Mio marito e io ci siamo sposati nel 2001. Il
primo figlio che il Signore ci ha donato è un maschietto, Simone, ed è
nato nel 2004. Nel febbraio 2006, in seguito ad un ritardo, feci il test
di gravidanza e il risultato fu positivo: ero incinta per la seconda
volta. Noi desideravamo un altro figlio, eravamo felicissimi di questa
nuova gravidanza e speravamo che ora il Signore ci donasse una
femminuccia.
UN FULMINE A CIEL SERENO
Però, al 5° mese di gravidanza ecco arrivare
un fulmine a ciel sereno. Il 30 giugno 2006 ci recammo dal mio
ginecologo per fare l’ecografia morfologica. Aspettavamo con
ansia questo momento per poter sapere il sesso del bimbo. Quindi, il
dottore iniziò a fare l’ecografia e a descrivere ciò
che vedeva. Anche noi, mano nella mano, vedevamo ciò che
vedeva lui attraverso un altro monitor collegato all’ecografo.
Fino a quel momento tutto bene. Ora restava da controllare solo la
testa, conoscere il sesso del bimbo, e poi potevamo tornare a
casa.
Ma quando il dottore iniziò a controllare la testa,
subito la sua espressione serena e sorridente divenne preoccupata.
Capimmo subito che c’era qualcosa che non andava. Alle nostre
domande il dottore rispose che la testa della bimba era più
grande della norma e che dovevo fare una ecografia di II Livello.
Ma
a noi quella risposta non bastava; volevamo sapere subito, e nei
dettagli, il problema di nostra figlia. Pregammo il dottore di dirci
subito tutta la verità e dopo varie insistenze lo fece. La
diagnosi fu questa: nostra figlia era affetta da due gravissime
malformazioni al cervello. Era affetta da Ventricolomegalia (meglio
conosciuta come idrocefalo - che significa “acqua in testa”)
e da Agenesia del Corpo Calloso (che significa “non nascita –
o assenza” del corpo calloso). Chiedemmo al dottore il sesso
del bimbo: era una femminuccia.
COS’È LA VENTRICOLOMEGALIA
Per Ventricolomegalia si intende la dilatazione dei
ventricoli cerebrali ed è causata dall’aumento del
liquido cerebro-spinale presente in essi (il liquido cerebro-spinale
serve a permeare, nutrire, lubrificare e proteggere le strutture
cerebrali).
I ventricoli cerebrali sono 4 cavità collocate
all'interno dell'encefalo e comunicanti tra loro. Vengono distinti
in: primo e secondo (detti ventricoli laterali - LV), contenuti
all'interno degli emisferi cerebrali; il terzo ventricolo contenuto
nel diencefalo (3V); il quarto ventricolo contenuto nel romboencefalo
(4V).
Il liquido cerebro-spinale viene prodotto prevalentemente
nei 2 ventricoli laterali e da qui, attraverso i “forami di
Monro”, passa nel 3° ventricolo da dove passa, attraverso
l’ “acquedotto di Silvio”, nel 4° ventricolo da
dove passa, attraverso le aperture laterali e medie “di Luschka
e di Magende”, nell’area subaracnoidea del cranio e nella
colonna vertebrale, per essere poi riassorbito dai villi
aracnoidei.
Se il liquido cerebro-spinale non defluisce (questo
può succedere o a causa di un ostruzione ai “forami di
Monro”, o a causa di un ostruzione all’ “acquedotto
di Silvio”, o a causa di difetti nel riassorbimento) i
ventricoli si gonfiano nel cervello come “palloncini”,
fanno pressione sul cervello e, in modo più o meno grave a
seconda dei casi, ne compromettono le funzioni psicomotorie.
Per
“sgonfiare” i ventricoli si può intervenire
soltanto con la neurochirurgia: o si interviene direttamente
sull’ostruzione che impedisce il corretto flusso del liquido o
si realizzano sistemi di derivazione che per mezzo di una valvola e
di un tubicino normalizzano la pressione dei ventricoli deviando il
flusso liquorale dalle cavità ventricolari ad un'altra parte
del corpo (atrio cardiaco destro e soprattutto peritoneo).
