domenica 24 novembre 2019

A NOME DI TUTTI I VEGGENTI " Caro fratello nostro Padre Slavko... "

 
Padre Slavko, hai amato Medjugorje! Sei stato innamorato del Krizevac!
Sul Krizevac hai esalato l’ultimo respiro ed hai reso la tua anima.
A Medjugorje hai trovato la pace ed il riposo eterni.
Padre Slavko: Grazie per ogni parola!
Grazie per ogni consiglio!
Grazie per ogni esortazione!
Grazie per ogni aiuto ricevuto grazie a te!
Grazie per ogni buona azione!
Grazie per aver fatto conoscere al mondo questo paese e questo popolo!
Padre Slavko, neppure ora che sei in cielo non dimenticare i bisogni e le difficoltà del tuo paese e del tuo popolo.
Dormi il sonno del giusto, di un indefesso ed impegnato lavoratore e di persona giusta.

 

A NOME DI TUTTI I VEGGENTI

Caro fratello nostro Padre Slavko! Come dimenticare tutti gli anni che abbiamo trascorso insieme: tutte le nostre conversazioni, tutte le nostre preghiere insieme e tutto quello che abbiamo vissuto insieme? Come non ricordare tutti i tuoi sacrifici e le tue lotte per noi? Come non ricordare la tua bontà ed il tuo amore per noi? Spesso ci dicevi: “Lo sapete che vi voglio bene?!” Tante volte abbiamo sentito questo amore ed in così tanti modi. Ci ricordiamo queste tue parole. Spesso, dopo le apparizioni, ci chiedevi: 'Com’è la Vergine?' Fratello, ora tu sei con Lei, tu che hai consacrato la tua vita a Lei, tu che hai fatto di tutto perché tutti conoscessero il suo amore e la sua bontà e questo amore e questa bontà erano proprio in te, come ha potuto sperimentare chiunque ti ha conosciuto. Ti ringraziamo, fratello caro, per l’appoggio di cui spesso avevamo bisogno e tu ce lo hai fornito in ogni momento. Ti ringraziamo per tutti i consigli che ci hai dato, proprio quando ne avevamo maggiormente bisogno. Grazie per averci guidato nella nostra vita spirituale e per averci aiutato nella preghiera nel nostro privato. Grazie per tutte le visite che ci hai fatto nelle nostre case, che hanno portato tanta benedizione e gioia nelle nostre famiglie. Grazie per tutti i giochi che hai fatto con i nostri bambini che vedevano in te un amico vero e sincero. Oggi caro fratello ti piangiamo, ma al tempo stesso ci rallegriamo perché tu sei insieme a colei che hai immensamente amato e per cui hai dato la vita: la Madonna. La tua opera, la tua bontà ed il tuo amore vivranno per sempre in noi e tu, fratello caro, prega e veglia sempre su di noi. Ora, caro fratello, ti diciamo quello che tu hai sempre detto a noi: Fratello, sai quanto ti vogliamo bene?
I tuoi Jakov, Ivan, Mirjana, Ivanka, Vicka e Marija


