Eccoci, Signore, alla fine di questo lungo anno davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato. Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chissà quali interminabili rettilinei. È perché, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre, e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola; confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell'abbandono fiducioso in te. Forse mai, come in questo crepuscolo dell'anno, sentiamo nostre le parole di Pietro: "Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla". Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente. Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla. Ci agitiamo soltanto. Grazie, perché obbligandoci a prendere atto Dei nostri bilanci deficitari, ci fai comprendere che, se non sei Tu che costruisci la casa, invano vi faticano i costruttori. E che, se Tu non custodisci la città, invano veglia il custode. E che alzarsi di buon mattino, come facciamo noi, o andare tardi a riposare per assolvere ai mille impegni giornalieri, o mangiare pane di sudore, come ci succede ormai spesso, non è un investimento redditizio se ci manchi Tu. Il Salmo 127, avvertendoci che, il pane, Tu ai tuoi amici lo dai nel sonno, ci rivela la più incredibile legge economica, che lega il minimo sforzo al massimo rendimento. Ma bisogna esserti amici. Bisogna godere della tua comunione. Bisogna vivere una vita interiore profonda. Se no, il nostro è solo un tragico sussulto di smanie operative, forse anche intelligenti, ma assolutamente sterili sul piano spirituale. Grazie, Signore, perché, se ci fai sperimentare la povertà della mietitura e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre, tu dimostri di volerci veramente bene, poiché ci distogli dalle nostre presunzioni corrose dal tarlo dell'efficientismo, raffreni i nostri desideri di onnipotenza, e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia: anzi, di fronte alla cronaca. Ma ci sono altri motivi, Signore, che, al termine dell'anno, esigono il nostro rendimento di grazie. Grazie, perché ci conservi nel tuo amore. Perché ancora non ti è venuto il voltastomaco per i nostri peccati. Perché continui ad aver fiducia in noi, pur vedendo che tantissime altre persone ti darebbero forse ben diverse soddisfazioni. Grazie, perché non solo ci sopporti, ma ci dai ad intendere che non sai fare a meno di noi. Perché ci infondi il coraggio di celebrare i santi misteri, anche quando la coscienza della nostra miseria ci fa sentire delle nullità e ci fa sprofondare nella vergogna. Grazie, perché ci sai mettere sulla bocca le parole giuste, anche quando il nostro cuore è lontano da te. Perché adoperi infinite tenerezze, preservandoci da impietosi rossori, e non facendoci mancare il rispetto dei fedeli, la comprensione dei collaboratori, la fiducia dei poveri. Grazie, perché continui a custodirci gelosamente, anzi, a nasconderci, come fa la madre con i figli più discoli. Perché sei un amico veramente unico, e ti sei lasciato così sedurre dall'amore che ci porti, che non ti regge l'animo di smascherarci dinanzi alla gente, e non fai venir meno agli occhi degli uomini i motivi per i quali, nonostante tutto, continuiamo a essere reverendi. Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Perché, al tuo sguardo, non c'è bancarotta che tenga. Perché, a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare. Anzi, ci metti nell'anima un così vivo desiderio di ricupero, che già vediamo il nuovo anno come spazio della Speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti. Spogliaci, Signore, d'ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te Tutto quello che abbiamo e che siamo. E la Vergine tua madre ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime. AMEN
(don Tonino Bello)
martedì 31 dicembre 2019
Cari fratelli e sorelle, rifletto sull’anno che sta per finire ....-lettera di Padre Jozo
Al finire dell’anno si fanno statistiche, si fanno progetti per l’anno
che verra’, si danno premi ai piu’ meritevoli e cosi’ via. Come saremo
felici quando andremo davanti alla mangiatoia ad abbracciare Gesu’ con
la nostra preghiera. Come saremo felici quando andremo ad adorarLo e
quando daremo alla Madre, la Regina della Pace, il nostro cuore come il
dono piu’ prezioso. Come saremo felici quando, come i Re Magi, Gli
daremo i nostri doni. Questi doni sono le migliaia e migliaia di
pellegrini di tutte le eta’ e le migliaia di sacerdoti che hanno portato
la loro stanchezza e le loro croci a Medjugorje e li’ vi hanno trovato
ristoro. Questi doni sono inoltre coloro che si sono convertiti e hanno
conosciuto Gesu’ e la Chiesa.
Sono i numerosi Vescovi che sono venuti da tutte le parti del mondo per cercare la luce e la forza per la loro vita e il loro ministero pastorale.
Sono ripartiti da Medjugorje portando il tesoro della fede, l’esperienza del Dio vivente, del Dio Padre Misericordioso che perdona, guarisce e da’ forza.
Cari fratelli e sorelle, rifletto sull’anno che sta per finire e sui suoi eventi. Devo ringraziare per gli incommensurabili doni che, come Chiesa, abbiamo ricevuto. La Regina della Pace ci ha scelto perche’ viviamo i messaggi pregando per il nostro compagno di preghiera (si riferisce al gruppo di preghiera della - visitazione - da lui fondato). Oggi, quando ci chiediamo chi e’ questo partner di preghiera, vediamo che e’ogni pellegrino, ferito profondamente nella sua vita e nel suo lavoro, che cerca il Signore. I nostri partners di preghiera sono tutti coloro che sono venuti dalla Madre per cercare consolazione e pace. Nel deserto, Gesu’ disse ai Discepoli prediletti, “ Date loro da mangiare”. Risposero dicendo, “ Non abbiamo niente da dargli”. Oggi abbiamo qualcosa da dare perche’ abbiamo nel nostro cuore il dono della preghiera, ed e’ preghiera che nutre, guarisce e benedice.
Vi scrivo questa lettera perche’ voi possiate continuare il lavoro della Beata Vergine. Perche’ possiate perseverare nell’apostolato dei piccoli e degli umili che giornalmente portano nuove anime alla preghiera e ai sacramenti. Vi scrivo a nome di tutti i pellegrini, affinche’ non vi perdiate di coraggio.
Perseverate sulla via dell’Evangelizzazione del mondo e della conversione della generazione odierna. I Re Magi, guidati dalla stella, rivelarono la loro via e i loro doni alla Madonna e a San Giuseppe. Ogni pellegrino e’ il Re Mago di oggi. Non dobbiamo mostrare angoscia o indifferenza come Erode e gli altri, ma un grande amore Cristiano che indica la via verso Gesu’ e Sua Madre.
Cari amici nella preghiera, mostrate con le vostre vite la via verso il Signore, la via verso il Re della Pace. Unito con voi e alle vostre famiglie auguro ogni benedizione per l’anno nuovo
Sono i numerosi Vescovi che sono venuti da tutte le parti del mondo per cercare la luce e la forza per la loro vita e il loro ministero pastorale.
Sono ripartiti da Medjugorje portando il tesoro della fede, l’esperienza del Dio vivente, del Dio Padre Misericordioso che perdona, guarisce e da’ forza.
Cari fratelli e sorelle, rifletto sull’anno che sta per finire e sui suoi eventi. Devo ringraziare per gli incommensurabili doni che, come Chiesa, abbiamo ricevuto. La Regina della Pace ci ha scelto perche’ viviamo i messaggi pregando per il nostro compagno di preghiera (si riferisce al gruppo di preghiera della - visitazione - da lui fondato). Oggi, quando ci chiediamo chi e’ questo partner di preghiera, vediamo che e’ogni pellegrino, ferito profondamente nella sua vita e nel suo lavoro, che cerca il Signore. I nostri partners di preghiera sono tutti coloro che sono venuti dalla Madre per cercare consolazione e pace. Nel deserto, Gesu’ disse ai Discepoli prediletti, “ Date loro da mangiare”. Risposero dicendo, “ Non abbiamo niente da dargli”. Oggi abbiamo qualcosa da dare perche’ abbiamo nel nostro cuore il dono della preghiera, ed e’ preghiera che nutre, guarisce e benedice.
Vi scrivo questa lettera perche’ voi possiate continuare il lavoro della Beata Vergine. Perche’ possiate perseverare nell’apostolato dei piccoli e degli umili che giornalmente portano nuove anime alla preghiera e ai sacramenti. Vi scrivo a nome di tutti i pellegrini, affinche’ non vi perdiate di coraggio.
Perseverate sulla via dell’Evangelizzazione del mondo e della conversione della generazione odierna. I Re Magi, guidati dalla stella, rivelarono la loro via e i loro doni alla Madonna e a San Giuseppe. Ogni pellegrino e’ il Re Mago di oggi. Non dobbiamo mostrare angoscia o indifferenza come Erode e gli altri, ma un grande amore Cristiano che indica la via verso Gesu’ e Sua Madre.
