(Messaggio del 5 luglio 1985 dato al gruppo di preghiera di Jelena)
“Santissima
Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi
offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo,
presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli
oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui egli stesso è offeso.
E
per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e per intercessione
del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri
peccatori”.
“Mio Dio, io credo e spero, ti amo e ti ringrazio.
Ti chiedo perdono per chi non crede e non spera, non ti ama e non ti ringrazia”.
Rinnovate anche la preghiera a San Michele:
“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia.
Sii tu il nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del demonio.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli.
E
tu, principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia
nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo
per perdere le anime”.
Le apparizioni dell’Angelo a FATIMA
partendo da queste casette che i tre erano soliti spingere ogni giorno il piccolo gregge delle due famiglie verso questo o quel luogo, a loro scelta, nei dintorni di Aljustrel. Ivi passavano assieme l’intera giornata custodendo le pecore e giocando. A mezzogiorno prendevano il cibo che le mamme avevano messo per loro in un piccolo sacchetto di stoffa dopo di che, prima di rimettersi a giocare, recitavano insieme il santo Rosario.
LA PRIMA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Un giorno piovigginoso di primavera (non possiamo precisare l’anno) i tre fanciulli erano andati col gregge alla Loca do Cabeço dove, con loro stupore, furono testimoni di un fatto straordinario. Di questo fatto abbiamo la descrizione precisa fattaci dalla stessa Lucia; eccola testualmente:
« Non posso riferire con certezza le date, perché a quel tempo io non sapevo calcolare gli anni, i mesi e persino i giorni della settimana. Mi pare nondimeno che debba essere stato in primavera quando l’Angelo ci apparve per la prima volta nella Loca do Cabeço.Salivamo su per la collina con il gregge in cerca di un riparo e, dopo aver consumato il nostro pranzo e recitate le preghiere, vedemmo, ad una certa distanza sulla cima degli alberi, sfuggente verso Est, una luce più bianca della neve, che lasciava intravvedere la figura di un giovane trasparente e più sfavillante del cristallo colpito dai raggi del sole. Quando si avvicinò di più potemmo distinguerne meglio l’aspetto. Noi fummo sorpresi e ammutolimmo per lo stupore. Essendosi avvicinato a noi disse: “Non temete. Io sono l’Angelo della pace. Pregate con me “. E inginocchiandosi Egli chinò il volto fino a terra. Guidati dallo stesso impulso soprannaturale, noi facemmo altrettanto e ripetemmo le parole che udivamo pronunciare da Lui: ‘Mio Dio, io credo, adoro, spero in Voi e Vi amo. Chiedo perdono per quelli che non credono, non sperano, non Vi amano. Dopo aver ripetuto queste parole tre volte, egli si alzò e disse: “Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche “. Poi egli disparve. L’atmosfera soprannaturale che ci avvolgeva era così intensa che, per lungo tempo, a mala pena ci rendemmo conto della nostra stessa esistenza, rimanendo nella medesima posizione e ripetendo le stesse preghiere. Sentivamo così intimamente e intensamente la presenza di Dio, che non tentammo neppure di parlare l’un l’altro. Il giorno seguente potemmo ancora sentire l’influenza di questa santa atmosfera, che cominciava a scomparire solo molto lentamente. Noi non raccontammo nulla di questa apparizione e neppure raccomandammo l’un l’altro di mantenerla segreta. La stessa apparizione sembrava imporci il silenzio. Essa era di una tale intima natura che non era affatto facile parlarne. Forse perché era la prima manifestazione, ci fece una più grande impressione ».
LA SECONDA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Circa due mesi più tardi, verosimilmente in agosto quando il caldo insopportabile rendeva impossibile il lavoro nei campi, mentre i tre fanciulli si trovavano presso il pozzo che sta dietro la casa di Lucia ecco ripetersi il fatto straordinario. Ma ascoltiamolo dalla relazione fatta dalla stessa Lucia:
« La seconda apparizione deve essere avvenuta a metà estate quando, a motivo dell’eccessivo caldo, conducevamo a casa il gregge nella mattinata, ritornando nel tardo pomeriggio. Trascorrevamo le ore della siesta all’ombra degli alberi che circondavano il pozzo nel podere chiamato Arniero che apparteneva ai miei genitori. Improvvisamente ci apparve lo stesso Angelo. “Che cosa state facendo? “chiese egli. ‘Pregate! Pregate tanto! I Cuori di Gesù e di Maria hanno progetti di grazia per voi. 0ffrite preghiere e sacrifici all’Altissimo “. “In che modo possiamo fare sacrifici? “ chiesi io. “Fate sacrificio di ogni cosa che fate e offritelo come un atto di riparazione per i peccati dai quali Egli è offeso e per ottenere la conversione dei peccatori. In questo modo attirerete la pace sul vostro Paese. Io sono l’Angelo Custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione tutte le sofferenze che nostro Signore vi manderà “. Queste parole ci fecero una profonda impressione, come una luce che ci fa conoscere chi è Dio, come Egli ci ama e desidera essere amato, che ci rivela pure il valore del sacrificio, quanto gli sia gradito e come, in base ad esso, Egli concede la grazia della conversione dei peccatori. Per questa ragione, da quel momento, noi cominciammo ad offrire tutto ciò che ci mortificava, non cercando mai altre vie di mortificazione e di penitenza, se non rimanere per ore con la fronte a terra ripetendo la preghiera che l’Angelo ci aveva insegnato ».
