Sappiamo che ogni essere umano nasce
peccatore. Tutti nascono separati da Dio, sotto il giudizio,
condannati ad un’eternità di separazione da Dio.
È impossibile per qualsiasi uomo
salvare se stesso. La salvezza viene solo da Dio, per mezzo della
fede. La salvezza è il perdono dei nostri peccati, l’adozione
come figli di Dio. Quando Dio ci salva, ci giustifica con la
giustizia di Cristo. Tutto questo avviene per mezzo della fede. Non
solo siamo salvati per fede, ma viviamo per fede.
Lo stesso Dio che ci ha salvati per
fede, è all’opera in noi per perfezionare la nostra fede.
Egli fa questo per mezzo delle prove. La nostra fede perfezionata
sarà motivo di lode e gloria alla manifestazione di Gesù
Cristo, come abbiamo letto in 1 Pietro cap. 1
6 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. 1 Pietro 1:6-7
Allora, oggi, della lettera di Giacomo, vogliamo considerare la vostra fede, che viene messa alla prova, quando Dio mette alla prova la nostra fede.
Vogliamo capire a cosa servono le prove della nostra fede. Se
possiamo capire quello che Dio sta facendo, allora, possiamo capire
che quello che sembrava un male è in realtà una
benedizione, alla luce di quello che produce in noi.
vv.2-4 come rispondere
Leggiamo i vv.2-4:
2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
Prima, consideriamo cos’è la
prova, poi, consideriamo come dovremmo rispondere alla prova, e
perché.
…quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede…
Questa è la frase centrale, che
ci permette di capire di che cosa sta parlando Giacomo. Le prove che
affrontiamo nella nostra vita di credenti sono svariate, cioè,
possono essere di tanti tipi diversi. Ma la cosa che tutte le prove
hanno in comune è che sono prove della nostra fede.
Il brano dice: “Svariate prove” Le
tue prove di oggi non sono uguali alle prove che avrai domani.
Durante la vita, le prove possono assumere tante forme.
La cosa importante da notare è,
al di là del tipo di prova che dobbiamo affrontare, per quale
motivo Dio ci dà le prove. A cosa servono? Cosa provano? Le
prove che Dio ci fa attraversare sono prove della nostra fede.
Cosa intendiamo per “prova la nostra
fede”?
La prova della nostra fede è un
problema o una difficoltà in cui non vediamo la risposta. Vuol
dire non vedere quello che Dio sta facendo. Se vedessimo la risposta
ad una situazione particolare, allora non servirebbe più la
fede. Per esempio, se ho una bolletta da pagare, e so che la prossima
settimana mi arriva lo stipendio, allora, non dovrò esercitare
la fede. Cioè, so già in che modo riceverò i
soldi per pagare la bolletta. Invece, se ho una bolletta da pagare, e
non ho uno stipendio per pagarla, o se la bolletta è più
salata di quanto io mi possa permettere di pagare, allora, non vedo
la risposta alla mia situazione. In questo caso, la mia fede viene
messa alla prova. Posso allora porre la mia fede in Dio per la mia
necessità. Questo è un esempio di prova della mia fede.
Esercitiamo la fede quando non vediamo la soluzione.
Ma la fede non è solamente una
questione di bisogni materiali. Anzi, le prove delle fede più
comuni sono le prove che hanno a che fare con il nostro stato
spirituale.
Ricordate quale fu la prova più
grande per Abraamo? Egli aveva aspettato per anni un figlio, il
figlio che Dio gli aveva promesso. Finalmente, quando Abraamo aveva
ormai 100 anni, arrivò il figlio così tanto desiderato.
Quando Isacco era ancora giovane, Dio comandò ad Abraamo di
prendere Isacco, e di camminare con lui per tre giorni, per poi
offrirlo in sacrificio su una montagna che Dio gli avrebbe indicato.
Ricordiamo che Dio aveva promesso ad Abraamo che tramite suo figlio
Isacco Dio avrebbe provveduto un grande popolo, e che tramite Isacco
Dio avrebbe benedetto il mondo intero. Allora, come poteva Abraamo
credere a queste promesse di Dio, se doveva offrire Isacco come
olocausto?