COS’È L’AGENESIA DEL CORPO
CALLOSO
Per Agenesia del Corpo Calloso (ACC) si intende
l'assenza (agenesia) congenita del corpo calloso. Il corpo calloso
interconnette bilateralmente gli emisferi cerebrali. I manuali di
embriologia umana ci dicono che le fibre del futuro corpo calloso
cominciano a svilupparsi (neuroblasti) nell'embrione quando il feto è
all'incirca al 3° mese e mezzo. Al 5° mese, il feto di solito
ha un corpo calloso con la forma e le caratteristiche anatomiche che
si trovano tipicamente nell'adulto.
I segni clinici dell’Agenesia
del Corpo Calloso sono più o meno gravi a seconda dei casi: ci
sono casi in cui l’ACC è asintomatica, altri in cui
causa ritardo mentale (a volte anche grave) e/o epilessia.
PER FEDERICA NON C’ERANO SPERANZE!
Il dottore ci disse che la Ventricolomegalia di nostra
figlia era gravissima (per comprendere meglio la gravità del
caso di nostra figlia basti pensare che gran parte dello spazio
riservato ai due emisferi cerebrali era invece occupato dal liquido
cerebro-spinale); e a peggiorare il quadro clinico era presente
l’Agenesia del Corpo Calloso.
Quindi, il dottore ci
consigliò l’ABORTO perché per poter intervenire
chirurgicamente dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma
sarebbe stato ormai troppo tardi, l’intervento neurochirurgico
dopo la nascita sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una
situazione che ormai era già irrimediabilmente compromessa. La
bambina CERTAMENTE sarebbe stata cerebrolesa e CERTAMENTE avrebbe
avuto serissimi problemi psicomotori (problemi riguardanti i rapporti
reciproci tra funzioni motorie, sensoriali e cognitive), forse
avrebbe vegetato, forse addirittura sarebbe morta poco dopo la
nascita. Ecografia di II livello. La testa di Federica vista
dall’alto. Quella grande macchia scura (circoscritta dai
puntini rossi) è il ventricolo laterale sinistro dilatato,
ossia “l’acqua in testa”. Come si vede chiaramente
occupava gran parte dell’emisfero cerebrale sinistro. La
dilatazione del ventricolo destro era pressappoco identica.
LA MIA GRANDE DISPERAZIONE
Le parole del ginecologo trafissero il mio cuore come
una spada; andai via dal suo studio con le lacrime che scendevano a
fiumi.
Mio marito, forte della sua grande fiducia in Gesù
e in Maria, era incredibilmente sereno e mentre tornavamo a casa
cercava di farmi forza dicendomi di stare tranquilla perché
Dio è Padre e ci ama tantissimo.
Ma quale Signore?! Quale
Madonna?! Ma quale Padre! Perché proprio a me questa
sofferenza?! A differenza di mio marito, io non avevo mai fatto un
serio cammino di fede; non conoscevo il valore della sofferenza; Gesù
e la Madonna li credevo e sentivo lontani e pensavo: “Non è
vero che mi aiuteranno perché ormai per me hanno deciso
così!”, quindi, ero disperata e respingevo con rabbia
tutto ciò che mio marito mi diceva a loro proposito per
consolarmi.
Subito presi in considerazione la possibilità
di abortire e, quindi, subito iniziarono gli scontri con mio marito
che era contrario.
LA POSIZIONE DEI MIEI FAMILIARI
Misi subito al corrente i miei familiari riguardo alla
malformazione di mia figlia, ed essi presero con decisione la stessa
posizione dei medici: “per il bene della mia famiglia e per il
bene di mia figlia bisognava assolutamente interrompere la
gravidanza”.
