Translate

domenica 31 maggio 2020


Il viaggio inaspettato. Un ricordo di Savino Ivano Romagnuolo
di p. Alfredo M. Tortorella
Mentre mi accingo a scrivere, Savino è da ormai 12 ore nella Casa del Padre. Stamane, 3 febbraio ’19, alle ore 7.00 Savino è passato dalle braccia di suo papà Raffaele – che come ogni mattina lo stava aiutando nelle pulizie – alle braccia del Padre Misericordioso. Aveva 31 anni. Mi sento in debito con Savino, in debito per tante cose. Anzitutto dovevo scrivere prima: avevo promesso a lui e a qualcun altro di scrivere del nostro viaggio a Medjugorje avvenuto lo scorso maggio 2018. Un folle viaggio ma un più che convinto pellegrinaggio, voluto dallo stesso Savino che a Medjugorje ritornava per la terza (e ultima) volta. DOVEVA tornare a Medjugorje: tutta la sua fede era ritornata a pulsare lì, tra le montagne della Bosnia, in una lecita e al tempo stesso un po’ immatura ricerca di un miracolo: quando nel 2012 avvertì i primi sintomi di stanchezza correlati alla SLA, che fu poi diagnosticata sia a Casa Sollievo della Sofferenza, e nei primi mesi del 2013 al Gemelli, Savino credeva sì in “un Dio”, ma non lo conosceva ancora bene. Come ogni ragazzo di 25 anni, Savino aveva all’epoca una sua vita personale che poteva pure prescindere dalla fede: sport, musica (era DJ e Speaker alla radio), fidanzata, università… poi, tempo dopo la diagnosi nefasta, una notizia curiosa e un’insistenza materna: la notizia curiosa era che un suo conoscente malato di SLA proprio lì a Medjugorje era inspiegabilmente guarito, mentre l’insistenza materna veniva proprio dall’incoraggiamento di mamma Silvia, la quale desiderava pure lei recarsi dalla Mamma Celeste. E così Savino partì prima nel 2014 e poi nel 2015 e … un miracolo ci fu: il miracolo di una fede ritrovata e di una pace conquistata. Il cuore ora non era più nell’affanno: Savino, dopo lunghi pianti e una scoperta bellissima della preghiera, sapeva e divenne convinto che Dio lo amasse. Dio non era lontano: era vicinissimo, proprio in quel Pezzo di Ostia luminoso che sull’altare all’aperto di Medjugorje viene adorato con speciale nostalgia e commozione. Lì vi era il Cristo. Lì vi è il Cristo, sempre e in ogni chiesa. Questa fu la scoperta tremenda e grande fatta da Savino. E tutto avveniva per le mani di quella Santa Madre che si offriva ai cuori come Regina della Pace riconquistata.
E poi, il nostro viaggio del 2018, dal 2 all’11 maggio. Savino non era più in sedia a rotelle da tempo: il lettone fatto dal falegname era ormai il suo habitat, il suo sostegno. Da lì guardava il mondo intero attraverso internet e un puntatore ottico che l’aiutava a comunicare, a scrivere, a interagire con gli altri malati SLA d’Italia con i quali ha fondato un’Associazione per aiutare la ricerca: la VIVA LA VITA ONLUS, impegnata in raccolta fondi, sostegno in rete, sensibilizzazione e lotta pacifica con quelle ASL un po’ lente a riconoscere i diritti dei malati SLA.
Come era possibile lasciare quel lettone e mettersi in viaggio per Medjugorje? Aereo e nave non avrebbero mai trasportato un malato così serio…. Ma Savino era un vero lottatore: sebbene silenzioso si faceva sentire… anche dal Signore! Così il suo desiderio si è realizzato: un bel camper! E al posto del tavolino ci mettiamo un altro lettone fatto dal falegname! E chi lo guida? Ovvio, papà Raffaele e il sottoscritto che ha fatto da “secondo pilota”. Il 1 maggio la famiglia Romagnuolo al completo fa la prova del camper e decide come meta fuori Manfredonia, proprio Macchia, dove si trova la nostra comunità camilliana. Era presente il nostro padre generale, p. Leo Pessini, che per l’occasione ha benedetto il camper. Finanche il novantenne p. Bartolo ha voluto allungare una mano a Savino, senza salire sul mezzo, in segno di affetto e benedizione. Siamo partiti la mattina del 2 maggio da Manfredonia per giungere a sera a Mottinello di Rossano Veneto dove siamo stati ospitati a Villa Comello, presso i confratelli camilliani. La mattina del 3 attraversammo “la stretta” Slovenia e poi la grande e lunga Croazia, tra montagne e boschi, e nonostante fosse ormai maggio, affrontammo acquazzoni e raffiche di vento. Savino rimase al suo posto, lì sul lettone, comunicando senza pc ma con una lavagna ETRAN, abilmente usata dalla sorella Rosy. Non molte lamentele, nessuna paura del viaggio: lui “sentiva” che la meta si faceva sempre più vicina. La meta era appena dopo il confine croato, in quella propaggine della Erzegovina ai confini meridionali con la Croazia.
dav
La sera del 3 maggio giungemmo a Medjugorje: anche per l’alloggio c’è stata qualche piccola problematica ma poi facilmente superata dalla speranza e dalla gratitudine di tutta la famiglia che vedeva realizzarsi quell’importante sogno di Savino. A Medjugorje, gli alberghi e gli alberghetti si sono attrezzati per l’accoglienza dei malati sulle sedie a rotelle: purtroppo mancano ancora strutture recettive per malati barellati, tipo come vi sono a Lourdes. Savino aveva un desiderio: quello di ricevere lì l’Unzione degli Infermi e soprattutto, “da tanti sacerdoti”. Il compito di organizzare la cosa, ovviamente, spettava al sottoscritto. E’ da dire che sia il parroco di Medjugorje p. Marinko che il Provinciale dei Frati Minori della Bosnia erano stati preavvisati della presenza di questo malato, anche perché Savino aveva da tempo chiesto ed ottenuto alle autorità ecclesiastiche della Diocesi di Manfredonia di comunicarsi in un modo tutto speciale: per via PEG, col Sangue di Cristo, il Vino Eucaristico. Per accedere a questa Comunione, Savino scrisse pure a Papa Francesco, il quale lo affidò al discernimento del compianto vescovo Mons. Castoro che andò a casa sua per comunicarlo lui stesso in quel modo speciale. Savino, a tal proposito, ebbe a scrivere: “Credo che l’Eucarestia è Gesù Vivo. Desidero vivere, anche con la SLA, ma non voglio privarmi di Gesù Vivo”.
