La Madonna ci guida con così tanto amore
Ivan Dragićević è nato il 25 maggio 1965 a Bijakovići, parrocchia di Medjugorje. Continua tuttora ad avere apparizioni quotidiane. La Madonna gli ha rivelato nove segreti. Ivan è sposato, vive con la sua famiglia negli Stati Uniti e a Medjugorje. L’intenzione di preghiera affidatagli dalla Madonna è quella per i giovani e per i sacerdoti
Intervista a cura di Krešo Šego
Ivan, com’era essere veggente da ragazzo e senza impegni familiari e com’è essere veggente ora, che è padre di famiglia?
L’inizio delle apparizioni ha davvero cambiato la mia vita. Da bambino e da ragazzo ero molto riservato, abbastanza chiuso in me stesso, non comunicavo troppo con gli altri. Posso dire che l’inizio delle apparizioni è stato una grande sorpresa per la mia vita. Fino ai sedici anni non sa-pevo assolutamente che questo potesse avvenire, non sapevo di Lourdes, di Fatima e degli altri luoghi di apparizioni della Madonna. Quei primi anni, a partire dal 1981, sono stati anni di disorientamento, ma in seguito, con la guida della Madonna, con i suoi consigli, sono maturato e anche oggi sto maturando, perché bisogna essere sempre migliori. Sto conoscendo una dimensione della vita in cui è davvero necessario essere uno strumento, uno strumento nelle mani di Dio e della Madonna. Essere sposato è un impegno ancora più grande a compiere ciò a cui la Madonna mi invita, a mettere in pratica i suoi messaggi nella mia vita, ma anche a far sì che essi siano accolti anche nel mondo. Cerco e mi impegno con tutta la mia famiglia ad essere responsabile, molto più responsabile di quando ero ragazzo.
Come concilia gli impegni familiari e quelli verso coloro che vogliono ascolta-re la sua testimonianza sulle apparizioni ed i messaggi della Madonna?
La famiglia per me è davvero un sacramento santo. Io e mia moglie, da ragazzi, ci siamo preparati al matrimonio molto seriamente e, durante quella preparazione, abbiamo posto al matrimonio fondamenti molto solidi. Voglio dire che nessun matrimonio è perfetto, i problemi e gli impegni non sono piccoli, ora vivo in una famiglia verso cui ho dei doveri, ho dei figli e una moglie. Abbiamo degli impegni comuni,come anche impegni che ciascuno di noi si è assunto. Sarei felice che i giovani di oggi capissero che il matrimonio è santo e che in quanto tale bisogna anche comportarsi nei suoi confronti. Il matrimonio non può resistere senza comunione, accordo, senza apertura degli uni verso gli altri: del padre verso la madre, della madre verso il padre, del padre e della madre verso i figli. In questo modo si crea un terreno fecondo per la crescita e per le realtà che provengono dal mondo: per capire cosa prendere senza diventare schiavi del mondo, ma utilizzandole per il benessere, per il benessere della famiglia.
Nel mondo contemporaneo il matrimonio è in crisi. Le statistiche parlano di un nu-mero sempre più grande di matrimoni fal-liti. La Madonna le dà consigli per la vita di ogni giorno e per la vita matrimoniale?
Assolutamente! Con questi consigli la Madonna ci guida nella vita. Mi incontro con le persone quasi quotidianamente e, soprattutto da quando sono sposato, voglio trasmettere agli altri questi consigli. Ogni volta che incontro delle persone, dei pellegrini, qui a Medjugorje e fuori negli incontri di preghiera, desidero avvicinare loro l’importanza della famiglia oggi, l’importanza della santità nella famiglia. Bisogna lavorare molto su questo perché è un processo, un programma per la nostra vita e dobbiamo perseverare in esso. Ogni giorno dobbiamo respingere ciò che non è buono, aprirci allo Spirito Santo, a quello che Dio ci dà e crescere così nella santità. Ripeto che voglio essere uno strumento nelle mani di Dio, voglio avvicinare ai giovani la santità del matrimonio e mostrare quanto un uomo sposato possa essere felice.
