Gesù, nell'Eucaristia, è vivo e risuscitato.
Durante l'elevazione possiamo anche noi esclamare con fede, come
S.Tommaso: "Sì, Tu sei il mio Signore e il mio Dio" (efr.Gv 20,28). Ti
ringrazio! Ti amo!
Come lo Spirito Santo, scendendo sulla Beata Vergine, ha compiuto il
miracolo dell'Incarnazione del Verbo, così discendendo sopra il nostro
pane e il nostro vino, compie il miracolo della transustanziazione. E si
fa presente realmente il Corpo del Signore! Noi crediamo, come la Santa
Vergine, che "Tutto è possibile a Dio" (Lc 2,37). Crediamo che il
Signore è onnipotente, che Lui lo ha detto e lo ha fatto!
Questo è un Mistero che non si può sottoporre all'analisi sperimentale, non può essere oggetto di studio scientifico.
Non si può sottoporre la fede alla sperimentazione. No! Crediamo nel
Mistero e resterà sempre "Mistero della Fede". Mistero in cui io credo,
che io accetto, che io amo e che mi fa sentire vivo.
Il sacerdote, durante l'offertorio, versa il vino nel calice e poi
aggiunge una goccia d'acqua che si mescola con il vino. Quella goccina
d'acqua è un importante simbolo per comprendere il Mistero. Nella
Persona del Cristo sono unite la natura divina e quella umana. Anche la
goccia d'acqua che non vale niente, non ha prezzo, si mescola col vino e
subito non si può più distinguere né separare. Dopo, durante la
transustanziazione, diventa Sangue Prezioso di Cristo. Quella goccia si è
trasformata, attraverso la potenza dello Spirito Santo e della
preghiera della Chiesa, in Sangue divino. Questo è il Mistero!
Spesso tu pensi che la tua vita, il tuo lavoro, la tua sofferenza non
abbiano valore. Invece, tu puoi unirti a Dio nell'Eucaristia. Cristo è
grande, meraviglioso e ti rende partecipe della Sua natura divina.
Allora, tu sei in Lui e la tua grandezza non viene da te ma da Cristo.
Questa è una grazia di Dio. I Padri della Chiesa affermano che Eva è
nata da una costola di Adamo. Così accade per noi. Tutta la Chiesa nasce
dal Costato aperto di Cristo e noi prendiamo da Lui la grazia divina.
E' qui, dunque, che puoi nasconderti, costruire la tua vita, offrire la
tua vita perché venga trasformata in vita divina, perché sia utile,
salvata e salvezza per gli altri.
Questo avviene per mezzo dell'Eucaristia.
Il sacerdote, quando sta per iniziare il Santo Sacrificio, bacia
l'Altare. Perché?... Vi ricordate cosa ha scritto il Profeta Isaia?
"Dice il Signore: Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani. Non
posso dimenticarti. Come la madre non può dimenticare suo figlio,
nemmeno Io ti dimenticherò mai. Ti amo. Ho scritto il tuo nome sul palmo
della mia mano" (cfr.Is 49,16).Io vedo, nell'Altare della nostra
Chiesa, il palmo della mano di Jahvè. Non desidereremmo tutti baciare
quel palmo dove Dio ha scritto il nostro nome con il Sangue di Suo
Figlio?L'Altare è il Cuore aperto di Cristo! E dove c'è il Cuore, ci
sono l'Amore e la Vita! In ogni Santa Messa si ha sempre la
transustanziazione. Quello che accade al pane e al vino continua sempre
in noi e nella Chiesa. Come ha scritto San Paolo: "Non sono più io che
vivo,ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo
nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per
me" (Gal 2,20). Questo è il frutto dell'Eucaristia: non vivo più come
peccatore, come orgoglioso, come chi non sa, non comprende, non ama...
No! Non vivo più io, Lui vive in me, Lui in me è generoso, umile e
misericordioso. Questa è la regola da seguire e praticare. Da dove, i
nostri Santi hanno ricevuto la forza per superare le prove, la grazia
per amare Gesù e il prossimo, per vivere nella santità? Dall'Eucaristia!
Gesù è realmente presente e dice al Suo popolo: Chi non mangia Me non
può vivere, "Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue dimora in Me
ed Io in lui" (Gv 6,56). Questa alleanza è la Vita! S. Francesco e S.
Chiara d'Assisi piangevano davanti al Tabernacolo. Piangevano davanti
alla Croce. San Francesco singhiozzava per le strade... Un giorno, i
suoi confratelli gli hanno chiesto: "Perché piangi?". Lui ha risposto:
"L'Amore non è amato!"., non so amare il Signore, sono triste perché non
so amare Gesù!
Se Francesco, l'innamorato del Figlio di Dio, diceva: "Non so amare",
cosa possiamo dire noi? Devo impegnarmi per imparare ad amare. Lei, la
Madre di Gesù, è Colei che desidera insegnarmi ad amare Suo Figlio
nell'Eucaristia, ad amare Suo Figlio nella Bibbia, ad amare Suo Figlio
sulla croce, nel prossimo, nella Chiesa.
Amore ai sacerdoti.
