavo: “questa mia Croce servirà a qualcosa”. Ho sempre saputo che dopo ogni Croce c’è la Resurrezione. Quando è passato questo tempo, per me faticoso, mi sono chiesto: “Cosa posso fare per aiutare gli altri?”.
Pensavo che per noi veggenti che abbiamo avuto la grande grazia dal Signore fosse più facile parlare, dare testimonianza di ciò che abbiamo visto e sentito.
Quando si parla si dicono tante cose belle che fanno sicuramente bene a chi ascolta; ho capito che bisognava fare anche qualcosa di più anche se non sapevo che cosa. Così sono andato a parlare con il nostro Parroco, Padre Marinko e ho chiesto cosa potevo fare per la Parrocchia. Veramente io pensavo a tante cose che mi sarebbero piaciute e mi sono aperto con il Parroco.
Lui mi ha chiesto qualche giorno per riflettere. Dopo breve tempo mi ha chiamato e mi ha portato in una casetta piccola, ex sala dei frati; apre la porta: la camera era vuota e mi dice: “Jakov questo è il tuo ufficio”. Non vedevo nulla se non una sedia di plastica. Sono rimasto scioccato e poi gli ho chiesto: “Cosa devo fare qui?” e lui risponde: “Questo sarà l’ufficio per le persone bisognose”.
Ecco, in quel momento ho capito che quella era la risposta alle mie domande; ho capito a che cosa era servita quella Croce pesante che avevo portato e che in questo momento il Signore mi stava dando una nuova grazia. Prima ho parlato, ho testimoniato, ho dato esempio con la vita anche se parecchie volte non sono stato un buon modello e ho fatto i miei errori come ogni persona; ora il Signore mi stava dando una nuova occasione. Ho aiutato il prossimo con la parola, ora ho l’occasione di farlo con le opere: aiutare i nostri fratelli che hanno bisogno. Così abbiamo aperto questo ufficio e nel 2016 siamo diventati legalmente un’Associazione. Abbiamo fatto tutti i documenti, ma mancava il nome. Ho telefonato a Padre Marinko e lui subito mi ha risposto: Marijine Ruke (le Mani di Maria). Quando ho sentito queste parole ho pensato: “Mamma mia che bello!”.
Quante volte la Madonna ha teso le sue mani. In ogni momento ci invita con le sue mani di andare verso Gesù. Sono felice di questa occasione. Quando ho cominciato ad andare a trovare le famiglie bisognose è stato un po’ difficile, però sul posto ho capito che non avevano solo bisogno di cose materiali, ma che avevano ancor più bisogno di sentire il nostro amore per loro. Devono sentirsi amate, non abbandonate; accettate e che non sono diverse da noi. Purtroppo, nella vita non hanno avuto quello che noi abbiamo avuto; ho capito che aiutare il prossimo aiuta anche noi stessi. Molte volte capita di provare come un senso di colpa: “forse potevo fare di più e non l’ho fatto”. Anche con il Signore quante volte non ho ringraziato: potevo farlo ma non l’ho fatto.
Seguo costantemente una bella famiglia che tutti i giorni vado a trovare portando loro quel poco che basta per mangiare e per non saltare il pasto. Purtroppo, ci sono tante famiglie che non hanno di che sfamarsi. Piano, piano, sono aumentate le persone che vengono nel nostro ufficio a chiedere aiuto anche da altri paesi, perché in Medjugorje non sono tante le famiglie bisognose, ma nei dintorni sono molte. Posso dire che ci occupano di 600 famiglie a cui diamo cibo, vestiti, mobili (abbiamo un magazzino dove teniamo il materiale che raccogliamo). Paghiamo anche i medicinale a chi non può permetterselo e anche la retta a qualche povero in case di riposo. Cerchiamo il più possibile di farle vivere meglio, in modo dignitoso
Nel gestire queste opere di carità si conoscono tantissime persone anche bellissime. Posso raccontarvi un esempio: quando ho iniziato questa attività ho conosciuto una famiglie che viveva vicino a dove si butta la spazzatura. La mamma era malata di mente, il marito c’era e non c’era. Con loro c’era un angioletto un bimbo che aveva 1 anno e 7 mesi. Quando l’ho visto tutto sporco con i capelli lunghi, con due occhioni che soltanto vedendoli parlavano e sembrava che mi dicessero: “prendimi”. Nel mio cuore ho detto al Signore: “Mi hai dato un altro figlio” e l’ho accettato con amore. Non so perché sia successo, ma è stato così. Ho portato la famiglia a casa mia e mia moglie, paziente e generosa, ha preso il bimbo e l’ha messo in vasca e per la prima volta ha fatto un bel bagnetto. Quella sera hanno mangiato cibo caldo e non quello che raccoglievano dalla spazzatura. Poi ci siamo occupati della mamma che purtroppo è morta lo scorso anno. Il bimbo sta con il papà, ma ogni weekend è con la nostra famiglia ed è come se fosse un nostro figlio. L’abbiamo iscritto all’asilo, alla scuola. Posso dire che non ho tre figli, ma quattro e ringrazio il Signore per il dono di questo bambino.

mercoledì 28 luglio 2021

3° DOMANDA AL VEGGENTE JAKOV COLO - Intervista di Virgilio Baroni

 


