martedì 10 marzo 2020

"L' agitazione ti allontana dalla pace e apre la porta a satana". Appoggiarsi su Dio, non su noi stessi.


Con questo Coronavirus, abitiamo tutti... in Via dolorosa. Quanta paura, quanta povertà, quanti drammi ed incubi. Quante storie si intrecciano in questa Via di periferia del mondo. Una Via in cui risiede da molto tempo anche Cristo. Lui ci dice che questa non è una via senza uscita, perché alla fine di ogni dolore c'è una rinascita.
Quando siamo con Cristo, non siamo mai soli. Sarebbe bello che, in questo Calvario, ognuno di noi sentisse il bisogno del Suo amore e del Suo aiuto... Con Cristo conviviamo questa Via, perciò siamo pieni di fiducia. Ma siamo anche impazienti, in attesa di essere tutti sloggiati con la forza del Suo amore, che tutto può.


Attraversando la prova di Coronavirus - affinché tu non venga vinto dalla paura e avvolto dallo scoraggiamento - lasciati accompagnare da questi tre angeli: la pazienza, la perseveranza e la speranza.
La pazienza, per accettare con serenità una condizione che tanto ti limita e ti toglie anche la voglia di pregare. Sforzati di mantenere la pace interiore. Ora il tuo cuore è troppo agitato per poter a lungo pregare. Allora impegnati di più in qualche opera di carità.
Nella traversata di questa prova, la virtù che ti accompagna è la perseveranza. È facile camminare quando splende il sole, ma è difficile mantenersi in piedi ed avanzare quando infuria la tempesta.
Invece la speranza ti dice che tutto passerà. Passerà anche questa prova, domani sarà meglio... Appoggiati alla fede. È la fede che regge tutto. Abbi fiducia in Dio, abbandonati a Lui. È la fede che accende la fiamma della perseveranza. La fede è garanzia dell'esito positivo. Ma la fede non sta nel "sentire" bensì nel "sapere" - sapere che la grazia di Dio si muove in tuo favore. Abbi certezza della fede!



Nikola Vucic

VI SUPPLICO ASCOLTATE I MIEI MESSAGGI E VIVETELI


Mentre pregavamo, la Madonna ci ha detto: 

« Adesso non pregate, mettetevi in silenzio e lasciatemi passare attraverso i vostri cuori ». Dopo due minuti di silenzio, in cui ci siamo messi a disposizione di Gesù, abbiamo sentito un altro messaggio: « Ecco, finalmente posso passare attraverso i vostri cuori con tutta libertà ».
Il silenzio, la pace interiore, è la radice della preghiera: attraverso quell'apertura, nel silenzio, Dio può agire dentro di noi. II silenzio di cui ci parlano la Madonna e Gesù non è una concentrazione fisica, neanche una concentrazione psichica, è al di là della concentrazione. Il silenzio è la pace, è una disposizione interiore, nella quale si sente una libertà totale, perché Gesù possa passare attraverso i nostri cuori.
Dentro queste disposizioni ci sono alcune qualità: l'umiltà. Umiltà vuol dire appoggiarsi su Dio, non su noi stessi. Non contano le tue debolezze: sono nulla; non contano i tuoi problemi: sono nulla; non conta se tu sei stato peccatore o peccatrice, grande o piccolo: non conta nulla. I peccatori più grandi hanno preceduto il sommo sacerdote, lo si vede nel Vangelo. Nella preghiera questo è importante per ciascuno di noi: stare in umile silenzio, appoggiati su di Lui; è Lui che agisce dentro di me, non la mia concentrazione, non la mia intelligenza, non la mia giustizia, non la mia bontà.
Io mi metto in atteggiamento di servizio: « Questa è la serva del Signore ».
Allora dentro questo silenzio deve esserci l'umiltà.
Con l'umiltà deve esserci la docilità allo Spirito Santo. Nell'atteggia¬mento dì docilità tu sei attivo, in ascolto di ogni parola della Madonna e del Signore che ti parlano. Nell'atto di docilità lasci al Signore che ti parli, che le sue parole possano passare attraverso i tuoi pensieri, attraverso il tuo cuore, sempre conservando la pace, non uscendo dalla pace, perché l'agitazione ti allontana dalla pace e apre la porta a satana.
L'agitazione è qualche cosa di satanico. Una volta la Madonna disse: « Ogni agitazione viene da satana ». L'agitazione proviene dalla mia paura o da satana. Devo rimanere nella pace, ascoltando quello che il Maestro mi dice, quello che la Madonna mi dice. In questo esercizio di silenzio, dentro di noi deve esserci la virtù del discernimento.
La luce viene data a ciascuno di noi e, pian piano, seguendola scopriremo che cosa è da Dio e che cosa è da satana, e che cosa è da me. A ciascuno di noi viene data questa luce per discernere. Molte persone girano in un circolo chiuso, perché non vedono, non discernono, non sentono, non sanno in modo concreto che cosa fare, come fare.
Questo è molto importante per coloro che hanno dei doni particolari, ma tutti abbiamo dei doni, perché quando una persona cresce spiritualmente, assieme con la crescita sono presenti anche Gesù e satana. E la persona deve discernere.
Quando tu vai nella profondità dei messaggi satana si avvicina alla tua profondità. Sapete dal Vangelo che Gesù, dopo quaranta giorni nel deserto e nel digiuno, era in Dio, ma satana si è avvicinato. Qui la tentazione è molto, molto sottile. Satana non ha detto: « Dammi i tuoi doni, dammi le tue capacità », ma ha detto: « Tu sei grande e forte, puoi trasformare queste pietre in pane, perché essere affamato? ». Guardate: tocca nella profondità dei bisogni di un uomo affamato dopo quaranta giorni di digiuno. Vedete come Gesù è radicato nel Padre e quale pace ha avuto. Con facilità ha detto: « Non si vive di solo pane, ma si vive di ogni parola che esce dalla bocca del Signore ».
Se seguite questa tentazione vedete come satana si avvicina in modo sottilissimo, proprio dove l'uomo soffre la fame, la gloria. Ma Gesù discerne.

 FONTE: https://www.medjugorje.ws/it/articles/yellow-book/

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