Ricordiamo quello che leggiamo di
Abraamo in Ebrei 11:19:
Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione. Ebrei 11:19
La fede di Abraamo fu duramente
provata. Abraamo non aveva ancora alcun segno visibile che Dio
avrebbe salvato la vita di Isacco. Però, per fede, credeva che
Dio avrebbe comunque mantenuto la sua parola. Questo è un
esempio di prova della fede.
Salmo 13
Nella vita cristiana, un tipo di prova
della fede è quando Dio ci permette di passare un tempo in cui
non vediamo la mano di Dio. Preghiamo, ma non vediamo risposte.
Gridiamo a Dio per ricevere aiuto, ma sentiamo solo silenzio dal
cielo. Queste sono dure prove per la nostra fede, però, sono
prove importanti, che fanno parte del piano perfetto di Dio per noi.
La Bibbia parla molto di questo tipo di
prova. Ascoltiamo il Salmo 13, per capire come il Salmista pregava in
mezzo ad una prova di questo tipo.
1 Salmo di Davide. Fino a quando, o SIGNORE, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? 2 Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il nemico su di me? 3 Guarda, rispondimi, o SIGNORE, mio Dio! Illumina i miei occhi perché io non m’addormenti del sonno della morte, 4 affinché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!» e non esultino i miei avversari se io vacillo. 5 Quanto a me, io confido nella tua bontà; il mio cuore gioirà per la tua salvezza; 6 io canterò al SIGNORE perché m’ha fatto del bene.
Questo Salmo è un’importante
insegnamento su come vincere le prove della nostra fede. In questo
Salmo, Davide si trova in acque profonde. Prega Dio, ma non trova
risposta da Dio. Cerca qualche segno della presenza di Dio, ma non
trova nulla. Egli chiede: Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai?
Sarà forse per sempre?
In che condizioni erano il cuore e
l’anima di Davide? Egli aveva l’ansia nell’anima, e l’affanno
nel cuore, tutto il giorno. Davide stava attraversando una forte
prova della sua fede. Dio non si fece vedere da Davide, proprio per
provare la sua fede.
Allora, quello che mi colpisce non è
la prova, ma è la risposta di Davide. Davide vedeva i
problemi, senza vedere la soluzione. Vedeva l’afflizione, senza
vedere il Dio che conforta.
Nonostante tutto questo, Davide aveva
fede in Dio. Notiamo ciò che dichiara nel v.5:
Quanto a me, io confido nella tua bontà; il mio cuore gioirà per la tua salvezza; 6 io canterò al SIGNORE perché m’ha fatto del bene.
Durante questa prova, Davide non aveva
alcun segno chiaro della presenza di Dio. Però, aveva le
promesse di Dio! Davide non vedeva Dio, ma si ricordava della persona
di Dio. Perciò, nonostante la dura prova, Davide poteva
confidarsi nella bontà di Dio. Davide non guardava solo alla
mancanza di risposta, egli guardava in avanti, fiducioso che il
Signore l’avrebbe benedetto nel futuro. Infatti, Davide fu soccorso
da Dio dopo la prova.
Torniamo a Giacomo, per considerare
ancora le verità di questo brano.
2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
Le prove della nostra fede non sono mai
piacevoli, però, possiamo considerarle una grande gioia. La
gioia non viene dalla sofferenza che la prova può provocare,
ma dal sapere quello che la prova produce. La prova produce la
costanza, e la costanza opera in noi per farci diventare perfetti e
completi in Cristo.
È molto importante capire che
non dobbiamo avere gioia per la prova in sé, ma per quello che
la prova produce. La prova della nostra fede, avviene in quelle
situazioni in cui non vediamo e non sentiamo la risposta di Dio, né
sentiamo la presenza di Dio. In questi momenti, Dio ci costringe a
camminare per fede, per rinforzare e fortificare la nostra fede e
produrre in noi la costanza.
Queste prove dimostrano il carattere
genuino della nostra fede. Sono strumenti per purificare e rafforzare
la nostra fede.
Nelle ultime settimane, noi abbiamo
piantato i semi di tanti ortaggi in dei piccoli contenitori. Chi
lavora con le piante sa che l’unico modo per avere una pianta forte
è permettere a quella pianta di subire delle difficoltà.
Una piante che cresce sempre in condizioni perfette, senza troppo
caldo, senza vento, ricevendo costantemente le annaffiature, non avrà
la resistenza di una pianta che cresce con delle difficoltà.