Virgilio Baroni

HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la terza.
TERZA DOMANDA:
Lei, la prima volta che ha visto la Madonna ha detto "Ora sono pronto anche a morire". E si è dimostrato il più coraggioso anche se il più piccolo dei veggenti.
Lei pensa che quando si ama la Vergine e si crede nel suo aiuto si possono superare momenti difficili come quello della perdita di un proprio caro?
JAKOV RISPONDE:
Si, è vero dopo la prima apparizione ho detto: “Io sono pronto a morire per la Madonna”.
Certo perché la prima volta che ho visto la Vergine, tanti mi chiedono com’è, è bella la Madonna? Non si può spiegare la sua bellezza, non è di questo mondo. I suoi occhi mi hanno affascinato. Esprimevano l’amore, la gioia di essere venuta ad aiutarci, l’affetto materno: tutto! Lei attraverso lo sguardo voleva che noi la sentissimo vicina, amica, mamma. Quei momenti, per me, sono stati i più belli e indimenticabili. L’ho sentita veramente come mia Mamma e come Mamma l’ho accettata : così ero pronto a fare tutto per mia Mamma. Ecco perché quando ho detto quelle parole ero convinto più che mai. Ho vissuto quei momenti di gioia, di pace, di intensità e in quello stato d'animo non è difficile dire che sei pronto a morire per Lei. Certo, il coraggio me lo ha dato Gesù, perché da bambino così piccolo com'ero, così pauroso com'ero, non avrei mai potuto dire o fare ciò che sono riuscito a dire e a fare. Ho sentito questo desiderio di difendere la Madonna, di non aver paura nemmeno davanti alla polizia, nemmeno di fronte agli interrogatori e neppure sotto la minaccia di andare in prigione.
Oggi, a differenza di allora, mi capita, a volte, di rimanere confuso davanti ai problemi e di provare anche un po' di paura. In quei momenti, Gesù e Sua Madre ci hanno infuso una forza tale che nessuno ci avrebbe fermati. Tante persone nei momenti difficili, ad esempio quando hanno la perdita di una persona cara o di un figlio, capisco il loro dolore e la tristezza che provano. Umanamente non posso fare niente per loro se non consolarli, invitandoli a mettersi con fiducia nelle mani del Signore, della Regina della Pace e andare avanti con la forza della preghiera.
Certo, la mancanza di un figlio, di un genitore si sentirà per sempre. Anch’io che ho 50 anni sento ancora la mancanza di mia mamma e di mio papà ogni giorno.
Dobbiamo mettere la preghiera al centro della nostra vita, soprattutto dobbiamo mettere la Santa Messa al primo posto. La Madonna un giorno ci ha detto: “Se dovete scegliere fra il vedere me oppure andare alla Santa Messa, scegliete la Santa Messa”.
In questo periodo di sofferenza, di dolore, mettiamo tutto nelle mani di Gesù, nel cuore dell’Eucarestia. Affidiamoci a Gesù e a sua Madre perché ci consolino e ci diano la forza di sopportare. Mettiamo la preghiera nella nostra vita. Penso che soltanto così possiamo andare avanti. Il dolore ci sarà sempre, ma diventa più leggero se vissuto con Gesù e Maria. Quando chiedevo alla Madonna „Che cosa devo dire ai malati?“ Lei mi rispondeva che devono avere una forte fede. Se perdiamo una persona cara dobbiamo avere fede. La fede è un dono che si ottiene con la preghiera del cuore fatta con umiltà e sincerità.
 
 
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it

martedì 27 luglio 2021

La Madonna chiese, un triduo di preghiera e digiuno per il 5 agosto : "Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me....."

 


Lei stessa, la Madonna, ci ha rivelato che la data esatta della sua nascita è il 5 Agosto.
Certo siamo chiamati, insieme a tutta la Chiesa, a festeggiare liturgicamente la natività di Maria ogni 8 settembre, ma in modo affettuoso vogliamo approfittare di questo dono che la Regina della Pace ci ha fatto nell'indicarci la data esatta del suo compleanno.
La Madonna a partire dal 7 gennaio 1983 e fino al 10 aprile 1985 ha raccontato la sua vita a Vicka. La veggente, su precisa richiesta della Madonna, ha trascritto per intero il racconto riempiendo tre corposi quaderni in vista della pubblicazione che avverrà quando la Madonna la autorizzerà e sotto la responsabilità di un sacerdote che la veggente ha già scelto.


Finora non si sa nulla di questo racconto. La Madonna ha permesso che fosse reso noto solo la data del suo compleanno: il 5 agosto.

Questo è successo nel 1984, in occasione del bimillenario della sua nascita, concesse grazie straordinarie e innumerevoli. Il 1° agosto 1984 la Madonna chiese in preparazione un triduo di preghiera e digiuno: “Il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua.
Nel corso di tutti questi secoli io mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?”

Così il 2, 3 e 4 agosto 1984, cioè nei tre giorni prima della celebrazione del 2000° compleanno della Madonna, a Medjugorje nessuno lavorò e tutti si dedicarono alla preghiera, specialmente del rosario, e al digiuno. I veggenti dissero che in quei giorni la Mamma Celeste appariva particolarmente gioiosa, ripetendo: “Sono molto felice! Continuate, continuate. Continuate a pregare e a digiunare. Continuate a farmi felice ogni giorno”. Le numerosissime confessioni furono ascoltate ininterrottamente da ben settanta sacerdoti, e un gran numero di persone si convertì. “I sacerdoti che ascolteranno le confessioni, avranno una grande gioia quel giorno”. E infatti in seguito molti sacerdoti confideranno con entusiasmo che mai nella loro vita avevano provato così tanta gioia nel cuore!

