sabato 29 febbraio 2020
"La Quaresima è un tempo speciale di grazia, non dobbiamo dimenticarlo".-Intervista con Vicka
Intervista con Vicka Mijatovic-Ivankovic il 18. 3. 2008 a Medjugorje
Tutti hanno i loro motivi per venire a Medjugorje. Alcuni arrivano per la prima volta, alcuni sono venuti già molte volte, ma tutti vengono volentieri a Medjugorje perché qui trovano consolazione ai loro dolori e alle loro sofferenze.
Qui ci si apre più facilmente alla Madonna e a Dio. Molti di voi vogliono venire a visitare anche noi veggenti per sentire da noi queste o quelle parole. Noi ci sforziamo di trasmettere ciò che la Madonna oggi ripete con più forza e ciò che Ella desidera da ciascuno di noi per la realizzazione dei Suoi progetti.
Vicka, tu hai ancora un’apparizione della Madonna ogni giorno, ed oggi avverrà alle 17:40. Come aspetterai la Madonna?
Durante tutti questi anni, quasi 27, ogni volta gioisco della venuta della Madonna come il primo giorno. C’è una grande gioia nel cuore. Prima della venuta della Madonna noi veggenti siamo in grande attesa e in pieno fervore, con la preghiera sulle labbra. In questo modo aspettiamo il momento più bello.
Nessuna apparizione è uguale ad un’altra. Succede sempre qualcosa di nuovo. Con la Madonna parliamo di tutto. Ci sentiamo liberi e non abbiamo paura. È la nostra mamma.
Quando un bambino parla con la mamma, non ha paura, non teme nulla. In tutto questo, tra noi c’è una indescrivibile sensazione dell’amore di Dio. Tutto è bello, pacifico e santo. Non ci aspettiamo mai qualcosa di speciale dalla Madonna.
Io mi sforzo di donarle qualcosa ad ogni apparizione, una piccola rinuncia personale, anche se piccolissima. Allora vedo che la Madonna è contenta. Ci fa sempre coraggio, ci conforta e ci dà forza per il nuovo giorno.
La Madonna è una mamma e ci dà molto, ma si aspetta anche che noi Le diamo qualcosa. Io mi sono sempre sforzata di fare ciò che la Madonna voleva da me e sono stata ininterrottamente a Sua disposizione. Il mio unico scopo è essere la serva del Signore e servire Lei, affinché ciò torni a Suo onore.
In te si vede che sei una veggente speciale e che la Madonna ti ha scelto per un compito speciale.
Mi sforzo di stare completamente a disposizione della Madonna. Lei pretende molto da noi, ma soprattutto vuole che abbiamo tempo per il nostro prossimo, per i pellegrini. Questo compito non ci deve sembrare gravoso.
Dobbiamo accettarlo come un nostro impegno. Dobbiamo essere presenti soprattutto per i malati e confortarli, o almeno tendere loro la mano. A molti pellegrini basta toccare la mia mano per sentirsi più tranquilli e consolati, senza che dica loro una parola.
Questo è il mio compito ed io mi sforzo di assolverlo al meglio con la forza di Dio. Per me è la cosa più importante che posso fare e Dio fa sì che io la porti a termine.
La festa più grande, Pasqua, è vicina. Vicka, come ti sei preparata alla solennità della Pasqua?
La quaresima è un tempo speciale di grazia, non dobbiamo dimenticarlo. La gente pensa spesso che la quaresima sia un tempo di grande sofferenza e di tristezza, ma io non la penso così. La quaresima è un tempo di gioia, e questo dipende da come siamo disposti ad accogliere questi giorni.
Se ci proponiamo in cuor nostro di vivere la Pasqua con gioia, di sconfiggere in noi tutto ciò che rappresenta un ostacolo nel cammino verso Dio, allora viviamo ogni digiuno, ogni penitenza, ogni preghiera, ogni sacrificio sempre in modo completamente diverso.