Il corpo umano è simile. Quando
un bimbo prende una malattia, il suo corpo produce anticorpi. Così,
da grande, il suo organismo sarà in grado di combattere quelle
malattie. Invece, un bimbo che cresce protetto da ogni malattia,
quando sarà grande non avrà gli anticorpi per tante
malattie, e se dovesse ammalarsi potrebbe subire molti più
danni rispetto all’altro caso. Le prove fisiche rafforzano il
corpo.
Questi esempi ci aiutano a capire
meglio come le prove della nostra fede producono in noi una fede più
forte, e così producono la costanza.
la costanza
La parola greca che nel versetto che
abbiamo visto viene tradotta delle volte con “costanza” e anche
spesso viene tradotto con “pazienza”, e qualche volta viene
tradotta con “perseveranza.”
Significa rimanere costante, nonostante
la prova. Vuol dire non vacillare, ma continuare a camminare nella
stessa direzione, mantenendo un cuore integro, rifiutando di peccare.
La costanza vuol dire guardare a Dio,
anche quando non vediamo ciò che Egli sta facendo. Costanza
vuol dire camminare sia quando vediamo il traguardo, sia quando ci
troviamo nella nebbia, e non vediamo davanti a noi. Cioè,
abbiamo la cartina, che ci mostra la strada. Delle volte, quando c’è
un’aria limpida, possiamo vedere le montagne in lontananza, e
vedere il nostro traguardo. Però, molto spesso c’è
foschia, e non possiamo vedere il traguardo. Dio ci chiama ad andare
sempre avanti, per fede, per quanto possa essere buia o difficile da
vedere la destinazione.
Risultato: perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti
Le prove della nostra fede producono
costanza, e la costanza compie la sua opera in noi, portandoci ad
essere perfetti e completi, di nulla mancanti.
La parola originale che qui viene
tradotta con “perfetti”, è la parola greca “telios”,
che vuol dire maturo, completo. Si usa per parlare di un frutto che è
completamente maturo. Parlando di credenti, non vuol dire perfetti,
nel senso di senza peccato, ma piuttosto vuol dire maturi, persone in
cui ogni parte della vita è gestita secondo la volontà
di Dio. Quanto è meraviglioso essere perfetti e completi in
questo senso. Come arriviamo a questo punto? Tramite le prove che Dio
ci fa attraversare.
Quando una donna desidera tanto un
figlio, prova tanta gioia nel poter avere le difficoltà della
gravidanza, e i dolori del parto, non perché le piacciano i
dolori del parto, ma perché sa che è attraverso quei
dolori che arriva la benedizione di avere un figlio.
Allora, quando consideriamo le prove
che Dio ci permette, la gioia che possiamo trovare non è per
la prova in sé, ma per quello che Dio sta facendo in noi per
mezzo della prova. Egli ci sta facendo maturare, preparandoci per la
sua presenza per tutta l’eternità. Per questo risultato
possiamo gioire.
Se qualcuno manca di saggezza
Leggiamo i vv.5-8
5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, 8 perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie.
La saggezza di cui la Bibbia parla non
è ciò che il mondo considera saggezza. Il mondo
considera sagge tante persone che la Bibbia dichiara essere stolte.
La saggezza e l’intelligenza non sono
la stessa cosa. Una persona può sapere molte cose, ed avere
grande una conoscenza in certi campi, e comunque essere una persona
stolta. Infatti, tante persone si vantano per la loro intelligenza,
non sapendo di essere stolte.
Saggezza vuol dire sapere usare
intelligenza per il fine migliore. Saggezza, perciò, significa
saper vivere in modo da rimanere vicino a Dio e godere le benedizioni
di Dio. Allora, usare l’intelligenza per guadagnare tanti soldi,
essendo superiori ai propri concorrenti, non è saggezza,
poiché lo scopo non è quello di glorificare Dio. Anzi,
è una grande stoltezza non vivere per Dio, perché vuol
dire investire la propria vita per qualcosa che non dura e che si
perderà per eternità.
La Bibbia parla molto della saggezza.
Qualche versetto:
Proverbi 1:7 Il timore del SIGNORE è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l’istruzione.
Salmi 119:100 Ho più saggezza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti.
La saggezza viene dall’ascoltare,
credere e ubbidire alla Parola di Dio.