Ecco un aneddoto raccontato in proposito da Marija: “La Madonna ci ha detto che il 5 di agosto è il suo compleanno e noi abbiamo deciso di ordinare una torta. Era il 1984 e la Madonna compiva 2000 anni, così abbiamo pensato di fare una torta bella grande. Nel gruppo di preghiera che si trovava in canonica eravamo 68, più il gruppo che si trovava sulla collina, in totale eravamo un centinaio. Abbiamo deciso dimetterci tutti insieme per fare questa grande torta. Non so come abbiamo fatto a portarla tutta intera, fin sulla collina della croce! Sulla torta abbiamo messo le candeline e tante rose di zucchero. La Madonna poi è apparsa e abbiamo cantato “tanti auguri a Te”. Poi alla fine ad Ivan è venuto spontaneo di offrire una rosa di zucchero alla Madonna. Lei l’ha presa, ha accettato i nostri auguri e ha pregato su di noi. Noi eravamo al settimo cielo. Eravamo però perplessi per quella rosa di zucchero e il giorno dopo alle cinque di mattina siamo andati sulla collina per cercare la rosa, pensando che la Madonna l’avesse lasciata lì, ma non l’abbiamo più trovata. Così la nostra gioia era tanta, perché una rosa di zucchero la Madonna l’ha portata in cielo. Ivan era tutto fiero perché gli era venuta questa idea.

Anche noi, ogni anno, possiamo offrire un regalo alla Regina della Pace per il giorno del suo compleanno.

Preparandoci a festeggiarlo con lei con la confessione, anche se ci siamo confessati recentemente, con la Messa quotidiana, con la preghiera ed il digiuno. Se non ci è possibile digiunare offriamo delle rinunce: alcol, sigarette, caffè, dolciumi... sicuramente non ci mancheranno le occasioni per rinunciare a qualcosa da offrire a lei.

Così che il giorno del suo compleanno Lei possa davvero ripetere anche a noi le parole che disse la sera di quel 5 agosto 1984: “Figli cari! Oggi sono felice, tanto felice! Non ho mai pianto di dolore nella mia vita come questa sera piango di gioia! Grazie!”



Solitamente alle feste di compleanno è il festeggiato che riceve i regali. Invece, qui a Medjugorje, è la festeggiata che il giorno del suo compleanno – e non solo – elargisce doni agli invitati.

Anche lei, però, chiede a ciascuno di noi di farle un regalo speciale: «Cari figli, io desidero che tutti voi che siete stati a questa fonte di grazie, o vicino a questa fonte di grazie, veniate a portarmi un regalo speciale, in paradiso: la vostra santità» (messaggio del 13 novembre 1986)

2° DOMANDA AL VEGGENTE JAKOV COLO - Intervista di Virgilio Baroni

 


Virgilio Baroni


HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la seconda.
SECONDA DOMANDA:
A Medjugorje c'è la gigantesca statua del "Gesù Risorto". Il Sepolcro è rappresentato dall'impronta che Gesù lascia del suo Corpo, come quando i bambini cadono all'indietro sulla neve soffice lasciandovi impressa la forma del corpo. Anche lei, Jakov ha lasciato le impronte dei suoi "piedini" di bambino sulla tovaglia quando Padre Jozo l'ha innalzato per farla parlare in piedi dall'altare. Quali impronte hanno lasciato le apparizioni, i messaggi della Regina della Pace nella sua vita, in quella della sua famiglia? 
 
