Gesù ha detto: “non sporca l’anima quello che noi prendiamo da fuori, sporca l’anima quello che viene da dentro, dal tuo cuore”. Credo che ci farà bene oggi pensare non se la mia anima è pulita o sporca ma pensare cosa c’è nel mio cuore, cosa ho dentro che io so di avere e nessuno lo sa. Dirci la verità a noi stessi, e questo non è facile, perché noi sempre cerchiamo di coprirci quando vediamo qualcosa che non va bene dentro di noi, che non venga fuori. Cosa c’è nel nostro cuore? C’è amore? Pensiamo: io amo i miei genitori, i miei figli, mia moglie, mio marito, la gente del quartiere, gli ammalati… C’è odio? Io odio qualcuno? Perché tante volte noi troviamo che c’è odio: io amo tutti meno che questo, questo e questo… ma questo è odio. C’è nel mio cuore perdono? C’è un atteggiamento di perdono per quelli che mi hanno offeso? O c’è un atteggiamento di vendetta: “Me la pagherai”. Dobbiamo domandarci che cosa c’è dentro, perché quello che abbiamo dentro viene fuori e fa il male, se è male; se è buono vene fuori e fa il bene. E’ tanto bello dirci la verità, a noi stessi, e vergognarci quando ci troviamo in una situazione che non è come Dio la vuole, non è buona: il mio cuore è in una situazione di odio, di vendetta, in tante situazioni peccaminose. Come è il mio cuore? Gesù diceva , farò solo un esempio: avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello ha ucciso nel suo cuore; e chiunque insulta il suo fratello, uccide nel suo cuore, chiunque odia il suo fratello, uccide il suo fratello nel suo cuore. Chiunque chiacchiera contro il suo fratello, uccide nel suo cuore. Noi forse non ci accorgiamo di questo, e poi sparliamo di questo di quello e questo è uccidere il fratello. Per questo è importante conoscere cosa c’è dentro di me, cosa succede nel mio cuore. Se uno capisce suo fratello, le persone, ama perché perdona, capisce, è paziente. E’ amore o è odio? Questo dobbiamo conoscerlo bene. E chiedere al Signore due grazie: primo conosce cosa c’è nel mio cuore per non ingannarci, per non vivere ingannati; la seconda grazia è fare il buono che è nel nostro cuore e non il male; e su questo uccidere, ricordare che la parole uccidono, anche i cattivi desideri contro l’altro uccidono. Tante volte quando sentiamo persone parlare male di altre, sembra che il peccato di calunnia e di diffamazione siano stati tolti dal decalogo, e parlare male di una persona è peccato. E perché parlo male di una persona? Perché ho nel mio cuore odio, antipatia e non amore. Chiedere sempre questa grazia: conoscere cosa succede nel mio cuore per fare sempre la scelta giusta, la scelta del bene e che il Signore ci aiuti a volerci bene e se io non posso volere bene ad una persona perché non posso, pregare per questa persona perché il Signore mi faccia volerla bene e così andare avanti ricordando che quello che sporca la nostra vita è quello di cattivo che esce dal nostro cuore. Che il Signore ci aiuti.
Omelia del Papa Francesco-16 02-2014
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