Allora, tornando al brano in Giacomo,
quando ci troviamo in prove svariate, spesso il nostro cuore è
afflitto, e perdiamo di vista Dio e le sue promesse. Quando tutto ti
sembra buio, quando ti trovi in un vicolo cieco, e non riesci ad
uscire, allora, hai bisogno di saggezza. Hai bisogno di ricordare ed
applicare le verità di Dio. Molto spesso, le prove più
difficili che possiamo affrontare non sono le prove fisiche, né
le prove causate da situazioni difficili. Le prove più
difficili nella vita spesso sono prove nelle quale lottiamo contro
pensieri negativi e falsi. Dobbiamo lottare contro quei pensieri
meditando sulle verità di Dio.
Per esempio, questa settimana, un mio caro amico, un pastore che
vive in America, mi ha scritto, chiedendomi di pregare per lui. Dio
sta benedicendo grandemente la chiesa dove egli è pastore.
Però, si trova afflitto da pensieri di paura, di ansietà,
di preoccupazione. Questa prova ha la tendenza a paralizzarlo.
Allora, questa prova non è una prova esteriore, è una
prova interiore. È più dura e più difficile
delle prove esteriore.
Cosa serve a questo fratello per poter
superare questa dura prova? Serve la saggezza. Deve ricordare le
promesse e le verità di Dio. La prova consiste in pensieri che
non sono veri. Satana mette in testa dei pensieri che ci fanno avere
dubbi e paure. Cerca di farci credere che siamo soli, che Dio è
lontano da noi, che dobbiamo noi, con la nostra forza, affrontare la
situazione. Queste sono tutte menzogne. Satana usa sempre le menzogne
contro di noi.
Per combattere le menzogne, è
importante la saggezza di ricordare e aggrapparci alle verità
di Dio. Per ogni menzogna che Satana ci mette in testa, Dio ci dà
la verità. Dobbiamo pensare alle verità, e aggrapparci
ad esse. Dobbiamo rendere ogni pensiero ubbidiente a Cristo, e non
accettare alcun pensiero senza esaminarlo per vedere se quadra con le
verità della Bibbia.
Spesso, nelle prove, manchiamo di
saggezza. Dimentichiamo la sovranità di Dio, e dimentichiamo
che Dio ha il completo controllo della nostra situazione. Manchiamo
della saggezza di riposarci in Cristo, sapendo che Egli ha compiuto
tutto. Manchiamo della saggezza di riconoscere che Dio ci tratta con
amore, e che le prove che Egli manda non sono per il nostro male, ma
sono sempre per il nostro bene. Manchiamo della saggezza di ricordare
che seguire Cristo vuol dire portare la nostra croce e seguire Lui, e
che delle volte, la nostra croce comprende svariate prove.
Quando ci troviamo mancanti nella
saggezza, la vera saggezza, abbiamo il privilegio di chiederla a Dio,
che risponderà abbondantemente. Quando chiediamo a Dio la vera
saggezza, la saggezza di sostenere le nostre prove, la saggezza di
fidarci della sua perfetta cura, anche quando non vediamo cosa sta
facendo, Dio risponde. Egli dà la saggezza che ci serve. Egli
ce la dà abbondantemente.
A questo punto, Giacomo spiega che non
dobbiamo chiedere dubitando. Cioè, non dobbiamo dubitare la
veracità di Dio. Non dobbiamo dubitare il potere di Dio di
poter rispondere. Non dobbiamo dubitare che Dio vuole rispondere,
perché Egli dichiara che darà la saggezza a chi la
chiede.
Possiamo avere tanti dubbi che
riguardano noi stessi, ma non dobbiamo dubitare Dio. Dio è
fedele. Dio è verace. Possiamo fidarci completamente di Dio.
Dubitare di Dio, cioè, dubitare
dell’affidabilità di Dio, dubitare della sicurezza delle
promesse di Dio, è grave. Chi dubita di Dio non riceverà
da Dio. Però, chi è figlio di Dio non dubita di Dio.
Può avere dei dubbi, può avere confusione, ma nel suo
cuore, sa che Dio è fedele.
È importante allora che
impariamo a chiedere a Dio l’aiuto che ci serve, per credere alla
verità, e non ai nostri pensieri. Dio è pronto a darci
saggezza. Chiediamogliela.
vv.9-11 tutti uguali davanti a Dio
Leggiamo i vv.9-11, per capire un’altra
verità importante.