Cari amici nella preghiera, mostrate con le vostre vite la via verso il Signore, la via verso il Re della Pace. Unito con voi e alle vostre famiglie auguro ogni benedizione per l’anno nuovo
La preghiera non cambia il mondo, ma cambia la persona… – padre Slavko Barbaric
“La preghiera non cambia il mondo,
ma cambia la persona,
che poi a sua volta cambia il mondo”
Quante persone hanno cominciato a pregare solo quando un dolore ha bussato alla porta del loro cuore?E allora dovremmo chiederci come mai aspettiamo che un dolore sfondi la porta del nostro cuore per deciderci ad aprirla a Dio?Ma è proprio questo il momento di dirci e di credere che alla fine ogni cosa volge al bene. Ed è per questo che non è giusto pensare che sia per volontà di Dio che soffriamo. Perché se poi lo diciamo anche a un altro, che cosa penserà questi del nostro Dio? Quale immagine si farà di Dio, se pensa che sia Lui a volere la nostra sofferenza?Quando soffriamo, quando le cose vanno male, allora, non dovremmo dire che è la volontà di Dio, ma piuttosto che è volontà di Dio che noi, attraverso la nostra sofferenza, possiamo crescere nel suo amore, nella sua pace e nella sua fede.Per capirlo meglio, pensiamo a un bambino che soffre e che dice ai suoi amici che sono i suoi genitori a desiderare la sua sofferenza. Che cosa penseranno gli amici di quei genitori?Naturalmente nulla di buono. Ed è quindi bene che anche noi nel silenzio del nostro cuore, ripensiamo al nostro comportamento e cerchiamo cosa ha chiuso le porte del nostro cuore a Dio, o che cosa invece ci ha aiutati ad aprirle La gioia di cui parla Maria è una gioia evangelica, la gioia di cui parla anche Gesù nei Vangeli. È una gioia che non esclude il dolore, i problemi, le difficoltà, le persecuzioni, perché è una gioia che li trascende tutti e porta alla rivelazione della vita eterna assieme a Dio, nell’amore e nella gioia eterna. Qualcuno disse una volta: “La preghiera non cambia il mondo, ma cambia la persona, che poi a sua volta cambia il mondo”.
Cari amici, vi invito ora in nome di Maria, qui a Medjugorje, a decidervi per la preghiera, a decidervi ad avvicinarvi a Dio e a cercare in Lui lo scopo della vostra vita.Il nostro incontro con Dio cambierà la nostra vita e allora saremo in grado, gradualmente, di migliorare anche il rapporto nella nostra famiglia, nella Chiesa e in tutto il mondo.
Con questo appello vi invito ancora a pregare…
P Slavko Barbaric
Il 31 dicembre e 1° gennaio è concessa l’Indulgenza Plenaria ecco come
Il 31 dicembre è concessa l’indulgenza plenaria a chi, in chiesa o in
oratorio, partecipa devotamente al canto o alla preghiera solenne del Te
Deum, ringraziando per i benefici ricevuti nel corso dell’anno.
Il 1° gennaio è concessa l’indulgenza plenaria a chi, sempre in chiesa o in oratorio, canta o prega devotamente l’inno Veni, Creator Spiritus, per invocare lo Spirito Santo sull’anno che verrà.
Di seguito i testi di queste due bellissime preghiere. Non perdiamo questa occasione e pensiamo alle anime dei nostri cari defunti o ad anime sconosciute che ne potranno approfittare, a noi costa veramente così poco! E quanto bene possiamo fare loro!
Per acquistare le indulgenze, oltre alla recita della preghiera nel giorno stabilito, occorre fare la Comunione, dire le tre preghiere (Padre Nostro, Ave Maria, Gloria) per le intenzioni del Santo Padre, confessarsi entro 8 giorni e fare un atto personale di pentimento e disaffezione ai peccati, anche veniali.
Ricordiamo che l’indulgenza plenaria si puó lucrare per se stessi o per un defunto ma non per un altrui vivente.
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.)
1° gennaio: VENI CREATOR SPIRITUS
(Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono dell’altissimo Padre,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nelnbsp;cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Il 1° gennaio è concessa l’indulgenza plenaria a chi, sempre in chiesa o in oratorio, canta o prega devotamente l’inno Veni, Creator Spiritus, per invocare lo Spirito Santo sull’anno che verrà.
Di seguito i testi di queste due bellissime preghiere. Non perdiamo questa occasione e pensiamo alle anime dei nostri cari defunti o ad anime sconosciute che ne potranno approfittare, a noi costa veramente così poco! E quanto bene possiamo fare loro!
Per acquistare le indulgenze, oltre alla recita della preghiera nel giorno stabilito, occorre fare la Comunione, dire le tre preghiere (Padre Nostro, Ave Maria, Gloria) per le intenzioni del Santo Padre, confessarsi entro 8 giorni e fare un atto personale di pentimento e disaffezione ai peccati, anche veniali.
Ricordiamo che l’indulgenza plenaria si puó lucrare per se stessi o per un defunto ma non per un altrui vivente.
31 dicembre: TE DEUM
(Noi ti lodiamo, Dioti proclamiamo Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.)
1° gennaio: VENI CREATOR SPIRITUS
(Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono dell’altissimo Padre,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nelnbsp;cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen
lunedì 30 dicembre 2019
Scopriamo insieme cos'è il Te Deum che si canta la sera del 31 dicembre
VIDEO:
È l'inno cristiano di ringraziamento per eccellenza e viene cantato tradizionalmente la sera di San Silvestro per ringraziare il Signore dell’ anno appena trascorso. Attribuito a San Cipiriano, è stato musicato da diversi autori, da Palestrina a Mozart fino a Verdi. Compare nel finale del primo atto della Tosca di Puccini e anche nella colonna sonora del film "Il gobbo di Notre Dame"
ll Te Deum (estesamente Te Deum laudamus,
"Dio ti lodiamo") è un inno cristiano di ringraziamento che viene
tradizionalmente cantato la sera del 31 dicembre, per ringraziare
dell'anno appena trascorso durante i primi vespri della solennità di
Maria Ss. Madre di Dio oppure in altre particolari occasioni solenni
come nella Cappella Sistina ad avvenuta elezione del nuovo pontefice,
prima che si sciolga il conclave oppure a conclusione di un Concilio.
Chi l’ ha scritto?
Sono diversi gli autori che si contendono la paternità del testo. Tradizionalmente veniva attribuito a san Cipriano di Cartagine, oggi gli specialisti attribuiscono la redazione finale a Niceta, vescovo di Remesiana (Dacia inferiore) alla fine del IV secolo. Secondo una leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) il Te Deum è stato intonato da Sant’ Ambrogio e Sant’ Agostino il giorno di battesimo di quest'ultimo, avvenuto a Milano nel 386, per questo è stato chiamato anche "inno ambrosiano".Chi l’ ha musicato?
Il Te Deum è stato musicato da diversi autori: Giovanni Pierluigi da Palestrina, de Victoria, Händel, Mendelssohn, Mozart, Haydn e Verdi. Da sempre la musica del Te Deum è stata utilizzata in diverse occasione: il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier viene usato come sigla di inizio e fine delle trasmissioni in Eurovisione ed è anche suonato alla fine di tutti i concerti dei Nomadi. Il Te Deum viene anche intonato dal coro nel finale del primo atto della Tosca di Giacomo Puccini. Alcuni versi del testo sacro sono stati usati per la colonna sonora del film “Il gobbo di Notre Dame” della Disney, in particolare nel pezzo “Rifugio (Sanctuary!)”, che accompagna la scena in cui Frollo sta per uccidere Esmeralda sul patibolo e le scene dell'assalto alla cattedrale.Qual è il contenuto?
L'inno si può dividere in tre parti:-La prima, fino a Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria indirizzata al Padre. Letterariamente è molto simile ad un'anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus.
-La seconda parte, da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti, è una lode a Cristo Redentore.
-L'ultima, da Salvum fac, è un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei salmi.
Solitamente viene cantato a cori alterni: presbitero o celebrante e il popolo.
Famiglia Cristiana
Programma di preghiera a Medjugorje Capodanno 2020
" Vieni e vedrai!" (IV 1, 39)
Programma di preghiera nella chiesa di S. Giacomo a Medjugorj:
- martedì (31 dicembre 2019) inizierà con una preghiera del Rosario alle 17:00.
La Messa del Ringraziamento per il 2019 è alle 18:00 e, dopo la Santa Messa, la comunità del Cenacolo mette in scena il Presepe vivente nella zona di fronte alla chiesa.
La veglia di preghiera per la festa di Santa Maria Vergine inizierà alle 22:00 a seguita la s. Messa alle 23:30, guidata dal Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina, mons. Luigi Pezzuto. Quest'anno è anche possibile seguire il programma attraverso i soliti siti Web, sugli schermi fuori dalla chiesa e sul grande schermo nella Hall of St. Di Giovanni Paolo II. La stazione radio Mir trasmetterà anche un programma dal vivo.
-Il nunzio apostolico presiederà la s. Messa mercoledì 1 gennaio 2020 alle 11.00, festa di Maria Vergine e Giornata mondiale della pace. La notte di San Silvestro, dopo la messa serale, verso le 19.00 di sera, verrà nuovamente allestito il Presepe vivente.
"Se non vivete l'Eucarestia, non posso aiutarvi". - Catechesi di Padre Jozo
La Madonna a Medjugorje ha parlato spesso dell'Eucarestia, facendo riferimento alla
nostra generazione. Non posso dimenticare le lacrime della Madonna
quando ci ha parlato per la prima volta dell'Eucarestia: "Cari figli,
come è possibile che non sapete vivere l'Eucarestia?... Se non vivete
l'Eucarestia, non posso aiutarvi". Carissimi fratelli, che la vostra
vita sia l'Eucarestia e che l'Eucarestia sia la vostra vita!
Tutte le Chiese che si definiscono cristiane e che hanno negato la Madonna, hanno negato anche la Presenza reale di Gesù nell'Eucarestia. Si, dove la Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, è stata rifiutata, sono stati rifiutati anche l'Eucarestia ed il sacerdozio! Un ragazzo di Washington ebbe un gravissimo incidente con la macchina e divenne infermo. Suo padre, vescovo anglicano della Chiesa Battista e guida spirituale del Presidente Clinton, è un uomo molto devoto. Decise di venire a Medjugorje con sua moglie e pregare per la guarigione del figlio. E fece un voto alla Madonna: "Tutti mi hanno detto che appari in questo luogo. Io sono venuto qui per chiederTi aiuto, per affidarTi la guarigione di mio figlio".