JAKOV RISPONDE:
Non mi ricordo tutto perché ero piccolo, avevo 10 anni. Ricordo che eravamo nella mia casa vecchia e c’erano i poliziotti che ci tenevano dentro, non potevamo uscire. Pensando adesso che ho cinquant’anni non so che coraggio potevo avere a quel tempo. Comunque, si vede che era un progetto del Signore, un progetto della Madonna, perché sono loro che ci danno la forza di fare tutto. Se Medjugorje ha resistito tanti anni è merito del Signore e della Madonna, non merito mio o merito di tutti gli altri. Noi siamo stati e siamo soltanto uno strumento, poi chi ha fatto tutto sono stati il Signore e la Madonna. Mi ricordo quel momento lì; non so ancora spiegare come sono riuscito ad uscire: forse il poliziotto si era addormentato. Sono scappato dalla casa scalzo ed ho fatto tutta la strada verso i campi a piedi nudi e sono arrivato in chiesa. Siccome ero molto piccolo, ho tirato l’abito di P. Jozo che era sopra l’altare e gli dicevo “io devo dire qualcosa”. Siccome la gente non mi vedeva dall’altare che era più alto di me, P. Jozo mi ha preso e mi ha messo sopra l’altare, in piedi, ed ho detto il messaggio a tutti i pellegrini ed a tutte le persone che si trovavano lì nella chiesa. Così P. Jozo, dopo mi ha raccontato che erano rimaste le mie impronte sull’altare.
Noi veggenti siamo persone normali come tutte le altre; nessuno di noi è santo e anche nessuno dei veggenti ha dei privilegi. Faccio anche un esempio: la Madonna non ha mai detto “Caro Jakov, cara Vicka ecc. No! dice Cari figli“. Poi, va detto che i veggenti non sono stati risparmiati dal dolore. dalla sofferenza. Io posso dire che quando ero piccolo, avevo 12 anni, ho perso la mia mamma; a 13 anni ho perso mio papà e, veramente, la Madonna ha lasciato tanto nella mia vita perché, tornando alla prima domanda, io credo che la Madonna mi abbia fatto vedere il Cielo proprio per questo motivo: perché quando ho perso la mia mamma subito ho pensato – forse, se faccio il bravo, meriterò il Paradiso e un giorno incontrerò la mia mamma – perché, anche se allora per me era difficile capire, ora sono sicuro che la Madonna mi ha voluto dimostrare che esiste un’altra vita e che un giorno mi incontrerò di nuovo e per sempre con la mia mamma. Ci sono stati momenti difficili quando ho perso i miei genitori. Quante volte, quando mi trovavo da solo, piangevo; però, allo stesso tempo, non mi sono mai sentito solo perché ho capito, quando ho visto la Madonna, subito ho detto “Io, ora ho un’altra Madre“. Attraverso la Madonna, ho conosciuto Gesù, il Signore, e ho detto “Adesso ho un altro Padre“. Così, anche nei momenti difficili, quando pensi di essere solo, senti nel tuo cuore, attraverso la preghiera, parlando con il Signore e con la Madonna (perché per me preghiera non è soltanto dire il Padre Nostro, l’Ave Maria, Gloria al Padre, per me preghiera è anche parlare con il Signore come con un padre o con una Madre) li senti vicini. Io non mi sono mai sentito da solo; anche nei momenti difficili si sente una voce nel cuore “Non avere paura! io sono con te adesso; anche se soffri, io sono con te adesso, sono tua Mamma sono tuo Padre“ e così sono cresciuto.
Posso dire di avere ricevuto una grande grazia: quella di crescere, di fare tutta la mia infanzia e andare avanti fino a 21 anni non da solo, ma insieme alla Madonna. Dopo ho conosciuto mia moglie in Italia; anche questo è stato un grandissimo dono perché il Signore mi ha dato una moglie bellissima, con un’anima bellissima, un cuore grandissimo che, a volte, diventa mamma anche per me; poi, va detto che non è tanto facile vivere con noi veggenti: c’è sempre gente che ti cerca, che ti bussa alla porta. Il Signore ci ha dato un’altra gande grazia che sono i nostri grandi doni, i nostri tre tesori, i nostri figli: adesso loro sono già grandi. Quello che ci ha sempre sostenuto nella famiglia, è quanto Padre Slavko ci ha detto fin dall’inizio, prima che ci sposassimo: " Se volete che la vostra famiglia resista, se volete che la vostra famiglia vada avanti, dovete fare solo una cosa: nella vostra famiglia deve esserci la preghiera“ e così abbiamo fatto; siamo andati avanti! Non dico che non ci sono stati momenti difficili, però se c'è la preghiera nella famiglia, se si prega insieme ai figli, si supera tutto. Purtroppo, oggi vediamo questo mondo dove, a volte, i giovani sposi, appena incontrano una minima difficoltà, si separano. Questo succede quando si vuole decidere da noi stessi anziché mettere tutto nelle mani del Signore. Io credo che quando uno si sposa, la cosa più importante sia quella di dare, di affidare la prpria famiglia al Signore: “Ecco, Signore, noi adesso siamo una famiglia e ci mettiamo nelle tue mani; Tu fai di noi quello che vuoi“. Noi abbiamo fatto così e, veramente, anche adesso che i nostri figli sono cresciuti, li vediamo pregare, fare del bene. Con la preghiera, loro sanno vedere e riconosce dove c’è il bisogno; capiscono quando devono prendersi cura di qualche persona che ha bisogno. Per noi genitori, vedere i figli che pregano e che poi fanno opere di carità, è motivo di tanta soddisfazione perché capiamo che con la preghiera e con l'esempio, abbiamo fatto qualcosa di buono. Come ci diceva Padre Slavko, e sempre ci ripeteva continuamente “Ai vostri figli, fin dall'inizio, fin da quando sono piccoli, dovete mettere nella loro vita le radici della fede. Anche se un giorno dovessero allontanarsi dalla fede, in loro rimane sempre anche quel poco che gli avete dato“. Adesso, vedendo i nostri figli, ci accorgiamo che abbiamo fatto bene e devo dire, con tutta onestà, che il merito è più di mia moglie perché lei ha tanta pazienza con loro e, davvero, io ringrazio il Signore che mi ha dato un bella famiglia: sono felice di vivere con la mia famiglia insieme con la Madonna e Gesù e questo è veramente una grande grazia. La Madonna ha lasciato nella mia famiglia molte impronte; si vedono dappertutto: l’impronta della preghiera, l’impronta di andare alla Santa Messa, l’impronta di parlare con i nostri figli e quella di condividere. Altre impronte ancora sono quelle di guidare i figli sulla strada giusta, dicendo loro che hanno un’altra Madre e un altro Padre. Ormai sono grandi; mio figlio si sposa ad agosto e va per la sua strada: è una cosa bellissima e così va tutto bene. Sono talmente tante le impronte che la Madonna ha lasciato nella mia famiglia che è impossibile descriverle tutte: posso soltanto dire che sono tantissime.
 
