Questo giorno è dedicato a MARIA. La Chiesa ci chiama a meditare il
dolore struggente di MARIA, che ha conosciuto il dolore più grande della
storia dell'umanità: la morte in croce di suo Figlio, Uomo Dio. Nel
vedere suo Figlio innocente schiaffeggiato, sputato, fustigato a sangue,
insultato e poi inchiodato sulla croce, certamente le si è spezzato il
cuore, senza avere neppure la forza di emettere grida di dolore. MARIA
ha gridato silenziosamente. Il suo dolore è stato composto. Nel suo
dolore MARIA si è rifugiata nel Padre celeste, aspettando la
consolazione dello Spirito Santo. Sono certo che nell'intimo MARIA ha
pregato così: “Padre che sei nei cieli, non abbandonare tuo Figlio e mio
Figlio. E nelle tue mani consegno la vita di tuo Figlio e mio Figlio."
Maria stava vivendo un dramma e non una tragedia. Il dramma finisce sempre bene. Ella, avendo una grande fede, sperava che Gesù Cristo sarebbe risuscitato dai morti. La fede di Maria infatti non fu vana. Il giorno dopo Maria cantò ALLELUIA, ALLELUIA, ALLELUIA!
Ogni dolore, vissuto con fede, diventa potenza di risurrezione. Credi tu questo? ALLELUIA.
Maria stava vivendo un dramma e non una tragedia. Il dramma finisce sempre bene. Ella, avendo una grande fede, sperava che Gesù Cristo sarebbe risuscitato dai morti. La fede di Maria infatti non fu vana. Il giorno dopo Maria cantò ALLELUIA, ALLELUIA, ALLELUIA!
Ogni dolore, vissuto con fede, diventa potenza di risurrezione. Credi tu questo? ALLELUIA.
P. Lorenzo Montecalvo
«Donna, ecco il tuo figlio!» (Gv 19,26).
Dalla croce ricevesti una nuova missione.
A partire dalla croce diventasti madre in una maniera nuova: madre di tutti coloro che vogliono credere nel tuo Figlio Gesù e seguirlo. La spada del dolore trafisse il tuo cuore. Era morta la speranza? Il mondo era rimasto definitivamente
senza luce, la vita senza meta? In quell'ora,
probabilmente, nel tuo intimo avrai ascoltato nuovamente la parola dell'angelo, con cui aveva risposto al tuo timore nel momento dell'annunciazione: « Non temere, Maria! »
(Lc 1,30). Quante volte il Signore, il tuo Figlio, aveva detto la stessa cosa ai suoi discepoli: Non temete! Nella notte del Golgota, tu sentisti nuovamente questa parola.
Ai suoi discepoli, prima dell'ora del tradimento, Egli aveva detto: « Abbiate coraggio! Io ho vinto il mondo » (Gv 16,33).
« Non sia turbato il vostro cuore e non abbia
timore » (Gv 14,27). « Non temere, Maria! » Nell'ora di Nazaret l'angelo ti aveva detto anche: « Il suo regno non avrà fine » (Lc 1,33). Era forse finito prima di cominciare? No, presso la croce, in base alla parola stessa di Gesù, tu eri diventata madre dei credenti. In questa fede, che anche nel buio del Sabato Santo era certezza della speranza, sei andata incontro al mattino di Pasqua.
La gioia della risurrezione ha toccato il tuo cuore e ti ha unito in modo nuovo ai discepoli, destinati a diventare famiglia di Gesù mediante la fede. Così tu fosti in mezzo alla comunità dei credenti, che nei giorni dopo l'Ascensione pregavano unanimemente per il dono dello
Spirito Santo (cfr At 1,14) e lo ricevettero nel giorno di Pentecoste. Il « regno » di Gesù era diverso da come gli uomini avevano potuto immaginarlo. Questo « regno »
iniziava in quell'ora e non avrebbe avuto mai fine. Così tu rimani in mezzo ai discepoli come la loro Madre, come Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te.
Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!
Nessun commento:
Posta un commento