Papa Francesco ha fatto una telefonata a monsignor Marco Salvi, per sincerarsi delle condizioni del cardinale Bassetti.
“Forza, forza, forza”. Papa Francesco ripete per ben tre volte. Nell’ospedale del capoluogo umbro è ricoverato da giorni il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, le sue condizioni restano critiche. In una settimana due preti hanno perso la vita a causa del Covid-19 e anche il vescovo ausiliare, monsignor Marco Salvi, è positivo, asintomatico e in quarantena. A lui ieri sera Papa Francesco ha fatto una telefonata per sincerarsi delle condizioni del cardinale Bassetti.
R. - Un po' prima delle 19.00 ieri, abbiamo ricevuto questa chiamata inaspettata da un numero privato. La persona dall’altro capo del telefono si è presentata come Papa Francesco. Mi ha chiesto prima di tutto come stavo perché sapeva che anche io ho contratto il virus e poi mi ha chiesto ulteriori informazioni rispetto al bollettino medico riguardante le condizioni del cardinale Bassetti. Ha ascoltato non solo il tipo di diagnosi ma anche le sensazioni che nella giornata di ieri avevamo, dopo aver parlato con il primario della terapia intensiva dell'ospedale di Perugia. Gli ho detto che il cardinale stava reagendo a certe terapie abbastanza positivamente, anche se i medici non si erano espressi molto perché attendono di consolidare questo progressivo miglioramento, leggero, piccolo ma che comunque aveva un po' cambiato la sensazione sul decorso della malattia del cardinale. Ad un certo punto mi ha chiesto di portare al cardinale un messaggio e mi ha detto per ben tre volte: ‘forza, forza, forza!’. Mi ha chiesto di riferirglielo. Nello stesso tempo ha assicurato la sua preghiera e ha ringraziato anche il personale che sta curando il cardinale.
Un incoraggiamento che arriva in un momento di prova per tutto il vostro territorio…
R. – La nostra diocesi è molto provata, ma c’è il segno di questa grande preghiera che sta coinvolgendo molte persone, quindi anche la malattia del cardinale è come una testimonianza e un invito ancora di più ad affidarsi a Colui che è il Bene della vita. Quindi da una parte una prova faticosa, dolorosa, dall'altra parte un segno di grazia.
In questo momento in particolare la Chiesa sta dando prova con i
suoi sacerdoti, di vicinanza e condivisione fino a dare la vita...
R. – Sì, abbiamo perso due sacerdoti in una sola settimana, erano due persone anziane ma che hanno vissuto in prima persona questo tipo di prova.
Lei, essendo positivo asintomatico, porta su di sé anche la paura,
le angosce che stanno attraversando i pensieri di tanti italiani e di
tante persone in tutto il mondo. Ha avuto però la grazia di sentire la
voce del Papa, una vicinanza speciale…
R. – E’ sentirsi dentro un’attenzione. Perché Dio, anche in questi
momenti, non ci lascia soli e la figura del Papa è l’attenzione di Dio
nei nostri confronti. Quella telefonata è stata la dimostrazione che c' è
un Dio che ha compassione di ciascuno di noi, e il Papa se ne è fatto
strumento.
Fonte: Vatican News
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
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