Anche mio suocero era d’accordo con i
miei familiari; mia suocera, invece, non si pronunciò e disse
che era una decisione che spettava soltanto a noi.
LA CONFERMA DEI MEDICI
SPERANDO CHE IL DOTTORE AVESSE SBAGLIATO DIAGNOSI,
NELL’ARCO DELLA STESSA SETTIMANA MIO MARITO MI ACCOMPAGNÒ
A FARE ALTRE ECOGRAFIE (di II livello), DA DUE ESPERTI
GINECOLOGI.
Purtroppo, però, stessa diagnosi e stessi
consigli: “Ventricolomegalia di grado severo” e “Agenesia
del Corpo Calloso”. Per poter intervenire chirurgicamente
dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma sarebbe stato ormai
troppo tardi, l’intervento dopo la nascita sarebbe servito
soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era
irrimediabilmente compromessa. La bambina avrebbe avuto certamente
seri problemi psicomotori, forse avrebbe vegetato, forse sarebbe
morta poco dopo la nascita. Unica soluzione consigliata: L’ABORTO.
LA DISCUSSIONE TRA MIO MARITO ED IL DOTTORE
Quando lo specialista che mi fece la terza ecografia ci
consigliò l’aborto, mio marito gli rispose che per
fedeltà a Cristo e per rispetto della vita umana era contrario
e che la sua decisione era quella di tenere la bambina nonostante
tutto.
A questo punto tra il dottore e mio marito nacque una breve
discussione. Il dottore, sentendo la risposta di mio marito, rispose
indispettito: “Sei un egoista se pur di sentirti in pace con la
tua coscienza sei disposto a far nascere una bambina disabile che a
causa della tua scelta soffrirà per tutta la vita! Se mai tua
figlia avrà un minimo di intelligenza ti odierà per
averla fatta nascere così! Anch’ io sono cristiano, ma
ti assicuro che anche Dio, in questi casi, ammette l’aborto.
Mio
marito rispose: “Nulla sfugge al controllo di Dio. Dio non
sbaglia mai. Se mia figlia è malformata è perché
Dio ha permesso che fosse così! Ogni cosa che Dio compie o che
permette che accada nella nostra vita è sempre per il nostro
bene, anche quando ci troviamo davanti a situazioni difficili che non
riusciamo a comprendere. E se Dio, che ama tanto gli uomini da aver
sacrificato la sua stessa vita per noi sulla croce e che ama mia
figlia certamente più di me, reputa opportuno per il suo e per
il nostro bene farla nascere disabile, chi sono io ad oppormi al suo
disegno d’amore?!
Io ascoltavo in lacrime la loro
discussione e lo specialista, vedendo mio marito così
determinato a tenere la bambina e me molto indecisa e spaventata,
ignorò lui e disse a me che avevo solo pochi giorni per
decidere se fare o meno l’ aborto terapeutico, dopo i quali,
per legge, non sarebbe stato più possibile.
LE FORTI PRESSIONI DI TUTTI E GLI SCONTRI CON MIO
MARITO
Quei pochi giorni che avevo per decidere furono giorni
lunghissimi e di fortissimi scontri con mio marito; tutta la mia
disperazione, la mia rabbia, le mie paure, le sfogavo su di lui che
era determinato a tenere la bambina.
Anche il mio cuore mi diceva
di farla nascere, ma il poco tempo che avevo a disposizione per
riflettere su che vita avrei fatto a causa di questa scelta, la paura
della croce e le fortissime pressioni da parte dei miei familiari
affinché abortissi, spingevano la mia volontà più
sul non farla nascere… erano tante le scuse che cercavo pur di
mettere a tacere la voce della mia coscienza… ma quando
pensavo di abortire nel mio cuore sentivo bruciare l’Inferno e
piangevo disperatamente perchè erano già cinque mesi
che la portavo in grembo, era mia figlia, e le volevo già un
mondo di bene.
