Arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi: Un urgente appello alla conversione sta arrivando a Medjugorje
- Riuniti attorno all'altare, su cui si rinnova l'offerta del Signore Gesù al Padre, attraverso la potente opera dello Spirito Santo, vogliamo esprimere la nostra leale gratitudine all'Amore della Trinità, che qui a Medjugorje si manifesta soprattutto nella caratteristica del suo perdono e della sua misericordia. E noi, donne peccatrici del brano evangelico, venivamo qui per cadere ai piedi di Gesù. Come lei, siamo chiamati a coltivare un grande amore, perché l'amore ci dà l'esperienza della gratuità del perdono, sono le parole con cui mons ha iniziato la sua omelia a Medjugorje. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste.
È giovedì (19 settembre) presso l'altare esterno della chiesa di San Giorgio a Medjugorje. James presiedette la Santa Messa ed è stato concelebrato da 81 sacerdoti.
Anche noi dobbiamo sentirci salvati e completamente redenti dal nostro male, che spesso e a lungo piangeva la nostra anima, riconoscendo quella profonda pace che Gesù stesso ci proclama: i tuoi peccati e la tua fede sono stati perdonati e salvati; vai in pace! Questa è una delle formule con cui il confessore conclude il rito della confessione, ribadendo a ciascun penitente lo stesso desiderio di salvezza e pace. Facciamo tesoro di questo tesoro: e non ci mancherà la sua misericordia, ha affermato l'arcivescovo Crepaldi, sottolineando che una chiamata urgente per la conversione sta arrivando a Medjugorje, "che si concretizza nella chiamata a dirigere la nostra vita a Cristo".
-E la Vergine Maria è la Madre che ci accompagna nel nostro viaggio per raggiungere Gesù Cristo; È la madre che, collegando il nostro cuore al suo cuore, ci consente di scioglierci in Cristo, nei suoi pensieri e intenzioni, nella sua volontà. In questa luce, vogliamo aprirci alla dedizione di noi stessi alla Regina della Pace, consapevoli che Maria vuole la nostra salvezza e la salvezza dei nostri fratelli.
Questa è la strada della santità da percorrere con il rosario in mano: nel considerare i segreti cristiani, altrimenti le misteriose vite e storie dell'umanità che trovano la luce rimarrebbero incomprensibili per essere affidate stasera all'amore materno della Regina della Pace, ha detto l'arcivescovo Crepaldi, spingendoci a fidarci di questa Regina: per coniugi e famiglie, i nostri giovani, i nostri sacerdoti, i consacrati e i teologi. Ci ha chiesto di confidare in Lei anche coloro che sono malati, soli e respinti, umiliati e disperati, quelli che sono indeboliti dal pensiero che la vita è un peso insopportabile, di affidare sia le nostre città sia coloro che le governano, le nostre chiese diocesane e alla fine della sua omelia ci ha chiesto di "affidare questa vita alla nostra Regina, chiedendo che la grazia fosse protetta nell'incommensurabile buona fede, speranza e amore di Cristo Signore".
Fonte:http://medjugorje.hr/hr/
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