La Madonna piange quando parla dell'Eucaristia e anche quando parla dei
sacerdoti, perché noi non riusciamo ad amare, non sappiamo amare. Una
coppia di sposi, professori che insegnano "Comunicazione" all'Università
di Montreal in Canada, dopo un periodo di ricerche, sono venuti anche a
Medjugorje. Qui, hanno sentito come se la loro fede nell'Eucaristia si
ravvivasse e hanno preso coscienza dell'importanza del sacerdozio per il
rinnovamento della Chiesa.
E' purtroppo evidente che negli ultimi anni sono diminuite le vocazioni
in Europa e l'età media dei sacerdoti è aumentata. I due professori
hanno deciso di iniziare una nuova forma di apostolato che hanno
chiamato "la margherita". Lo scopo è quello di aumentare l'impegno
assiduo nella preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose. Lei
che ama e spera tanto in questa missione, disegna una margherita; nel
cuore del fiore scrive il nome del sacerdote e nei petali riporta i
giorni della settimana e i gruppi o le persone che si impegnano a
pregare ogni giorno per quel sacerdote o per una vocazione.
Dopo cinque anni, il loro Arcivescovo ha comunicato che erano venuti
molti giovani decisi a diventare sacerdoti. Era la dimostrazione chiara
che la coppia di professori aveva dato vita ad un nuovo apostolato che
stava già dando i frutti. E soprattutto il frutto di aumentare nei
gruppi e nelle famiglie l'interesse, l'approccio, la stima verso il
sacerdozio, quella mentalità che favorisce lo sviluppo di nuove
vocazioni. Non possiamo separare il sacerdote dalla nostra famiglia. I
figli non devono assimilare sentimenti negativi verso il sacerdote; lui
deve rappresentare una figura importante nella nostra famiglia e, di
conseguenza, deve avere uno spazio nel nostro cuore e nella nostra
preghiera.
Le mani del sacerdote sono state unte con l'olio sacerdotale. Le sue
mani, distese sull'offerta sopra l'Altare, sono il simbolo dello Spirito
Santo che consacra la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e
nel Sangue di Cristo. Nelle nostre mani, che elevano l'Ostia bianca,
avviene il più grande miracolo, una creazione nuova, un grande miracolo,
stupefacente, divino. Come nel seno della Vergine lo Spirito ha reso
possibile il concepimento, così ora nelle mani del sacerdote avviene il
miracolo.
Non può esistere la Chiesa di Cristo senza l'Eucaristia e non c'è
Eucaristia senza sacerdozio. Quando gli Apostoli sono andati ad
annunciare il Vangelo in tutto il mondo, non si sono separati dalla
"frazione del pane". Il sacerdote non si può separare da Cristo, non si
può separare dall'Altare.
Sempre con molta sofferenza ricordo il grande dolore che ho provato nel
periodo della mia prigionia. Eravamo tre sacerdoti in mezzo a molti
delinquenti e prigionieri politici.
In carcere, per noi era proibito celebrare la S. Messa, tenere la
Bibbia, il Rosario e qualsiasi oggetto religioso. Allontanandoci
dall'Altare era come se ci avessero cacciati via dalla Chiesa. Poi,
abbiamo compreso che questo sentimento non era autentico ed insieme
abbiamo vissuto una esperienza nuova. Ci siamo accorti di vivere il
Sacrificio di Cristo nel cuore della Chiesa e che era impossibile
separare il cuore del sacerdote dalla Chiesa. In quella situazione di
privazione, il nostro cuore ha vissuto il sacrificio di tutta la Chiesa.
Quello che voglio dirvi è questo: non permettete ad alcuno di separarvi
dall'Altare, dalla S. Messa
La Chiesa vive dell'Eucaristia. L'autentico rinnovamento della Chiesa
comincia quando si dà il giusto valore all'Eucaristia che deve essere
considerata come il centro della vita cristiana. Se tu desideri
veramente partecipare a questo movimento di rinnovamento devi saper
vivere l'Eucaristia. Verso di Essa devi indirizzare i tuoi fratelli e
quelli che vi si sono allontanati affinché si avvicinino nuovamente.
E' importante che, ritornando alle vostre parrocchie, voi siate come
lievito, per fermentare e portare tutta la massa all'Eucaristia.
Il tuo unico e più grande nemico è colui che ti può separare dall'Altare, colui che può allontanarti dalla tua Messa domenicale!
Colui che partecipa alla Eucaristia scopre il prossimo. Non può
rifiutano, non può odiarlo perché un unico Spirito ispira ed infonde in
tuffi il dono dell'amore. Se vogliamo guarire le famiglie, in questo
anno dedicato alla famiglia, dobbiamo iniziare infondendo nei cuori
l'amore per l'Eucaristia. Non dimenticare, tu hai una grande opportunità
per valorizzare la tua vita: prendere le tue sofferenze, il tuo lavoro,
la tua croce, tuffa la tua vita ed unirti a Cristo, alla Sua offerta al
Padre, al Suo amore. Allora, la tua vita acquista un nuovo prezzo
perché riceve tuffo il suo valore dall'Eucaristia: "Non sono più io che
vivo...
Il mondo ha fame di amore! Gesù disse ai discepoli:
"Dategli voi da mangiare", e apparve pane nel deserto. Mai si esaurisce l'amore. Il nostro dovere è distribuirlo, condividerlo.
(Fra Jozo Zovko, ofm)
Fonte: medjugorje.altervista.org
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