INTERVISTA ALLA VEGGENTE VICKA - MEDJUGORJE
Domanda: Vicka, la Madonna
visita questa terra ormai anni e ci ha donato molto.
Alcuni pellegrini, però, si
limitano solo a “chiedere” e
non sempre ascoltano la
domanda di Maria: “Tu che
cosa mi dai?”. Qual è la tua esperienza in
questo senso?
VICKA: L’uomo è alla continua ricerca
di qualcosa. Se chiediamo l’amore vero e
sincero a Maria che è nostra madre, Lei è
sempre pronta a donarcelo, ma in cambio
aspetta anche da noi qualcosa. Sento che
oggi, in modo speciale, viviamo un tempo di
grandi grazie, in cui l’uomo è invitato non
solo a chiedere ma anche a ringraziare e a
donare. Non siamo ancora coscienti di quanta
gioia si provi nell’offerta. Se io mi sacrifico
per la Gospa (perché Lei me lo chiede)
senza cercare niente per me stessa, e poi
chiedo qualcosa per gli altri, sento nel cuore
una gioia speciale e vedo che la Madonna è
contenta. Maria si rallegra sia quando doni
sia quando ricevi. L’uomo deve pregare e,
attraverso la preghiera, donarsi: il resto gli
sarà dato al momento giusto.
Domanda: Generalmente, però, nella sofferenza
l’uomo cerca una via d’uscita o un
rimedio.
VICKA: La Madonna ha spiegato molte
volte che quando Dio ci dà una croce - la
malattia, la sofferenza, ecc. - deve essere
accolta come un grande dono. Egli sa perché
ce la affida e quando se la riprenderà: il
Signore cerca solo la nostra pazienza.
A questo proposito però la Gospa dice:
“Quando il dono della croce arriva, voi non
siete pronti ad accoglierlo, dite sempre: ma
perché a me e non a qualcun altro? Se invece
voi cominciate a ringraziare e a pregare
dicendo: Signore, grazie per questo dono.
Se hai ancora qualcosa da darmi, sono
pronto ad accettarlo; ma ti prego, donami la
forza di portare la mia croce con pazienza
ed amore… in voi entrerà la pace. Non potete
neanche immaginare quanto valore abbia
la vostra sofferenza agli occhi di Dio!”.
È molto importante pregare per tutte le
persone che fanno fatica ad accettare la
croce: hanno bisogno delle nostre preghiere,
e con la nostra vita e l’esempio noi possiamo
fare molto.
Domanda: A volte si manifestano delle sofferenze
morali o spirituali che non si sa
bene come gestire. Cosa hai imparato tu
dalla Gospa in questi anni?
VICKA: Devo dire che personalmente
sono felicissima, perché sento una grande
gioia dentro di me e tanta pace. In parte è
merito mio, perché desidero essere contenta,
ma soprattutto è l’amore della Madonna che
mi rende tale. Maria ci chiede la semplicità,
l’umiltà, la modestia… Per quanto mi è possibile
io mi sforzo con tutto il cuore di offrire
agli altri quello che la Madonna mi dona.
Domanda: Nella tua testimonianza racconti spesso
che quando la Madonna ti
ha portato a vedere il paradiso,
avete attraversato una
specie di “passaggio”.
Credo però che se noi ci
offriamo e desideriamo
andare oltre la sofferenza,
il passaggio sia presente
anche nelle nostre anime,
non è così?
VICKA: Certo! La
Gospa ha detto che il paradiso
si vive già qui sulla terra,
e poi semplicemente si continua.
Ma quel “passaggio” è
importantissimo: se io vivo il
paradiso qui e lo sento dentro
il mio cuore, sarò pronta a morire in qualsiasi
momento in cui Dio mi chiama, senza
porgli alcuna condizione. Egli desidera trovarci
pronti ogni giorno, sebbene nessuno
possa sapere quando avverrà. Allora il
“grande passaggio” non è altro che la nostra
prontezza.
Ma c’è anche chi oppone resistenza e
lotta contro l’idea della morte. Per questo
Dio con la sofferenza gli offre una chance:
gli dona e il tempo e la grazia per vincere la
sua battaglia interiore.
Domanda: Talvolta però la paura prevale.
VICKA: Sì, ma la paura non viene da
Dio! Una volta la Gospa ha detto: “Se sentite
nel cuore la gioia, l’amore, la soddisfazione,
significa che questi sentimenti provengono
da Dio. Ma se avvertite inquietudine,
insoddisfazione, odio, tensione, dovete
sapere che essi vengono da un’altra parte”.