Ricevettero la grazia desiderata ed il figlio fii guarito completamente. Quando andai in America, egli mi mostrò la sua grande cappella dove possono stare cinquemila persone. E mi disse: "Io so cosa stai cercando nella mia chiesa... disgraziatamente, non ce l'abbiamo! ... Noi non abbiamo l'Eucarestia, però dal giorno del mio pellegrinaggio a Medjugorje sento che molto presto tornerò alla Chiesa dove c'è l'Eucarestia. L'anno scorso, otto sacerdoti anglicani che hanno peregrinato a Medjugorje, sono passati al cattolicesimo. Avevano un unico desiderio, dopo aver incontrato la Madre del Signore: avevano bisogno di incontrare l'Eucarestia.
L'Eucarestia è il cuore, il fondamento della nostra Chiesa cattolica, la sorgente da dove nasce la vita per i membri del Corpo mistico di Cristo. Tutti possono lodare il Signore, tutti possono elevare inni, ma non tutti hanno ricevuto l'educazione nella fede come noi per conoscere che Cristo si è sacrificato come "l'Emmanuele". Non tutti hanno ricevuto la tradizione per celebrare il Mistero della Fede. Non tutti hanno ricevuto la fede. nel Santissimo Sacramento. Il peccato ha separato l'uomo da Dio, l'uomo dall'uomo e, conseguentemente l'uomo si è diviso e disperso. L'Eucarestia è il sacramento dell'unità attraverso cui si riceve la grazia di rimanere uniti.
I Padri della Chiesa lo hanno insegnato fin dall'inizio. In quel bell'inno contenuto nella Didachè si cantava: "Come i granelli di frumento, sparsi per la collina, sono riusciti a formare un unico pane, così i fedeli della Chiesa, sparsi in tutto il mondo, formeranno un solo corpo". Nell'Eucaristia, siamo uniti nel Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. La stessa cosa detta per il pane può essere detta per il vino dell'offerta. Non è stato ottenuto con un solo chicco di uva, ma sono tanti e tanti i chicchi di uva pigiati insieme. Così, ricevendo l'Eucarestia non solo ci uniamo a Cristo dimensione verticale, ma restiamo uniti anche agli altri fedeli dimensione orizzontale, formando un solo vino, un solo pane, una sola Chiesa, un solo ed unico Corpo.
Tutte le Chiese che si definiscono cristiane e che hanno negato la Madonna, hanno negato anche la Presenza reale di Gesù nell'Eucarestia. Si, dove la Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, è stata rifiutata, sono stati rifiutati anche l'Eucarestia ed il sacerdozio! Un ragazzo di Washington ebbe un gravissimo incidente con la macchina e divenne infermo. Suo padre, vescovo anglicano della Chiesa Battista e guida spirituale del Presidente Clinton, è un uomo molto devoto. Decise di venire a Medjugorje con sua moglie e pregare per la guarigione del figlio. E fece un voto alla Madonna: "Tutti mi hanno detto che appari in questo luogo. Io sono venuto qui per chiederTi aiuto, per affidarTi la guarigione di mio figlio".
Ricevettero la grazia desiderata ed il figlio fii guarito completamente. Quando andai in America, egli mi mostrò la sua grande cappella dove possono stare cinquemila persone. E mi disse: "Io so cosa stai cercando nella mia chiesa... disgraziatamente, non ce l'abbiamo! ... Noi non abbiamo l'Eucarestia, però dal giorno del mio pellegrinaggio a Medjugorje sento che molto presto tornerò alla Chiesa dove c'è l'Eucarestia. L'anno scorso, otto sacerdoti anglicani che hanno peregrinato a Medjugorje, sono passati al cattolicesimo. Avevano un unico desiderio, dopo aver incontrato la Madre del Signore: avevano bisogno di incontrare l'Eucarestia.
L'Eucarestia è il cuore, il fondamento della nostra Chiesa cattolica, la sorgente da dove nasce la vita per i membri del Corpo mistico di Cristo. Tutti possono lodare il Signore, tutti possono elevare inni, ma non tutti hanno ricevuto l'educazione nella fede come noi per conoscere che Cristo si è sacrificato come "l'Emmanuele". Non tutti hanno ricevuto la tradizione per celebrare il Mistero della Fede. Non tutti hanno ricevuto la fede. nel Santissimo Sacramento. Il peccato ha separato l'uomo da Dio, l'uomo dall'uomo e, conseguentemente l'uomo si è diviso e disperso. L'Eucarestia è il sacramento dell'unità attraverso cui si riceve la grazia di rimanere uniti.
I Padri della Chiesa lo hanno insegnato fin dall'inizio. In quel bell'inno contenuto nella Didachè si cantava: "Come i granelli di frumento, sparsi per la collina, sono riusciti a formare un unico pane, così i fedeli della Chiesa, sparsi in tutto il mondo, formeranno un solo corpo". Nell'Eucaristia, siamo uniti nel Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. La stessa cosa detta per il pane può essere detta per il vino dell'offerta. Non è stato ottenuto con un solo chicco di uva, ma sono tanti e tanti i chicchi di uva pigiati insieme. Così, ricevendo l'Eucarestia non solo ci uniamo a Cristo dimensione verticale, ma restiamo uniti anche agli altri fedeli dimensione orizzontale, formando un solo vino, un solo pane, una sola Chiesa, un solo ed unico Corpo.
Padre Jozo Zovko: L'Eucarestia
domenica 29 dicembre 2019
“Non potevo credere nella famiglia”. Finchè un giorno …arrivai a Medjugorje. - TESTIMONIANZA
VIDEO:
Mi chiamo Giovanna Pedrini ,sono una donna italiana di 39 anni. Vivo a Medjugorje dal 2007. Sono arrivata qui la prima volta nel 2002, praticamente ‘’trascinata’’ dall’ostinazione nella fede di mia madre e sempre accompagnata dalle preghiere di mia nonna. Entrambe donne di fortissima fede, ma che per varie ragioni e trascorsi della mia vita non sono riuscite a trasmettermi. Sentivo dire che la fede e’ un dono, non ne capivo il senso, sentivo dire che la forza della preghiera poteva raggiungere gli obiettivi piu’ inaspettati. E’ successo davvero, per me e’ stato cosi’. Non era la mia forza,non era la mia preghiera, lo e’ diventato grazie a mia madre e mia nonna. Sono sempre stata una persona molto rabbiosa, ribelle, delusa dalla vita che mi travolse al momento della separazione dei miei genitori. Li e’ cominciato o meglio finito tutto. Non potevo credere nella famiglia, e da li e’ cominciato i rifiuto e il disprezzo di ogni altro valore, perche’ se la famiglia non ha valore, in cosa puo’ trovare altri valori una mente giovane sentendosi senza sostegno? La mancanza della figura paterna ha impedito la costruzione della mia autostima e personalita’ e quindi il declino, la droga, i centri sociali, l’abbandono della scuola, l’incapacita’ di costruire rapporti sentimentali e amicali veri, solidi per paura di vivere nuovamente l’abbandono. Finchè un giorno si aprono forzatamente le porte di un viaggio, non voluto inaspettato ma che ho accettato di intraprendere per sfinimento. E sono arrivata qui a Medjugorje carica di rabbia e di delusione e in pochi giorni immersa nella preghiera di centinaia e centinaia di fedeli presenti sul territorio e alle celebrazioni, quella rabbia e quella delusione si sono sciolte in una richiesta d’amore. In particolare furono le parole di un ragazzo di Suor Elvira a spingermi verso questa richiesta, la luce nei suoi occhi, la gioia che provava. Doveva partire per andare in missione con la comunita’ e da quel giorno non lo rividi piu’, ma pensai spesso alle sue parole. Fu durante l’adorazione eucaristica che trovai risposta a quella domanda. Ogni mio dubbio, ogni paura, ogni senso di solitudine e di abbandono si sciolsero in un’improvvisa sensazione difficile da spiegare. Davanti al Santissimo Sacramento, cominciai a provare pace, serenita’ e gioia, sentimenti che non avevo provato mai nulla del genere e che faticavo a riconoscere..scoppiai in un pianto e capii che quella poteva essere soltanto la risposta a quella mia richiesta e alle preghiere di mia madre e di mia nonna. Non poteva essere suggestione. Come puo’ essere suggestionabile una persona che non crede? Da quel giorno in poco tempo la mia vita e’ stata trasformata. Quel ragazzo lo rincontrai, tramite un gruppo di preghiera, pregavano per lui che non poteva piu’ andare in missione perche scopri’ di avere una malattia genetica rara. Attraverso la croce della malattia, ci rincontrammo e ci sposammo, chi lo avrebbe mai potuto immaginare che grande disegno Dio aveva preparato per me! Oggi sono madre di tre figli, ho un marito meraviglioso e insieme portiamo la croce della malattia genetica di cui lui e’ portatore. Ma non ho piu’ paura ,non vivo piu’ quel senso di solitudine e di abbandono, perche noi non siamo soli abbiamo Dio al nostro fianco che ci sostiene nella malattia . Non abbiamo avuto paura di mettere al mondo tre figli nonostante la malattia. Il si alla vita ormai non poteva che essere un si pieno. E oggi siamo qui con tre figli sani contro ogni previsione a testimoniare con la nostra vita, con la nostra famiglia”
A Medjugorje la Madonna mi ha ridato la mia famiglia.- Testimonianza
Oggi sono sempre di più le coppie in crisi, già nel lontano 1982 la Madonna a
Medjugorje aveva detto di pregare per le famiglie perchè satana è sciolto
dalle sue catene. Se la famiglia è
malata la società è malata e oggi più che mai vediamo come questa realtà
sia attuale.
