Preghiera a Santa Barbara
Illustre Vergine e Martire Santa Barbara,
Padrona ed avvocata nostra,
prescelta dai nostri padri per la custodia di questa devota terra,
deh! Gradite il culto che abbiamo per voi,
e i voti che ogni anno vi offriamo.
Vi preghiamo di ottenerci la perseveranza nelle buone opere,
ed una viva fede,
affinché con ferma speranza potessimo aspirare al Cielo
per godervi insieme con gli angeli e i Santi
nello splendore dell’Eterna Carità.
Padrona ed avvocata nostra,
prescelta dai nostri padri per la custodia di questa devota terra,
deh! Gradite il culto che abbiamo per voi,
e i voti che ogni anno vi offriamo.
Vi preghiamo di ottenerci la perseveranza nelle buone opere,
ed una viva fede,
affinché con ferma speranza potessimo aspirare al Cielo
per godervi insieme con gli angeli e i Santi
nello splendore dell’Eterna Carità.
Preghiera a Santa Barbara, ( patrona dei Vigili del Fuoco )
Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi,
arda nei nostri petti, perpetua,
la fiamma del sacrificio.
Fa' più ardente della fiamma
il sangue che ci scorre nelle vene,
vermiglio come un canto di vittoria.
Quando la sirena urla per le vie della città,
ascolta il palpito dei nostri cuori
votati alla rinuncia.
Quando a gara con le aquile verso di te
saliamo, ci sorregga la tua mano piegata.
Quando l’incendio, irresistibile avvampa,
bruci il male che s’annida
nelle case degli uomini,
non la ricchezza che accresce
la potenza della Patria.
Signore, siamo i portatori della Tua croce e
il rischio è il nostro pane quotidiano.
Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché
per noi credenti la morte è vita, è luce:
nel terrore dei crolli, nel furore delle acque,
nell’inferno dei roghi, la nostra vita è fuoco,
la nostra fede è Dio.
Per Santa Barbara martire.
Così sia.
arda nei nostri petti, perpetua,
la fiamma del sacrificio.
Fa' più ardente della fiamma
il sangue che ci scorre nelle vene,
vermiglio come un canto di vittoria.
Quando la sirena urla per le vie della città,
ascolta il palpito dei nostri cuori
votati alla rinuncia.
Quando a gara con le aquile verso di te
saliamo, ci sorregga la tua mano piegata.
Quando l’incendio, irresistibile avvampa,
bruci il male che s’annida
nelle case degli uomini,
non la ricchezza che accresce
la potenza della Patria.
Signore, siamo i portatori della Tua croce e
il rischio è il nostro pane quotidiano.
Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché
per noi credenti la morte è vita, è luce:
nel terrore dei crolli, nel furore delle acque,
nell’inferno dei roghi, la nostra vita è fuoco,
la nostra fede è Dio.
Per Santa Barbara martire.
Così sia.
VITA DELLA SANTA
Nacque
a Nicomedia nel 273. Si distinse per l'impegno nello studio e per la
riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè
straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la
villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del
padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La
conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. La
ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto
gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto
Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara
difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a
ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo
le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la
spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La
tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte
improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.
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