 
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it

lunedì 26 luglio 2021

HO INTERVISTATO IL VEGGENTE JAKOV COLO: 1°domanda - di Virgilio Baroni


In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la prima.
Mi è d'obbligo ringraziare Jakov per la sua disponibilità, umiltà e pazienza. Questa intervista rappresenta un arricchimento spirituale per chi avrà la costanza di leggerla. Grazie davvero Jakov.
PRIMA DOMANDA:
Anche lei Jakov è un "vecchio" amico di Mir i Dobro: ricordiamo con nostalgia le tante testimonianze fatte ai nostri Incontri di Preghiera e le sue belle canzoni.
Lei è da sempre considerato il "piccolo" del gruppo dei veggenti di Medjugorje, essendo il più giovane, mentre Vicka è la più anziana. La Madonna vi ha tenuto insieme quando vi ha portati, fisicamente a visitare il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno; vi ha anche accomunati affidando a voi due l'intenzione di preghiera per i malati. Come vede e cosa pensa di questo "abbinamento" della Vergine Maria soprattutto per quanto riguarda la preghiera per i malati in questo tempo di grande prova causata dalla pandemia?
RISPONDE JAKOV:
Voglio salutare tutti i componenti di Miri i Dobro, ma soprattutto Chiarina che è l'anima dell'Associazione. Ricordo tutti gli anni che sono stato presente ai vostri incontri per fare testimonianza.
Ciò che mi è rimasto più impresso di questi incontri di preghiera è la gioia, la devozione e il raccoglimento.
Quando si entrava in queste grandi sale dove c’erano 20/30.000 persone, si respirava un’atmosfera di pace, di letizia; si sentiva proprio la presenza di Gesù e Maria. Un’altra cosa è che si vedeva con piacere l'entusiasmo di Chiarina nel fare assemblee di preghiera. Si capiva subito che lei organizzava l’evento per amore della Vergine, avvicinando le persone alla Madonna, perché poi Lei le porta a Gesù.
Sono il più piccolo di tutti i veggenti, Vicka la più grande. Niente è per caso, poi vi racconto anche perché. Mi chiedi anche dell’esperienza dove insieme a Vicka la Madonna ci ha portato a vedere il Cielo.
Certo, la Madonna ci ha fatto vedere il Cielo, e tante persone chiedono subito com’è il purgatorio, com’è l’inferno, ma io dico sempre a tutti che dobbiamo parlare solo del Paradiso perché in questi 40 anni che la Madonna è con noi a Medjugorje, ci ha invitato e ci ha insegnato come arrivare in Paradiso.
Per questo la Madonna ci dà anche i suoi messaggi, ci insegna la via della santità. Perché io credo che il Paradiso non lo potrà spiegare nessuno.
Posso dire che in questo luogo dove mi trovavo, ero piccolo, avevo soltanto 11 anni, la prima cosa che mi ha colpito è stata la luce. Io non ho mai visto una luce così bella e quando la vedi ti senti abbracciato. Inoltre ho sentito la gioia, la pace che si respirava in questo luogo dove c’erano delle persone che comunicavano.
Solo guardandole, ti trasmettevano quella gioia e quella pace che ti entrava nel tuo cuore.
Siccome ero piccolo, forse non capivo neppure dov’ero e cosa era quello spazio. Dopo questa esperienza mi sono chiesto: “ma cos’era quel luogo così bello dove mi sentivo così bene?” Crescendo nella fede, perché anch’io ho dovuto crescere nella fede, non è che ho avuto la grazia dalla Madonna di capire tutto subito, di accettare tutto subito, la Madonna mi invitava piano piano, a comprendere ciò che voleva farmi intendere. Ho capito che il Paradiso non è quello che noi vediamo con gli occhi, ma quello che sentiamo nel nostro cuore.
Il paradiso lo si può vivere anche qui sulla terra, perché se noi, come spesso ci dice la Madonna nei suoi messaggi, mettiamo il Signore al centro della nostra vita, al primo posto, permettiamo che Lui diventi il padrone della nostra esistenza: allora siamo già in Paradiso. Perciò io dico sempre a tutti i pellegrini: non dobbiamo chiederci com’è il Paradiso, ma dobbiamo chiederci in ogni istante della nostra vita se siamo pronti ad andare in Paradiso in qualsiasi momento che il Signore intende chiamarci. Perché noi non sappiamo quando avverrà e per questo dobbiamo sempre essere pronti a presentarci davanti al Signore.
Mi chiedete cosa penso soprattutto in questo momento che viviamo questa pandemia. La Madonna a me e a Vicka ha dato la missione di pregare per i malati e sappiamo che ora viviamo un periodo un po’ difficile.
Mi dispiace per tutte le persone che hanno perso la vita, però quando io prego per i malati, di solito, come prima cosa si pensa alla guarigione fisica. Credo invece che al primo posto si debba pregare per la guarigione del nostro cuore, perché se il nostro cuore è sano, se il nostro cuore ha accettato Gesù, possiamo anche accettare le croci che il Signore ci dà, perché sicuramente credo che non ci dà croci che noi non possiamo sopportare.
Vivendo con il Signore possiamo capire che non siamo soli, che il Signore è sempre vicino a noi e che ci aiuta a portare la nostra croce. Credo anche che in questi momenti difficili dobbiamo soltanto mettere tutto nelle mani del Signore, dedicarci alla preghiera e chiedere il suo aiuto perché è nostro Padre, quindi non è sbagliato rivolgersi a Lui come figli che hanno bisogno.
Possiamo affidarci alla Madonna, perché è la nostra Mamma. È più materna della nostra mamma terrena e non ci lascia in difficoltà, ma fa di tutto per aiutarci. Dobbiamo mettere tutto nelle mani del Signore e credo che questo periodo passerà presto, sono sicuro e ritornerà tutto alla normalità. Forse, questo tempo che stiamo vivendo possiamo dedicarlo a farci un esame di coscienza, pensare a quello che abbiamo fatto nella nostra vita; quanto tempo abbiamo dedicato al Signore, quali sono le nostre mancanze, cosa avremmo potuto fare di più che non abbiamo fatto.
La Madonna viene qui da 40 anni, è una cosa grandissima, un dono del Signore Misericordioso, però purtroppo molti non accettano questo evento, perché diventa una cosa quotidiana, un’abitudine, la Madonna deve venire…è così! No, è una grandissima grazia del Signore, è un atto del suo grande amore se lascia venire sua Madre. Anche in questi momenti difficili la Madonna ci dice di non avere paura e ci incoraggia. Per questo dico, dedichiamoci di più alla preghiera, pensiamo a cosa possiamo fare di più per rendere contenta la Regina della Pace, cosa abbiamo sbagliato e dove possiamo migliorare. Se la Madonna dice che con la preghiera e il digiuno possiamo persino fermare le guerre allora possiamo fermare anche quello che sta succedendo adesso. Dobbiamo crederci.
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it