L’AIUTO DI MIO MARITO
Per aiutarmi a prendere con consapevolezza l’unica
decisione giusta, mio marito mi propose di andare a chiedere
consiglio dalle uniche persone che in questi casi possono dare dei
giusti consigli: dai Ministri di Gesù. Accettai. Quindi, mi
portò da 3 Sacerdoti (santi) di nostra conoscenza e da un
Padre esorcista dell’Ordine dei Frati Minori Rinnovati. Don
Fernando Vitali (Racale)
Don Antonio Mergola (Cappella dell’
Ospedale di Casarano)
Don Giovanni Chirivì (Torre
Suda)
Padre Benedetto (S. Maria del Casale –
Ugento).
Quest’ultimo, nel 2003, guidò mio marito
nei primi passi della sua conversione e da allora sono rimasti sempre
in contatto; mio marito gli è davvero molto legato.
Ricordo
come se fosse ieri che Padre Benedetto impose le sue mani sante su di
me e sul pancione e fece una speciale preghiera di benedizione a me e
alla bambina. Subito nel mio cuore scese tanta pace.
COSA MI HANNO INSEGNATO I MINISTRI DI DIO (…
E MIO MARITO)
Mi spiegarono che tutto ciò che Dio compie nella
nostra vita e tutto ciò che permette che ci accada ha sempre
come obiettivo il nostro bene, la nostra salvezza eterna, la nostra
santificazione, anche quando ci troviamo davanti a situazioni
difficili che non riusciamo a comprendere.
Mi spiegarono che
attraverso la mia bambina avevo il privilegio di poter amare Gesù
Crocifisso in casa mia, tutti i giorni, e di essere anch’io
crocifissa con Lui. Mi spiegarono che questa nostra sofferenza
avrebbe prodotto frutti spirituali meravigliosi.
Mi
spiegarono che Dio infonde l’anima nell’uomo sin dal
momento del concepimento e che, quindi, sin dal momento del
concepimento l’embrione ha la stessa nostra dignità e
gli stessi nostri diritti, in primis il diritto alla vita.
Mi
spiegarono che agli occhi di Dio la vita di un disabile ha lo stesso
valore della nostra.
Mi spiegarono che solo Dio è
padrone della vita, solo Lui può decidere della vita o della
morte di un uomo.
Mi spiegarono che è maledetto da Dio
l’uomo che uccide un essere innocente e indifeso, sano o
malformato che sia … che è maledetto da Dio l’uomo
che fugge dalle proprie responsabilità (infatti, nel nome
della libertà si commettono milioni di aborti, e questo non
solo a causa di malattie o malformazioni del feto, ma soprattutto per
nascondere i propri peccati - adulteri, incesti, rapporti sessuali
prima del matrimonio, rapporti sessuali occasionali - o semplicemente
per squallidi motivi di carattere economico).
Mi spiegarono
che la croce non l’avrei portata da sola ma che Gesù e
la Madonna sarebbero stati certamente sempre al mio fianco a darmi
forza e ad aiutarmi a sostenerla .
Mi spiegarono che l’essere
umano, sin dal momento del concepimento, indipendentemente dal suo
stato di salute, ha la stessa nostra dignità di figlio di Dio,
e come tale, è degno di ricevere anche Grazie speciali se i
genitori hanno Fiducia in Cristo e gliele chiedono con fiducia; ed è
quello che poi è successo a mia figlia! “Io pensavo a te
prima ancora di formarti nel ventre materno. Prima che tu venissi
alla luce, ti avevo già scelto…” (Geremia 1, 5)
LA DECISIONE
Grazie a queste persone sante che mio marito ha posto
al mio fianco finalmente ho trovato il coraggio di prendere la
decisione che il mio cuore sin dall’inizio mi indicava,
finalmente ho trovato il coraggio di prendere la decisione giusta: ho
deciso di far nascere mia figlia e di riporre la mia fiducia e le mie
speranze in Gesù e in Maria. Inoltre, mio marito ed io
decidemmo di donare gli organi della bambina qualora fosse morta
subito dopo la nascita, in questo modo avremmo aiutato altri bambini
in difficoltà e reso felici le loro famiglie.