LA TERZA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Verso la fine di Settembre o ai primi di Ottobre, i tre pastorelli si trovavano ancora alla Loca do Cabeço, accanto ai grandi massi di pietra che erano diventati il loro rifugio.
« Là recitammo il Rosario e la preghiera che l’Angelo ci aveva insegnato nella prima apparizione.
Mentre eravamo là, Egli apparve la terza volta, portando tra le mani un calice sormontato da un’Ostia da cui cadevano nel calice gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi nell’aria Egli si prostrò a terra e ripetè questa preghiera tre volte:
“SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente, Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui Egli è offeso. E per gli infiniti meriti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori “.
Quindi, alzatosi, l’Angelo prese il calice e l’Ostia. Diede l’Ostia a me e il contenuto del calice a Giacinta e a Francesco, dicendo nello stesso tempo: ‘Prendete e bevete il Corpo di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i delitti e consolate il vostro Dio “. Ancora una volta si prostrò a terra, ripeté tre volte la preghiera della SS. Trinità e scomparve.
Costretti dalla forza soprannaturale che ci circondava, imitammo tutto ciò che l’Angelo aveva fatto, prostrandoci a terra e ripetendo le preghiere da lui recitate. Sentivamo così intensamente la presenza di Dio da essere completamente sommersi e assorbiti da essa. Ci sembrò per un tempo considerevolmente lungo, di essere privi del nostro corpo e dei nostri sensi.
Durante i giorni seguenti. tutta la nostra attività era compresa da quello stato soprannaturale. Internamente sentivamo una grande pace e una grande gioia, che lasciavano l’anima come immersa in Dio ».
Le apparizioni dell’Angelo a FATIMA
partendo da queste casette che i tre erano soliti spingere ogni giorno il piccolo gregge delle due famiglie verso questo o quel luogo, a loro scelta, nei dintorni di Aljustrel. Ivi passavano assieme l’intera giornata custodendo le pecore e giocando. A mezzogiorno prendevano il cibo che le mamme avevano messo per loro in un piccolo sacchetto di stoffa dopo di che, prima di rimettersi a giocare, recitavano insieme il santo Rosario.
LA PRIMA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Un giorno piovigginoso di primavera (non possiamo precisare l’anno) i tre fanciulli erano andati col gregge alla Loca do Cabeço dove, con loro stupore, furono testimoni di un fatto straordinario. Di questo fatto abbiamo la descrizione precisa fattaci dalla stessa Lucia; eccola testualmente:
« Non posso riferire con certezza le date, perché a quel tempo io non sapevo calcolare gli anni, i mesi e persino i giorni della settimana. Mi pare nondimeno che debba essere stato in primavera quando l’Angelo ci apparve per la prima volta nella Loca do Cabeço.Salivamo su per la collina con il gregge in cerca di un riparo e, dopo aver consumato il nostro pranzo e recitate le preghiere, vedemmo, ad una certa distanza sulla cima degli alberi, sfuggente verso Est, una luce più bianca della neve, che lasciava intravvedere la figura di un giovane trasparente e più sfavillante del cristallo colpito dai raggi del sole. Quando si avvicinò di più potemmo distinguerne meglio l’aspetto. Noi fummo sorpresi e ammutolimmo per lo stupore. Essendosi avvicinato a noi disse: “Non temete. Io sono l’Angelo della pace. Pregate con me “. E inginocchiandosi Egli chinò il volto fino a terra. Guidati dallo stesso impulso soprannaturale, noi facemmo altrettanto e ripetemmo le parole che udivamo pronunciare da Lui: ‘Mio Dio, io credo, adoro, spero in Voi e Vi amo. Chiedo perdono per quelli che non credono, non sperano, non Vi amano. Dopo aver ripetuto queste parole tre volte, egli si alzò e disse: “Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche “. Poi egli disparve. L’atmosfera soprannaturale che ci avvolgeva era così intensa che, per lungo tempo, a mala pena ci rendemmo conto della nostra stessa esistenza, rimanendo nella medesima posizione e ripetendo le stesse preghiere. Sentivamo così intimamente e intensamente la presenza di Dio, che non tentammo neppure di parlare l’un l’altro. Il giorno seguente potemmo ancora sentire l’influenza di questa santa atmosfera, che cominciava a scomparire solo molto lentamente. Noi non raccontammo nulla di questa apparizione e neppure raccomandammo l’un l’altro di mantenerla segreta. La stessa apparizione sembrava imporci il silenzio. Essa era di una tale intima natura che non era affatto facile parlarne. Forse perché era la prima manifestazione, ci fece una più grande impressione ».