domenica 25 luglio 2021

Messaggio del 25 luglio 2021 della Regina della Pace - Medjugorje

 


Messaggio del 25 luglio 2021 a Marija 
 
Cari figli!
Vi invito ad essere preghiera per tutti coloro che non pregano. Testimoniate, figlioli, con le vostre vite la gioia di essere miei e Dio esaudirà le vostre preghiere e vi darà la pace in questo mondo inquieto dove l'orgoglio e l'egoismo regnano. Figlioli, voi siate generosi e amore del mio amore affinché i pagani sentano che siete miei e che si convertano al mio Cuore Immacolato. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata

6° e 7° DOMANDA (CON BENEDIZIONE): INTERVISTA A PADRE JOZO in occasione del 40° delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje

 


Virgilio Baroni


HO INTERVISTATO PADRE JOZO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a P. Jozo pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 7 domande: Oggi, pubblico le ultime 2 con la Benedizione finale..
 
SESTA E SETTIMANA DOMANDA CON BENEDIZIONE DI P. JOZO:
Ai lettori del nostro giornalino e anche a chi ci segue sulla nostra pagina Facebook parliamo spesso di lei, quale testimone di Medjugorje. Dopo qualche tempo che scoppiò il Coronavirus, tutti noi sentivamo il desiderio di tornare a Medjugorje; abbiamo preso lei come esempio di chi desidera fare ritorno a Medjugorje, ma non può. Nessuno, meglio di lei, può donare parole di consolazione e di speranza a chi, per vari motivi, di età, di salute, ecc. sente il desiderio di Medjugorje.
Cosa pensa di questo Virus che si è scatenato in tutto il mondo e ci ha costretti a tanti sacrifici e ci ha tolto tante persone care?
 
RISPONDE PADRE JOZO:
Questa nostalgia che cresce nel cuore somiglia ad un bambino che non può toccare la torta. Il bimbo con il ditino vuol toccare, ma la mamma dice “No”, allora gli occhi si riempiono di lacrime.
Così noi tutti pellegrini che amiamo la Madonna abbiamo questa espressione ferita, anche se sappiamo che la Madonna è presente, che ci ha aiutato, che ci ha guarito e benedetto, ha esaudito le preghiere. Noi, per ringraziarla le diaciamo: “Vorrei portarti un mazzo di fiori… NO, non posso venire, no!“. Chi è che chiude le porte, le frontiere? La Vergine o il tentatore? chi ha detto No? Noi viviamo in questo “No”. Allora bisogna crescere con una fede giusta, senza dubbi e dobbiamo prepararci come Cristo nel deserto, come Giovanni Battista nel deserto: Si, dobbiamo prima prepararci. Un giorno, quando sei pronto, preparato, quando lo Spirito ti prende, ti porta a Medjugorje. Un giorno, quando la tua strada sarà pronta, Lei ti chiamerà e tu verrai.
La Madonna ci prepara per questo grande anniversario dei 40 anni e succede che alla festa delle nostre Pentecoste la Madonna rinnova la Chiesa e cambia il mondo con la sua grazia, benedizione, con i suoi doni.
Il Virus non è pena, ma è una prova che si aggiunge alle altre prove; è una cosa che ci deve svegliare; è come una medicina che ci tiene fermi per un pò per poi affrontare un grande avvenimento; è come una medicina che non usiamo come una cosa quotidiana. Vedete quale potenza ha avuto il virus? Quanti aerei nel mondo ha fermato e tenuto legato sulla terra. Quanti aerei non hanno potuto volare? Tutti i continenti sono diventati come 1000 anni fa quando nessuno si conoscevano fra di loro; quando non era possibile frequentarsi, uscire dalla propria casa, dalla propria città, dai propri campi; ci è stato vietato. E stato vietato per i pastori, per i contadini, per gli scienziati: è stato così anche per i sacerdoti che non hanno potuto salire sulla montagna dell’altare ….NO, non è stato possibile, solo tristezza! Ma il senso è che, insieme, andiamo ad attraversare questo deserto e che saliamo con il cuore vivo, aperto, con la fiamma nel cuore dalla propria città, con la fede viva andiamo ad incontrare Dio che ci aspetta
 