Cosa si aspettano le persone da lei e dagli altri veggenti?
Le persone non si aspettano nulla di spettacolare. Vedo che sono tutte assetate di pace, assetate di Dio. Vedo che, dopo ogni incontro, sono incoraggiate, che è stata loro offerta una speranza, vedo che vengono riempite. Vedo gioia in esse. La Madonna viene per riportarci la speranza, la speranza in Dio, la speranza nella vita, la speranza nella famiglia. Molti di coloro che vengo-no agli incontri vengono da famiglie stanche, da matrimoni distrutti, da problemi con i figli, malati... Dopo ogni nostra testimonianza essi vogliono aprirsi e, quando noi diciamo loro che li raccomanderemo alla Madonna, che pregheremo per loro, questo per loro significa molto.
Sulle apparizioni nella parrocchia di Medjugorje è stata scritta una moltitudine di articoli e di libri e sono stati girati molti documentari, per cui si pensa che tutto sia già noto. Cos’è essenziale in questi eventi?
Questa è davvero la questione centrale. Desidero sempre soffermarmi sulle cose più importanti a cui la Madonna insistentemente ci invita. Sottolineo sempre l’importanza dei messaggi. All’inizio delle apparizioni la Madonna si è presentata dicendo: “Io sono la Beata Vergine Maria, la Regina della pace. Vengo, cari figli, perché mio Figlio mi manda affinché vi aiuti”. Ed ha continuato: “Pace, pace, pace, che sia la pace, che la pace regni nel mondo. Cari figli, la pace regni tra l’uomo e Dio e tra gli uomini. Cari figli, questo mondo, questa umanità, si trova in un grande pericolo di autodistruggersi”. Da questo messaggio, che la Madonna ha pronunciato all’inizio delle apparizioni, vediamo quello che è più importante: la pace. In realtà, la pace è ciò su cui si costruisce tutto il resto. Su di essa si costruisce la preghiera, la nostra conversione, la nostra speranza, la nostra fede, il nostro perdono... La pace è davvero la cosa più importante. La Madonna dice: “Cari figli, il mondo contemporaneo sta attraversando una crisi pesante, ma la crisi più grande è quella della fede in Dio”. Il mondo si è allontanato da Dio, l’uomo vuole andare verso il futuro senza Dio. Non c’è più tempo per Dio, per la famiglia, per i figli e così si creano dei vuoti spirituali, avviene la morte spirituale dell’uomo e della famiglia. La Madonna dice: “Cari figli, vedete che non c’è pace nelle famiglie, nell’uomo, nella Chiesa”. Ma la Madre viene a noi perché vuole aiutarci, vuole farci vedere ciò che non è bene, vuole condurci alla pace, al bene, a suo Figlio. In tutti questi anni lei ci sta guidando premurosamente, con così tanto amore. I messaggi più importanti sono quelli della pace, della conversione, della preghiera, della penitenza e del digiuno, della fede salda, dell’amore, del perdono e della speranza. La Madonna, in questi anni, ci sta avvicinando ognuno dei messaggi che ho citato, perché possiamo comprenderli meglio e viverli meglio. In questi messaggi non c’è nulla che noi non siamo in grado di capire e di vivere, almeno così sento io. La Madonna vuole avvicinarsi sempre ai figli in modo semplice, affinché noi la comprendiamo meglio e viviamo il messaggio. Desidero porre l’accento in particolare sul messaggio della preghiera. La Madonna evidenzia il messaggio della preghiera in modo particolare. Lei ci ripete costantemente: “Pregate col cuore”. Quando preghiamo, molto spesso lo facciamo meccanicamente, per abitudine e vogliamo finire il prima possibile. Da una preghiera del genere non usciamo pieni di pace e di gioia, ma la Madonna dice: “Cari figli, la preghiera sia una gioia per voi”. Chi prega non deve aver paura del futuro, perché la preghiera col cuore è veramente l’anima e il cuore della nostra fede. Cosa vuol dire pregare col cuore? Significa anzitutto pregare per amore e con amore, pregare con tutto il nostro essere in modo che la nostra preghiera sia un incontro con Gesù, un dialogo con Gesù, un riposo con Gesù, un riempirsi di lui. La Madonna ci raccomanda di pregare tre ore ogni giorno. Quando la Madonna ci chiede questo, non ci chiede di pregare tre ore improvvisamente, non ci chiede di pregare il Rosario per tre ore. In quelle tre ore ci devono essere anche la Santa Messa, la preghiera familiare, la preghiera del Rosario, la lettura della Sacra Scrittura, le buone opere e l’aiuto dato agli altri.