A Medjugorje la pioggia continuò per quasi tutti i giorni del nostro soggiorno e i pellegrini si stringevano tutti nella Parrocchia di San Giacomo.. troppa gente per Savino e, soprattutto, poca aria per lui che andava spesso soggetto a crisi respiratorie. Sicché la Messa, quando poteva, l’ascoltava dalla sacrestia. Una mattina, mentre si celebrava la Messa internazionale, Savino chiese di ricevere l’Unzione e chiese che più sacerdoti gli imponessero le mani. I sacerdoti erano appena giunti in sacrestia per togliersi i paramenti. Savino era in sedia speciale, quella col reggitesta, col volto verso una porta finestra aperta (quella che dà all’altare esterno) per consentirgli una respirazione facilitata. In quella posizione dava le spalle alla sacrestia, ai sacerdoti e al banco sul quale lasciavano i paramenti. I preti erano tutti croati, tedeschi, rumeni.. Come facevo ad invitarli a trattenersi per dare l’Unzione? Nessuno, se non un Minore Conventuale rumeno, masticava un po’ di italiano. Così il frate si è intrattenuto, ma Savino ne voleva molti di più. Gli ho detto che ero spiacente, ma i preti se ne stavano andando e veramente non mi avevano capito. Quando ho iniziato il Rito dell’Unzione ho visto però con la coda dell’occhio che qualche sacerdote silenziosamente si tratteneva in preghiera: prima uno, poi un altro, un altro ancora… Al momento rituale dell’imposizione delle mani, Savino era lì che guardava dalla finestra lo splendido cielo di Medjugorje, anche se ancora plumbeo: sentì le mie mani posarsi sul suo capo e chiuse gli occhi.. poi sentì le mani del Minore Conventuale, e poi altre mani sacerdotali, ed altre ancora. Ed altre, ed altre, ed altre ancora… Più di 15 sacerdoti di varie nazioni, lingue, preti secolari e di ordini religiosi, si erano intrattenuti in silenzio, in comunione col cuore orante e silente di Savino, per pregare ed intercedere. Vidi delle lacrime scendere sul volto del giovane malato, poi una smorfia silenziosa con la bocca: Savino era nel pieno della commozione. Forse aveva chiesto alla Madonna in preghiera che almeno vi fosse un’abbondante intercessione di sacerdoti.. E Maria non ha tardato a muovere i cuori dei suoi figli consacrati. Molto più tardi, quando Savino tornò a Manfredonia nel suo bel lettone e col suo fedele puntatore ottico, mi confidò che non aveva chiesto altro che questo: la preghiera dei sacerdoti per lui malato e per tutti gli ammalati. E Maria l’esaudì.
Giovedi scorso, 31 gennaio 2019, Savino mi manda un messaggio su Wattzapp: “Alle ore 19.00 il Vescovo fa Messa qui. Se puoi desidero anche te”. “Bene”, gli dico, “Mons. Moscone inizia la sua visita pastorale a casa tua!”. Effettivamente Mons. Franco Moscone è divenuto da qualche giorno il nuovo Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Sia io che don Fabio dei Ricostruttori nella Preghiera, gli abbiamo fatto sapere di questo giovane 31enne malato di SLA. Il Vescovo promette e mantiene. Ci ritroviamo così insieme a Casa Romagnuolo  per la Santa Messa. C’è anche suor Carmela delle Suore della Carità. Savino, che prima si era da me confessato con gran frutto e commozione, aveva da dire delle cose al Vescovo. Mons. Moscone lo segue al pc, mentre lui scrive con gli occhi. “Padre Franco”, gli scrive, “vorrei che le dicesse a tutti i preti di dare importanza a due cose: all’Adorazione e alla preghiera di guarigione per i malati”. E poi: “Io continuo ad avere fame e sete del Sangue di Cristo Gesù”. Padre Franco Moscone si commuove, come noi tutti del resto. Si percepisce che si è di fronte a un malato particolare, non per la gravità della situazione, ma per la profondità dell’animo. Savino vive un rapporto con Dio unico e intenso. Sua sorella Rosy mi ha detto: “Il suo rapporto con Dio è invidiabile”. E’ vero, ed ognuno che l’incontra, ormai, lo percepisce.
Savino non era per nulla un bigotto. Era diventato un Credente. Un uomo malato, un giovane, che si sforzava in quella condizione di testimoniare e vivere il Vangelo che amava postare quasi tutti i giorni su Facebook. Oltre a prendersi cura dell’Associazione Viva la Vita che seguiva personalmente, era un vero benefattore di tanti poveri. È arrivato a raccogliere soldi “per i poveri del Papa”, inviandoglieli in Vaticano. Papa Francesco non ha tardato a ringraziarlo a nome dei poveri scrivendogli una lettera di suo pugno. Quando leggeva che nei tempi forti nella piccola Comunità parrocchiale di Macchia di Monte Sant’Angelo organizzavo la raccolta viveri, non tardava a scrivermi via Wattzapp: “Fratello” mi scriveva, “aderiamo anche noi alla raccolta, quindi gentilmente fammi sapere quando puoi passare”. E poi: “ti confesso che quando posso destino parte della mia pensione alla Caritas”.
Dico che non era un bigotto, bensì un credente per la sua spiritualità: non ha mai accettato discorsi di rassegnazione, di portare la croce, prepararsi alla morte o roba del genere. Per lui era importante vivere! Desiderava con tutto il cuore guarire e questo desiderio, vissuto con serenità, lo conduceva a vivere veramente la croce, ma quella gloriosa! Savino era testimone del Crocifisso-Risorto. Il suo esser-ci era immagine di Colui le cui piaghe sono luminose e trasfigurate.
Sulla scia di San Camillo che detestava quella pietà che taglia le braccia alla carità, Savino mi scriveva: “Il Malato va aiutato, e non usato come lavandino per pulire la coscienza”. Parole forti ma rivelatrici di come era diventato sensibile a tutti coloro che si accostavano a lui secondo pietismo e non secondo verità di relazione. Aveva conosciuto San Camillo e la spiritualità camilliana in seguito a una missione parrocchiale camilliana fatta alla Parrocchia Stella Maris di Manfredonia nel dicembre 2017. Tra l’altro, non era la sua parrocchia, e per un puro caso ci siamo trovati a casa sua. Mi scriveva ancora: “Amo i camilliani… Quando vuoi puoi fare Messa qui. Molti religiosi devono imparare da San Camillo e da Maria Domenica..”. Parlava della Beata Maria Domenica Barbantini, fondatrice delle Suore Ministre degli Infermi di cui conservava una reliquia regalatagli da Suor Tiptara. L’immagine di San Camillo che gli ho regalato è ancora lì, su quel bel lettone fattogli dal falegname, appena sotto il quadro di Gesù Misericordioso.