Paolo è un uomo come tanti altri, un bravo ragazzo che arriva a coronare il suo sogno d’amore sposandosi in chiesa realizzando il suo progetto santo quello di formare una famiglia. La vita della coppia scorre in modo normale poi arriva la gioia della paternità attesa con gioia, la nascita di un figlio è un momento che segna per sempre la tua esistenza, il realizzarsi pienamente di quel progetto d’amore.
Ma non è tutto oro quello che brilla il lavoro lo porta ad allontanarsi dalla famiglia, iniziano le nuove amicizie anche quelle femminili , così un po la lontananza un po l’avvenenza di alcune ragazze molto spigliate , mettiamoci l’amicizia complice che si crea in alcuni ambiti di lavoro, Paolo cade nella trappola e si innamora di una sua collaboratrice bella, avvenente, procace, la seduzione e il male vengono sempre infiocchettati e si travestono come un bene, per farci cadere in tentazione. Così iniziano le discordie in famiglia, le bugie, le fughe sempre più frequenti finche Paolo abbandona la sua famiglia e si dedica al suo nuovo amore, stregato da questa nuova avventura dimentica tutto e tutti e tradisce anche le promesse di fedeltà e di amore eterno, fatte il giorno del suo matrimonio.
L’unico
legame che lo tiene un po unito alla famiglia è il suo amore per il
figlio , e così la coppia non interrompe del tutto i contatti, proprio
per non compromettere il rapporto tra padre e figlio. Questa storia
dura circa 4 anni , immaginate le sofferenze e le ferite causate da
questa situazione. Poi un giorno Paolo d’improvviso si risveglia dal
torpore dal quale era caduto e si rende conto di quello che aveva
combinato, e inizia un percorso di fede che lo porta a comprendere tutto
il male che aveva causato, e le sofferenze procurate alle persone più
care che avesse , diventa un uomo di preghiera e nel frattempo si
ripropone di vivere in castità e di cercare di riparare al male fatto ,
con il bene. Decide di andare a Medjugorje per pregare la Madonna di
aiutarlo a ritrovare la sua fede e il suo matrimonio, perchè oggi più
che mai sente che il suo vero amore è quello della moglie e sente di
amarla in maniera profonda, ma anche se in lui si fa forte la paura di
averla persa per sempre. Arriva a Medjugorje pieno di speranze e di
aspettative che sono state ampiamente ripagate, la sua preghiera si fa
più intensa quando sale alla collina si inginocchia davanti alla statua
della Madonna ed inizia a piangere, ma le sue non sono lacrime di dolore
ma di gioia di liberazione e di pentimento. Prega intensamente e chiede
alla Vergine Maria di aiutarlo a ritrovare il suo matrimonio e la sua
famiglia. Medjugorje lo trasforma e lo sconvolge è così dopo pochi mesi
decide di tornarci questa volta decide di portarci sua madre, prenota
il viaggio nel frattempo continua il processo di conversione in atto in
lui, fatto di preghiere di digiuni e anche e soprattutto di castità
assoluta . Però Tre giorni prima della partenza la mamma si ammala ed è
suo malgrado impossibilitata alla partenza , Marco non sa con chi
sostituirla così chiama la moglie e visto che il viaggio era pagato le
propone di andare con lui a Medjugorje per vivere semplicemente una
esperienza di fede e che dietro questa richiesta non c’era alcuna
pretesa o altra intenzione. Inaspettatamente la moglie accetta , siccome
aveva prenotato una camera doppia i due condividono la stanza come un
fratello e una sorella. Il pellegrinaggio è intenso e ricco di
preghiera, una mattina decidono di salire insieme sulla collina della
apparizioni l’emozione è tanta e Paolo si inginocchia di nuovo davanti
alla statua bianca della Madonna ed inizia a pregare in maniera intensa e
le lacrime solcano il suo viso e sgorgano in maniera copiosa tanto che
inizia a singhiozzare e non riesce a fermarsi. La moglie comprende che
sta pregando per il loro matrimonio e gli dice apertamente di non
pregare per questa intenzione che era inutile, perchè lei era troppo
ferita e non l’avrebbe mai perdonato. Il pellegrinaggio termina
rientrano insieme ma poi le loro strade si dividono anche se i rapporti
sono meno tesi e più cordiali, Marco rispetta le decisioni della moglie e
non insiste in alcun altro modo . Passano 4 lunghi mesi fatti di
preghiere e di silenzio, all’improvviso una sera il telefono di Paolo
squilla, è la moglie che gli dice se volevano vedersi per andare a
mangiare una pizza insieme, ma proprio quella sera lui è impegnato nelle
sue attività di aiuto e sostegno ai poveri e a malincuore deve dire di
no, ma propone un altro giorno, con la paura che lei non accettasse e
invece lei dice si. Si rivedono e lei gli comunica che è innamorata
ancora di lui e che vuole con le dovute attenzioni e cautele
ricominciare a frequentarsi. Beh morale della favola i due si innamorano
di nuovo pazzamente, decidono di ritornare insieme consacrando il loro
matrimonio alla Madonna e oggi sono una coppia felice, Paolo oggi quella
di promessa di fedeltà fatta intende mantenerla anche a costo della
vita stessa, Il Miracolo è avvenuto ma l’impegno è la preghiera non
devono mai mancare il resto lo fa il Signore . Questa storia ci insegna
che c’è sempre una speranza e nonostante le nostre povertà le nostre
debolezze Dio ci ama e interviene nella storia di ciascuno di noi
portando le sue Benedizioni. Questo rappresenta un invito anche a tutte
le coppie in difficoltà rifugiatevi nella preghiera e amate anche chi
vi fa soffrire, non perdete mai la speranza infatti come dice San Paolo
il cristiano è chiamato a sperare contro ogni speranza.
Paolo è un uomo come tanti altri, un bravo ragazzo che arriva a coronare il suo sogno d’amore sposandosi in chiesa realizzando il suo progetto santo quello di formare una famiglia. La vita della coppia scorre in modo normale poi arriva la gioia della paternità attesa con gioia, la nascita di un figlio è un momento che segna per sempre la tua esistenza, il realizzarsi pienamente di quel progetto d’amore.
Ma non è tutto oro quello che brilla il lavoro lo porta ad allontanarsi dalla famiglia, iniziano le nuove amicizie anche quelle femminili , così un po la lontananza un po l’avvenenza di alcune ragazze molto spigliate , mettiamoci l’amicizia complice che si crea in alcuni ambiti di lavoro, Paolo cade nella trappola e si innamora di una sua collaboratrice bella, avvenente, procace, la seduzione e il male vengono sempre infiocchettati e si travestono come un bene, per farci cadere in tentazione. Così iniziano le discordie in famiglia, le bugie, le fughe sempre più frequenti finche Paolo abbandona la sua famiglia e si dedica al suo nuovo amore, stregato da questa nuova avventura dimentica tutto e tutti e tradisce anche le promesse di fedeltà e di amore eterno, fatte il giorno del suo matrimonio.
29 dicembre:Festa della Sacra Famiglia- Preghiera
LA
PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO ALLA SANTA FAMIGLIA
Gesù,
Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
oggi, volgiamo lo sguardo
con ammirazione e confidenza;
in voi contempliamo
la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
oggi, volgiamo lo sguardo
con ammirazione e confidenza;
in voi contempliamo
la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
Santa
Famiglia di Nazareth,
scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù
con una saggia disciplina spirituale,
donaci lo sguardo limpido
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.
scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù
con una saggia disciplina spirituale,
donaci lo sguardo limpido
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.
Santa
Famiglia di Nazareth,
custode fedele del mistero della salvezza:
fa’ rinascere in noi la stima del silenzio,
rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera
e trasformale in piccole Chiese domestiche,
rinnova il desiderio della santità,
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.
custode fedele del mistero della salvezza:
fa’ rinascere in noi la stima del silenzio,
rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera
e trasformale in piccole Chiese domestiche,
rinnova il desiderio della santità,
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.
Santa
Famiglia di Nazareth,
ridesta nella nostra società la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
bene inestimabile e insostituibile.
Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace
per i bambini e per gli anziani,
per chi è malato e solo,
per chi è povero e bisognoso.
ridesta nella nostra società la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
bene inestimabile e insostituibile.
Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace
per i bambini e per gli anziani,
per chi è malato e solo,
per chi è povero e bisognoso.
Gesù,
Maria e Giuseppe
voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo.
voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo.
(Preghiera recitata davanti all’icona
della Santa Famiglia
in occasione della Giornata della
Famiglia, 27 ottobre 2013)
****
Sii
benedetta in eterno dagli angeli e dagli uomini,
o fortunata Casa di Nazareth,
tra le tue mura ospiti Gesù, Principe della Pace,
sorgente del vero amore.
o fortunata Casa di Nazareth,
tra le tue mura ospiti Gesù, Principe della Pace,
sorgente del vero amore.
Tu custodisci Maria, la piena di grazia,
accogli Giuseppe, l'uomo giusto,
il modello perfetto di ogni padre.
O Santa Famiglia di Nazareth,
proteggi le nostre famiglie cristiane.
Imparino da te l'amore alla preghiera,
all'accoglienza, alla reciproca donazione.
