Ivan, tu dici di vedere la Madonna ogni giorno dal 1981… Lei è cambiata in questi 30 anni?
«La Gospa (Madonna in croato, ndr) è sempre se stessa: una ragazza nel
fiore degli anni, ma con una profondità di sguardo che la rende ai miei
occhi una donna di grande maturità. Ha il manto grigio e il velo bianco
e, nelle feste, come a Natale e a Pasqua, indossa vesti d’oro. Gli occhi
sono azzurri e le gote appena tinte di rosa. In testa ha una corona di
dodici stelle e i piedi poggiano su una nuvola che la sospende da terra,
a ricordarci che è creatura del Cielo e immacolata. Ma non posso
comunicarvi la sua essenza, rendere quanto sia bella, quanto sia viva».
Che cosa provi quando la «vedi»? Quali sono le tue emozioni?
«Faccio fatica a descrivere le mie emozioni… ogni giorno davanti a me si
manifesta qualcosa che non ha pari sulla terra. La Vergine per se
stessa è il Paradiso. La sua presenza ti dona una tale gioia, ti
trapassa con una tale luce! Ma anche il contesto che la circonda è
sublime. A volte mi mostra delle persone felici sullo sfondo, o degli
angeli splendenti in un luogo ineffabile, pieno di fiori.
Come vivi il momento dell’apparizione?
«Vivo ogni momento della giornata nell’attesa che Lei venga. E quando
l’apparizione finisce, per me è difficile riadattarmi, perché nessuna
cosa al mondo, nell’arte o in natura, ha quei colori, quei profumi, e
raggiunge una tale perfezione d’armonia».
Cos’è per te la Madonna: un’amica, una sorella…?
«Anche se la vedo giovanissima, la sento come Madre. La mia mamma
terrena si è presa cura di me fino a quel giorno sul Podbrdo [il 24
giugno 1981, quando la Vergine è apparsa la prima volta, ndr], poi è
toccato alla Gospa, per sua iniziativa. Entrambe sono ottime madri,
perché mi hanno educato con passione a ciò che è vero. Ma da quando ho
sperimentato l’amore della Madonna, ho compreso che le sue benedizioni,
le sue preghiere, i suoi consigli sono nutrimento e cardine per me e per
la mia famiglia. Non c’è nulla di più dolce e sconvolgente di quando si
rivolge a me dicendo: “Caro figlio!”. È il primo messaggio: siamo figli
di Dio, amati. Siamo figli della Regina della Pace, che colma la strada
dal Cielo alla terra perché ci ama. E, amandoci, desidera guidarci,
perché sa ciò di cui abbiamo veramente bisogno».
Che cosa fa e dice la Madonna durante i vostri incontri?
«Soprattutto prega, mostrandoci la via per comunicare con Dio. E la
preghiera può essere di intercessione, anche per le intenzioni e le
richieste di grazia che le presento, oppure di ringraziamento o di lode.
Talvolta il colloquio si fa personale: in questo caso Lei mi mostra con
delicatezza dove ho sbagliato; e, così facendo, porta avanti la mia
crescita spirituale. Se all’apparizione assistono altre persone, prega
su di loro, con particolare attenzione ai malati, ai sacerdoti e ai
consacrati».
Perché appare da così tanto tempo?
«Perfino dei vescovi mi hanno fatto questa domanda. C’è chi dice che i
messaggi della Vergine sono ripetitivi e chi obbietta che il credente
non ha bisogno delle apparizioni, perché le verità di fede e quanto
serve per la salvezza sono già contenuti nella Bibbia, nei Sacramenti e
nella Chiesa. Ma la Gospa risponde con un’altra domanda: “È vero: tutto è
già dato; ma voi vivete veramente le Sacre Scritture, vivete l’incontro
con Gesù vivo nell’Eucaristia?”. Certamente i suoi messaggi sono
evangelici; il problema è che non viviamo il Vangelo. Lei parla un
linguaggio semplice, accessibile, e si ripete con sconfinato amore,
perché sia chiaro che vuole raggiungere tutti. Si comporta come una
mamma quando i figli non studiano o li vede perdersi dietro a cattive
compagnie… “Voi parlate tanto, ma non vivete”. La fede non è un bel
discorso, ma vita incarnata, e la Madonna ci suggerisce: “Siate un segno
vivo; pregate, perché si realizzino i progetti di Dio, per il bene
vostro e di chi vi è caro, per il mondo intero”. Ci vuole tutti santi».
C’è un incontro con Lei che ricordi in modo particolare?
«Quando è Natale, e la Vergine fa visita alla mia famiglia facendosi
vedere con la sua: mostrandosi con San Giuseppe e il piccolo Gesù in
braccio. E poi non dimenticherò mai quello che è accaduto il 2 aprile
2005. Giovanni Paolo II era da poco spirato quando è sopraggiunto
raggiante, durante l’apparizione, in vesti candide e d’oro».
I tuoi familiari come vivono questi tuoi «appuntamenti» quotidiani?
«Quando sono a casa, la mia famiglia partecipa sempre alle apparizioni.
Aspettiamo insieme la Madre celeste recitando il Rosario o meditando le
Scritture o pregando. Dopo l’apparizione, ringraziamo insieme. E io
racconto ciò che la Madonna ha fatto e ha detto».
Dobbiamo temere i dieci segreti annunciati da Maria? Aspettarci un castigo?
«I segni dei tempi mostrano che il mondo è tribolato. E i segreti di
Medjugorje contengono certamente anche profezie di eventi dolorosi.
Tuttavia, per esempio, il settimo segreto è stato mitigato dalle
preghiere. E ogni volta che Lei mi appare riconosco nel suo sguardo la
speranza e la luce del Paradiso. La Madonna non viene per castigarci,
per criticarci, ma perché facciamo buon uso della libertà, riallacciando
il dialogo e il rapporto filiale con il Creatore di tutto. Non a caso
si è presentata a Medjugorje come Regina della Pace e le sue prime
parole sono state: “Cari figli, sia pace tra l’uomo e Dio e tra gli
uomini”».
Vincenzo Sansonetti
medjugorje.altervista.org
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