Diventa per noi una gioia, perché lo facciamo per Dio, per amore verso di Lui. Ogni persona che accoglie la sofferenza di Gesù con cuore puro, potrà gioire della Sua resurrezione. A che cosa ci serve la Pasqua se non abbiamo mai offerto un piccolo sacrificio a Dio, se non gli abbiamo donato nulla per la Sua più grande vittoria, la vittoria sulla morte?
Questo è il dono che ci offre il Risorto ed è il messaggio più importante di Pasqua. Egli ci ha donato una vita nuova e in questo modo ha fatto sì che noi possiamo tornare di nuovo dal Padre. I
n quaresima abbiamo dunque la possibilità di fare molto per la Madonna e per Dio. La Madonna non ci chiede parole, ma di compiere opere buone e di camminare ogni giorno con Suo Figlio, perché attraverso il dolore e attraverso la croce raggiungeremo la nuova vita della resurrezione.
Vicka, ci puoi descrivere il tuo incontro con la Madonna?
Quando viene la Madonna, mi sento come ora con te. Ella ci saluta e a volte ci tende la mano. Quando La tocco, avverto una particolare gioia, soavità e amore. Oggi per Mirjana è un grande giorno, tra tre ore la Madonna apparirà.
La saluterà e le tenderà la mano. Le farà gli auguri per il compleanno e lei sicuramente ne gioirà. Dico sempre che la bellezza della Madonna non si può descrivere. La bellezza della Madonna è pervasa dalla bellezza e dalla santità di Dio.
Per noi è un’esperienza che vediamo con i nostri stessi occhi, ma che non sappiamo esprimere a parole. Lei ci dice che è bella perché ama tutti. La bellezza non viene dall’esterno, ma dal profondo del nostro cuore e della nostra anima.
Perciò la Madonna ci invita a lavorare sulla nostra bellezza interiore, sulla bellezza del cuore e dell’anima, e così saremo belli anche fuori. Questo significa che dobbiamo amare tutto ciò che Dio ha creato e ci ha dato.
Significa che dobbiamo mettere Dio al primo posto e dobbiamo riconoscere Lui come nostra meta, non le cose effimere che ci disturbano solo nel nostro cammino verso Dio. Dobbiamo fare uso delle cose materiali, ma esse non devono essere la nostra meta ultima o la cosa più importante nella vita.
Non potremo portare con noi nulla di ciò che vediamo e di ciò che possediamo. Non ne avremo bisogno. Avremo bisogno delle nostre opere buone e di ciò che avremo fatto per gli altri con i nostri sacrifici.
Potremo aver bisogno solo e soltanto di ciò che avremo fatto per il nostro prossimo per amore di Cristo. Perciò la Madonna ci infonde sempre speranza. Ci vuole preparare a questo compito.
Ci vuole dire che questo mondo è effimero e che su questa terra siamo solo di passaggio. La nostra patria è con Lei e desidera che un giorno giungiamo lì dove è Lei.
Che altro vuoi dire al termine di questa conversazione?
In questi giorni ci dobbiamo sforzare in modo particolare di attendere devotamente la resurrezione di Gesù, ma non solo la Sua resurrezione, bensì anche la nostra personale resurrezione, poiché la vera gioia e la vera felicità sarà quando potremo dire: “Grazie, Gesù, per l’amore che ci hai donato”.
Tutta la famiglia dovrebbe vivere la Pasqua come festa della gioia, e affinché ciò sia possibile, nella famiglia devono regnare la preghiera, il perdono, la personale abnegazione, e non gli acquisti i vestiti.
A tutti coloro che soffrono vorrei dire che in questi giorni devono portare con amore il dono della croce. Pregherò perché la Madonna stia loro vicina il più possibile e stenda su di loro la Sua mano materna per dare loro la forza di andare avanti. Con amore, la vostra Vicka.
Fonte: Radio Maria
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