Soltanto voi, Gesù, Maria e Giuseppe
potete portare nelle nostre case cristiane
queste indispensabili virtù, dalle quali
dipende il mantenimento della pace domestica.
Fatelo, ve ne preghiamo!
Spariscano dalle nostre famiglie
le divisioni, le discordie, le gelosie,
i sospetti, l'intolleranza, la durezza,
nemici della quiete e della felicità.
nemici della quiete e della felicità.
I santi angeli, che vegliano sulla vostra casa,
visitino anche la nostra
e allontanino da essa le insidie del nemico.
Amen.
****
O Santa Famiglia di Nazaret,
vissuto nel totale abbandono nelle mani di Dio,
testimone della misericordiosa bontà del Signore,
benedici tutte le famiglie del mondo.
Suscita santi desideri nei cuori dei giovani.
Metti lo Spirito di purezza e di rispetto vicendevole
nell'anima dei fidanzati.
Radica un amore saldo e generoso nell'intimo degli sposi.
Sviluppa il senso della maternità e paternità
nella vita dei genitori.
Rendi tutte le famiglie cristiane segni eloquenti
dell'amore di Dio per il mondo, piccole chiese domestiche,
dove la grazia possa produrre copiosi frutti di santità.
Amen.
****
Oh! Casa di Nazareth
scuola del vangelo
ove si inizia a comprendere
scuola del vangelo
ove si inizia a comprendere
la vita di Gesù!
Oh! Santa e dolce dimora
Oh! Santa e dolce dimora
dove Gesù fanciullo
nasconde la sua gloria;
docile e obbediente
nasconde la sua gloria;
docile e obbediente
si addestra nell'arte
del falegname;
dolce e premuroso
medita con Maria
la Parola di Dio Padre.
Qui vogliamo apprendere
il valore del lavoro,
della pace, della disponibilità
al volere di Dio.
Oh! Famiglia di Nazareth,
esperta nell'amare e nel soffrire,
dona al mondo, ad ogni famiglia,
la pace, l'amore, la serenità.
Gesù, Maria, Giuseppe,
insegnateci a comprendere
insegnateci a comprendere
il valore della vera famiglia:
la sua bellezza austera e semplice,
la sua bellezza austera e semplice,
il suo carattere sacro ed inviolabile,
la sua comunione d'amore.
la sua comunione d'amore.
In questo giorno della "Festa della Santa Famiglia" riscopriamo gli appelli della Madonna
La famiglia nei messaggi della Regina della Pace
Fra Slavko Barbaric1. Medjugorje rappresenta la scuola nella quale Maria, la Regina della Pace, ci parla e ci insegna. Nei primi messaggi che Lei ci trasmetteva, non ci dice niente di nuovo, ha parlato in modo semplice, con fare materno, pieno d'amore e comprensione, tenerezza e pazienza, però allo stesso tempo chiaramente e con fermezza ci ha ricordato quello che noi, come suoi figli, come singoli, famiglie e come tutta la Chiesa, abbiamo il dovere di fare.
Il suo discorso é semplice e concreto, senza nessuna teoria o filosofia, proprio così come dovrebbe fare ogni madre. Maria, la Regina della Pace, é molto chiara per quanto riguarda ciò che chiede e desidera da noi. I suoi messaggi non hanno bisogno di spiegazioni. Possono essere compresi da tutti. Non ci sono parole incomprensibili o concetti non chiari.
Da una parte il suo discorso fa riferimento ai messaggi espressi nella Bibbia e dall'altra parte i suoi messaggi mostrano un legame profondo con la nostra realtà quotidiana. Per riconoscere meglio il legame profondo dei messaggi di Maria con il messaggio della Bibbia e con la nostra realtà, é sufficiente ricordarsi del suo messaggio fondamentale: Pace, pace e solo pace. Ha pronunciato queste parole il 26 giugno 1981. A queste parole ha aggiunto anche delle parole profetiche: Pregate e fate digiuno, perché con il digiuno e la preghiera si possono fermare le guerre e le catastrofi naturali. La realtà della guerra per noi Croati cattolici, nel lontano 1981 era inimmaginabile. Solo 10 anni dopo, nello stesso giorno, il 26 giugno 1991, sono cadute le prime bombe, che hanno annunciato la terribile realtà della guerra che non abbiamo voluto, non ci aspettavamo e che non pensavamo mai di tali dimensioni.
L'unico scopo delle apparizioni é la pace e, come un filo rosso, passa attraverso tutto quello che Maria dice e fa. Perciò Lei parlava anche delle condizioni della pace: rivolgersi, pregare, fare digiuno, credere e abbandonarsi a Dio totalmente, rimanere con Lei sulla strada della santità. Ha parlato chiaramente anche dei mezzi: recitare il rosario, confessarsi, leggere le Sacre Scritture, assistere alla celebrazione della Santa messa, fare del bene.
Tutti gli individui erano stati invitati: le famiglie, i gruppi, tutta la Chiesa e tutto il mondo. Nel totale processo di pace viene nominata di continuo l'importanza dell'individuo, della famiglia e del gruppo di preghiera. La sua strada verso la pace é la strada induttiva. Tutto inizia con il singolo (individuo) che cambia e cambiando crea nuovi rapporti nella famiglia, nella società, nella Chiesa e nel mondo. Tutto inizia con il rivolgimento personale dell'individuo (singolo) che crea i nuovi rapporti nella famiglia e così via. Le persone che hanno visto la Madonna ripetono in continuazione che prima di tutto ci deve essere la pace nei nostri cuori, poi nella famiglia e alla fine nel mondo. Qui si vede il valore inevitabile e l'importanza dell'individuo. Senza l'individuo, i programmi che Dio ha raccomandato a Maria, non sono realizzabili. L'individuo crea un nuovo ambiente, una nuova famiglia e la famiglia crea una nuova Chiesa e una nuova società. La società nuova, la Chiesa nuova e la nuova famiglia, cambiano con il cambiamento dell'individuo e hanno un loro ruolo nell'educazione dell'individuo e fanno in modo che gli individui realizzino più facilmente la loro identità.
Il compito di quest'esposizione é quello di dimostrare quello che dice Maria delle famiglie, che tipo di famiglia Lei vuole, che cosa raccomanda, verso cosa richiama l'attenzione dei bambini, dei genitori, degli anziani, che tipo di valori dovrebbero vivere e come si dovrebbero comportare gli uni verso gli altri, verso Dio, verso la preghiera, verso la messa e la Sacra Bibbia.
2. Nei Suoi 27 messaggi, Maria nomina la famiglia. Di tutti questi messaggi, 13 messaggi sono stati dati giovedì e il resto (14) sono stati dati il 25 di ogni mese. Tutto quello che ha detto si può dimostrare dal punto di vista cronologico, così come dava i messaggi, ma anche dal punto di vista tematico. Personalmente propendo più per la dimostrazione tematica.
Dio al primo posto
Dio é la base di tutto, la fonte della vita e della santità, il Creatore e Signore di tutto. Lui é la pace e l'amore. Senza un contatto personale con Lui nessuno può avere la pace. Lui ci dà tutto quello che abbiamo e tutto appartiene a Lui. Nella famiglia consacrata si trova Dio al primo posto e Lui deve domare la vita della famiglia. Scegliere Dio e metterlo al primo posto significa fare quello che ha fatto Maria e vivere così come viveva l'antica famiglia di Nazareth. "Perciò cari figli mettete Dio al primo posto nelle vostre famiglie, per ricevere la pace da Lui e per essere protetti da Lui. Non solo in guerra ma anche in pace da ogni tentazione Satanica" - così si dice nel messaggio del 25 dicembre 1991, Maria parla chiaramente della continua e instancabile attività di Satana sia durante la guerra che durante la pace. Lui non sopporta tutto ciò che è bene, "perché lui vuole la guerra, vuole il disordine, vuole distruggere tutto quello che é buono" (messaggio del 25. marzo 1993). In questo stesso messaggio invita tre volte alla preghiera "pregate, pregate, pregate". Questa é la risposta alla domanda : come avvicinarsi al suo cuore materno."Sono venuta a dirvi che Dio esiste", diceva uno dei primi messaggi, che le persone che hanno visto la Madonna hanno trasmesso alla gente (al mondo). In seguito nei tanti messaggi ha invitato gli uomini e le famiglie a scegliere Dio e metterlo al primo posto.
Così sicuramente è stata nella sua vita. Lei si é proclamata serva del Signore ed eseguiva in tutto la volontà di Dio. Dio era al primo posto nei suoi pensieri, nelle parole e in tutta la sua attività.
Nel messaggio del 2 giugno 1984 la Vergine in occasione della novena per il versamento dello Spirito Santo alla famiglia, invita tutti quanti a pregare affinché tutta la vita sulla terra sia dedicata a celebrare Dio. Dio stesso concederà ogni aiuto necessario affinché tutto ciò avvenga (2 giugno 1984). San Paolo ci dice nella prima lettera ai Corinzi: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio."(10,31)
Tutto ciò che ci dice, lo dice in nome di Dio. Maria é il profeta e la regina dei profeti, e profeta é colui che parla in nome di Dio. Perciò, la parole dei profeti non riguardano soprattutto gli avvenimenti futuri, ma "parlano" in nome di Dio. Perciò ogni madre ed ogni padre sono prima di tutto profeti, che rivelano ai propri figli la volontà di Dio, l'amore di Dio, la misericordia, i piani di Dio e i mezzi attraverso i quali questi piani si possono realizzare. A Lei Dio ha raccomandato i piani che si realizzeranno solo con la nostra collaborazione. "Mi avete aiutato con la vostra preghiera per realizzare i miei piani. Continuate a pregare affinché questi piani si realizzino del tutto (messaggio del 27 settembre 1984). Ci insegna che tutto deve appartenere a Dio e noi potremo realizzare tutto ciò attraverso le sue mani (messaggio del 25 ottobre 1988). Quando metteremo Dio al primo posto allora avremo la pace e saremo sicuri da ogni pericolo di Satana. Quando avremo Dio avremo tutto. Senza di Lui siamo poveri e persi e non sappiamo da che parte stiamo. Scegliendo Dio e mettendo Dio al primo posto, la nostra vita e tutta la nostra attività vitale saranno totalmente chiare e decisive (messaggio del 25 dicembre 1991).