LE FORTISSIME PRESSIONI DEI MIEI FAMILIARI
I miei familiari erano quasi certi che avrei abortito e
quando dissi loro che la mia decisione non era quella di abortire ma
di far nascere la bambina, arrabbiatissimi, fecero di tutto per
convincermi a cambiare idea, e si scagliarono verbalmente, in varie
occasioni, soprattutto contro mio marito, colpevole, secondo loro,
della decisione che avevo preso; colpevole, secondo loro, di avermi
fatto il “lavaggio del cervello”.
Ma la mia era stata
una decisione libera e consapevole e ormai niente e nessuno poteva
più convincermi ad abortire. Mio marito mi diceva che dovevamo
perdonarli ed istruirli perché essendo favorevoli all’aborto
ed avendomi fatto pressioni affinché io lo facessi, avevano
commesso un peccato mortale gravissimo; quindi, insieme, provammo
varie volte a far loro comprendere il motivo morale e religioso di
questa nostra decisione, e li invitammo anche a confessarsi, ma
rifiutavano di ascoltarci col cuore rivolto a Dio perché
troppo preoccupati della croce che noi avremmo dovuto sopportare.
LA PREGHIERA
I Ministri di Gesù (e mio marito) mi esortarono
a pregare ogni giorno perché solo il Signore e la Madonna
potevano darmi la forza di affrontare il momento difficile che stavo
attraversando e quelli che mi aspettavano in futuro. Anche loro si
impegnarono a pregare per noi e per nostra figlia.
Iniziai a
pregare ogni giorno; alcune volte da sola, altre assieme a mio
marito. I Ministri di Gesù avevano ragione: grazie alla
preghiera il Signore e la Madonna non tardarono a farsi sentire nel
mio cuore, direi che NON ASPETTAVANO ALTRO!
Infatti, quanto più
pregavo, tanto più sentivo che davvero ci erano vicini…
quanto più pregavo, tanto più comprendevo e percepivo
il loro Amore nei nostri confronti… quanto più pregavo,
tanto più aumentava la mia fiducia in Loro… quanto più
pregavo, tanto più sentivo crescere dentro me una Forza ed una
Pace Interiore che non potevo avere se “Qualcuno” non me
l’avesse donate; ed è grazie a questa Forza e a questa
Pace Interiore che tutto il resto della gravidanza l’ho vissuto
in modo incredibilmente sereno.
Ora si che comprendevo qual’era
la Fonte della forza e della serenità di mio marito! Certo,
c’erano ancora dei momenti in cui piangevo, ma le mie non erano
più lacrime di disperazione ma di chi sa che sta facendo un
sacrificio d’amore ed è fiero di questo.
LA SPERANZA DI RICEVERE UN MIRACOLO
Pregando, si accese in me il desiderio e la speranza di
ricevere un miracolo. Ma non lo pretendevo. Questa è la
preghiera spontanea che mi partiva dal cuore: “Signore Gesù,
se lo ritieni opportuno allontana da me questa croce, guarisci la mia
bambina… ma se non è questo che vuoi sia fatta la tua
volontà. Signore, fa’ che questa croce non sia al di
sopra delle mie forze… aiutami a sostenerla… e se la
bambina deve molto soffrire portala subito con Te in cielo”.
In
ogni mio singolo respiro, 24 ore su 24, era racchiusa questa
preghiera.
