Prete multato per la processione a Rocca imperiale, l’intervento di Franco Corbelli
Franco Corbelli, interviene sulla vicenda della multa di 400 euro al parroco di Rocca Imperiale, don Domenico Cirigliano, per aver, perpetuando un’antica tradizione e Festa religiosa, che va avanti, nel centro dell’Alto Ionio cosentino dal 30 marzo 1691, portato in processione il Crocifisso, contravvenendo alle disposizioni in materia di sicurezza per l’emergenza coronavirus.
Corbelli
si dice “sconcertato” e paragona il “gesto di don Domenico a quello di
Papa Francesco, anche lui, in violazione delle norme, a piedi, in
processione, nei giorni scorsi, per le vie di Roma, per andare a pregare
in una Basilica della Capitale, per chiedere a Cristo e alla Madonna,
di fermare la terribile epidemia”.
“La
multa a don Domenico che ha portato il Crocifisso in processione a
Rocca Imperiale, nel giorno dell’annuale storica ricorrenza religiosa,
che va avanti dal 30 marzo 1691, lascia letteralmente increduli e
sbigottiti. Nulla contro l’intervento dei carabinieri, che hanno fatto
il loro dovere sanzionando il mancato rispetto di una norma, ma è come
se avessero multato Papa Francesco mentre a piedi, in una Roma deserta,
si reca a pregare in una Basilica o quando, compiendo quel gesto epico e
bellissimo, ha recitato una preghiera e dato la benedizione Urbi et
Orbi in una Piazza San Pietro, solitaria e battuta dalla pioggia,
afferma Corbelli.Esprimo per questo a don Domenico tutta la mia solidarietà, condivido il suo atto di fede e dico che idealmente è come se anch’io avessi partecipato alla sua processione. Non voglio certo dire che la popolazione avrebbe dovuto seguirlo. Assolutamente no. C’è un decreto del Governo e va rispettato. Ma ci sono anche delle eccezioni che vanno considerate. Soprattutto quando queste sono poste in essere da un uomo della Chiesa e da un vero, grande gesto di fede e di preghiera. Per questo multare Don Domenico è stato, a mio avviso, uno sbaglio. Significa multare, arrestare la fede. Don Domenico ha fatto un gesto bellissimo. Si è comportato come Papa Francesco.
Entrambi hanno violato delle regole per andare a pregare e chiedere a Dio, a quello stesso Crocifisso, di fermare questa pandemia. Si può multare chi, perpetuando e salvando anche la tradizionale e secolare Festa del Crocifisso, ha compiuto questa azione nobile, religiosa e spirituale? Mi auguro e chiedo che questa multa venga, dalle autorità preposte, annullata. A don Domenico tutto il mio sostegno (anche, se vuole, economico per pagare la multa se non venisse cancellata) e il mio apprezzamento e la mia ammirazione per quello che ha fatto”!
Fonte: calabriadirettanews.com
Vergognoso.....continuano a voler bloccare la parola di Dio.... Anche se non lo conosco a tutta la mia ammirazione Don Domenico....
RispondiEliminaHa sbagliato anche il carabiniere :se andava da solo non c'era alcun assembramento, si può uscire per comprare le sigarette, si può uscire per la pisciatina del cane, si può uscire per attività motoria, si può uscire uscire per lavoro e il prete sta facendo il suo lavoro!
RispondiEliminaLo zelo del carabiniere è sbagliato.
Il problema nasce dagli errori dei vescovi italiani che hanno fatto la fuga abbandonando fedeli e sacerdoti.
concordo
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