La famiglia, in questo caso i genitori, rappresentano coloro che trasmettono l'esperienza di Dio ai propri figli. Quando per loro Dio sarà al primo posto allora tra di loro ci sarà l'amore, serviranno Dio a vita e guideranno i loro figli sulla strada giusta. Perciò Maria invita i più giovani ad apprendere la preghiera e a frequentare la santa messa" (messaggio del 7 marzo 1985). Solo così i figli potranno imparare quello che i loro genitori vivono. Quando i figli scopriranno Dio e quando Lui entra nella loro vita al primo posto, rimarranno sulla strada della pace, della fede, dell'amore e del bene.
Nel messaggio del 25 agosto 1996 Lei invita i genitori ad essere di buon esempio per i loro figli, perché in caso contrario, i figli andranno verso l'ateismo (la vita senza Dio) e ciò significa buio, disordine (non avere la pace) e morte.
Maria non si é dimenticata neanche degli anziani all'interno della famiglia. Loro sono importanti e devono essere stimolati a pregare, devono rappresentare un esempio di vita per i giovani ed essere di aiuto agli altri, testimoniando così Gesù (messaggio del 24 aprile 1985). Questo tipo di rapporto tra i giovani e gli anziani nella famiglia, l'uomo lo scopre solo nell'incontro con Dio. Nel ritmo frenetico della vita moderna sia i figli che gli anziani spesso sono considerati come un disturbo, come una barriera che non ci permette di goderci la vita. Secondo questa concezione si possono giustificare gli aborti, l'uccisione dei bambini e la rinuncia ad occuparsi degli anziani, fino ad arrivare all'eutanasia. Possiamo aspettarci un cambiamento d'opinione solo se tutti quanti scelgono Dio come il creatore di tutti che ad ogni vita dà un senso profondo e che é minacciato dall'atteggiamento materialista sulla vita. Perciò il 25 marzo 1995, Lei ha detto che non c'é la pace lì dove non c'é preghiera, non c'é l'amore lì dove non c'é fede. La pace nasce nell'incontro con Dio e l'amore nella fiducia totale, nel consegnarsi a Dio. Dio dà la pace e la pace é un dono di Dio (messaggio del 25 gennaio 1996).
Quando Dio sarà al primo posto nella famiglia allora anche la preghiera potrà avere una sua giusta collocazione e un suo tempo (momento), e questo farà in modo che si cerchi e si trovi la volontà di Dio (messaggio del 25 aprile 1996).
La preghiera nella famiglia
L'invito più frequente indirizzato alle famiglie é di pregare dentro di esse.Nel messaggio del 2 giugno 1984 la Madonna invita alla preghiera nella novena allo Spirito Santo, affinché lo Spirito si riversi sulla famiglia e su tutta la parrocchia. Questo desiderio della Madonna naturalmente ci riporta alla memoria l'episodio in cui Lei ha pregato per nove giorni con gli apostoli dopo la risurrezione di Gesù. Gesù ha mandato lo Spirito protettore proprio come aveva promesso. Con l'arrivo dello Spirito Santo il cuore di Maria e i cuori dei apostoli si sono riempiti della forza e del fuoco dello Spirito Santo. Con l'arrivo dello Spirito Santo gli apostoli sono stati in grado di testimoniare ciò che hanno sentito e visto. (At 1,13-14 e 2,1-4). Basta ricordarsi dei doni dello Spirito Santo: saggezza, buon senso, consiglio, forza, intelligenza, religiosità, paura Divina - per capire subito perché la famiglia deve pregare insieme proprio nello Spirito Santo e perché servono proprio adesso i regali dello Spirito Santo. La famiglia stessa é la comunione della vita nella fede, nell'amore, nella speranza, nel rispetto reciproco, nella cura degli uni verso gli altri in senso materiale, e spirituale. L'uomo é educato alla famiglia e si forma con la famiglia.
E' impossibile immaginare uno sviluppo normale dell'uomo senza la sua famiglia. Tutto può funzionare solo se i cuori sono pieni e se si riempiono in continuazione con i regali (doni) dello Spirito Santo. Da nessuna parte come nella famiglia c'é bisogno del dono del buon senso, della saggezza, della forza, della religiosità e timore di Dio.
Il messaggio di Maria é anche la risposta a tutti i genitori che si chiedono che cosa altro possono fare per le loro famiglie che si trovano in crisi. Pregare lo Spirito Santo significa chiamare quello Spirito che dà la vita e vivifica, che trasforma il vuoto e il deserto in pienezza e vita (Gen 1,2). Questo significa pregare lo Spirito Santo che aveva visto Isaia quando le ossa dei morti si sono trasformate nella vita.(Is 37, 1-14).
Tanto lo Spirito Santo sarà attivo nelle famiglie così formerà le persone in persone nuove e tanto l'uomo dentro di sé potrà vincere il buio con la luce divina, il deserto dell'anima e del cuore, potrà trasformare in ricchezza della comunione e dell'amore, la mancanza dell'amore potrà compensare con l'amore eterno che é il dono dello Spirito Santo e così con la forza dello stesso Spirito potrà guarire le ferite del cuore che nascono a causa della mancanza dello stesso amore. Nel messaggio del 28 marzo Maria ringrazia tutti coloro che nelle proprie famiglie hanno fatto rinascere la preghiera e tutti quelli che sono diventati attivi sono diventati cari al Suo cuore.
La preghiera del rosario e il tempo della preghiera
"Prego le famiglie della parrocchia di pregare il rosario della famiglia" ha detto la Madonna nel messaggio del 27 settembre 1984. La preghiera stessa del Rosario rappresenta l'unione con Maria e Gesù nella gioia, nella tristezza e nella gloria. In quest'unione la famiglia cresce secondo l'esempio della Sacra Famiglia. L'uomo, l'individuo, la famiglia e la società cercano i propri modelli e i propri ideali. Pregando il rosaio, i genitori con i figli, i giovani con gli anziani, i sani con i malati, nella famiglia, hanno davanti agli occhi la vita e l'esempio di Gesù Cristo, di Giovanni e di Maria. Vivere con loro la propria unione famigliare significa sia per i genitori che per i figli ogni giorno uno stimolo nuovo all'amore reciproco e al rispetto. Così si impara nella famiglia come si vive la gioia, come si porta la croce e come si realizza l'esperienza della resurrezione. La famiglia deve mettere la preghiera al primo posto e non permettere che il lavoro e gli impegni quotidiani spengano lo spirito della preghiera - così dice la Madonna nel messaggio del novembre del 1984. Nello stesso messaggio invita al rinnovo della preghiera perché ovviamente i lavori hanno spento la preghiera.Solo dopo aver conosciuto la situazione nella nostra famiglia per quanto riguarda la preghiera, allora possiamo capire perché la Madonna ci tiene a sottolineare che la preghiera deve essere messa al primo posto. Non é vero forse che in tante famiglie la preghiera si trova all'ultimo posto, se non è addirittura scomparsa? Quante famiglie pregano dopo avere finito tutti i loro impegni giornalieri, quando l'individuo é stanco e può appena guardare qualcosa in TV che gli si offre senza nessun sforzo? La vera risposta a questa domanda sarebbe: iniziare il giorno con la preghiera comune (insieme), il che é praticamente impossibile in tante famiglie secondo le loro convinzioni. A causa delle trasmissioni televisive che si protraggono fino a tardi la sera si é persa la mattina nella famiglia, e ciò significa perdere l'intera giornata. L'incontro non realizzato di mattina rende ineseguibili gli incontri durante giorno.
Secondo l'opinione umana più profonda e l'unione famigliare non ci sarebbe niente di più normale che la preghiera insieme fatta sia di mattina che di sera.
Nel messaggio del 25 agosto 1995, Maria invita la famiglia ad iniziare la giornata con la preghiera al mattino e di finire la giornata con la preghiera serale di ringraziamento. Di mattina la famiglia, tutti insieme o singolarmente, sceglie Dio e la sua Santa volontà. Sceglie e prega affinché in ogni uomo possiamo incontrare Dio e in tutto quello che facciamo possiamo trovare la Sua volontà. Nella preghiera del mattino si deve chiaramente e con gratitudine accettare la nuova giornata e mettersi a disposizione di Dio e delle persone.
Nella preghiera serale si deve sottolineare la gratitudine. Tutto quello che facciamo durante giorno ce lo ha permesso l'amore di Dio. Dobbiamo ringraziare sempre di sera. Ringraziamento significa riconoscere i doni che Dio ci ha dato. Ringraziando, l'uomo combatte contro il pericolo e la superbia di prendersi il merito delle azioni che invece sono state fatte da Dio. La gratitudine spetta a Dio e agli altri perché significa riconoscere l'azione di Dio nella propria vita e nella vita della propria famiglia come anche essere cosciente che questo é un dono. La gratitudine é l'espressione più profonda della fede e della fiducia in Dio. Chi ringrazia riconosce (afferma) che tutto il bene arriva da Dio. Così anche chi ringrazia si può anche pentire perché potrà facilmente capire che ha usufruito dei doni di Dio e che ha seguito più la propria volontà che la volontà di Dio.
