venerdì 17 aprile 2020

Domenica 19 aprile Papa Francesco celebrerà nel santuario dedicato alla promozione della spiritualità della Divina Misericordia,

Messa del Papa a S. Spirito in Sassia per la festa della Divina Misericordia

Domenica 19 aprile Papa Francesco celebrerà nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario romano dedicato alla promozione della spiritualità della Divina Misericordia, la festa istituita nel 2000 da san Giovanni Paolo II, come chiesto da Gesù a santa Faustina Kowalska
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
La festa della Divina Misericordia compie 20 anni e Papa Francesco la celebrerà, con una Messa in forma privata e la recita successiva del Regina Coeli, a pochi metri da piazza San Pietro, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario romano dedicato alla spiritualità di Gesù misericordioso, apparso a santa Faustina Kowalska. Domenica 19 aprile, alle 11, come annuncia la Sala Stampa Vaticana, un Papa tornerà così in questa chiesa 25 anni dopo san Giovanni Paolo II, che il giorno della canonizzazione della suora polacca, il 30 aprile del 2000, prima domenica dopo Pasqua, detta “in albis”, istituì questa festa, richiesta da Gesù stesso a suor Faustina in una delle sue visioni mistiche.

Nel 1995 Giovanni Paolo II celebrò nella domenica "in albis"

Papa Wojtyla celebrò la Messa nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, presso la quale un anno prima il cardinale vicario Camillo Ruini aveva istituito un centro di spiritualità della Divina Misericordia, il 23 aprile 1995, domenica “in albis”. Al termine della celebrazione benedì l’immagine di Gesù misericordioso che si venera nella chiesa, costruita intorno alla metà dell’800 da Papa Leone IV, ma ricostruita e girata verso la nuova Basilica di San Pietro da Paolo III nel 1538.

Il legame di Karol Wojtyla con l'Ottava di Pasqua

Il Papa polacco, devoto fin da giovane al culto della Divina Misericordia promosso da suor Faustina, che morì nel 1938 a soli 33 anni, nella “sua” Cracovia, l’aveva beatificata due anni prima, il 18 aprile 1993, sempre nell’Ottava di Pasqua. Alla vigilia della festa da lui istituita, il 2 aprile 2005, Karol Wojtyla tornava alla Casa del Padre; il primo maggio 2011, sempre Domenica della Divina Misericordia, veniva beatificato dal successore Benedetto XVI e il 27 aprile, prima Domenica dopo Pasqua, Papa Francesco lo proclamava santo insieme a Giovanni XXIII.

Una festa richiesta da Gesù a santa Faustina Kowalska

Come ha ricordato ieri all’udienza generale Papa Francesco, è stato Gesù stesso, apparso a suor Faustina nel 1931 a Plock, a chiedere l’istituzione della festa della Divina  Misericordia, perché “sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori”. 

S. Spirito in Sassia, misericordia e pastorale dei malati

Visitando il santuario romano nel 1995 a pochi metri dal Vaticano, san Giovanni Paolo II rese grazie a Dio in “questa chiesa di Santo Spirito in Sassia, annessa all’omonimo ospedale e divenuta Centro specializzato per la pastorale degli infermi come pure per la promozione della spiritualità della Divina Misericordia. È molto significativo ed opportuno che proprio qui, accanto all’antichissimo ospedale, si preghi e si operi con costante sollecitudine per la salute del corpo e dello spirito”.

L'indulgenza plenaria a chi partecipa alla celebrazione 

Cinque anni dopo, istituendo la festa della Divina Misericordia, Papa Wojtyla concesse l’indulgenza plenaria “alle consuete condizioni – si legge nel decreto istitutivo della Penitenzieria apostolica -  Confessione sacramentale, Comunione eucaristica" non appena sarà possibile, e "preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della ‘Divina Misericordia’, in qualunque chiesa o oratorio, con l’animo totalmente distaccato dall’affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell’Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l’aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso”.

Vatican News

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