Il nunzio Apostolico nella Bosnia ed Erzegovina l'Arcivescovo Luigi Pezzuto ha presieduto la Messa della solennità di Pentecoste a Medjugorje
Nella solennità di Pentecoste, il 31 maggio, la Messa serale a
Medjugorje è stata presieduta dal Nunzio Apostolico in Bosnia ed
Erzegovina, l'Arcivescovo Luigi Pezzuto, con la concelebrazione del
Provinciale della Provincia francescana dell'Erzegovina, P. Miljenko
Šteko, il parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota ed altri sacerdoti.
VIDEO:
All'inizio della celebrazione eucaristica, l'Arcivescovo Pezzuto ha detto:
„In questa solennità di Pentecoste, nel momento in cui ricominciamo a
partecipare realmente e non più solo virtualmente all’Eucaristia, ho
ritenuto opportuno, nella mia qualità di Rappresentante del Papa in
Bosnia ed Erzegovina, di prendere l’iniziativa e venire personalmente da
Sarajevo in mezzo a voi, per farvi sentire tutta la vicinanza e
l’affetto del Santo Padre Francesco.
Non siete stati soli nel tempo dell’isolamento a causa della pandemia, non siete soli ora e non lo sarete in futuro.
Certamente, c’è la presenza e la vicinanza del Signore Gesù e della
Madre Sua e Madre nostra, Maria Regina della Pace e della Divina
Misericordia, che danno pienezza al nostro bisogno di comunicare con Dio
e con i fratelli.
Pertanto, eleviamo quest’oggi la nostra preghiera allo Spirito Santo,
confidando e affidando all’intercessione di Maria, la Chiesa intera, la
pace nelle nostre comunità, nel nostro Paese e nel mondo intero. “
Nell'omelia l'Arcivescovo Pezzuto ha detto:
1. "…e tutti furono colmati di Spirito Santo". In
questo modo, così semplice ed immediato, gli Atti degli Apostoli, nel
brano che abbiamo letto e ascoltato, riassumono il Mistero – cioè
l’evento salvifico – della Pentecoste. Senza tanti giri di parole: tutti
furono colmati di Spirito Santo.
Si, su di Lui, sullo Spirito Santo – per molto tempo il grande
dimenticato della teologia cattolica – oggi noi sappiamo tante cose. Ma
le sappiamo come una filastrocca, o come una teoria, che si insegna con
tanta semplicità ai bambini nel catechismo, o si proclama con termini
dotti agli adulti.
Però, forse io dovrei prendere maggiore coscienza, noi dovremo prendere
maggiore coscienza, di che cosa vuol dire veramente "essere ricolmi di
Spirito Santo", per cogliere tutte le conseguenze importanti per la mia
vita, per la nostra vita, di oggi. E poi, chi è per me, chi è per noi
questo Spirito Santo, al di la delle consuete formule catechistiche e
teologiche?
Mi viene in mente, in questo momento, la domanda che Gesù pose ai suoi: "voi chi dite che io sia?"
Forse, nella Pentecoste di quest’anno, la Pentecoste della pandemia
“coronavirus”, lo Spirito Santo ci rivolge la medesima domanda: chi sono
io per te?
E qui, lo Spirito Santo, come del resto Gesù, non ha bisogno di una
risposta-opinione, come quelle che si danno ai giornalisti o a coloro
che fanno i sondaggi, in occasione, per esempio, delle elezioni o per
poter piazzare una merce sul mercato. Gesù e lo Spirito Santo non sono
interessati a nessuna competizione elettorale o commerciale.
Gesù e lo Spirito Santo attendono da me, da te, una risposta dal cuore.
"Chi sono io per te?" Vale a dire: quale posto, o, meglio, quanto posto ha lo Spirito Santo nella mia vita, nella tua vita?
Cioè: quanto conta realmente Lui per me, per te?
Voi capite bene che la risposta a questa domanda non può che essere
assolutamente onesta e sincera. Inoltre, nessuno potrà sostituirsi a me,
o a te, in questa risposta. Io, tu, siamo interpellati personalmente,
ciascuno nel silenzio della propria intimità più profonda.
E allora proviamo a darla questa risposta sincera e personale, nei
momenti di silenzio che ci propone la liturgia eucaristica. Ecco il
primo compito che ci dà, in questa Pentecoste, lo Spirito Santo.
2. Come Simon Pietro, che anche a nome dai suoi
compagni, fece la sua professione di fede in Cristo, Figlio del Dio
vivente, così anche noi siamo chiamati oggi a fare la nostra speciale
professione di fede nello Spirito Santo.
Ci facciamo accompagnare, in questo secondo compito, da un grande
filosofo, teologo e controversista: il Beato John Henry Newman,
Cardinale di Santa Romana Chiesa, vissuto nel XIX secolo.