9 Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; 10 e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell’erba. 11 Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà così nelle sue imprese.
Le prove arrivano su ogni credente:
ricco, povero, giovane, vecchio. Dio non fa favoritismi. Egli manda
delle prove a tutti, perché le prove sono il mezzo che Dio usa
per perfezionare la nostra fede. Tutti i figli di Dio devono
attraversare delle prove profonde della loro fede. Ricordiamo, però,
che Gesù ha passato ogni tipo di prova. È stato tentato
in ogni cosa, senza peccare, e quindi, sa consolare e sa aiutarci.
Quando un fratello è di umile
condizione, ad esempio se è povero, oppure quando è
portatore di un handicap fisico, o mentale, non deve vergognarsi.
Invece, può esultare della sua elevazione, in quanto anche lui
è un figlio di Dio. Egli è amato dal Creatore di tutto.
Egli ha un’eredità eterna. Che importa, essere visto bene
dal mondo, quando si considerano le benedizioni eterne in Cristo? I
problemi e le prove durano ben poco, e sono poco importanti,
paragonate all’eternità. Allora, anche chi si trova in una
situazione umiliante può esultare nella gloria che ha in
Cristo.
Invece, a chi è ricco Giacomo
ricorda di non essere orgoglioso, ma di ricordare che tutto quello
che il mondo considera importante dura poco. È come il fiore
nel deserto, che spunta dopo la pioggia, e poco dopo si secca per il
calore del sole. Le ricchezze, e tutto quello che il mondo considera
importante, dura ben poco. Allora, un credente che ha quello che il
mondo considera importante dovrebbe ricordare che tutto ciò
passerà. Anziché gloriarsi della sua ricchezza, o
bellezza, o qualche altra cosa di terreno, dovrebbe umiliarsi per
quelle cose, ed essere fiero del fatto che è un figlio di Dio.
Dovrebbe riconoscere che quello che importa è superare le
prove, e guardare a Dio in ogni circostanza.
v.12 la benedizione
Per concludere questo brano, leggiamo
il v.12
Giacomo 1:12 Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.
Beata la persona che sopporta la prova.
Beata vuol dire felice, con quella felicità interiore che solo
Dio può dare. Beato l’uomo che sopporta la prova. Beata la
persona che continua a guardare a Dio durante la prova della sua
fede. Beata la persona che si aggrappa alla verità di Dio, e
continua a credere a Dio, non perché vede una soluzione
immediata, ma per fede.
La mia preghiera per ciascuno di noi è che possiamo
guardare a Dio durante le nostre prove. Prego che possiamo ricordare
che le prove che attraversiamo sono prove della nostra fede. Servano
per fortificare la nostra fede. Dio sa quello che sta facendo nella
nostra vita. Egli sa prendersi cura di noi. Quando affrontiamo una
prova, è importante che scegliamo di credere alla verità.
Non dobbiamo dare spazio ai dubbi, alle menzogne, ai pensieri
negativi che cercano di insinuarsi nella nostra mente. Dobbiamo
scegliere di pensare a Dio, e di ricordare le promesse e le verità
di Dio. Sarà la verità che ci fortificherà, e ci
permetterà di superare la prova vittoriosamente.
La prova è dura, ma dopo la
prova della vita, abbiamo la corona della vita che ci aspetta. Quando
riceveremo la corona della vita dal Signore, capiremo che le prove
che sembravano così dure durante la vita non sono minimamente
paragonabili alla gioia di stare nella presenza di Dio per tutta
l’eternità!
Fratelli e sorelle, abbiamo delle
prove, e avremo ancora prove finché siamo su questa terra. Ma
non lasciamo che le prove ci scoraggino. Dio è al comando.
Possiamo reputare una vera gioia quella di trovarci in svariate
prove, sapendo che Dio sta operando in noi, producendo in noi una
fede più forte, e tramite essa la costanza, e tramite la
costanza Dio ci sta facendo diventare perfetti e completi in Cristo.
Consideriamo l’opera di Dio, a rallegriamoci per le prove che Egli
manda.
Preghiera: ringrazio Dio per le prove
della nostra fede, considerando quello che producono in noi.
Fonte: https://www.aiutobiblico.org/sermoni/59-giac/59html/59-01b-a.htm
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