LA RISPOSTA DI GESÙ E MARIA ALLE MIE
PREGHIERE: DUE ESPERIENZE MERAVIGLIOSE
A fine agosto feci un’altra ecografia e non c’era
nessun miglioramento. In quel periodo, però, ci furono due
meravigliosi segni che non dimenticherò mai:
1) Una
mia zia suora, venuta a conoscenza della malformazione cerebrale di
mia figlia, mi donò un fazzoletto proveniente da Medjugorje
(Medjugorje è un piccolo comune della Bosnia dove la Madonna,
dal 21/05/1981 ad oggi, appare a 6 veggenti e lascia dei messaggi
all’umanità ogni 25 del mese). Il fazzoletto era bianco
con sopra stampato il ritratto della Vergine. Questo fazzoletto era
stato strofinato con fede sul ginocchio dalla statua del Cristo
Risorto collocata alle spalle del Santuario di Medjugorje.
Mia zia
mi consigliò di stenderlo sul pancione e di pregare con
fiducia la Madonna. Così feci. La sera, prima di dormire, lo
aprivo, lo stendevo sul pancione e, commossa e fiduciosa, iniziavo a
recitare il Rosario.
Quasi ogni sera, alle prime Ave Maria, la
bambina mi sussultava nel grembo con vigore, e, giorno dopo giorno,
mi sentivo sempre più serena.
Mio marito mi spiegò
il perché. Quando la invocavo, la Madonna subito si faceva
presente assieme a Gesù, e mia figlia, che misteriosamente ne
percepiva la presenza, esultava di gioia!
Stessa cosa successe
quando la Madonna andò a visitare Elisabetta, sua cugina:
“Entrata nella casa di Zaccaria, (Maria) salutò
Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il
bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito
Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le
donne, e benedetto il frutto del tuo grembo (Gesù)! A che
debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce
del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha
esultato di gioia nel mio grembo” (Lc 1, 40-44).
2) Una
notte mi apparvero in sogno un uomo ed un bambino, mano nella mano,
entrambi vestiti di bianco; si avvicinarono a me e mi rassicurarono:
“Non preoccuparti, alla bambina non è successo niente!”.
Non mi dissero chi erano, ma noi pensiamo che fossero Gesù
Bambino e San Giuseppe.
SINO ALLA FINE, NESSUN MIGLIORAMENTO
L’ultima ecografia la feci il 2 ottobre. Nessun
miglioramento. Padre Benedetto ci consigliò di far nascere la
bambina a S. Giovanni Rotondo, nella Casa Sollievo della Sofferenza
fondata da Padre Pio, perché lì c’è un
eccellente reparto di neurochirurgia.
La Casa Sollievo della
Sofferenza di Padre Pio ci sembrò il luogo ideale per far
eseguire su nostra figlia “quell’intervento
neurochirurgico che sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una
situazione che ormai era già irrimediabilmente compromessa”;
quindi, accettammo il suo consiglio, telefonammo e concordammo la
data del ricovero. Mi ricoverai l’11 ottobre 2006. La data
presunta del parto era il 1° novembre.
LA SORPRESA:
Lo stesso 11 ottobre mi fu fatta un’ ecografia ed
ecco subito la grandissima sorpresa. Il ginecologo mi disse che la
dilatazione ventricolare non era più di dimensioni tali da
preoccuparlo; ciò che lo preoccupava, invece, era l’ACC,
e ci spiegò quali conseguenze poteva portare questa
malformazione. Ma noi già le conoscevamo.
Ciò che ci
stupiva era il fatto che dal 30 giugno al 2 ottobre la situazione di
nostra figlia era sempre la stessa e l’11 ottobre non lo era
più. Eravamo confusi. Il Signore e la Madonna erano
intervenuti su nostra figlia? Noi pensavamo di si, ma avevamo paura
di restare delusi e non chiedemmo ai medici ulteriori spiegazioni.
Per esserne certi non ci restava che aspettare la nascita della
bambina.
La bambina “decise” di non farci aspettare
troppo e di nascere prima. Mi fu fatto il taglio cesareo il 13
ottobre, dopo appena due gironi dal ricovero (da notare che il 13
ottobre è un giorno Mariano, è il giorno dell’ultima
apparizione della Madonna a Fatima, giorno in cui avvenne il famoso
Prodigio Solare davanti ad alcune decine di migliaia di testimoni.
