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giovedì 29 ottobre 2020

A Medjugorje abbiamo davvero vissuto un pezzetto di Cielo sulla terra. - Testimonianza

 


Un anno fa in me è nato il desiderio di venire a Medjugorje. Poiché, per ragioni di salute, mi era impossibile venire senza mio marito, speravo che mi avrebbe accompagnato. La sua risposta però è stata: “Non ho bisogno di raduni di massa del genere”. Triste, ma speranzosa, ho atteso. E la Madonna ci ha chiamato. Nella primavera scorsa ci ha fatto visita un padre benedettino, che per anni è venuto a Medjugorje per il Festival dei Giovani. Ne parlava con tale entusiasmo che era chiaro che la scintilla doveva scoccare: “Allora devo venire anch’io, vengo con te!”, mi ha detto mio marito. Vivevo già da anni in una paura inspiegabile, nessuno sapeva da dove essa provenisse e quale ne fosse il motivo. Negli ultimi anni quella paura era diventata sempre più forte. Cercavo di vincerla con varie terapie e sforzandomi io stessa, ma tutto risultava inutile. La paura mi accompagnava sempre. Unita ad altri due problemi — quello di alcuni svenimenti e quello di alcune difficoltà cardiache —, la paura diventava sempre più grande. Dal punto di vista medico tutto ciò era privo di spiegazione, poiché non vi erano cause organiche. All’interno del mio ambiente religioso ed ecclesiale, mi dicevano sempre che si trattava di una lotta spirituale. La mia vita quotidiana era sempre più segnata da confusione, difficoltà ed era piena di minacce. I sintomi di cui soffrivo mi limitavano e stabilivano il programma della mia vita. Non ero più in grado di concordare alcuna scadenza fissa, trascuravo il mio impegno di cantare nel coro e vivevo dei periodi in stato depressivo: avevo paura di stare tra la gente e di uscire di casa da sola. Mi disperavo sempre di più, temevo la mia paura, ero dilaniata tra la paura e la fiducia in Dio e litigavo sempre con lui. Mi chiedevo se quella non fosse una conseguenza della mia preghiera, se non dovessi per caso smettere di pregare. Appesantiti oltre misura dalle mie preoccupazioni e da molte altre incombenze affidateci, nel luglio del 2014, siamo venuti in aereo a Medjugorje, insieme a nostro figlio, monaco benedettino. Per noi genitori quello è stato un dono particolare: dal momento che lui conosceva Medjugorje, ci ha fatto da guida spirituale. Insieme abbiamo vissuto una settimana portentosa, piena di benedizioni. Ci colmava una strana pace, che era presente ovunque. Moltissima preghiera e moltissime nazionalità tutte insieme, sullo stesso cammino verso Dio! È qualcosa che tocca, che smuove per grazia, arricchisce. È un altro mondo, un’esperienza del Tabor. In quella settimana abbiamo davvero vissuto un pezzetto di Cielo sulla terra. Al ritorno abbiamo chiaramente deciso di tornare anche il prossimo anno. Ma ora la mia testimonianza, in segno di grande ringraziamento alla Madonna: qui mio marito si è riaccostato per la prima volta dalla sua giovinezza al Sacramento della Confessione ed ha riscoperto il Rosario. Da allora preghiamo il Rosario insieme ogni giorno. Nostro nipote, fino all’età di tre anni, non ha voluto parlare, comunicava dando colpi. Voleva esprimersi, ma non poteva. Dopo aver affidato alla Madonna tutte le nostre richieste sulla Collina delle apparizioni, e dopo che una sera avevamo pregato in particolare per quel bambino, il blocco della parola è svanito e, al nostro ritorno, egli ha cominciato a ripetere le sue prime parole. Ora già parla, chiacchiera! Io personalmente ho ricevuto un dono particolarmente grande: durante tutta la mia permanenza a Medjugorje non ho avuto alcuna difficoltà: nessuno svenimento, nessun problema al cuore e nessuna paura. Mi muovevo da sola e sono stata tra la gente senza problemi. È stato semplicemente miracoloso. Solo una volta tornata alla mia quotidianità ho compreso che ero stata completamente liberata e guarita dalla mia paura. Mi è stata donata una vita nuova e libera! Sono così felice, così infinitamente grata! In diverse situazioni ho potuto verificare che è davvero così. Sì, è avvenuto un miracolo! E ne sono seguiti un secondo ed un terzo. I miei problemi di cuore sono stati curati e, per quanto riguarda i miei svenimenti, ora li comprendo e riesco a sopportarli per amore di Dio, a donarli a lui, a farli diventare un sacrificio a lui! La lotta spirituale è diventata più semplice, poiché Dio la sopporta con me. Abbiamo pregato e ringraziato insieme per le grazie che sono state donate a noi e a tutte le persone che portavamo nel cuore. Spero che questa mia testimonianza incoraggi molte persone, in modo che portino anch’esse in questo luogo colmo di grazia i loro bisogni e le loro richieste ed affidino tutto alla Madonna. Nessuno torna da Medjugorje senza aver ricevuto qualche dono!” (Testo tratto dalla rivista “Glasnik mira”  di gennaio 2015).   

Christe Tobler dalla Svizzera

Fonte: Medjugorje hr

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