Vorrei concludere questo ricordo di Savino e queste considerazioni sulla sua fede con alcune sue belle preghiere e frasi, mandatemi sempre su Wattzapp e a volte lette durante l’Ora di Adorazione Eucaristica in Parrocchia:
“Sei troppo buono con me, mio Dio. Hai dato la tua vita per me: umilmente grazie, Gesù! Donaci più fede in te e più amore nei nostri cuori; donaci la forza di saper perdonare, forza di riconoscere i nostri peccati, forza per aprire gli occhi, forza per superare la paura e confidare in Te. Tocca tutti i soffrenti donando pace, fiducia, fede e libertà da ogni sofferenza, poiché tu sei Dio con noi, Dio che salva, Dio dell’impossibile e guarigione dei malati” (Questa è la preghiera completa che offro a tutti perché ognuno creda che Dio ci ama come nessun altro). (18 gennaio 2019)
“I religiosi non devono parlare al malato di morte, ma aiutarlo a credere senza preoccuparsi. Il religioso abbia il coraggio di credere nel Vangelo, credere nella forza della preghiera, credere nel nostro Dio dell’impossibile. È inutile pensare al passaggio alla vita eterna, perché la vita è una sola e l’eternità, per chi crede, è già ora e dopo continua. È inutile pensare al raccolto, non spetta a noi mietere. Noi dobbiamo seminare, portare frutto, bello, buono e abbondante. Su questo dobbiamo investire”. (19 gennaio 2019)
“Nonostante la morte può aleggiare attorno, confido in Dio. Non ci penso, non ci ho mai pensato, amo la vita e desidero portare frutto. Dobbiamo imparare da Gesù. Lui nel Vangelo viene raccontato mentre cura, ha curato, sta andando a curare qualcuno. Ecco perché dico che Gesù è Dio con noi, Dio che salva, Dio dell’impossibile. Dobbiamo avere fiducia, credere nel suo amore per noi. Ho avuto il dono di conoscere una malata sla che ebbe il dono della pre-morte. Ma ripeto: non ci penso. Dico: Gesù pensaci Tu. Non so cosa pensate ma vi dico: non smettete di credere nei miracoli e che la preghiera fa miracoli in noi e tra noi. Credere sempre, fino alla fine. L’unico nostra vanto sia solo Gesù”. (19 gennaio 2019)
“Bisogna fidarsi e affidarsi a Dio completamente, anche quando noi non capiamo i suoi progetti. Questa è la via della forte fede, sapendo che Dio ha dato la vita per ognuno di noi vincendo la morte. Forte fede è fiducia totale in Gesù, Dio con noi, Dio della vita, Dio liberatore” (17 gennaio 2019)
“Il religioso è apostolo di Gesù. Lo insegna nel Vangelo e la Madonna lo conferma. Ad ogni prete è affidato il dono della guarigione. Per risvegliare il dono, ogni prete deve pregare di più e credere fermamente, credere che Dio tutto può. Ecco perché il malato può vedere il prete anche come medico e vedere nei Sacramenti l’amore di Gesù” (17 gennaio 2019)
“Gesù donaci più fede in te e più amore nei nostri cuori. Tocca tutti i sofferenti donando pace, fiducia, fede e libertà da ogni sofferenza, perché Tu sei Dio con noi guarigione dei malati” (13 gennaio 2019)
“La Madonna parlò nei messaggi di Medjugorie riguardo la malattia, al bisogno di credere saldamente e di pregare tanto. San Pio nel miracolo riconosciuto che lo ha reso santo  diceva al piccolo miracolato l’importanza della forza di volontà per guarire. Poi tanto mi insegna la storia di Giobbe, Giobbe si sentiva innocente e comunque pur peccatore ma ciò non giustifica l’enormità del dolore.  Poi Dio gli parla e lo illumina, lo meraviglia. Giobbe capisce così che Dio è il suo riscattatore, suo Padre al quale pur malato peccatore e mortale, può sempre rivolgersi. Dio non spiega la sofferenza ma la riempie con la sua presenza. Giobbe non accetta passivamente la croce ma la abbraccia sapendo che non è più solo perché ha visto Dio, ciò significa che guarderà tutto in modo diverso cercando in ogni cosa il disegno di Dio. Il suo rapporto diventa così stretto con Dio che Giobbe diventa mediatore per la salvezza degli amici che erano stati con lui senza amore, ferendolo come nemici. Questo è Giobbe: la storia di un uomo sofferente che ha amato sperato invocato e  creduto nel suo riscattatore sicuro, l’Onnipotente suo Padre, nonostante la sua condizione di umana sofferenza. Ecco perché ora dico, la speranza non basta, bisogna credere, ringraziare e avere piena fiducia in Dio Padre, in Gesù Cristo, nello Spirito Santo, ricordandoci che possiamo dare più forza alla nostra preghiera con l’aiuto della Madonna, perché  nonostante la situazione può umanamente peggiorare, Dio è con noi”. (1 gennaio 2019)
“Natale è il compleanno di Gesù. È possibile fargli un regalo aprendo il nostro cuore ai più deboli. Allo stesso modo, come bambini, possiamo affidargli il nostro desiderio e ringraziarlo per averci ascoltato” (16 dicembre 2018)
“Diciamo ” confido in Te ” per poi subito pensare al futuro, dando priorità alla paura, ai dubbi che spengono la speranza in noi stessi togliendola anche al prossimo. Personalmente ogni giorno imparo che confidare significa affidarci sempre più, abbandonare la paura, abbandonare i dubbi ma avere fiducia di essere nelle mani di Dio, liberare la mente dai pensieri perché ci pensa Gesù.
Confidare in Gesù è un atto di abbandono in Lui, credere sempre, davanti anche l’evidenza della realtà, anche quando la sofferenza è tanta. Fino alla fine voglio restare fedele e credere.
La volontà di Dio è scritta nei Comandamenti, non serve dire  “se”,  serve solo “credere” (9 dicembre 2018)
“Non basta solo sperare ma anzitutto credere perché la speranza senza fede è vana”(3 dicembre 2019)
“Una cosa voglio dire a tutti: chi vuole essere potente sappia essere vero umile, non giustiziere ma un valido aiuto sincero”     (22 settembre 2019)
“Gesù Eucarestia è la mia vera medicina”  (13 ottobre 2018)
Macchia di Monte Sant’Angelo, lì 3 febbraio 2019

