Coronavirus. I riti della Settimana Santa: le indicazioni in tempo di pandemia
Il dramma della pandemia di Covid-19 "ha portato molti cambiamenti anche al consueto modo di celebrare la liturgia". Lo sottolinea la
Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in una nota, a firma del prefetto, il cardinale Robert Sarah, e del segretario, l'arcivescovo Arthur Roche, inviata ai vescovi e alle Conferenze episcopali di tutto il mondo in cui si indicano le disposizioni da osservare nel celebrare i riti di questo momento centrale dell'anno liturgico. Resta valido il Decreto del 25 marzo 2020, emesso su mandato di papa Francesco. Valgono dunque le indicazioni dello scorso anno per le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale.
I social media e i sussidi
Nella nota si afferma che "l'uso dei social media ha molto aiutato i pastori a offrire sostegno e vicinanza alle loro comunità durante la pandemia". "Per le celebrazioni della Settimana Santa si suggerisce di facilitare e privilegiare la diffusione mediatica delle celebrazioni presiedute dal vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità". In tutte le celebrazioni, di concerto con la Conferenza Episcopale, occorre poi "prestare attenzione ad alcuni momenti e gesti particolari, nel rispetto delle esigenze sanitarie". Si incoraggia anche "la preparazione di adatti sussidi per la preghiera in famiglia e personale, valorizzando anche alcune parti della Liturgia delle Ore".La Domenica delle Palme
La Messa del Giovedì Santo
Per il Giovedì Santo, si stabilisce che "si ometta" la lavanda dei piedi, già facoltativa. Non verrà effettuata neanche la processione conclusiva e il Santissimo Sacramento verrà custodito nel tabernacolo. Eccezionalmente, viene concessa ai presbiteri la facoltà di celebrare la Messa "senza concorso di popolo, in luogo adatto".
Il Venerdì Santo
Durante la preghiera universale del Venerdì Santo, sarà cura dei vescovi "predisporre una speciale intenzione per chi si
trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti".
Modificato
anche l'atto di adorazione alla Croce. Il bacio, come si specifica nel
decreto del 25 marzo del 2020, "sia limitato al
solo celebrante".
La Veglia Pasquale
Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, si chiede infine che sia celebrata "esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali" e che per la liturgia battesimale "si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali".
Infine, la Congregazione ringrazia i Vescovi e le
Conferenze episcopali per aver risposto pastoralmente a una situazione
in rapido cambiamento, nella consapevolezza "che le decisioni prese non
sono sempre state facili da accettare da parte di pastori e
fedeli
laici. Tuttavia - conclude la Nota - sappiamo che sono state prese al
fine di assicurare che i santi misteri siano celebrati nel modo più
efficace possibile per le nostre comunità, nel rispetto del bene comune e
della salute pubblica".
Nessun commento:
Posta un commento