"Cari
figli, oggi desidero ringraziarvi per la vostra perseveranza”.
La Madonna ringrazia sempre tutti quelli che, avendo accolto la Sua
chiamata, hanno perseverato e non si
sono persi per strada: i sei veggenti e tutti quelli che avendo risposto alla chiamata non si sono stancati, non si sono voltati indietro, non sono ritornati
al mondo, ma hanno continuato a seguirla.
Se Dio ci dà le grazie, non facciamocele rubare dal demonio,
queste grazie rappresentano per noi una responsabilità di cui dobbiamo rendere
conto a Dio. Infatti, anche nei Suoi messaggi, la Madonna ha detto che un giorno dovremo rispondere davanti a Dio e
davanti a Lei di come avremo accolto i messaggi che ci ha dato.
Il
ringraziamento della Madonna è anche un
incoraggiamento per continuare, nonostante le difficoltà che si trovano
lungo la strada.
Poi
la Madonna ci invita ad aprirci a una preghiera più profonda. Cosa vuol dirci?
La
Madonna vuole una preghiera che sia
veramente un’unione con Cristo, una
preghiera che sia un tu per tu con Dio, una preghiera dalla quale usciamo cambiati, una preghiera con
la quale abbiamo deciso di cambiare vita e di essere a totale disposizione del
Regno di Dio. “La preghiera è il cuore della fede”. La Madonna ci invita a non
fermarci alla preghiera vocale, a non fermarci alla preghiera che sia un
compito che abbiamo eseguito, ma passare
a una preghiera nella quale ci
trasformiamo in Cristo e Cristo diventa
sempre più vivo e operante in noi, una preghiera dalla quale Dio dimora in noi.
Oggi molti perdono la fede e la perdono senza accorgersene, perché
vivono nel mondo inquinato dall'incredulità, dallo scetticismo, dal dubbio, dalla
tenebra della menzogna che nega Dio. Allora se uno non ha una preghiera profonda rischia che la sua fede si
indebolisca e che anche “la speranza nella Vita Eterna” si
attenui.
Oggi molti cristiani hanno una fede che è un lucignolo fumigante.
Questo perché, anche se pregano, la
preghiera non cambia il cuore, non illumina la mente, non diventa la presenza di
Dio in noi e quando non si gusta la presenza di Dio è facile dubitare, è
facile perdere la fede e lasciarsi
sedurre dalla via larga dell'effimero e
delle false verità.
Oggi langue la fede e la
speranza della Vita Eterna, langue il desiderio di Dio e il desiderio dell'Eternità. Dobbiamo
dedicarci a una preghiera nella quale chiediamo a Dio di aprirci il cuore e di
farsi sentire, di elevarci, di trasformarci, di cambiarci e noi di
cooperare a tutto questo.
Dobbiamo perseverare nella preghiera, nella
preghiera che nasce dal cuore, perché quando si prega è tutto l'uomo che prega:
gli occhi della mente si rivolgono a Dio, il cuore si apre alla Sua grazia, la
volontà Lo cerca e anche il corpo prega con l'anima.
“Perciò pregate col cuore fino a che il vostro cuore canti con
gratitudine a Dio Creatore che vi ha dato la vita”. La preghiera può iniziare con una domanda in cui
si chiedono le grazie, in cui si chiede a Dio di aiutarci a risolvere i problemi
della vita, ma poi dobbiamo arrivare alla preghiera in cui si adora Dio e si ringrazia Dio.
San Francesco era sofferente quando compose il “Laudato sii o mi Signore”, era affetto da una
malattia agli occhi ed era quasi diventato cieco. In questo stato di sofferenza
arrivò a scrivere quel canto di gioia che proruppe in una preghiera: ”Laudato sii o mi Signore in tutte le tue creature”.
Dobbiamo arrivare alla
preghiera di adorazione, di lode a Dio che ci ha dato la vita non solo
materiale, ma anche la vita soprannaturale.
Ecco
dunque i due temi del messaggio della Regina della pace:
la
perseveranza, della quale ci ha ringraziato e nella quale dobbiamo essere
resistenti fino alla fine, ricominciando ogni giorno,
l'invito
alla preghiera profonda, la preghiera del cuore, senza la quale
la fede e la speranza languiscono, fino ad arrivare alla preghiera di gratitudine anche
nelle prove, anche nella sofferenza,
anche nelle croci, perché tutto diventa grazia, diventa perfino gioia.
“Figlioli, io sono con voi e vi porto la mia benedizione materna della
pace”. La
Madonna ci assicura che è con noi, ci accompagna, non ci abbandona,
perché è Madre e ci chiama “figlioli”.
Ci dà la Sua materna benedizione della pace e la pace è il bene più prezioso
che si possa avere qui sulla terra: essere
in pace con Dio, essere in pace con se stessi, essere in pace con gli altri.
Da questo bellissimo messaggio
della Regina della Pace, dobbiamo prendere queste due indicazioni: perseverare e pregare.
Gesù, nel momento della Passione, ha detto agli apostoli: ”vegliate e pregate per non cadere in
tentazione”. Non hanno vegliato, non hanno pregato e hanno vacillato e
questo può accadere anche a noi. La fede è un dono di grazia che va difesa, va approfondita, arricchita.
Si può anche perdere la fede,
nessuno di noi è al riparo se non prega!
Abbiamo un nemico tremendo che è il diavolo, il grande seduttore. Vigiliamo e preghiamo, perché siamo veramente in tempi difficili.
Ringraziamo
la Madonna, per questi 36 anni in cui è rimasta con noi, ringraziamoLa per la chiamata che ci ha fatto.
Chiediamo
alla Madonna di essere perseveranti, di essere testimoni, di
essere apostoli del suo amore.
Abbiamo
questa grande, immensa grazia della
Madonna che ci chiama per aiutarLa a salvare le anime.
La Madonna chiede la nostra cooperazione, la nostra preghiera, la nostra
testimonianza e questo è un momento di grazia per noi per valorizzare la nostra vita, per essere apostoli del Regno di Dio e
per cooperare alla grande opera della creazione, della redenzione e
santificazione, che è la grande opera di Dio, che Dio realizza col nostro aiuto e col nostro impegno.
Padre Livio
Nessun commento:
Posta un commento