Sono certa che la nascita di mia figlia in questa data non sia stata
una semplice coincidenza ma volontà della Madonna) e subito
Federica fu portata nel reparto di Patologia Neonatale per essere
sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.
Il dottore aveva
ragione: la dilatazione dei ventricoli era molto diminuita (ora era
nel limite massimo della norma), su nostra figlia non c’erano
ne segni ne sintomi di ipertensione endocranica e non occorreva più
operarla perché: STAVA BENISSIMO!
Mio marito chiese
più volte spiegazioni al primario del reparto di Patologia
Neonatale, ed esso, dopo aver visionato assieme al neurochirurgo
tutte le ecografie precedenti la nascita della bambina, affermò:
“La scienza non si può spiegare quello che è
successo!”
Più esattamente:
1. L’ostruzione
che aveva causato la Ventricolomegalia era scomparsa; di conseguenza,
il liquido cerebro-spinale ora defluiva correttamente, i ventricoli
non facevano pressione sul cervello e non c’era più
bisogno di intervenire chirurgicamente.
2. Nonostante la
Ventricolomegalia avesse “soffocato” il cervello di
Federica durante le più importanti e delicate fasi del suo
sviluppo (a tal punto che al 5° mese di gravidanza oltre 4/5 dei
due emisferi cerebrali erano occupati da acqua), e nonostante
l’Agenesia del Corpo Calloso, dai controlli fatti dopo la
nascita risultava che non c’erano nè segni nè
sintomi di lesioni e che il cervello funzionava perfettamente.
Non
posso descrivere con parole quanto eravamo felici e confusi! Il
Signore e la Madonna avevano esaudito le nostre preghiere! Nostra
figlia stava bene!
FEDERICA CRESCE SANA E FELICE
Per tenere sotto controllo la dilatazione dei
ventricoli e per constatare eventuali ritardi psicomotori (causati o
dall’ ACC o dalle conseguenze della Ventricolomegalia), su
richiesta dei dottori di S. Giovanni Rotondo nel corso dei primi 12
mesi abbiamo periodicamente sottoposto Federica a varie ed
accuratissime visite di controllo: la dilatazione dei ventricoli era
stabile, non ci sono mai stati segni nè sintomi di
ipertensione endocranica, l’ ACC non ha dato mai nessun sintomo
e lo sviluppo psicomotorio di Federica era perfettamente nella norma,
addirittura precoce, tanto che il neuropsichiatria ci ha detto che
non occorre più visitarla.
A 10 mesi ha iniziato a
gattonare e ad alzarsi in piedi da sola. E’ dolcissima,
intelligente, molto socievole, ha tanta voglia di giocare, di
comunicare, le piace stare al centro dell’attenzione, a tutti
regala un sorriso e ama moltissimo dare e ricevere bacini.
Le
piace dare bacini soprattutto a Gesù, infatti, tra lei ed una
statuetta del Sacro Cuore che teniamo in soggiorno è stato
amore a prima vista.
NELLA SOFFERENZA HO RITROVATO LA FEDE
Grazie a mia figlia ho compreso quanto è grande
l’Amore di Gesù per gli uomini e ho ritrovato la fede.
Sbagliamo clamorosamente quando pensiamo che Dio è
disinteressato e lontano … o quando pensiamo che Dio non ci
ama! Grazie a questa esperienza ho compreso che in realtà Lui
ci stà sempre vicino; ho compreso che per Lui ognuno di noi è
unico, importante, preziosissimo; ho compreso che i suoi occhi e le
sue orecchie sono costantemente puntate su di noi, in ogni istante
della nostra vita, e che è sempre pronto a sostenerci ed
aiutarci, a patto che ci fidiamo di Lui. Stessa cosa vale per la sua
e nostra dolcissima Mamma, la Madonna. I miei sentimenti per lei sono
stati sempre tiepidi, raramente l’ho pregata, ma quando nella
disperazione l’ho invocata e pregata con fiducia è
venuta subito ed ha portato con sè Gesù nel mio cuore,
che mi ha consolata e mi ha dato tanta forza e coraggio.
