“Cosa chiedete per i vostri figli?” E tutti voi avete detto: “La fede”. Voi chiedete alla Chiesa la fede per i vostri figli, e oggi loro riceveranno lo Spirito Santo, e il dono della fede ciascuno nel proprio cuore, nella propria anima. Ma questa fede poi deve svilupparsi, deve crescere. Sì, qualcuno può dirmi: “Sì, sì, devono studiarla…”. Sì, quando andranno al catechismo studieranno bene la fede, impareranno la catechesi. Ma prima che studiata, la fede va trasmessa, e questo è un lavoro che tocca a voi. È un compito che voi oggi ricevete: trasmettere la fede, la trasmissione della fede. E questo si fa a casa. Perché la fede sempre va trasmessa “in dialetto”: il dialetto della famiglia, il dialetto della casa, nel clima della casa.
Questo è il vostro compito: trasmettere la fede con l’esempio, con le parole, insegnando a fare il segno della Croce. Questo è importante. Vedete, ci sono bambini che non sanno farsi il segno della Croce. “Fai il segno della Croce”: e fanno una cosa così, che non si capisce cosa sia. Per prima cosa, insegnate loro questo.
Ma l’importante è trasmettere la fede con la vostra vita di fede: che vedano l’amore dei coniugi, che vedano la pace della casa, che vedano che Gesù è lì.
Trasmetterla a casa, perché lì si impara la fede;
Padre Nikola: "Nella festa del BATTESIMO DEL SIGNORE vogliamo rivedere il nostro Battesimo. Non basta avere il proprio nome scritto nel registro dei battezzati: quel nome deve uscire alla luce.
Ricevere il Battesimo è come ricevere un pacco-regalo. Succede, purtroppo, che per qualcuno questo pacco ricevuto tanto tempo fa non è stato ancora aperto.
Abbiamo un dono, ma non ne conosciamo il valore. Non sappiamo quanto siamo ricchi. Siamo figli di Dio, ma non lo sappiamo. Strano!
Allora... vogliamo riattivare e riscoprire il nostro Battesimo? Riscoprire il Battesimo è risvegliare lo Spirito Santo che giace nel nostro profondo come Fuoco sepolto sotto la cenere.... e va riacceso perché possa illuminare e riscaldare la vita spirituale spesso tetra, triste e spenta.
Basterebbe soffiare un po' sulla brace per ravvivare quel Fuoco."
Papa Francesco:
«La
Chiesa è nostra madre perché ci ha partoriti nel Battesimo. Ogni volta
che battezziamo un bambino, diventa figlio della Chiesa, entra nella
Chiesa. E da quel giorno, come mamma premurosa, ci fa crescere nella
fede e ci indica, con la forza della Parola di Dio, il cammino di
salvezza, difendendoci dal male»
Cos'è il Battesimo
Il Battesimo con l'acqua ti concede il dono di rinascere una seconda volta come figlio di Dio, ti libera dal peccato originale, ti permette di riconoscere Dio come Padre e di entrare nella sua famiglia che è la Chiesa. E' il primo sacramento dell'iniziazione Cristiana.Il Battesimo non è un fatto privato, anche se di grande importanza per la famiglia: è un avvenimento per tutta la comunità cristiana, che accoglie con gioia nuovi figli e figlie. Con il Battesimo si entra a far parte a tutti gli effetti della comunità cristiana che a sua volta si impegna perché il battezzato possa crescere nella fede.
Osservare i requisiti stabiliti dal Sinodo
pastorale.
Battesimo e parrocchia
1-
Mediante il Battesimo, gli uomini sono resi partecipi del mistero
pasquale di Cristo, con lui morti, sepolti e risuscitati, ricevono lo
Spirito di figli adottivi che li fa esclamare “Abbà, Padre” (Rm 8,15),
diventano membra della Chiesa e diventano quei veri adoratori che il
Padre ricerca (SC 5-6).