Per il Newman, lo Spirito Santo è: la "vita del mondo", la " vita della Chiesa" e la "vita dell’anima".
a) Lo Spirito Santo, vita del mondo: com’è dolce ricordare il
tempo in cui, da bambini, andavamo al catechismo e apprendevamo che
tutto ciò che esiste è opera di Dio Padre: Egli è il Creatore. Ma, con
quale energia Dio Padre crea, pone in essere, cioè fa esistere,
mantenendo, poi, nell’esistenza e in movimento armonico, l’universo
intero e la nostra terra, così da farli diventare “abitazione”, “casa
comune?”
Quest’energia è lo Spirito Santo, il quale giustamente, può essere
chiamato “Spirito Creatore”, Spirito datore di vita, non solo sul piano
materiale, ma anche su quello di spirituale. Egli, infatti, è lo Spirito
Creatore anche delle nostre anime. Quindi, tutto ciò che è creato, –
compresi noi esseri umani, che siamo unità di corpo e di spirito – è che
creato, in stretta e dolce dipendenza dallo Spirito Santo.
Ed è in questa dipendenza, che la creazione trova la sua stabilità e
sicurezza: pertanto, possiamo fidarci dello Spirito Santo, ed affidarci
completamente a Lui.
b) Lo Spirito Santo è la "vita della Chiesa": per il Newman, la Chiesa è "un grande faro acceso" sul monte. E chi lo ha acceso? Chi lo mantiene acceso?
La Chiesa nasce e si mantiene in vita grazie alla presenza e all’opera
dello Spirito Santo. Per questo, giustamente diciamo che il "tempo della
Chiesa" è essenzialmente il "tempo dello Spirito Santo".
La Chiesa è fondata da Gesù, ma è affidata, da Gesù stesso, allo
Spirito Santo, che è la vera guida di essa. Pietro è guida, ma solo se
rimane in comunione con lo Spirito, se si pone in ascolto dello Spirito.
Allora, qual è il ruolo della Chiesa?
La Chiesa è un po’ come la scala tra cielo e terra, che il Patriarca
Giacobbe vide in sogno. La Chiesa, cioè, continuando l’opera del
Salvatore, non fa altro che ristabilire la comunione tra Dio e l’uomo.
Ma la “scala” tra cielo e terra è solo uno strumento per giungere al
punto d’arrivo. Quindi, l’accento va posto non sullo strumento, bensì
sul punto d’arrivo.
Inoltre, la Chiesa si pone come strumento efficace e autentico del
giusto cammino verso Dio, non quando si ripiega su sé stessa o sul “suo”
Dio; ma quando coinvolge in questa operazione e orienta la sua
attenzione sullo sterminato campo di uomini, donne e bambini, che hanno
fame di pane materiale e spirituale.
Ecco: lo Spirito Santo è il motore che spinge l’umanità intera nel suo
slancio verticale verso Dio, mentre la “scala”, la Chiesa, è l’elemento
facilitatore di questo slancio, nel senso che, la Chiesa – alla quale è
stato fatto dono della pienezza dell’energia dello Spirito Santo – offre
all’umanità il cammino sicuro e veridico affinché essa possa giungere
alla meta.
c) Lo Spirito Santo è la “vita della nostra anima”: egli è il
“Paraclito”, cioè il difensore e il consolatore della nostra anima, che
si è insediato in noi e ha preso possesso della parte più intima e
profonda del nostro essere.
Questo ha prodotto il Sacramento del Battesimo in noi!
Ma, se è vera – com’è vera – questa presenza dello Spirito Santo nella
nostra anima, allora possiamo dire che non solo la nostra anima, bensì
tutto il nostro essere è stato trasformato in tempio del medesimo
Spirito Santo, in luogo ove Egli di fatto dimora e vuole dimorare perché
è lo Spirito d’amore. Il Beato Cardinale Newman così pregava a
riguardo: “Nel giorno della Pentecoste sei disceso dal cielo sotto forma
di lingue di fuoco; ….un fuoco eterno ed increato, per il quale vivono
le nostre anime e divengono degne del cielo”.
3. Nessuno, poi, più della Vergine Maria ha compreso e
vissuto il mistero dello Spirito Santo, specialmente a partire dal
giorno dell’Annunciazione. Ma, da quel giorno in avanti, passando in
rassegna tutto ciò che Ella ha dovuto affrontare, insieme con S.
Giuseppe, possiamo forse – nella nostra devozione verso di Lei –
aggiungere, agli altri titoli sotto i quali la invochiamo e alle litanie
con le quali la preghiamo, anche questo: Maria, Donna mossa solo dallo
Spirito Santo.
Questo titolo, “Donna mossa solo dallo Spirito Santo” s’incastona
benissimo nella spiritualità mariana, che noi coltiviamo qui, a
Medjugorje, ove onoriamo Maria come Regina della Pace e della Divina
Misericordia: pace e misericordia sono doni squisiti e frutto prediletto
della presenza e dell’azione dello Spirito Santo.” FONTE: http://medjugorje.hr/it/attualita/il-nunzio-apostolico-nella-bosnia-ed-erzegovina-larcivescovo-luigi-pezzuto-ha-presieduto-la-messa-della-solennit%c3%a0-di-pentecoste-a-medjugorje,10730.html
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