Questo è il desiderio della Madonna. Ricordo una pellegrina, venuta a Medjugorje, a cui qualcuno aveva detto che la Madonna ci chiede tre ore di preghiera al giorno. Mentre parlavo con lei mi ha detto che non credeva che la Madonna chiedeva tre ore di preghiera. Mi ha domandato con stupore: “Come può la Madonna chiedere tre ore di preghiera? È impossibile!” Ho cercato di spiegarle la cosa, di avvicinarle il messaggio della Madonna, ma lei è rimasta al suo: “Non può essere la Madonna, lei non può chiedere tre ore di preghiera, è troppo”. Dopo un anno, quella stessa pellegrina è ritornata e mi ha di nuovo domandato: “La Madonna continua a chiederci tre ore di preghiera?” Quando le ho detto che la Madonna ora chiedeva ventiquattro ore di preghiera, ha risposto: “Bene, bene, io mi fermerò a tre ore!” Tutto ciò ci mostra quanto siamo egoisti, perché la Madonna non ci chiede niente che noi non saremmo in grado di accettare. Lei ci chiede esattamente quanto noi possiamo dare. Riguardo ai messaggi che ho citato, su ognuno di essi, si potrebbe dire molto, ma è anche vero che essi si completano a vicenda. Non possono stare l’uno senza l’altro.
La Madonna invita quotidianamente e ci rivolge il suo messaggio. Le sembra che questi messaggi vengano ascoltati e vissuti? Si può dire che i messaggi vengono vissuti. Lo vedo nella nostra parrocchia, anche se proprio in essa, ma anche nel mondo, si dovrebbe farlo con più forza. Se da qualche paese non viene un gran numero di pellegrini, questo non significa che le persone non vivano i messaggi. Vivo una parte dell’anno negli Stati Uniti d’America e posso dire che veramente le persone pregano, si riuniscono per incontri di preghiera, vanno in chiesa e pregano nella vita di tutti i giorni. Si stanno mettendo all’opera anche gruppi di giovani. Molti sacerdoti che vengono in pellegrinaggio a Medjugorje creano gruppi di preghiera nelle loro parrocchie, meditano i messaggi, celebrano la Santa Messa durante gli incontri e pregano il Rosario. Tuttavia è necessario pregare di più e vivere più profondamente i messaggi.
I veggenti hanno occasione di incontrare persone che sono responsabili nella Chie-sa: Vescovi, Arcivescovi, Professori, Te-ologi... Come reagiscono alle parole dei messaggi, e sentono il desiderio di venire nel luogo in cui tutto è iniziato?
La mia esperienza è davvero bella e quelle persone sono certamente interessate a quello che avviene qui ed ai messaggi della Madonna. Pur avendo già sentito parlare dei messaggi, vogliono saperne molto di più per cui decidono in seguito di venire qui, dove tutto è cominciato. Ognuno di loro vive un rinnovamento spirituale e torna a casa diverso. Dopo l’esperienza fatta nella nostra parrocchia, essi diventanodei testimoni ed un segno per le persone attorno a loro.
Torniamo agli inizi, al 1981. Allora Jakov era un bambino di dieci anni, mentre lei e le veggenti eravate alle soglie della giovi-nezza. Allora, quando tutto è cominciato, avreste mai pensato che questo potesse diventare un luogo di preghiera mondiale?