Mir i Dobro ha lavorato molto con lei soprattutto nel tempo bellico e post-bellico. Può dire cosa pensa di questa Associazione che vive da 30 anni e lavora per la Regina della Pace.
Ce la dà una benedizione?
Ne abbiamo tutti tanto bisogno. Come dice Marija "Dio la strabenedica". Grazie di cuore.
Siamo stati a Spalato per firmare la Costituzione della vostra Associazione. Vi ho dato il nome: “Mir i Dobro” e abbiamo iniziato insieme le opere buone.
Voglio dire che avete fatto un grande lavoro, la Madonna ci ha preparato 10 anni prima della guerra. Quando è scoppiata la guerra voi siete stati pronti come pompieri che hanno spento il fuoco quando tutti erano dentro pieni di paura. Voi siete stati consolazione, siete stati unzione per le nostre ferite, speranza per le nostre paure. Quando voi venivate con una colonna di autisti instancabili, senza paura, passavate 5 frontiere, in mezzo ai soldati. Nessuno poteva rispondere in vostra difesa, venirvi in aiuto quando potevate anche essere uccisi. Vi potevano fare di tutto: prendere i camion, farvi prigionieri perché era la guerra.
Ma voi siete venuti con uno scopo: aiutare gli altri, i feriti, l’ospedale ecc. avete fatto veramente cose grandi.
Avete fatto tante opere buone, sto pensando a quello che avete fatto per i miei grandi progetti che avevo nel cuore. Ricordate Jaklian? Ricordate Puringaj? Tutti questi bambini, tutti queste vedove ed altri a cui insegnavo giorno e notte a pregare, amare, perdonare, adorare Dio. È stato bello, e voi siete stati i benefattori e non si dimentica Mir i Dobro perché è formato da persone, come
Fausto, il panettiere, ed altri soci di Mir i Dobro. Partendo da queste iniziative: Jakljan, Istituto Santa Famiglia, Adozioni a distanza che abbiamo realizzato insieme molte sono state le persone che sono cresciute nella fede; ci sono state tante conversioni e anche tante vocazioni sacerdotali e religiose. Tutto questo grazie al vostro aiuto. Il Signore vi renda il centuplo.
In questo momento voglio ringraziare tutti voi. Grazie per il vostro coraggio, per il vostro grande amore, per il vostro enorme contributo. Anche oggi, di recente, siete stati pronti ad aiutarci quando c’è stato il terremoto qui vicino a Zagabria: Mir i Dobro è corso ad aiutarci. L’altro ieri ho visto il Vescovo di questi paesi e anche lui dice “Grazie” e io con questo scritto per il vostro Giornalino, voglio dire GRAZIE a tutti i benefattori… continuate a essere le mani tese della Regina della Pace per il mondo. Olio e lampada vanno insieme. Olio e lampada, opere buone nel cuore cristiano, solo così funziona un cristiano; solo così un cristiano può essere la luce, dare luce: la lampada senza olio non funziona; il cristiano senza opere buone non funziona. Voi siete buon esempio per me che da tanti anni sono sacerdote... 54 anni che sono sacerdote. Mir i Dobro è parte di Medjugorje e della mia vita sacerdotale.
Gli Italiani sono stati i primi pellegrini a Medjugorje, arrivavano da Zagabria, Makarska con piccole macchine, pulmini e mi dicevano: “Padre, raccontaci cosa dice la Madonna, l’hai vista?”.
Ed io potevo rispondere qualche parola perché non conoscevo molto bene l’italiano. Pensate che in prigione mi hanno tolto tutto anche la Bibbia. Mi hanno lasciato però un vocabolario italiano. Assieme ad un professore che sapeva bene questa lingua ho appreso le prima parole italiane.
Siete nati a Medjugorje con la Regina della Pace.
Non abbiamo mai pensato che Mir i Dobro si sviluppasse così in grande. Anche tanti altri volevano fare qualcosa, ma non sono riusciti e si sono dimenticati di fare: sono entrati come gocce nell’oceano. Voi avete parlato con scritti, con libri; voi avete capito e, attraverso la preghiera, avete accompagnato i pellegrini e vi siete sviluppati in una Associazione utile per la Chiesa, utile per l’uomo, utile per voi che avete organizzato. Io credo che la Madonna a voi di Mir i Dobro vi mette sotto il suo manto. Non domandatevi dove sono i membri; aprite il manto della Vergine e vi troverete tutti sotto il manto della Regina della Pace: tutti voi di Mir i Dobro, vivi e defunti. Che il Signore vi benedica! Vi ringrazio nel nome di tutti i miei poveri e tutti a cui avete fatto del bene, voglio dire: Grazie!
BENEDIZIONE:
Signore, tu sei grande, tu stai davanti alla tua Madre e noi siamo incantati sempre dai suoi messaggi, dalla sua vicinanza che ci porta a te. Ti preghiamo umilmente benedici tutti i membri di Mir i Dobro, chi lavora nell’ufficio e chi fa progetti per organizzare di nuovo a continuare l’apostolato. Perché quando Medjugorje sarà pronto il suo messaggio correrà e riempirà gli Stadi, le sale, le Chiese, le Cattedrali. Che possa Mir i Dobro servire la Madonna per testimoniare con i suoi sacerdoti, con i suoi membri, con la sua esperienza. Benedici Signore, benedici Madonna, tutti i tuoi cari figli, pellegrini, e al primo posto quelli che sono venuti dall’inizio e forse oggi stanno con una croce, con la malattia, con le difficoltà e hanno bisogno di consolazione, di luce, di pace, di gioia, di abbracci.
O Madre, aiuta e benedici le nostre famiglie, tutte le famiglie che ti pregano che ti invocano, dona la tua grazia, a tutti e la benedizione. Per questo grande anniversario guarisci i malati, consola i tristi e riempi i nostri cuori con la luce celeste.
O Santissima Madre come un cenacolo, tu e Mir i Dobro, e attraverso Mir i Dobro, manda a tutti i membri, partecipanti, la tua grazia e benedizione. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.

