martedì 8 dicembre 2020

Riflessione di Padre Jozo Zovko sull'8 dicembre, Festa dell'Immacolata Concezione


 All'avvicinarsi della festa dell'Immacolata Concezione, abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori un estratto da una catechesi che, proprio in occasione di questa ricorrenza, P. Jozo ha tenuto qualche tempo fa ai pellegrini italiani.

"Luce, illuminaci affinché possiamo scegliere la strada unica, tornare al Padre, affinché possiamo, come il figlio prodigo, decidere nel nostro cuore: "Ritorno al Padre". Che ciascuno di noi scelga oggi, nella festa dell'Immacolata, di lasciare il proprio peccato e iniziare una vita nuova, cristiana, di tenere nel cuore e nella vita la grazia, la luce, la pace, l'amore.

In un messaggio, la Madonna ci dice: "Figli, pregate affinché Cristo nasca nel vostro cuore, ma pregate anche affinché nasca nei cuori di tutti quelli che non lo conoscono. Esistono persone che non conoscono Cristo: dove abitano? Nella tua famiglia. Tutti quelli che aspettano Natale senza Sacramenti, che aspettano Natale senza conversione, non conoscono Gesù. Natale resterà una falsa abitudine, un costume, mancherà nel giorno di Natale, dopo la festa, la pace, mancherà la Grazia, la Luce, la gioia, il grande incontro e la certezza: "Il mio Dio è nato, sono felice. Il mio Dio vive: ho incontrato Lui con la Madre, sono felice".

Siamo nel cuore dell'Avvento: ricordatevi il passo dell'Apocalisse, terzo capitolo, XX verso: "Ecco: io sto alla porta e busso. Se uno, udendo la mia voce, mi aprirà la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me". Questa porta è il nostro cuore, l'uomo, il suo cuore, l'anima, il cuore della famiglia. Cristo sta bussando: questa porta non si apre dal di fuori ma dal di dentro. Cristo non è violento, aspetta: quando si aprono le porte, Lui entra.

Non so se hai capito: non sono le città illuminate dalle quali tu vieni che aprono il cuore, non sono le vetrine con Babbo Natale, i regali, il panettone, che aprono il vostro cuore. Ecco, per questo l'Immacolata appare, perché ti ama, vuole insegnarti come è possibile aprire il cuore, le porte del cuore e dice: "Figli, pregate". Pregate perché si aprano le porte dei cuori. La Madonna non dice: "Fate propaganda, pubblicità", non dice altro che "pregate". Questo è quello che la Chiesa, in tanti suoi membri, ha perso. Esistono tante persone, purtroppo anche dei sacerdoti, che pregano poco, non pregano più, pensano che correndo possono sostituire la preghiera.

Senza la preghiera la nostra fede rimane teoria, un sistema teologico.

Iniziando il nuovo millennio, a Capodanno 2001, la Madonna è apparsa dicendo: "Rinnovate con entusiasmo il digiuno e la preghiera". Perché insiste la Madonna su questo? Perché siamo cristiani, figli di Dio, e gli uomini hanno bisogno della preghiera che è incontro con Dio, come le piante hanno bisogno di umidità e di sole. La pianta non cresce se tu metti la grappa al posto dell'acqua, no, ha bisogno di acqua, non di gasolio, è la sua natura. La natura del cristiano è la preghiera, per vivere, respirare come cristiano, per credere come figlio di Dio, incontrarsi e avere esperienza dell'incontro con Dio.

Oggi è la festa dell'Immacolata, Lei primo tabernacolo, Lei roveto ardente da dove parla Dio.

Oggi è una Nuova Creazione, è nata una nuova Eva, concepita senza peccato. Oggi sulla terra che è stata buia, distrutta, è nata una nuova creatura dal Padre, da Dio onnipotente, da Jahvè. Egli ha detto: "oggi sia una Nuova Donna". Oggi su questa terra è stata creata la persona che è diventata la "piena di Grazia", nata così, cresciuta così, che oggi esiste così. Per questo siamo felici quando ci chiama "cari figli". Ecco, cerchiamo di avvicinarci a Lei, Lei ci spiegherà come è possibile rinnovare, aprire il cuore e accettare il Figlio. Lei sa come è successo il dramma a Betlemme, Lei è testimone di come ha risposto Betlemme: le porte chiuse, non c'è posto. Tragico: non c'è posto.

Ha dovuto cercare fuori, Gesù è nato in mezzo ai campi, nella grotta, nella stalla.

La Madonna combatte, combatte per la Chiesa. Combatte, vuole aprirci gli occhi. Per questo è triste quando noi non capiamo, come ha detto a Fatima: "Fate digiuno e pregate, perché ci sarà una grande guerra se il mondo non si convertirà". Milioni sono caduti nelle due guerre: gli occhi sono rimasti chiusi.

Dobbiamo iniziare a credere nella potenza della preghiera. Credere come Davide: "Prendi tu come pastore cinque sassi, la tua fionda, vai nel mio nome". E' successo il miracolo. Il giovane Davide ha creduto, ha risposto: "Sì,credo che posso nel nome di Jahvè vincere e salvare Gerusalemme".

Tenendo il rosario in mano, come cristiano, cattolico, credente, io confesso: la mia potenza non è nell'euro, non è nella mia macchina, nella mia fabbrica, la mia potenza è nella preghiera. Per questo posso essere inginocchiato e passare un' ora oggi nella preghiera. Da qui viene la mia Luce. Per questo posso dire: "lo ho visto il mio Signore, Lui è vivo, è risorto, mi ama".

Eventuali imprecisioni nel testo sono imputabili alla trascrizione della parola parlata ed al fatto che il Padre non ha avuto modo di visionare e correggere il testo stesso.
Fonte: “Medjugorje Torino” n. 132

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