Non avrei mai potuto pensarlo. Neppure in sogno mi era mai venuto in mente qualcosa del genere. Quando ero bambino, non sapevo né di Lourdes né di Fatima e non avevo neppure una qualche devozione particolare verso la Madonna. Quando sono iniziate le apparizioni, io pensavo che questa fosse una cosa solo per me. Quando vedevo venire persone dalle nostre parti, dall’Italia, mi chiedevo perché venissero. Io non conoscevo luoghi di pellegrinaggio né che esistesse qualcosa del genere. Quello che sta accadendo oggi con Medjugorje, che per numero di pellegrini ha superato luoghi di pellegrinaggio molto più famosi, nessuno avrebbe potuto progettarlo, non avrei potuto nemmeno sognare una cosa del genere.
Se leggiamo la storia di Lourdes, di Fati-ma e di altri luoghi mariani, vediamo che i veggenti e coloro che hanno accolto le loro affermazioni hanno vissuto perse-cuzioni, dileggi e minacce. A Medjugorje imperava un comunismo costruito sull’a-teismo, ma anche in Francia, Portogallo e Germania è accaduto qualcosa di simile... Questo andrebbe certamente chiesto alle auto-rità, perché anch’io non capisco reazioni del ge-nere. Posso parlare soltanto delle mie esperienze. Nei nostri villaggi c’erano sentinelle ventiquattro ore al giorno, per impedire che si andasse sulla Collina delle apparizioni o sul Križevac. Noi veg-genti pregavamo in luoghi nascosti: sulla collina dove oggi c’è la croce blu, nei campi... Le persone con cui pregavamo sono state per noi la principale protezione contro la polizia e le autorità. Le autorità volevano corrompere i nostri genitori perché facessero in modo che noi non parlassimo più di questo, offrivano di tutto solo per farci smettere. Portavano persone del nostro villaggio agli interrogatori e questo per noi veggenti era molto duro, ma abbiamo sempre detto loro che la Ma-donna li avrebbe protetti, che lei era con loro, che non sarebbe loro accaduto nulla. La Madonna sa-peva meglio di chiunque altro cosa facevano le persone e cosa sarebbe accaduto loro. Ogni gior-no pregavamo per loro perché la Madonna li pro-teggesse, perché loro non finissero nel peggiore dei modi.
I veggenti non avevano paura di nulla?
Io allora non avevo paura. Ero disposto a dare la vita. Il primo giorno è stato difficile per noi ma quando, il secondo ed il terzo giorno, abbiamo cominciato a parlare con lei, non ho avuto più paura di nulla.
Oggi si parla principalmente dei messag-gi. Le persone che li accolgono cercano di viverli. Vengono a pregare, ma c’è anche della curiosità che si riferisce soprattutto ai segreti che avete ricevuto ed al segno che la Madonna ha promesso di lasciare sulla Collina delle apparizioni. Di che si tratta?
Marija, Vicka ed io abbiamo ancora apparizioni quotidiane e abbiamo nove segreti, mentre Ivanka, Mirjana e Jakov ne hanno dieci. Il settimo segreto, che non era bello per il mondo, è stato mitigato per le nostre preghiere. Non possiamo parlare dei segreti fino a quando non verrà il momento di farlo, ed anche il segno è un segreto. Dei segreti parleremo quando verrà il momento di farlo, quando ci verrà detto di dirli.
I veggenti sanno quale sarà il segno?
Io lo so. L’ho visto. Sarà sulla Collina delle ap-parizioni.
Nei messaggi la Regina della pace dice spesso che questo in cui lei sta apparendo è un tempo di grazia. Come vivere questo tempo di grazia?
La Madonna non molto tempo fa ha detto: “Cari figli, in questo tempo di grazia rinnovate la preghiera familiare. Pregate in famiglia, pregate davanti al Presepio affinché Gesù rinasca nei vostri cuori, affinché nasca Gesù Bambino”. Questo è un tempo in cui dobbiamo rinnovare le nostre preghiere, vivere in comunione. La famiglia deve andare a confessarsi e alla Santa Messa insieme, deve pregare e praticare tutto quello che ci insegna la Chiesa e vivere in questo modo i messaggi della Madonna.
Al termine dell’apparizione dite sempre che la Madonna se ne va contenta. Cosa la rende felice?