La storia di Federica - questa e' la storia a lieto fine di nostra figlia Federica
Mio marito e io ci siamo sposati nel 2001. Il
primo figlio che il Signore ci ha donato è un maschietto, Simone, ed è
nato nel 2004. Nel febbraio 2006, in seguito ad un ritardo, feci il test
di gravidanza e il risultato fu positivo: ero incinta per la seconda
volta. Noi desideravamo un altro figlio, eravamo felicissimi di questa
nuova gravidanza e speravamo che ora il Signore ci donasse una
femminuccia.
Grazie
a questa esperienza non posso immaginare la mia vita senza di Loro, e
posso affermare a gran voce: “Non escludete Gesù dalla
vostra vita! Amatelo con tutto il vostro cuore!
Respingere Gesù
significa auto-condannarsi a vivere nel buio, a vivere senza un
senso, a vivere senza sapienza, a vivere senza speranza, a vivere
senza pace nel cuore, a vivere nella tristezza.
Respingere Gesù
significa auto-condannarsi a vivere cercando negli uomini, nei beni
materiali e nei piaceri dei sensi, una pace ed una felicità
che invece solo Lui può dare.
Respingere Gesù
significa vivere da disperati, come dei condannati a morte.
Gesù
è il figlio di Dio e Dio egli stesso.
Gesù è
l’uomo più saggio, più buono, più
affascinante, più indispensabile, più amabile, più
sensibile, più dolce, più bello, più sollecito
nell’aiutarci, più misericordioso e più giusto,
esistito sulla terra. Gesù è lo scopo per cui furono
creati ed esistono i cieli e la terra, i vegetali e gli animali, gli
uomini e i popoli. Gesù è la resurrezione è la
vita.
Gesù è l’unica grande speranza dell’uomo
e dell’umanità: incontrarlo ed aprirgli le porte del
cuore significa trovare il senso della vita, la spiegazione di tutto,
la vera sapienza, la pace, la speranza e la vera gioia. Gesù
lo può respingere soltanto chi rifiuta deliberatamente di
conoscerlo. Chiunque decide di essere onesto e di amare la verità,
la bontà, la bellezza, la giustizia, la fraternità, la
libertà, gli uomini, non può non cercarlo e non amarlo:
Gesù è l’Amore. Gesù è quell’Amore
infinito e perfetto, stracolmo di dolcezza e di premurose attenzioni
che ognuno di noi desidera e di cui ognuno di noi ha necessariamente
bisogno.
SIAMO TUTTI ANDATI A MEDJUGORJE PER RINGRAZIARE GESÙ
E MARIA
A fine maggio 2007 per ringraziare Gesù e la
Madonna, mio marito ed io, assieme a Simone e Federica, ci siamo
recati in pellegrinaggio a Medjugorje. Andare a Medjugorje è
stata un esperienza di fede meravigliosa.
LA MIA TESTIMONIANZA
Ho deciso di rendere questa mia testimonianza per
sostenere tutte quelle donne e tutte quelle famiglie che, trovandosi
nella mia stessa condizione (o semplicemente davanti ad una
gravidanza non desiderata), non hanno nessuno che le possa
consigliare a fare la scelta giusta, cioè: a non abortire in
nessun caso e per nessun motivo perché solo Dio è
padrone della vita ed il nostro DOVERE, quando ci viene affidata, è
di custodirla gelosamente, indipendentemente dallo stato di salute
del feto, indipendentemente dalla situazione economica,
indipendentemente da tutto!
NON ABORTITE IN NESSUN CASO E
PER NESSUN MOTIVO! CERCATE DI CONVINCERE QUANTE PIU’ PERSONE E’
POSSIBILE A NON ABORTIRE!
Fonte: http://www.laquerciamillenaria.org/articles.asp?id=403