La famiglia che prega insieme al mattino affinché possa trascorrere il giorno in pace e con amore, nel rispetto reciproco e avere un lavoro soddisfacente, sicuramente avanzerà spiritualmente e con l'avanzamento spirituale sarà in grado di vivere tutti i valori che rendono bella una famiglia. E' anche importante che la famiglia alla fine del giorno veda insieme tutto quello che é successo, ringraziare per ciò che c'è stato di buono, pentirsi per il male e il peccato, e affinché i membri della famiglia si perdonassero gli uni e gli altri se ci sono state delle incomprensioni e delle offese. Questa é la condizione per avere la pace nella famiglia e per un sonno tranquillo. Chi nella famiglia va a riposarsi di sera senza aver fatto pace con gli altri, senza aver perdonato gli altri, non può riposarsi perché l'anima ferita non può trovare la pace per se stessa se prima non ha fatto pace e se non ha accettato gli altri con amore.
Rinnovare la preghiera della famiglia significa rinnovare gli incontri con il Padre eterno che ci ama infinitamente attraverso suo figlio Gesù Cristo. Accolte dall'amore di Cristo, le famiglie potranno accettare e capire tutto, anche le croci più pesanti e le malattie (messaggio del 15 gennaio 1992). Le croci e le malattie diventeranno la pace e l'unione.
Parlare con il Padre dei cieli è molto importante più del parlare con il genitore. Una famiglia dove non c'è comunicazione perde le fondamenta e l'espressione basilare della sua unione. Al rinnovo della preghiera la Madonna ci invita nel messaggio del 7 marzo del 1985.
Nel messaggio del 6 dicembre 1984 la Madonna ripete l'invito alla preghiera da parte della famiglia e ci ammonisce perché non l'abbiamo ascoltata. Nello stesso messaggio ci dice di nuovo che Lei fa ogni cosa perché è Dio che la manda e Lei ci parla a nome suo. Chi non ascolta il suo invito non ascolta nemmeno Dio che manda Maria a suo nome.
Il problema dell'obbedienza della comunità parrocchiale, Maria lo ripete nel messaggio del 14 febbraio 1985. La disobbedienza della comunità parrocchiale provoca la tristezza nel cuore di Maria e ripete l'invito affinché le famiglie obbediscano e preghino unite la preghiera familiare. L'espressione "devi" é molto rara nei messaggi di Maria a Medjugorje. Dal punto di vista pedagogico e metodologico tale espressione non minaccia il sottolineato fatto della risposta con l'amore e non dubita sulla pazienza di Maria, ma spiega il suo grande desiderio di aiutare le famiglie a vivere in un contatto vero (buono, giusto) con Dio.
L'amore nella famiglia
Amare ed essere amato é il desiderio più profondo e fondamentale di ogni uomo. Non c'è neanche bisogno di dire quanto sia importante l'amore e il fatto di essere accettati all'interno della famiglia, scuola di vita. La mancanza di amore e di accettazione all'interno della famiglia lasciano delle ferite molto profonde. Si sa molto bene che il bambino fin dal concepimento sa e riesce a sentire se viene accettato con amore oppure no. Si sa bene grazie alla prassi terapeutica che spesso i traumi e i timori, che possono accompagnare una persona anche per tutta la vita, sono provocati dal fatto che una madre o un padre pensavano di abortire il proprio bambino.Perciò il messaggio del 13 dicembre 1984 é molto chiaro. Prima di tutto si deve iniziare ad amare all'interno della famiglia, poi si può parlare di amore nelle comunità parrocchiali e infine dell'amore verso tutte le persone. Con questo messaggio Maria ha voluto preparare la comunità parrocchiale all'accettazione dei pellegrini: "... e poi potrete amare ed accettare tutti quelli che verranno qui." (13 dicembre 1984).
Maria, pienamente concreta come madre, chiede nello stesso messaggio che la settimana in cui ha dato il suo messaggio venga considerata come un momento particolare in cui si deve imparare ad amare. E' la settimana prima di Natale, la festa dell'amore e della vita. S'inizia ad imparare ad amare nel momento in cui l'uomo decide di imparare ad amare all'interno della famiglia. Nello stesso messaggio Maria ripete le parole di San Paolo: senza l'amore non si può ottenere niente. L'amore sostituisce tutte le leggi e le avvera e nessuna legge può sostituire l'amore. Senza l'amore niente ha valore e l'amore dà ad ogni cosa un valore eterno (1 Cor 13, 1-13). Prima del quarto anniversario, il 6 giugno 1985, Maria di nuovo ci invita ad amare i membri della famiglia, e solo poi si potranno amare tutti gli altri. Dal punto di vista cronologico si può affermare che Medjugorje alla fine del 1984 e soprattutto nel 1985 é diventato un Santuario internazionale. Quando le apparizioni di Medjugorje sono iniziate, da una parte hanno subito le pressioni dei comunisti e i tentativi di fermare questo fenomeno, dall'atra parte l'ordine vescovile si opponeva a Medjugorje. Il Monsignore di quel tempo, Pavao Zanic, alla fine dell'ottobre del 1984, ha emesso una nota ufficiale su Medjugorje. Alcune volte sembrava che le forze contrarie alla Chiesa sarebbero riuscite a spegnere gli avvenimenti di Medjugorje. Però, si può notare chiaramente, che Maria continuava a portare a termine il suo compito e non si preoccupava delle critiche avversarie che si presentavano, non ne parlava affatto, continuava ad esortare e ad educare la comunità parrocchiale all'amore, che può vincere contro ogni cosa. A Natale del 1991 quando si è diffusa la guerra in Croazia e quando c'erano i primi segnali della guerra in Bosnia e Erzegovina, Maria esortava di nuovo alla pace e all'amore. L'amore é misericordia e la si deve pregare, Gesù ce lo dona per benedire ogni cosa con la benedizione della pace e dell'amore. Nel messaggio dell'aprile 1993 Maria usa l'immagine della natura che si risveglia in primavera ed invita tutti gli uomini affinché si aprano all'amore come si apre la natura al Dio Creatore. I cuori che si aprono all'amore, così come si apre la natura, prima mostreranno e dimostreranno il proprio amore all'interno della famiglia. L'amore salverà la famiglia dal disordine e dall'odio e riporterà all'interno di essa lo spirito della preghiera. Attraverso la preghiera Dio ci darà la forza per amarci gli uni e gli altri. Maria sa bene quanto sia importante per noi capire il suo invito all'amore e che partecipiamo al processo dell'amore che si risveglia. Perciò ci ripete che Lei ci ama con amore materno. L'amore materno é la condizione della vita in generale. Questo tipo d'amore in particolare é attivo ed é la condizione per la creazione di una nuova vita. Senza quest'amore la vita non può ne iniziare ne sopravvivere.
La presa di coscienza dell'amore Divino che ci ha creato, e la presa di coscienza dell'amore materno di Maria sono le condizioni affinché ogni uomo scelga l'amore e affinché ogni amore ferito venga guarito. Dio si é presentato a noi attraverso Gesù Cristo come amore infinito che ci accetta senza condizioni e che é la condizione di ogni altro tipo d'amore, specialmente nella famiglia perché Dio si é presentato come nostro padre.
L'amore é la condizione della pace nella famiglia, perché chi non ha l'amore non può vivere la pace - come ci insegna Maria nel messaggio del 25 gennaio 1996.
Nello stesso messaggio Maria parla del legame tra l'amore e il perdono. Noi siamo uomini deboli. Pecchiamo e peccando minacciamo l'amore. Chi non perdona il suo amore resisterà poco e sarà condizionato da tante cose. Solo colui che ama può perdonare. Ci rimane solo la preghiera affinché possiamo capire ed accettare con il cuore l'invito all'amore e al perdono.
Bibbia nella famiglia
La Sacra Scrittura rappresenta la parola di Dio rivolta all'uomo. L'individuo dovrebbe leggerla e così conoscere Dio che si presenta, la sua volontà, il suo amore, la sua misericordia e il suo perdono. Maria desidera che nelle famiglie si legga la Sacra Scrittura e che la si preghi. Come é importante per l'individuo leggere la Sacra Scrittura così é anche importante per l'unione famigliare a tutti i livelli. Chi legge la Sacra Scrittura nella famiglia e riflette sulla Parola di Dio, allora saprà, pregherà e testimonierà, e la famiglia che prega e riflette insieme sarà una famiglia unita con la forza dello Spirito Divino.Le persone che hanno visto la Madonna spesso ripetono che la Sacra Scrittura deve essere letta all'inizio della giornata, bisogna fermarsi su una parola e riflettere su di essa per tutto il giorno.
Nel messaggio del 25 agosto 1996, Maria ripete il discorso sulla Sacra Scrittura, cioè leggere e pensare, pregare e vivere, e desidera che poniamo la Bibbia in evidenza nelle nostre case famigliari. In questo modo la Bibbia, lettera divina, sarebbe ciò che ci accompagna quando usciamo da casa per andare a lavoro e ci ricorda di non dimenticare Dio. Sarebbe anche la prima cosa che ci aspetterebbe e saluterebbe quando torniamo nella nostra casa. Se ogni membro della famiglia uscendo da casa guarda la Bibbia e tornando per la prima cosa vede la Bibbia, creerà dentro di se dei rapporti positivi nei suoi confronti e nei confronti degli altri, nei confronti del suo lavoro e della sofferenza, nei confronti del tempo e dell'eternità.