sabato 24 luglio 2021

Nessun obbligo di esibire il Green Pass per andare a Messa: chiarisce Pierpaolo Sileri....

 



La precisazione del sottosegretario Sileri. 
Restano in vigore le misure di sicurezza consuete: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace.

Nessun obbligo di esibire il "certificato verde" per chi frequenta le celebrazioni religiose. Su un eventuale utilizzo del Green Pass anche per chi va in chiesa «non abbiamo previsto nulla», chiarisce il sottosegretario M5s alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Capital.

La ripresa dei contagi non mette quindi in discussione le misure già in vigore per la frequentazione delle Messe, visto comunque il numero ancora contenuto di ricoveri grazie alla campagna vaccinale. Nessuna limitazione - a quanto afferma Sileri - è prevista dunque per la partecipazione al culto, esclusa dalla casistica regolamentata invece dal 6 agosto.

Nella primavera 2020 anche l’accesso alle funzioni religiose - come si ricorderà - aveva subito limitazioni, fino al 18 maggio. Poi un protocollo stipulato dal governo Conte e dalla Conferenza episcopale italiana, con successive integrazioni concordate con il ministero dell’Interno e con il Comitato tecnico scientifico, ha portato all’individuazione di misure organizzative tuttora in vigore: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote. 

 

avvenire.it

5 ° DOMANDA: INTERVISTA A PADRE JOZO in occasione del 40° delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje

 


pohonsSore
HO INTERVISTATO PADRE JOZO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a P. Jozo pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 7 domande: Oggi, pubblico la 5a.
QUINTA DOMANDA:
Un giorno dell'ottava dei Defunti del 2000, lei incontrò P. Slavko. A pochi giorni dalla sua "nascita" in Cielo, fu l'ultimo colloquio fra voi due. Che cosa le rimane nel cuore e nella mente di quell'ultimo incontro in particolare e di P. Slavko in generale?
PADRE JOZO RISPONDE:
Padre Slavko prima di morire, una sera è stato a Siroki Brijeg con me. Abbiamo parlato tanto, non mi aspettavo che fosse la sua ultima notte. Quando se n’è andato ho continuato a pregare a riflettere su quello che avevamo parlato: sui messaggi, sulla Madonna, sulle difficoltà, del perché volevano allontanarlo da Medjugorje, allontanarlo per forza, come anch'io sono stato allontanato per forza e sono venuto a Siroki Brijeg. Io l’ho incoraggiato a resistere e lui subito da Siroki voleva salire sulla montagna a Medjugorje.
Il venerdì dopo, al termine della Via Crucis è morto. La Madonna ha detto che Padre Slavko è nato al cielo. Marija l’ha visto vicino a Lei.
Padre Slavko è stato sempre collaborativo disponibile con me. Ricordo tanto che quando sono uscito di prigione lui veniva spesso a trovarmi da Mostar. Una volta, pieno di entusiasmo, mi ha detto: “Forse riusciremo a portare un armonium per la musica perché padre Stanko è diventato nostro organista“. Così abbiamo parlato tanto e lui con entusiasmo si avvicinava ai miei pensieri fino a diventare molto innamorato dei messaggi, del popolo che cercava la Madonna, di che voleva rispondere e trovare le risposte nei messaggi.
Padre Slavko ha fatto tanti sacrifici, ha donato tanti insegnamenti, ha tenuto tanti seminari, fra questi anche uno sul tema dei “cinque sassi“, così come anche sul digiuno. Possiamo dire che la “Cattedra“ di padre Slavko si chiama Podbrdo e Krizevac. Non dimenticate che lui ogni giorno saliva sulla montagna, incessantemente da anni. Era innamorato di questi due monti e, come un profeta, è rimasto fedelissimo. Davanti alle persecuzioni non si è arreso, non è caduto: è morto. Grazie padre Slavko sei diventato autentico e vero apostolo della Vergine Santissima, Regina della pace di Medjugorje. Lui, come tanti, ha studiato, conosceva le lingue e per questo poteva parlare di più della Madonna nei suoi programmi. In questo momento voglio ringraziare per la vita di Padre Slavko. La sua morte non gli permette di vivere questo momento; per lui non è il Quarantesimo, ma questo per lui sono ancora 20 anni, ma per lui è un grande anniversario.