Per questo dobbiamo sempre discernerne, e
non appena l’inquietudine comincia a girarci
nella mente, nel cuore e nell’anima, dobbiamo
subito buttarla fuori. L’arma migliore
per scacciarla è la corona del Rosario nelle
mani, la preghiera fatta con amore”.
Domanda: Tu parli del Rosario, ma ci sono
diversi modi di pregare…
VICKA: Sicuramente. Ma quello che la
Gospa raccomanda è il s. Rosario, e se Lei
lo suggerisce significa che le fa piacere!
Tuttavia, qualsiasi preghiera è buona se è
pregata con il cuore.
Domanda: Ci puoi parlare del silenzio?
VICKA: Non mi è molto facile perché
non sto quasi mai in silenzio! Non perché
non lo ami, anzi, lo ritengo molto buono: nel
silenzio l’uomo può interrogare la propria
coscienza, può raccogliersi ed ascoltare Dio.
Ma la mia missione è quella di incontrare la
gente e ognuno attende da me una parola.
Il silenzio maggiore si crea quando, ad
un certo punto della testimonianza, invito la
gente tacere, mentre io prego per tutti i loro
problemi e difficoltà. Questo momento dura
circa 15 o 20 minuti, talvolta anche mezzora.
Oggigiorno l’uomo non ha il tempo di
fermarsi per pregare in silenzio, così propongo
quell’esperienza, in modo che ognuno
possa ritrovare un po’ se stesso e guardarsi
dentro. Poi, pian piano, la coscienza
darà il suo frutto. Le persone si dicono
molto contente perché in quei momenti si
sentono bene, come se fossero in paradiso.
Domanda: Mi sembra però che talvolta, quando
questi momenti di “eternità” si concludono, la gente ricomincia a parlar forte e
a distrarsi, disperdendo la grazia che
aveva ricevuto nella preghiera…
VICKA: Purtroppo! A questo proposito
la Gospa dice: “Molte volte l’uomo ascolta
il mio messaggio con un orecchio e poi lo fa
uscire dall’altro, mentre nel cuore non gli
rimane nulla!”. Non sono importanti le orecchie,
ma il cuore: se l’uomo desidera cambiare
se stesso, qui ha molte possibilità; se
invece cerca sempre il meglio per sé, rimanendo
egoista, vanifica le parole della
Madonna.
Domanda: Parlami del silenzio di Maria: come
sono oggi i tuoi incontri con Lei: pregate?
conversate?
VICKA: La maggior parte delle volte i
nostri incontri sono costituiti solo dalla preghiera.
La Madonna ama pregare il Credo, il
Padre nostro, il Gloria al Padre…
Cantiamo anche insieme: non stiamo molto
in silenzio! Prima Maria parlava di più, ma
adesso predilige la preghiera.
Domanda: Accennavi prima alla gioia. L’uomo
oggi ne ha un gran bisogno, ma spesso si
ritrova triste e insoddisfatto. Cosa suggerisci?
VICKA: Se preghiamo con cuore sincero
affinché il Signore ci doni la gioia, essa
non ci mancherà. Nel ‘94 ho avuto un piccolo
incidente: per salvare dal fuoco la nonna
e un nipotino, mi sono ustionata. Era davvero
una brutta situazione: le fiamme mi avevano
preso le braccia il busto, il viso, la
testa… All’ospedale di Mostar mi dissero
subito che avevo bisogno di un’operazione
plastica. Mentre l’ambulanza correva, dissi a
mia madre e a mia sorella: cantate un po’!
Loro reagirono sorprese: ma come puoi cantare
in questo momento, lo vedi che sei sfigurata?
Allora risposi: ma rallegratevi, ringraziamo
Dio!
Quando giunsi all’ospedale, mi comunicarono
che non avrebbero toccato niente…
Un’amica vedendomi disse: sei davvero brutta,
come puoi rimanere così? Ma io risposi
serenamente: se Dio desidera che rimanga
così, io lo accetterò in pace. Se invece desidera
che tutto guarisca completamente, significa
che questo episodio è stato un dono
affinché io salvassi la nonna e il bambino.
Vuol dire anche che sono all’inizio della mia
missione, in cui devo solo servire Dio.
Credimi: dopo un mese non c’era più
nulla, neanche una piccola cicatrice! Ero
davvero felicissima. Tutti mi dicevano: ma ti
sei guardata allo specchio? Ed io rispondevo:
no e non lo farò… Io mi guardo dentro:
so che lì si trova il mio specchio!