Fonte: https://www.camilliani.org/il-viaggio-inaspettato-un-ricordo-di-savino-ivano-romagnuolo/?fbclid=IwAR3JDBy4fuMdJbz4OHW_vVSMqbTVPUMyeJncu0SdcnRYNIoRnRqkaKNGOQ4

Anche Medjugorje in collegamento in diretta con i più grandi Santuari di tutti i Continenti


Siamo rimasti  tutti molto colpiti!!
 In occasione del Rosario recitato da Papa Francesco dalla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani per chiedere il soccorso di Maria per la liberazione dalla pandemia  (preghiera, trasmessa in mondovisione) , si sono uniti in collegamento in diretta i più grandi Santuari di tutti i Continenti:
ebbene in tutto erano collegati circa 40 santuari, e tra questi c’era anche Medjugorje (che tra l’altro è solo una parrocchia e non un santuario).
Forse è questo un indizio del riconoscimento di Medjugorje da parte del Vaticano?


Ecco il video... minuto 24,07 :


A MEDJUGORJE DAL 1° GIUGNO IL PROGRAMMA DI PREGHIERA CAMBIA ORARIO





  


Da lunedì 1° giugno, il programma di preghiera serale cambia: ora il rosario inizierà alle 18:00 e la Santa Messa alle 19:00.

La Santa Messa mattutina è dalle 7.30.

L'intero programma liturgico si svolge sull'altare esterno della chiesa di Medjugorje.
PROGRAMMA DI PREGHIERA SETTIMANALE A MEDJUGORJE
(dal 1° giugno al 7 giugno)

IMPORTANTE: Con il 1°giugno entriamo nell' ORARIO ESTIVO DEL PROGRAMMA SERALE che durera' dal 1° giugno fino al 1° settembre – questo vuol dire che il rosario comincera' alle ore 18,00 e la santa messa alle ore 19,00.

L'ufficio parrochiale lavora ogni giorno dalle 8 alle 12 esclusa domenica!