Il desiderio di Maria ci ricorda ciò che ogni membro del popolo Divino, e anche lei, hanno fatto. Nel Deuteronomio 6,4-9 c'é scritto: "Ascolta Israele: il Signore é il nostro Dio, il Signore é uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte."
Ricordiamoci di cosa disse San Geronimo: " Chi non conosce le lettere, non conosce Gesù Cristo "
La famiglia e' invitata alla santita' e alla consacrazione
Tutti coloro che battezzandosi sono immersi nella morte di Gesù Cristo sono morti nel peccato e sono invitati alla santità. Nell'Atto di Fede confessiamo "una Chiesa santa, cattolica e apostolica", una Chiesa che viene esortata alla santità e non al vizio. Ciò che riguarda tutta la Chiesa, riguarda i suoi membri e le famiglie e la famiglia viene definita "Piccola Chiesa ".La Santità é un invito ad una vita concreta nell'amore con Dio e con i fratelli. Essa dentro di se significa prima di tutto la guarigione dei rapporti con Dio e con le persone, la crescita nell'amore, nella fede e nella speranza.
Il desiderio di Maria é che la famiglia sia un luogo dove nasce la santità. L'esempio della santità dei genitori e degli anziani farà da scuola alla santità dei giovani. "Vi prego aiutatemi con la vostra testimonianza con coloro che non sanno vivere in modo santo ... e in particolare all'interno delle vostre famiglie" sono le parole del 25 luglio 1986. L'amore e il perdono, la bontà e la generosità, la mitezza e la decisione, la moderazione e l'amore sincero sono l'espressione della santità e la scuola della santità per la famiglia.
Affinché la santità della famiglia possa essere raggiunta secondo Gesù e Maria, cioè secondo il Vangelo, Maria invita a dedicarsi personalmente, in famiglia e in parrocchia a Gesù, suo caro Figlio (messaggio del 25 ottobre 1988) e al suo Cuore che non conosce il peccato, "così tutto appartiene a Dio attraverso le mie mani" (25 ottobre 1988,) L'espressione latina di "dedicare" é "consacrare", che ci porta al vero significato dell'invito della Madonna: consacrazione. Consacrarsi significa scegliere e prendere Maria e Gesù ad esempio, essere con loro, fare amicizia con loro e diventare come loro, secondo il vecchio detto popolare: sei come coloro con i quali stai! Colui che fa' amicizia con Maria e Gesù con la preghiera giornaliera, specialmente recitando il rosario, si trova sulla strada della santità e capirà come può vivere nella gioia e nel dolore per la gloria finale nei cieli.
Consacrandosi l'uomo viaggia coscientemente con Maria e Gesù e così supera quella solitudine che nasce a causa del peccato e realizza una nuova unione dell'amore e della vita sapendo che potrà vincere contro il peccato e la morte.
I piani distruttivi di satana
La famiglia si deve consacrare e in questo modo si difende da satana e dalla sua attività distruttiva. Lui porta odio e discordia. Il seme più pericoloso per la famiglia è rappresentato proprio dall'odio e dalla discordia. E' una ferita mortale che uccide la cellula fondamentale dell'unione umana. "Satana é forte e perciò voi cari figlioli, avvicinatevi con la preghiera costante al mio cuore materno" - ha detto la Madonna nel messaggio del 25 ottobre 1988. Maria é la donna della Sacra scrittura che con suo figlio vince contro satana (Gen 3,15, Ap 12, 1-6). Il vescovo Milingo che si occupa tanto di esorcismi, in un discorso ha detto che Maria rappresenta la prima esorcista. Lei con suo figlio vincerà contro satana e suo figlio non é solo Gesù ma ognuno di noi, e la sua famiglia non é solo quella di Nazareth ma ogni famiglia. Avvicinandosi al Suo cuore potrà difendersi sia l'individuo che la famiglia dall'attività distruttiva di satana. Nel messaggio del 25 gennaio 1994 ci parla di nuovo dell'opera di satana e le sue intenzioni. Lui vuole in questi tempi "creare disordine nei vostri cuori e nelle vostre famiglie". Figlioli, non permetteteglielo. Non permettete che sia lui a guidare voi e le vostre vite." Il desiderio di satana è quello di escluderci dal potere dell'amore divino e comandare su di noi, sulle nostre famiglie, sui nostri sentimenti e sulle nostre decisioni. Lì dove lui prende il comando e dove è lui, lì rimangono solo le rovine. Maria si presenta di nuovo come colei che ci difende sia attraverso il suo amore che attraverso la sua intercessione con Dio. Se gli individui e le famiglie non accettassero il suo aiuto e la sua protezione, si aprirebbe la strada verso satana che ci tenta e in particolare ci fa perdere la fede, la speranza e l'amore (messaggio del 25 marzo 1995).La pace nella famiglia
Tutto quello che Maria diceva sulle famiglie, tutti i consigli che dava, tutte le avvertenze materne, tutti gli inviti a consegnarci a Dio e a consacrarci, come anche l'invito all'amore e al perdono, portano verso la meta più importante, per cui lei ha scelto il suo nome, cioè di definirsi : Io sono la Regina della Pace.La pace é il desiderio più profondo del cuore umano. Tutto quello che l'uomo fa, sia buono che cattivo, rappresenta un modo di cercare la pace. Anche quando uccide un altro essere umano o toglie la vita a sé stesso, l'uomo cerca la strada verso la pace, come anche quando dà la sua vita per gli altri. La pace é un valore biblico e si realizza solo nel momento in cui si possiedono tutti i beni: dello spirito, dell'anima e del corpo.
La pace alla fine é possibile lì dove si accetta la vita, la si ama, la si rispetta e la si difende. Perciò la famiglia é il luogo della pace, della vita oppure della distruzione e della morte.
A Maria come Regina della Pace e nuova Eva, come madre di tutti i vivi, sta a cuore la pace all'interno della famiglia.
Perciò uno degli scopi principali della preghiera nella famiglia é la pace, che in questi tempi é minacciata in un modo particolare. Insieme all'invito alla preghiera per la pace, Maria ci invita anche al digiuno perché proprio dalla preghiera e dal digiuno dipende ciò che succederà nelle famiglie e nel mondo ( messaggio del 25 luglio 1991). Dal punto di vista storico, in quel momento c'era già la guerra in Croazia. Dio dà la pace e protegge dai disordini e dai mali (messaggio 25 dicembre 1992).
Mentre Dio vuole la pace, perché Lui é la fonte della pace e ci invita attraverso Maria al digiuno e alla preghiera, satana vuole il disordine, la guerra, la distruzione di ogni bene nei cuori, nelle famiglie e in tutto il mondo (messaggi del 25 marzo 1993). Solo con la preghiera si supera il disordine e l'odio e in questo modo arriva la pace (messaggio 25 aprile 1993). Nel messaggio natalizio del 1994, Maria é la Madre che insieme a noi si rallegra e prega con noi per la pace, per la pace nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nei nostri desideri e in tutto il mondo e in questo modo invoca la benedizione del Re della pace che può dare la pace. Perciò finalmente dovrebbe essere chiaro che la pace é un dono di Dio, che nasce dall'amore e l'amore dalla pace (messaggio 25 aprile 1996)
E ogni volta, alla fine di ogni apparizione, secondo la testimonianza dei veggenti, Lei dice: "Andate in pace, angeli miei !"
Espressioni figurative sulla famiglia
Come Suo figlio anche Maria usa delle immagini tratte dalla natura per descriverci meglio quello che Lei vuole.Così anche nel messaggio prima di Natale, del 20 dicembre 1984, Lei invita ogni famiglia a portare un fiore nella Chiesa e metterlo vicino alla culla di Gesù, e in questo modo si esprime la propria consegna nelle mani di Gesù. Lei inoltre vuole che la famiglia rappresenti un fiore armonioso che Lei stessa vuole consegnare a Gesù e che ogni individuo sia il petalo di quel fiore nella creazione dei piani di Dio (messaggio 1 maggio 1986). Il messaggio é stato dato all'inizio di maggio, il mese dei fiori e dello splendore della natura. Anche con quest'immagine Maria ha espresso tutto ciò che vuole per le nostre famiglie e per l'unione famigliare in generale.
Nell'aprile del 1993 invitava tutti noi ad andare in mezzo alla natura per guardare come essa si risvegliasse perché questo gesto aiuta anche i nostri cuori ad aprirsi al Dio Creatore. La natura che si risveglia dopo l'inverno é la dimostrazione della forza creativa di Dio e rappresenta uno stimolo per ogni cuore e per ogni famiglia ad alimentare una nuova speranza e ad accettare una nuova vita.
Da tutto ciò che é stato detto si può capire chiaramente dove vuol portare Maria le famiglie e il perché le educa. La famiglia é sotto la sua protezione e sotto la sua raccomandazione. Con la forza dello Spirito di Dio e con la volontà del Padre diventa la società di vita, della pace e dell'amore, un assaggio del paradiso e la difesa degli individui e in particolar modo dei bambini dalla strada e dalla vita senza Dio.
Maria, Madre della famiglia e Madre della Chiesa, non può tradire il suo primo dovere, perché essendo la Madre di Gesù e la Madre della Sacra famiglia, rappresenta la madre di tutti noi e di ogni famiglia. Tramite la sua intercessione Dio rinnova la Sua piccola Chiesa. La collaborazione generosa con Lei produce la pace desiderata. E così sia.
Fra Slavko Barbaric