Virgilio Baroni
HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la terza.
TERZA DOMANDA:
Lei, la prima volta che ha visto la Madonna ha detto "Ora sono pronto anche a morire". E si è dimostrato il più coraggioso anche se il più piccolo dei veggenti.
Lei pensa che quando si ama la Vergine e si crede nel suo aiuto si possono superare momenti difficili come quello della perdita di un proprio caro?
JAKOV RISPONDE:
Si, è vero dopo la prima apparizione ho detto: “Io sono pronto a morire per la Madonna”.
Certo perché la prima volta che ho visto la Vergine, tanti mi chiedono com’è, è bella la Madonna? Non si può spiegare la sua bellezza, non è di questo mondo. I suoi occhi mi hanno affascinato. Esprimevano l’amore, la gioia di essere venuta ad aiutarci, l’affetto materno: tutto! Lei attraverso lo sguardo voleva che noi la sentissimo vicina, amica, mamma. Quei momenti, per me, sono stati i più belli e indimenticabili. L’ho sentita veramente come mia Mamma e come Mamma l’ho accettata : così ero pronto a fare tutto per mia Mamma. Ecco perché quando ho detto quelle parole ero convinto più che mai. Ho vissuto quei momenti di gioia, di pace, di intensità e in quello stato d'animo non è difficile dire che sei pronto a morire per Lei. Certo, il coraggio me lo ha dato Gesù, perché da bambino così piccolo com'ero, così pauroso com'ero, non avrei mai potuto dire o fare ciò che sono riuscito a dire e a fare. Ho sentito questo desiderio di difendere la Madonna, di non aver paura nemmeno davanti alla polizia, nemmeno di fronte agli interrogatori e neppure sotto la minaccia di andare in prigione.
Oggi, a differenza di allora, mi capita, a volte, di rimanere confuso davanti ai problemi e di provare anche un po' di paura. In quei momenti, Gesù e Sua Madre ci hanno infuso una forza tale che nessuno ci avrebbe fermati. Tante persone nei momenti difficili, ad esempio quando hanno la perdita di una persona cara o di un figlio, capisco il loro dolore e la tristezza che provano. Umanamente non posso fare niente per loro se non consolarli, invitandoli a mettersi con fiducia nelle mani del Signore, della Regina della Pace e andare avanti con la forza della preghiera.
Certo, la mancanza di un figlio, di un genitore si sentirà per sempre. Anch’io che ho 50 anni sento ancora la mancanza di mia mamma e di mio papà ogni giorno.
Dobbiamo mettere la preghiera al centro della nostra vita, soprattutto dobbiamo mettere la Santa Messa al primo posto. La Madonna un giorno ci ha detto: “Se dovete scegliere fra il vedere me oppure andare alla Santa Messa, scegliete la Santa Messa”.
In questo periodo di sofferenza, di dolore, mettiamo tutto nelle mani di Gesù, nel cuore dell’Eucarestia. Affidiamoci a Gesù e a sua Madre perché ci consolino e ci diano la forza di sopportare. Mettiamo la preghiera nella nostra vita. Penso che soltanto così possiamo andare avanti. Il dolore ci sarà sempre, ma diventa più leggero se vissuto con Gesù e Maria. Quando chiedevo alla Madonna „Che cosa devo dire ai malati?“ Lei mi rispondeva che devono avere una forte fede. Se perdiamo una persona cara dobbiamo avere fede. La fede è un dono che si ottiene con la preghiera del cuore fatta con umiltà e sincerità.
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it
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