CONFESSIONE – e possibile confessarsi ogni giorno prima delle messe

LA PRIMA COMMUNIONE per la parrocchia sara' il 21 giugno 2020.

L'ufficio parrocchiale prega ai fedeli di obbedire alle regole stabilite: allontanarsi gli uni dagli altri. Per la comunione, mantenere lo spazio stabilito di 2m e prendere la particola sul mano!

LUNEDI'

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

· Dopo la messa c'è la preghiera per la salute dell'anima e del corpo e il terzo rosario

MARTEDI'

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare

MERCOLEDI'

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è la preghiera per la salute dell'anima e del corpo e il terzo rosario

GIOVEDI'

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare

VENERDI'

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare

SABATO

7,30 - Santa Messa mattutina

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare

• segue la catechesi del parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota

DOMENICA – Festa della SANTISSIMA TRINITA'

(Cominciano le messe nelle chiese filiali alle ore 9,00)

7,30 - Santa Messa mattutina

11.00 - Santa Messa parrocchiale – BENEDIZIONE DEI CAMPI

18.00 - programma di preghiera serale (rosario, litanie e invocazione allo Spirito Santo)

19.00 - Santa Messa serale

• Dopo la messa c'è la preghiera per la salute dell'anima e del corpo e il terzo rosario


Fonte: Medjugorje info.com

Preghiera per invocare i sette doni dello Spirito Santo.

Preghiera per invocare i sette doni dello Spirito Santo.
 
Da recitarsi il giorno di Pentecoste

O Spirito Santo,
Tu, che nel giorno solennissimo della Pentecoste
discendesti su Maria e sugli Apostoli
in forma di lingue di fuoco
per significare efficacemente
la luce e l'amore,
illumina le nostre menti
e infiamma i nostri cuori
della carità di Cristo.

Tu, che nel giorno beato della Pentecoste
ufficialmente e solennemente
prendesti il governo spirituale
della Santa Chiesa,
e ora la vivifichi della Tua Vita
e la guidi con il Soffio potente
delle Tue Ispirazioni,
fa' che noi Ti possiamo veramente sentire
nella profondità della nostra anima,
e come gli Apostoli siamo spronati
a narrare le meraviglie ineffabili
che operasti nei Tuoi Santi e nella Chiesa intera.

Gloria al Padre.
O Spirito Santo,
Tu, che sei altissimo Dono di Dio,
dà a noi il dono della Sapienza
per comprendere e gustare
con dolcezza infinita Dio e i Suoi Misteri.

O Spirito Santo, dà a noi
il dono dell'Intelletto
per comprendere il Catechismo delle Chiesa Cattolica.

O Spirito Santo,
dà a noi il dono del Consiglio
per dare un giudizio equilibrato e giusto
nelle cose divine e anche umane
in ordine all'azione.

O Spirito Santo,
dà a noi il dono della Fortezza,
onde speditamente conseguire
il bene eroico.

O Spirito Santo,
dà a noi il dono della Scienza
percomprendere intimamente
tutte le cose create
nelle loro relazioni con Dio.

O Spirito Santo,
dà a noi il dono della Pietà
per sentire l'affetto filiale a Dio
e la tenera devozione a tutte le persone
e le cose della religione.

O Spirito Santo,
dà a noi il dono del Santo Timore di Dio,
affinchè possiamo nutrire
le finezze trepidanti verso Dio Creatore,
per la Sua infinita maestà
e per i Suoi benefici.

E fa', o Spirito Santo,
che i Tuoi sette doni
producano in noi altrettanti frutti,
ossia le profonde e divine beatitudini
che Gesù disse sulla montagna,
affinchè noi fin da questa terra
possiamo incominciare il gaudio
della Vita Eterna.
Amen.

Gloria al Padre.

Consacrazione allo Spirito Santo




Spirito Santo, anima della mia anima, io Ti adoro, illuminami, guidami, rinvigoriscimi, dimmi cosa debbo fare, e comandami.
Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che desideri da me ed accettare quanto Tu permetta mi accada, fammi solo conoscere la tua volontà. Ricevi, o Spirito d’Amore, la consacrazione perfetta ed assoluta che oggi Ti faccio di tutto me stesso, affinché Ti degni d’essere d’ora in poi, in ogni istante della mia vita ed in ogni mia azione, il mio Direttore e Guida, la mia Luce, la mia Forza e tutto l’Amore del mio cuore.
Maria, Madre mia, concedimi questa grazia, sono tutto tuo.
Amen.


Vieni Spirito Santo (invocazione)
Vieni Spirito Santo, dunque, vieni in me e converti tutte le mie relazioni in relazioni libere
Vieni Spirito Santo e sciogli tutte le catene che mi hanno cucito addosso e quelle che mi sono creato per rassicurarmi nei fantasmi e nell'immaturità
Vieni Spirito Santo e aprimi all'Amore del Padre e all'Amore gratuito per ogni volto di sorella e fratello
Vieni Spirito Santo e uniscimi ai miei fratelli cristiani, di ogni confessione e di ogni nazione
Vieni Spirito Santo fammi compassione per ogni uomo
Vieni Spirito Santo e donami di proclamare con tutto me stesso che Gesù è il Signore
Vieni Spirito Santo che doni la Chiesa e le doni di essere Chiesa
Vieni Spirito Santo e non farmi condizionare dalle cose di questo mondo
ma che io mi ricordi di te sia quando pago la bolletta della luce che quando parlo nel mio ambiente di lavoro

Vieni Spirito Santo fautore di bellezza e rivelami il bello e la speranza in ogni situazione
Vieni Spirito Santo e rinnova il mondo sociale e politico con la potenza della parola Abbà!
Vieni Spirito Santo e fa che questa parola risuoni in internet e in tutti i motori di ricerca come la più desiderata e cercata
Vieni Spirito Santo, ti supplico,
fammi pronunciare in un gorgoglio continuo la parola Abbà!
Ti chiedo il dono che questa sia la mia ultima parola nel giorno della mia morte!
Vieni Spirito Santo e concedimi di pronunciare questa parola stringendo la mano del fratello o della sorella che ho vicino
in punto di morte
in uno slancio che sia Chiesa e che racchiuda ogni uomo credente e non credente di ogni tempo.