LA SECONDA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Circa due mesi più tardi, verosimilmente in agosto quando il caldo insopportabile rendeva impossibile il lavoro nei campi, mentre i tre fanciulli si trovavano presso il pozzo che sta dietro la casa di Lucia ecco ripetersi il fatto straordinario. Ma ascoltiamolo dalla relazione fatta dalla stessa Lucia:
« La seconda apparizione deve essere avvenuta a metà estate quando, a motivo dell’eccessivo caldo, conducevamo a casa il gregge nella mattinata, ritornando nel tardo pomeriggio. Trascorrevamo le ore della siesta all’ombra degli alberi che circondavano il pozzo nel podere chiamato Arniero che apparteneva ai miei genitori. Improvvisamente ci apparve lo stesso Angelo. “Che cosa state facendo? “chiese egli. ‘Pregate! Pregate tanto! I Cuori di Gesù e di Maria hanno progetti di grazia per voi. 0ffrite preghiere e sacrifici all’Altissimo “. “In che modo possiamo fare sacrifici? “ chiesi io. “Fate sacrificio di ogni cosa che fate e offritelo come un atto di riparazione per i peccati dai quali Egli è offeso e per ottenere la conversione dei peccatori. In questo modo attirerete la pace sul vostro Paese. Io sono l’Angelo Custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione tutte le sofferenze che nostro Signore vi manderà “. Queste parole ci fecero una profonda impressione, come una luce che ci fa conoscere chi è Dio, come Egli ci ama e desidera essere amato, che ci rivela pure il valore del sacrificio, quanto gli sia gradito e come, in base ad esso, Egli concede la grazia della conversione dei peccatori. Per questa ragione, da quel momento, noi cominciammo ad offrire tutto ciò che ci mortificava, non cercando mai altre vie di mortificazione e di penitenza, se non rimanere per ore con la fronte a terra ripetendo la preghiera che l’Angelo ci aveva insegnato ».
LA TERZA APPARIZIONE DELL’ANGELO
Verso la fine di Settembre o ai primi di Ottobre, i tre pastorelli si trovavano ancora alla Loca do Cabeço, accanto ai grandi massi di pietra che erano diventati il loro rifugio.
« Là recitammo il Rosario e la preghiera che l’Angelo ci aveva insegnato nella prima apparizione.
Mentre eravamo là, Egli apparve la terza volta, portando tra le mani un calice sormontato da un’Ostia da cui cadevano nel calice gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi nell’aria Egli si prostrò a terra e ripetè questa preghiera tre volte:
“SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente, Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui Egli è offeso. E per gli infiniti meriti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori “.
Quindi, alzatosi, l’Angelo prese il calice e l’Ostia. Diede l’Ostia a me e il contenuto del calice a Giacinta e a Francesco, dicendo nello stesso tempo: ‘Prendete e bevete il Corpo di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i delitti e consolate il vostro Dio “. Ancora una volta si prostrò a terra, ripeté tre volte la preghiera della SS. Trinità e scomparve.
Costretti dalla forza soprannaturale che ci circondava, imitammo tutto ciò che l’Angelo aveva fatto, prostrandoci a terra e ripetendo le preghiere da lui recitate. Sentivamo così intensamente la presenza di Dio da essere completamente sommersi e assorbiti da essa. Ci sembrò per un tempo considerevolmente lungo, di essere privi del nostro corpo e dei nostri sensi.
Durante i giorni seguenti. tutta la nostra attività era compresa da quello stato soprannaturale. Internamente sentivamo una grande pace e una grande gioia, che lasciavano l’anima come immersa in Dio ».
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