Se l’uomo prega con il cuore e con amore,
la gioia non gli mancherà mai. Ma oggi si è
sempre più occupati con le cose che non sono
importanti, e si fugge da quello che dona
gioia e felicità. Se le famiglie mettono al
primo posto le cose materiali, non potranno
mai sperare nella gioia, perché gliela sottrae
la materia; ma se desiderano che Dio sia la
luce, il centro e il re della famiglia, non devono
temere: la gioia ci sarà. La Madonna però
è triste, perché oggi Gesù è all’ultimo posto
nelle famiglie, o addirittura, non c’è affatto!
Domanda: Forse noi talvolta sfruttiamo Gesù,
oppure vogliamo che Egli sia come noi ci
aspettiamo.
VICKA: Non è tanto uno sfruttamento,
quanto una prova di forza. Di fronte alle
diverse situazioni capita che diciamo: “Ma
questo potrei farlo anche da solo! Perché
devo cercare Dio se qualche volta posso
essere io al primo posto?”.
È un illusione, giacché non ci è dato di
precedere Dio; ma Egli è così buono e semplice
che ce lo permette - come si fa con un
bambino - perché sa che prima o poi ritorniamo
a Lui. Dio dona all’uomo una completa
libertà, ma rimane aperto e aspetta
sempre il suo ritorno.
Tu vedi quanti pellegrini vengono qui
ogni giorno. Personalmente non dirò mai a
qualcuno: “Devi fare questo o quello, devi
credere, devi conoscere la Madonna… Se me
lo chiedi, te lo dirò, altrimenti, rimani nella
tua libera volontà. Però bada che non sei qui
per caso, perché sei stato chiamato dalla
Gospa. Questa è una chiamata. E quindi, se
la Madonna ti ha condotto qui, significa che
attende qualcosa anche da te! Devi scoprire
da solo, nel tuo cuore, ciò che Lei si aspetta”.
Domanda: Parlaci dei giovani. Spesso nelle tue
testimonianze li menzioni.
VICKA: Sì, perché i giovani si trovano
in una situazione molto, molto difficile. La
Madonna dice che possiamo aiutarli solo
con il nostro amore e con la preghiera; mentre
a loro dice: “Cari giovani, tutto quello
che oggi il mondo vi offre, passa. Stati attenti:
satana desidera usare ogni momento libero
per se stesso”. In questo tempo il demonio
è particolarmente attivo tra i giovani e
nelle famiglie, che egli desidera sempre più
distruggere.
Domanda: Come agisce il demonio nelle famiglie?
VICKA: Le famiglie sono in pericolo
perché non c’è più dialogo, non c’è più la
preghiera, non c’è niente! Per questo la
Madonna desidera che si rinnovi la preghiera
in famiglia: chiede che i genitori preghino
con i figli e i figli con i genitori, così che
satana sia disarmato. Questa è la base della
famiglia: la preghiera. Se i genitori avessero
il tempo per i figli, non ci sarebbe problema;
ma oggi i genitori lasciano i figli a loro stessi
per avere più tempo per sé e per tante stupidaggini,
e non comprendono che i figli si
perdono.
Domanda: Ti ringrazio. Desideri aggiungere
qualcosa?
VICKA: Che pregherò per tutti voi,
soprattutto per i lettori dell’Eco di Maria:
vi presenterò alla Madonna. La Regina della
Pace vi benedica con la sua pace ed il suo
amore. Un grande, sincero saluto di cuore da
Vicka.
Eco di Maria nr.174-Medjugorje Altervista
Un grande grazie per questa bella testimonianza a Vicka ....spero di venire presto a Medjugorie amen
RispondiEliminaGrazie per la bella testimonianza Vicka spero di venire presto a ringraziare la Gospa amen
RispondiEliminaGrazie mille di vero cuore. Vicka, che tu ci creda oppure no, molti dei tuoi messaggi avuti durante le apparizioni di Maria, sono per me e per quelli come me, fonte d'ispirazione quotidiana per la via del Guerriero di Dio, e cioè del far si che si manifesti agli altri l'infusione dello Spirito Santo che ognuno di noi ha e che è tanto caro a Dio. Dì alla Mamma Celeste che il suo Guerriero Giuseppe Attianese è pronto ogni giorno ad una eventuale morte o sofferenza, e che nel frattempo se a Dio sarà cosa buona, continuerò a portare le sue carezze ai suoi sofferenti e ammalati, facendolo con gioia e con passione. Dille pure di portare le mie scuse all'Altissimo per tutte le volte che non sono meritevolo del Suo Amore, e ringrazialo a nome nostro per averci regalato il suo unigento Gesù, nonché il suo verbo, nonché Dio stesso tra noi, e cioè:Emanuele. L'infermiere di area critica Attianese Giuseppe
RispondiEliminaio vorrei sapere una cosa gesu' quando verra' sulla terra in quale anno?
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