Vieni Spirito Santo, io non sono capace di nulla, ma tutto posso nella Tua forza... e
Vieni Spirito Santo con l'Amore del Padre in chi sta ora leggendo...
Vieni, ora Amore dell'Amore!

sabato 30 maggio 2020

9° GIORNO - NOVENA ALLO SPIRITO SANTO


«Cari figli, anche oggi c’è gioia nel mio Cuore. Desidero ringraziarvi perchè rendete realizzabile il mio progetto. Ognuno di voi è importante. Perciò, figlioli, pregate e gioite con me per ogni cuore che si è convertito ed è diventato strumento di pace nel mondo. I gruppi di preghiera sono forti: attraverso loro posso vedere, figlioli, che lo Spirito Santo opera nel mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata». (25.06.04) 


Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Spirito Santo, Maestro interiore e santifi­catore, io ti domando con insistenza instancabile di voler istruire il mio intelletto su tutta la verità e parlare al mio cuore, di volermi santificare curando la mia anima come hai curato quella della Madonna, l'Im­macolata tua Sposa, dei Martiri e dei Santi. Io sono avido di santità: non per me, ma per dare gloria a te, Maestro dei maestri, gloria alla Trinità, splendore alla Chiesa, esempio alle anime. Non c'è mezzo migliore per essere veri apo­stoli che essere santi, perché, all'infuori della santità, si conclude ben poco. Spirito Santo, ascolta la mia preghiera ed esaudisci i miei ardenti desideri.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

venerdì 29 maggio 2020

Oggi si è conclusa la preghiera mariana con il cardinale Comastri in diretta streaming

Comastri conclude le recite del Regina Coeli: con Maria non bisogna aver paura


Dalla Basilica di San Pietro il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha recitato oggi per l'ultima volta il Regina Coeli e il Rosario alle ore 12.00: un appuntamento che, in tempo di crisi sanitaria e nel mese dedicato a Maria, è stato seguito quotidianamente da una moltitudine di fedeli di tutto il mondo grazie alla diretta streaming
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Per l'ultima volta preghiamo il Santo Rosario da San Pietro. È stata una esperienza meravigliosa che ha coinvolto un numero impressionante di persone. La Madonna veramente fa miracoli: l'ho visto con i miei occhi”. Con queste parole il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha ricordato che oggi è terminata l’esperienza della recita del Regina Caeli e del Rosario dalla Basilica di San Pietro in tempo di pandemia. Un appuntamento, trasmesso in diretta streaming da Vatican Media e seguito da fedeli di tutto il mondo, per invocare l'intercessione di Maria in un momento così difficile. Oggi, concludendo la preghiera mariana, il cardinale Comastri ha pronunciato queste parole:
“O Maria Immacolata, a Te come figli consacriamo la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra Italia e il mondo intero. O Maria, disponi sempre di noi secondo il tuo cuore. E nell’ultimo giorno accoglici tra le tue braccia, presentaci a Gesù dicendo di noi: sono i miei figli. Allora esulterà la nostra anima e inizierà il nostro Paradiso. E sarà un  Magnificat a Dio, con Te, o Maria Madre Nostra Immacolata”.

Glorificare il Signore con la vita

Il cardinale Comastri ha esortato a glorificare il Signore con una vita che "profuma di Vangelo". Con Maria, ha concluso il porporato, non bisogna avere paura:
“Invochiamo la benedizione del Signore perché entri in ciascuno dei vostri cuori, nei cuori di coloro che ci ascoltano e seguono e pregano con noi. E vi accompagni sempre nel viaggio della vostra vita. E siano i vostri cuori sorgenti di serenità e di pace anche in mezzo alle prove. Sempre attaccati a Dio, sotto lo sguardo di Maria, non bisogna aver paura. Per intercessione di Maria Immacolata, vi benedica, vi protegga e vi liberi da ogni male Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Glorificate il Signore con la vostra vita che profuma di Vangelo”.


Fonte: Vatican News

Bosnia ed Erzegovina: apertura dei confini con i paesi vicini a partire dal 1 ° giugno.

DECISIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI I vicini possono entrare in BiH, gli aeroporti sono aperti dal 1 giugno

Nella sua sessione odierna, il Consiglio dei ministri della Bosnia ed Erzegovina ha adottato una decisione sull'apertura dei confini del nostro paese con i paesi vicini a partire dal 1 ° giugno. Ciò è stato sottolineato oggi in una conferenza stampa dal presidente del Consiglio dei ministri della BiH Zoran Tegeltija , specificando che la decisione si applica alla Croazia, alla Serbia e al Montenegro , vale a dire a tutti i loro cittadini, che dal 1 ° giugno hanno il permesso di entrare senza impedimenti in Bosnia-Erzegovina, senza restrizioni." L'insieme di misure per facilitare il flusso di persone, merci e capitali include la decisione di aprire i valichi di frontiera internazionali per il traffico negli aeroporti in Bosnia ed Erzegovina " , ha affermato Tegeltija, osservando che chiunque viaggerà in aereo dovrà attenersi a tutti restrizioni definite conformemente all'attuale situazione epidemiologica. Ha ricordato che i partecipanti alla sessione si sono anche concentrati sulla richiesta della comunità imprenditoriale in Bosnia-Erzegovina di garantire un trattamento preferenziale per i beni domestici nel prossimo anno, dato che la decisione precedente in tal senso scade il 1 ° giugno e tenendo conto delle conseguenze economiche della pandemia di coronavirus. (Covide-19). Si tratta di questioni regolate dall'accordo con l'Unione Europea firmato il 1 giugno 2015. Il presidente del Consiglio dei ministri della BiH sottolinea che la richiesta della comunità imprenditoriale in BiH era di fornire un trattamento preferenziale nell'anno successivo per un importo del 50 percento e che il Consiglio stima che sia necessario fornire tale trattamento per le entità domestiche ad un tasso del 30 percento. Ha annunciato che l'Agenzia per gli appalti pubblici preparerà una proposta di decisione al riguardo e che sarà adottata, non oltre sabato 30 maggio , al fine di mantenere il trattamento preferenziale per le merci della Bosnia-Erzegovina dopo il 1 giugno. In risposta alle domande dei giornalisti, Tegeltija ha sottolineato che la citata decisione relativa all'apertura della frontiera per i cittadini stranieri si riferisce esclusivamente all'ingresso di cittadini di Croazia, Serbia e Montenegro e che la decisione di vietare l'ingresso di cittadini stranieri all'inizio di marzo rimane in vigore. Allo stesso tempo, ha affermato che la situazione epidemiologica in Bosnia-Erzegovina, i paesi limitrofi e altri paesi continueranno a essere monitorati, al fine di determinare il problema dell'apertura graduale del confine della Bosnia-Erzegovina per altri paesi, tenendo conto della situazione epidemiologica in ciascun paese.
Alla domanda su come garantire fondi per le elezioni locali del 2020 , Tegeltija ha confermato che tali fondi saranno previsti nel bilancio 2020.
Secondo lui, nella sessione del Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina, sono stati discussi una serie di accordi sulla cooperazione internazionale e, tra l'altro, è stata approvata l'accordo sui fondi di sovvenzione per il proseguimento della costruzione del corridoio 5c.
Fonte: hercegovina.info

Notizie da Međugorje - Giovedì 28 Maggio 2020 - (traduzione in italiano)

Notizie da Međugorje - Giovedì 28 Maggio 2020 - (traduzione in italiano)

 VIDEO :



 https://youtu.be/0XkHTx6JxzU

  VIDEO da MEDIA MIR MEĐUGORJE

 https://radio-medjugorje.com/

8° GIORNO - NOVENA ALLO SPIRITO SANTO

«Cari figli, anche oggi vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Con la preghiera e la lettura della Sacra Scrittura entri nella vostra famiglia lo Spirito Santo che vi rinnoverà. Così diventerete insegnanti della fede nella vostra famiglia. Con la preghiera e il vostro amore il mondo andrà su una via migliore e l’amore comincerà a regnare nel mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata». (25.04.05)


Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Spirito Santo, Maestro interiore e santifi­catore, io ti domando con insistenza instancabile di voler istruire il mio intelletto su tutta la verità e parlare al mio cuore, di volermi santificare curando la mia anima come hai curato quella della Madonna, l'Im­macolata tua Sposa, dei Martiri e dei Santi. Io sono avido di santità: non per me, ma per dare gloria a te, Maestro dei maestri, gloria alla Trinità, splendore alla Chiesa, esempio alle anime. Non c'è mezzo migliore per essere veri apo­stoli che essere santi, perché, all'infuori della santità, si conclude ben poco. Spirito Santo, ascolta la mia preghiera ed esaudisci i miei ardenti desideri.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

giovedì 28 maggio 2020

Interrogativi sulla preghiera - di P. Slavko


1. Perché pregare? ...Molti cristiani sono come uno studente che ha dimenticato che cosa voleva diventare. Immaginate uno studente che voleva diventare un buon medico e poi, durante gli anni di studio, dimentica che voleva diventare un bravo medico. Che cosa succede con i suoi studi? Ogni ora di studio diventa una perdita di tempo!
Perché studiare se ha dimenticato che voleva diventare medico? Così molti non pregano più perché non sanno più perché pregare! Per molti pregare significa perdere tempo. Per molti digiunare significa solo avere fame e niente altro. E naturalmente, se pensano così, è sicuro che non pregheranno e non digiuneranno. Ma quando uno sa perché prega e perché digiuna, arriva più facilmente alla pace.

2. Avete un angolo per la preghiera? - La Madonna poi ci invita a creare un angolo per la preghiera. E' quello che avete sentito tante volte: un angolo con la Bibbia, la croce, il rosario... Un angolino in cui c'è un'atmosfera che ti aiuta a pregare. Per esempio, la famiglia mangia in cucina o altrove e dopo la madre o il padre dicono: adesso andiamo nella stanza o nell'angolo della preghiera.
E' più facile anche concentrarsi, entrare nella preghiera. Ma guardate: quando avete costruito le vostre case, avete chiesto al vostro architetto di pensare a tutto. Nei paesi più ricchi si guarda anche dove mettere una seconda macchina, una terza... Ma chi ha chiesto al suo architetto di creare un bell'angolino per la preghiera? O quando forse dovevate comprare una casa avete guardato prima dove si poteva creare l'angolo per la preghiera? L'importante è capire che bisogna pregare in famiglia e per questo avere una angolo per la preghiera.