Battesimo, comunità cristiana e famiglia
2-
I bambini vengono battezzati nella fede che professano i loro genitori e
nella fede della Chiesa che ne è madre e nutrice. I genitori sono i
primi responsabili della scelta di battezzare i propri figli. La Chiesa
condivide con loro la scelta e se ne fa carico.
Battesimo e parrocchia
– Il Battesimo deve essere preparato e di norma celebrato nella parrocchia territoriale dove abita la famiglia.
Non
è lecito, salvo dispensa dell’Ordinario, celebrare il Battesimo in
clinica, in case private, in cappelle, oratori, chiese anche aperte al
pubblico che non siano parrocchie.
I
parroci esortino con amorevolezza e pazienza i genitori a scegliere per
il Battesimo la parrocchia dove risiedono o quella che abitualmente
frequentano. A chi desidera celebrare il Battesimo nelle Basiliche e a
chi, per giusta causa, chiede di celebrarlo in altre parrocchie, si
richieda comunque la dovuta preparazione rilasciandone poi l’attestato.
Si
ricordi che il sacerdote che celebra il Battesimo è responsabile della
preparazione (o della sia documentata attestazione) dei genitori.
“Eccetto
il caso di necessità, a nessuno è consentito senza la dovuta licenza,
conferire il Battesimo nel territorio altrui neppure ai propri sudditi”
(can 862).
Il
parroco del luogo dove si celebra il Battesimo curi con attenzione la
registrazione, nel Libro dei Battesimi, dell’avvenuta celebrazione e se
il bambino non è della sua parrocchia, ne dia, anche tramite i genitori,
comunicazione scritta al parroco di residenza della famiglia stessa.
Nelle Basiliche, prima di accettare la richiesta dei genitori di battezzare il loro figlio, si accerti con cura l’avvenuta preparazione nella loro parrocchia e l’idoneità dei padrini, tramite gli appositi attestati prescritti.
I genitori primi responsabili Nelle Basiliche, prima di accettare la richiesta dei genitori di battezzare il loro figlio, si accerti con cura l’avvenuta preparazione nella loro parrocchia e l’idoneità dei padrini, tramite gli appositi attestati prescritti.
– I genitori sono i primi responsabili della educazione cristiana dei
figli. Loro dovere è quello di richiedere il Battesimo, al più presto,
dopo la nascita e comunque entro le prime settimane (can 867).
Il
parroco, si premurerà di verificare se ci sono le condizioni per
battezzare lecitamente il bambino e concorderà con i genitori le date e
gli orari degli incontri di preparazione previsti.
– Il can 868 pone in chiara evidenza le condizioni per il battesimo:
– Che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, consenta al Battesimo.
– Che vi sia fondata speranza che il bambino sarà educato nella religione cattolica.
– Il bambino di genitori cattolici o non cattolici in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori.
– Il bambino di genitori cattolici o non cattolici in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori.
– Nel caso che a richiedere il Battesimo per i loro figli siano
genitori che vivono situazioni matrimoniali irregolari davanti alla
Chiesa o manifestano difficoltà di fede, si valuti con prudenza e
pedagogia pastorale, se vi sia la fondata speranza che il bambino potrà
essere educato cristianamente.
Si
ricordi che i bambini sono battezzati nella fede della chiesa, fede che
può vivere anche nei genitori separati, conviventi, divorziati
risposati… Nel caso si nutrano forti e motivati dubbi che non ci sia
fondata speranza che almeno uno dei due genitori, possa educare il
figlio nella religione cattolica, si valorizzi il ruolo del padrino o
della madrina o di un parente prossimo o di una persona qualificata
della comunità che si fa garante, con il consenso dei genitori, di tale
impegno. (DPF n 22ss)
Quando
anche tali possibilità vengano meno, si potrà differire il Battesimo,
offrendo ai genitori concrete vie di accompagnamento pastorale, in
spirito di accoglienza e di amicizia, per prepararsi alla celebrazione,
con maggiore serietà e ponderatezza.