DISCORSO DI COMMIATO DEL PARROCO DI MEDjUGORJE
P. IVAN SESAR

Cari fratelli e sorelle! Caro nostro Padre Slavko! Nessuno tra noi che ti conoscevamo meglio e vivevamo con te aveva bisogno di chiedere dove fossi la domenica pomeriggio; tutti lo sapevamo bene, perché questo momento era sempre dedicato alla preghiera a Podbrdo. Né la pioggia, né il sole, né il vento, né la tempesta, né qualsiasi altra cosa avrebbe potuto distoglierti da questa tua intenzione. Oggi il Podbrdo è vuoto e triste aspettando il suo ospite più assiduo e caro. Ma tu non ci sei! Non ci sei perché al Signore della vita e della morte è piaciuto che proprio venerdì, quando chissà per quale motivo sei salito sul Križevac, meditando sulla passione e morte del Maestro e Salvatore Gesù Cristo, ai piedi della croce consegnassi l’anima a Dio. Quanto è simbolico tutto cib! Hai amato la croce, l’hai portata instancabilmente, ti sei sempre inchinato dinanzi ad essa ed ai suoi piedi, sul Krizevac, venerdì sei morto
Padre Slavko era nato nel periodo in cui la primavera prendeva il posto dell’inverno l’11 marzo 1946 a Dragicina, nella parrocchia di Cerin, da papà Marko e da mamma Luca. Stojic. Aveva portato a termine le scuole medie nel 1961 a Cerin. Aveva frequentato il ginnasio a Dubrovnik dal 1961 al 1965 e qui aveva conseguito la maturità. Aveva indossato il saio francescano per la prima volta a Humac il 14 luglio 1965. Aveva studiato teologia a Visoko, Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva preso i voti sacerdotali il 17 settembre 1971 a La Verna dove il suo e nostro padre Francesco aveva ricevuto le stimmate. Era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971 a Reutte (Austria). Dopo 5 anni di servizio pastorale a Capljina iniziò gli studi post-diploma a Friburgo dove, nel 1982, conseguì il dottorato in pedagogia religiosa ed il titolo di psicoterapeuta. Dal 1982 al settembre 1984 lavorò a Mostar come catechista degli studenti.
Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed al suo smisurato amore per la Madre di Dio, ed oltre agli impegni nelle parrocchie in cui operava, Padre Slavko dedicava ogni momento libero al lavoro con i pellegrini di Medjugorje. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983 e qui rimase fino al settembre 1985. Dal 1985 al settembre 1988 prestò servizio come vicario parrocchiale a Blagaj ed era solito trascorrere il suo tempo libero a Medjugorje, lavorando instancabilmente con molti pellegrini che venivano qui in visita. Dal 1988 al 1991 fu aiutante economo a Humac, dove prestava anche servizio come vicario parrocchiale.
All’inizio della guerra in Bosnia ed Erzegovina, quando la maggior parte dei frati più anziani si rifugiò a Tucepi, a Medjugorje si presentò il problema dei confessori. Grazie all’autorizzazione verbale di fra Drago Tolj, provinciale dell’epoca, Padre Slavko fu dislocato a Medjugorje e qui è rimasto fino alla sua morte che ha colto di sorpresa e sconvolto noi tutti venerdì alle 15.30.
Qualcuno ha scritto che non è importante quanto si vive, ma come si vive. Se questo è davvero il metro della vita, allora per Padre Salvko posssiamo dire con certezza che ha vissuto almeno tre vite umane. Era un lavoratore instancabile, che non aveva né orario, Né luogo di lavoro; lo si poteva vedere mentre parlava ai pellegrini, mentre consolava i anche gli afflitti che lo cercavano tutti i giorni e come subito dopo corresse al Majcino selo, l’istituto da lui fondato e per il quale aveva tanto lavorato, un istituto che oggi accoglie più di 60 persone, soprattutto orfani di guerra o bambini di famiglie separate.
Sarebbe difficile elencare tutto quello che il nostro caro Padre Slavko ha fatto, perché ci vorrebbe molto, molto tempo. Celo testimoniano le centinaia di telegrammi di condoglianze che abbiamo ricevuto in questi giorni da tutto il mondo. In una parola, era un bambino tra i bambini, soffriva nella sofferenza, un intellettuale tra gli intellettuali. Era la madre di tutte le persone smarrite ed abbandonate, raccoglieva tutte le persone che erano rifiutate. Era dipendente da coloro che avevano bisogno di aiuto. Dobbiamo poi ricordare una cosa nota a tutti e cioè che egli era solito aspettare il sorgere del sole sul Krizevac o a Podbrdo e l’inizio della giornata in piedi . Nessuno lo ha mai visto seduto al computer a scrivere, eppure è stato certamente uno degli scrittori più prolifici di libri di contenuto spirituale. I suoi libri sono stati tradotti in venti lingue e ne sono stati stampati oltre venti milioni di copie in tutto il mondo.
Molti lo definivano un miracolo umano ed effettivamente egli lo era. Proprio per questo motivo la sua dipartita è ancor più dolorosa perché i miracoli non accadono tutti i giorni e perché persone così grandi non nascono spesso.
Caro mio Padre Slavko! Non avrei mai immaginato che ci saremmo separati così presto, neppure in sogno avrei pensato che proprio io avrei letto il tuo curriculum vitae, sebbene si dica che le perle non abbiano curriculum vite, bensì curriculum gloriae; esse vivono a lungo perché non sono trovate, ma donate, ma al Signore della vita e della morte è piaciuto chiamarti a sé proprio adesso e noi accettiamo la sua volontà. Lasci dietro di te grandi progetti che sarà molto difficile realizzare senza di te ma qui, dinanzi a questa tomba aperta dove dormirai il tuo riposo eterno, ti promettiamo che almeno cercheremo di riprendere da dove tu hai lasciato, perché so che è questo il tuo desiderio più grande.
Riposa nella pace di Dio e possa Dio, buono e misericordioso, ricompensare ogni tua opera. Amen.

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