3. Pregate quanto mangiate? - Noi dobbiamo essere sinceri: la preghiera tra i cattolici è in crisi. Molti non pregano, proprio niente! Molti dicono che pregano, ma quando si chiede: "Quanto preghi in un giorno?" spesso rispondono: un segno di croce, la preghiera all'Angelo custode, un'Ave Maria e basta! E dicono: sì, prego! Chi fa così non può dire che prega. La preghiera è un incontro con Dio e se vogliamo incontrare una persona bisogna avere tempo. Invece noi ci scusiamo dicendo: non c'è tempo. Siamo proprio specialisti, noi cattolici, in questa scusa: non c'è tempo!
Ultimamente, parlando di preghiera, io dico così: se i cattolici cominciano a mangiare quanto pregano, in due settimane due terzi dei cattolici sono nell'al di là e un terzo rimane con il parroco, ammesso che il parroco sopravviva. Sono sicuro che molti di noi sarebbero già morti se avessimo mangiato quanto abbiamo pregato; ma sulla nostra tomba si dovrebbe scrivere: "Qui ha trovato la sua pace un buon cattolico che era onesto e ha deciso di mangiare quanto pregava". Ma se cominciamo a pregare quanto mangiamo, certo la situazione cambia!
Ma Dio ha creato il nostro cuore e la nostra anima in modo che abbiamo bisogno quotidianamente dell'incontro con Lui. Chi non mangia muore. Chi non ha contatti con Dio, spiritualmente è morto, chi è morto spiritualmente non può amare, non può perdonare, non sa essere amico e non può avere la pace. Per questo la Madonna ci chiede di rispondere al suo invito alla preghiera: perché vuole che i suoi figli vivano, che le famiglie possano vivere e, dopo, che anche tutto il mondo possa vivere in pace, sempre. Spero che questo pellegrinaggio vi aiuterà un po' a dare la risposta alla preghiera.


4. Preghi perché tu lo vuoi? - La Madonna poi ci invita anche alla preghiera personale. La preghiera personale è la preghiera che tu fai con amore, per la quale tu hai preso una decisione con amore. Dopo, la tua preghiera non dipenderà da chi prega o da chi non prega, perché tu comunque pregherai, in quanto hai preso questa decisione con amore. Oggi non è facile, soprattutto per i giovani, prendere una decisione personale per la preghiera. La mentalità che stiamo creando non aiuta lo spirito di preghiera o una decisione per Dio.
Per esempio io conosco dei paesi cattolici dove nella prima elementare si dice al bambino che può scegliere: andare al catechismo o no. Io sarei d'accordo con questa libertà bellissima se ci fosse la stessa libertà anche per tutte le altre materie. Forse la classe dove si insegna matematica non sarebbe molto piena! O per esempio c'è chi prende questa posizione: quando i miei figli avranno 18 anni, decideranno per la religione; io non voglio imporre niente. Io sono d'accordo che anche questa libertà è accettabile, purché anche le altre cose non si impongano.
Per esempio, voi avete imposto la lingua italiana ai vostri figli. Perché non avete aspettato fino ai 18 anni? Tutto si impone! Guardate la televisione! La Madonna non è sicuramente per il fanatismo e nemmeno vuole imporre qualcosa per forza, ma una decisione personale sì.
Un altro esempio: se incontrate un ubriacone sulla strada con due bottiglie tra le mani e con una terza che sta bevendo, nessuno dirà che è matto, ma solo che ha dei problemi nella sua vita e che, poverino, beve. Ma se incontrate uno sulla stessa strada con un rosario...: molto saggio o molto matto? I più diranno: matto! Vedete come è difficile per molti decidersi per Dio, per la preghiera, per la Messa; perché non è facile decidersi ad essere differenti dagli altri. Le famiglie molte volte non aiutano; a causa di questo la Madonna raccomanda i gruppi di preghiera che possono aiutare. Allora decidetevi per Dio e per la preghiera e vedrete che veramente si può.

(Da una conversazione del 16.08.97)

Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/pslavko//05-interrogativi.php

7° GIORNO - NOVENA ALLO SPIRITO SANTO


«Non si vive soltanto di lavoro, ma anche di preghiera. I vostri lavori non andranno bene senza la preghiera. Offrite il vostro tempo a Dio. Abbandonatevi a Lui. Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo. E allora vedrete che anche il vostro lavoro andrà meglio e avrete pure maggior tempo libero». (02.05.83)



Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Spirito Santo, Maestro interiore e santifi­catore, io ti domando con insistenza instancabile di voler istruire il mio intelletto su tutta la verità e parlare al mio cuore, di volermi santificare curando la mia anima come hai curato quella della Madonna, l'Im­macolata tua Sposa, dei Martiri e dei Santi. Io sono avido di santità: non per me, ma per dare gloria a te, Maestro dei maestri, gloria alla Trinità, splendore alla Chiesa, esempio alle anime. Non c'è mezzo migliore per essere veri apo­stoli che essere santi, perché, all'infuori della santità, si conclude ben poco. Spirito Santo, ascolta la mia preghiera ed esaudisci i miei ardenti desideri.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.