In
tale caso tuttavia, prima di comunicarlo ai genitori, il parroco,
sottoporrà il caso al Vescovo e ne accoglierà le disposizioni.
I
genitori conviventi, sposati solo civilmente, ai quali nulla impedisce
di regolarizzare la loro unione, siano aiutati a riconoscere la loro
posizione e a intraprendere anche dopo la celebrazione del Battesimo, un
cammino che li conduca, con scelta libera e motivata, a tale
regolarizzazione.
Il padrino e la madrina del Battesimo
5 – Ogni battezzato può avere solo un padrino o una madrina oppure anche entrambi.
Il
padrino e la madrina del Battesimo devono aver compiuto i sedici anni,
essere cattolici e aver ricevuto i sacramenti del Battesimo e della
Cresima. Inoltre occorre conducano una vita conforme alla fede e
all’incarico che assumono (cfr Can 874).
Pertanto
i conviventi, i divorziati (a meno che abbiano dovuto accettare o
subire il divorzio, da loro non voluto), divorziati risposati, gli
sposati solo civilmente, non possono essere ammessi a fare da padrini.
La
dichiarazione che il padrino e la madrina sono chiamati a
sottoscrivere, in coscienza, sia preceduta da un serio e disteso
incontro con il parroco o il catechista, in modo da far comprendere loro
il significato spirituale dell’incarico e gli obblighi che ne
conseguono.
Si invitino i genitori a scegliere i padrini con oculatezza pensando innanzitutto al bene spirituale del bambino.
La celebrazione del Battesimo
6
– Anche se il Battesimo può essere celebrato in qualsiasi giorno, si
raccomanda tuttavia che ordinariamente venga celebrato la Domenica, per
manifestare così il carattere pasquale del sacramento e l’accoglienza
della comunità.
La celebrazione del Battesimo non manchi, se possibile nella Veglia pasquale.
E’
opportuno anche celebrare il Battesimo durante la Messa domenicale,
purché non avvenga troppo di frequente, a scapito dell’identità stessa
delle singole celebrazioni.
Si privilegi inoltre la celebrazione comunitaria.
Non si celebri due volte il sacramento nella medesima chiesa e nello stesso giorno se non per giusta causa.
6.1
– La celebrazione sia gioiosa e dignitosa e sia fedele alla dinamica
propria del Rito liturgico, pur con i possibili adattamenti. I gesti, le
preghiere, i segni siano veri e manifestino con chiarezza ciò che
esprimono. Il rito sia accompagnato da sobrie monizioni che permettano
ai partecipanti di comprendere via via il significato dei vari passaggi e
momenti.
E’
opportuno che durante la preparazione con i genitori e i padrini si
affronti anche il discorso dei fotografi e cineoperatori in modo che
ogni eventuale intervento durante la celebrazione sia discreto, non
invadente e non disturbi il raccoglimento dell’assemblea e la preghiera.
6.2
– La celebrazione del Battesimo non comporta alcun compenso. Si
invitino comunque i genitori a ricordarsi dei poveri, secondo le
modalità che riterranno più opportuno.
Il Battesimo dei fanciulli fino ai 14 anni
7
– Per quei fanciulli che non avessero ricevuto il Battesimo da piccoli
ci si attenga alle disposizioni che prevedono il loro inserimento negli
itinerari di preparazione dei sacramenti della Iniziazione Cristiana. Si
potrà opportunamente accompagnarli anche con qualche catechista
appositamente scelto che completi il loro cammino di iniziazione
(particolarmente per i ragazzi nell’età della preadolescenza).
Dopo i 14 anni è obbligo fare un itinerario di catecumenato specifico per loro.
Il Battesimo dei giovani e degli adulti
8
– Per i giovani e adulti che richiedono il Battesimo è prevista una
preparazione che segua le norme stabilite dalla Diocesi per il
catecumenato (Si prenda contatto previo con il Centro Diocesano per il
catecumenato presso il Vicariato).
Nessun commento:
Posta un commento