Cosa può fare più felice la Madre del vedere i suoi figli pregare in raccoglimento? In ogni apparizione di tutti questi anni in cui la Madonna sta apparendo a me, i suoi occhi sono sempre pieni di lacrime di gioia. Quelle sono davvero lacrime di gioia, perché una madre ama i suoi figli, una madre ama i suoi figli. La Madonna in un messaggio ha detto: “Cari figli, se sapeste quanto vi amo potreste piangere di gioia”. Tale è l’amore della Madre, la gioia della Madre.
Ci sono apparizioni in cui i veggenti riferiscono che la Madonna ha versato lacrime di dolore. Cosa addolora la Madonna?
Il peccato. L’aborto, le separazioni dei coniugi, le guerre... La Madonna ha davvero compassione e desidera venirci vicino con i suoi sentimenti materni. Quello non è un dolore a noi noto, non è il nostro pianto umano. Sul volto della Madon-na si vede quando è addolorata.
Ci racconti una apparizione che ha lei. Come si prepara, cosa prega, come vie-ne la Madonna e quanto dura una appa-rizione?
L’intera mia giornata, tutte le ventiquattro ore, si svolge nel segno dell’apparizione. Quando ter-mina una apparizione, comincia la mia pre-parazione per la successiva. Mi chiedo tutto il giorno se la Madonna sarà soddisfatta. Comin-cio a prepararmi all’apparizione alle cinque del pomeriggio, pregando il Rosario. Più il tempo passa, più sento nel mio cuore la vicinanza della Madonna. Ancora non la vedo, ma sento la sua vicinanza. Il momento in cui mi inginocchio e voi non sentite più la mia voce, è il momento in cui la Madonna viene. Il primo segno della sua venuta è una luce, ma non è la luce che noi vediamo sulla terra. È una luce di Paradiso. Una parte del Paradiso viene sulla terra. Dopo quella luce viene la Madonna ed io allora non vedo niente intorno a me, vedo soltanto la Madonna. Non percepisco né lo spazio né il tempo. Quando la Madonna arriva, ci saluta sempre col suo saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!” Poi prega sui presenti, sugli ammalati e benedice quello che le persone portano perché venga benedetto. Poi io raccomando a lei tutti coloro che sono presenti, le loro famiglie e quelli che sono stati particolarmente raccomandati alle mie preghiere. Riferisco tutto questo alla Madonna. A volte la Madonna prega per la pace nel mondo, dà un messaggio per quelli che sono presenti all’apparizione. Durante l’apparizione non è solo la Madonna che parla a me, ma si svolge una conversazione, un dialogo. A volte parliamo di cose private e questo resta tra di noi. Un giorno pubblicherò tutto questo. Tengo un mio diario e, quando verrà il momento, lo pubblicherò e avvicinerò alle persone molte cose che ora non sanno. In ogni apparizione la Madonna ci rivolge delle pa-role buone, di cui viviamo fino al giorno successivo. Ogni giorno prego con la Madonna un Padre nostro e un Gloria al Padre. Quando la Madonna se ne va, se ne va sempre nel segno della luce e della croce, col saluto: “Andate in pace, cari figli miei”. È così che si svolge un incontro con lei che, lo ripeto, non si può descrivere a parole, perché le parole sono troppo povere.
Fin dall’inizio la Madonna ha invitato alla pace. A quel tempo né i veggenti né gli altri capirono quell’invito, poiché la guer-ra non c’era. Essa è cominciata dieci anni dopo l’inizio delle apparizioni. In quella guerra brutale molte persone sono state ferite e le sue conseguenze si avvertono ancora oggi. Cosa fare perché le ferite guariscano più velocemente?
La guerra ha lasciato molte ferite aperte. Non si tratta soltanto di ferite fisiche. Tutte devono essere guarite. Ad una persona ferita servono amici che la aiutino, che la incoraggino. Le serve una società che tenga conto di lei ogni giorno, che risvegli in lei la speranza e la fede che anche la sua vita ha un senso, che ha un futuro. Prego per ognuna di loro e le raccomando alla Madonna, specialmente durante l’apparizione.
Fonte: La voce della pace n.3 2015
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